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L'assassino di John Lennon si pente e si da' di idiota. E chi se ne frega...
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Articolo di Vincenzo Donvito
29 agosto 2014 12:07
 
 Tra le cronache mondane e di rievocazione storica (perche' la vittima in questione e' storia), oggi si parla di Mark David Chapman (nome che nessuno di per se' sa a cosa si riferisca), l'assassino di John Lennon che, dopo 34 anni, si pente dell'atto commesso e si da' di idiota per averlo fatto.
A parte il fatto che e' esplicitamente una strategia dell'assassino per cercare di valorizzare la propria richiesta (perennemente respinta dai giudici) per farsi concedere la liberta' condizionata, in noi osservatori di costumi, usi e consumi, sorge spontanea una reazione: chi se ne frega! Perche' fa notizia un assassino che si inventa balle per farsi mettere in liberta'? O forse il travaglio di questo signore lo ha portato a dire che i motivi per cui aveva commesso l'assassinio * non li ritiene piu' tali (questa si' che sarebbe una notizia)? No, niente di questo, solo un assassino che e' stanco di stare in galera. Stanchezza comprensibile per chiunque, anche se le galere Usa non sono schifose come quelle italiane, ma non per questo con una tale importanza da assurgere alle cronache mondiali, e che ci lascia basiti per l'importanza attribuitagli dalla mediaticita'.
Persone come l'assassino di John Lennon, tolto il momento del tragico delitto, sono solo dei poveri esseri umani che -forse- si tormentano su se stessi. Ognuno di noi lo potra' giudicare rispetto al proprio pensiero e/o credo, ma riportacelo alla mente, umanizzandolo, no, proprio non ci piace. Lasciateci col nostro dolore di una rivoluzione culturale stroncata trentaquattro anni fa da uno dei tanti fanatici come quelli che oggi ammazzano i cristiani in Siria e non solo.

* sarebbe la frase della canzone Immage “Immagina un mondo senza piu' religioni a dividerlo”.
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