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Bitcoin. Narcotraffico e riciclaggio
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Articolo di Redazione
11 dicembre 2017 15:25
 
 Bitcoin, la moneta virtuale che e’ arrivata a superare i 15.000 dollari e che registra un incremento del 1.500% dall’inizio dell’anno, e’ diventata durante gli ultimi mesi la valuta per eccellenza per il lavaggio di denaro, i narcotrafficanti e le persone con business dubbiosi di mezzo mondo. Bitcoin non e’ una moneta ad uso di base poiche’ non si trova in una banca centrale di nessun Paese. La sua quotazione e’ aumentata come la schiuma, ma l’anonimato e la difficoltà di garantire la fonte di finanziamento e’ un terreno fertile per l'ingresso di denaro da attivita’ illecite. "Non c'e’ dubbio che coloro che cercano di evitare sanzioni troveranno un modo per farlo, e ci sono nuovi metodi come le valute digitali che possono essere utilizzate da personaggi anonimi, Bitcoin è "una moneta digitale che puo’ essere scambiata a livello internazionale. Puo’ essere trasferita tra chi la usa e conservata in modo anonimo", ha spiegato Juan Zarate, assistente del presidente degli Stati Uniti tra il 2005 e il 2008, a Moisés Naim, autore del best-seller The End of Power.
Tracciare e cancellare tracce
Bitcoin e il resto delle criptovalute possono essere nascoste con una certa facilita’. Una delle loro prerogative piu’ apprezzate da parte di coloro che vogliono eliminare il “money track” e’ il metodo di mixaggio. Con questo sistema, si possono cambiare i fondi di un sottoscrittore con quelli di altri. Le valute virtuali hanno sistemi di crittografia che ne impediscono il tracciamento. E cosi’ un gruppo di transazioni rende possibile che il denaro trasferito sia completamente in ombra. Bitcoin e’ diventata anche il metodo di pagamento efficace per i criminali informatici per addebitare i dati dirottati alle aziende. "I cybercriminali sono quelli che hanno meno da perdere in questi contesti, per gruppi come hacker o cybercriminali, la bitcoin e’ molto interessante, ma bisogna dire che la maggior parte degli investitori non ha nulla a che fare con questo tipo di attivita’ criminale. Oserei dire che sono la minoranza ", spiega Adolfo Contreras, consulente e autore di numerosi libri sul bitcoin. "Si tratta di un sistema anonimo ma quando si effettua il passaggio alla valuta reale, e’ necessario passare attraverso una banca o un ufficio di cambio ed e’ possibile individuare i delinquenti", aggiunge. Il narcotraffico sta mostrando un certo interesse per il riciclaggio di denaro sporco in questo modo. Per la prima volta, il World Drug Report delle Nazioni Unite include una sezione in cui si afferma che le reti di trafficanti di droga e altre organizzazioni criminali ricorrono a bitcoin e valute virtuali per mascherare l'attivita’. Ma i difensori della moneta assicurano che, a parte alcuni casi, i soldi in contanti continuano e continueranno ad essere i preferiti delle mafie per sostenere le loro attivita’ illecite.
Corea del Nord e Venezuela
I crescenti dubbi sugli usi non trasparenti dietro la nuova valuta cibernetica sono stati confermati dal recente arresto di Alexander Vinnik, un presunto criminale informatico arrestato in Grecia e ricercato dalla giustizia degli Stati Uniti per aver riciclato 4.000 milioni di dollari attraverso il suo ufficio di cambio BTC-e, una delle piu’ grandi societa’ di scambio di bitcoin nel mondo. Il sistema giudiziario degli Stati Uniti ha richiesto il rimpatrio immediato in quel Paese. "Bitcoin e’ una valuta di raccolta fondi molto utile se sei in Venezuela, Ecuador o Corea del Nord", ha detto l'amministratore delegato di JP Morgan Jamie Dimon a settembre. Il tempo sembra averlo dimostrato in modo preciso (in meno di tre mesi). Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato la creazione di una nuova cripto-moneta, "il petro", per cercare di aggirare la pressione "del capitale internazionale contro il Venezuela". Il top manager di JP Morgan prevede che con questa moneta il Venezuela passera’ una crisi simile a quella dei tulipani in Olanda nel diciassettesimo secolo, quando questi fiori arrivarono a valere piu’ di una casa. Ma gli entusiasti della nuova moneta si sono precipitati dal massimo dirigente di JP Morgan. Alcuni di loro sono convinti che un bitcoin possa valere "trilioni di dollari". Il consulente di Bitcoin, Adolfo Contreras, spiega che la sua posizione non e’ idonea per commentare la criptovaluta. "È come un tassista che parla di Uber, non ha autorità", dice. Non ha autorita’". "Bitcoin cambiera’ tutti gli schemi dei mercati finanziari e rimuovera’ gli affari dalle banche e dagli intermediari. E il bitcoin continuerà a salire. Non ho alcun dubbio al riguardo."

(articolo pubblicato su Economia Digital dell’11/12/2017)
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