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La bambola Barbie deve essere sempre tonta? Per Mattel sembra di si'... ma poi si scusa
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Articolo di Redazione
21 novembre 2014 11:57
 
Un libro per bambini in cui si presenta Barbie come un ingegnere incapace di venirne a capo senza l'aiuto di ragazzi, ha fatto il giro di Internet. Che ha replicato a colpi di osservazioni spesso molto divertenti.
Barbie e' una donna indipendente, reale. Anche se le sue forme di plastica sono sempre perfettamente a norma, dopo la meta' degli anni 60, e' andata oltre le professioni del genere (indossatrice, hostess d'aereo) per diventare astronauta, donna d'affari o, nel 2004, candidata alle elezioni presidenziali.
E' dunque giunto il tempo di una Barbie ingegnere, che ha fatto la sua apparizione nell'universo Mattel. L'azienda ha preso l'abitudine di aggiungere alle nuove bambole un libro, in cui i bambini vedono come si svolge la giornata di Barbie e possono -perche' no?- identificarsi con lei. Ed e' qui il punto debole. Nell'opera libraria -“Barbie, I can be a computer engineer”- le viene dato un ruolo secondario. Con la sua piccola sorella che vuole giocare con cio' su cui lei lavora. Barbie replica che lei si occupa solo di disegni e lascia il resto ai ragazzi. E qualche pagina dopo: incapace di utilizzare un disco rigido, si mostra felice perche' Brian e Steven son li' per aiutarla!
Primo a replicarla, un ingegnere informatico (vero, questa volta), Casey Fielser, che ha proposto una versione scritta ex-novo del libretto, chiamata “Barbie, remixed: I (really) can be a computer engineer”. Dove Barbie si lamenta della poca attenzione e del poco credito che le vengono concessi in quanto donna informatica...
Diverse osservazioni sono state messe online su Twitter (con l'hashtag #FeministHackerBarbie) e raccolte sui siti The Verge e Identities.Mics
Non e' la prima volta che Mattel fa passare la sua Barbie per una persona mentalmente ritardata, ricorda Big Browser. Nel 1992, una Barbie parlante dice che “la matematica e' difficile”. Cosa che aveva sollevato una contestazione da parte dell'Associazione americana delle donne universitarie, che costrinse il produttore a levare quella frase dal suo repertorio. Ma i maschilisti potevano stare tranquilli, perche' Barbie poteva pur sempre “fare la spesa dopo la scuola”.

(articolo di Kim Hullot-Guiot pubblicato sul quotidiano Liberation del 21/11/2014)

Mattel, il 21 novembre, si e' scusata sulla pagina Facebook ufficiale di Barbie, ritenendo che “il ritratto di Barbie in questa storia non riflette quanto pensa l'azienda sulle capacita' di Barbie. Noi crediamo che bisogna dare alle ragazze gli strumenti per comprendere che tutto e' possibile e che esse vivono in un mondo senza limiti”. L'opera e' stata anche ritirata da Amazon.

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