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Bolivia. Pausa nell'eradicazione e depenalizzazione della foglia di coca?
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Articolo di Donatella Poretti
13 marzo 2004 18:12
 
L'8 marzo la Prefettura di Cochabamba e' stata il teatro dell'ennesimo incontro tra i dirigenti delle federazioni di produttori di coca e i rappresentanti del Governo. Cinque ore di riunione per fissare un nuovo appuntamento per il 22 di marzo, giornata che dovrebbe essere quella in cui si dovrebbe arrivare alla presentazione delle soluzioni definitive rispetto alle domande del settore cocalero.
Secondo il ministro dell'Interno Alfonso Ferrufino, le richieste che verranno analizzate saranno quelle dell'eradicazione della foglia di coca, cioe' della possibilita' di una pausa da realizzare in caso si decidesse di stabilire una quota di produzione di foglia di coca legale, la smilitarizzazione del tropico di Cochabamba e l'ampliamento dei programmi di sviluppo alternativo.

Il tema piu' scottante e' senza ombra di dubbio quello di una pausa dell'eradicazione delle piantagioni di foglia di coca, e il ministro ha spiegato che sarebbe soggetta ad una proposta di depenalizzazione della foglia di coca che il Governo sta valutando di presentare alla comunita' internazionale nell'occasione della riunione dell'Onu che si terra' a Vienna in aprile.
Il leader dei cocaleros Evo Morales ha subito colto la palla al balzo dicendo: "noi non abbiamo paura ad accompagnare il Governo alle riunioni internazionali a spiegare perche' e' importante che nel Chapare non si eliminino le coltivazioni di coca".

La prima reazione degli Stati Uniti non si e' fatta attendere e l'occasione e' stata quella dell'incontro tra il presidente boliviano Carlos Mesa e il sottosegretario di Stato per la lotta agli stupefacenti, Robert B. Charles. "Secondo la mia opinione, una pausa nell'eradicazione andrebbe a screditare tutto quello che e' stato fatto fino a questo momento in Bolivia", ha detto senza mezzi termini il sottosegretario Charles. Il giorno dopo dell'incontro con il presidente boliviano, il funzionario statunitense ha visitato programmi di sviluppo alternativo nella zona del Chapare e dopo avere ribadito il sostegno anche finanziario della Casa Bianca a programmi di prevenzione e di interdizione, ha messo in guardia da cambiamenti di politiche: "l'unica cosa che vedo possibile come conseguenza di una pausa di eradicazione, e' una maggiore produzione illegale".
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