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Caccia. Se non e' il sangue degli animali, almeno quello degli umani faccia riflettere il Parlamento! In 5 mesi 30 morti e 87 feriti
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Articolo di Donatella Poretti
4 febbraio 2010 13:11
 
Come ogni anno l'Associazione vittime della caccia ha reso noto il dossier sulla stagione venatoria 2009/2010: un bollettino rosso di sangue non solo degli animali uccisi ma anche degli umani. In soli 5 mesi (dal 2 settembre 2009 al 31 gennaio 2010) sono stati registrati 30 morti e 87 feriti per armi da caccia. In particolare gli incidenti verificatesi strettamente in ambito venatorio vedono 23 morti e 72 feriti.
Se chi esce armato mette in conto il rischio che il fucile possa provocare vittime, o essere a sua volta vittima dei suoi compagni di caccia, lo stesso non si puo' dire per chi si affaccia al balcone di casa sua o fa il giardiniere. Tra le vittime della gente comune infatti, in tutto 1 morto e 18 feriti, si registrano 5 donne ferite tra cui alcune con il volto devastato, 2 guardie venatorie, 2 fungaioli, 2 operai, 1 giardiniere, 1 ciclista, 1 passeggiatore. Di questi 7 colpiti nelle immediate pertinenze di casa, riportando l'attenzione sull'assurda norma che prevede come per i soli cacciatori non esista la proprieta' privata (art. 842 del codice civile, gia' oggetto di referendum dei radicali per chiederne l'abrogazione, di raccolta firme di cittadini e tradotte in proposte di legge).
Dopo che il Senato la scorsa settimana e' riuscito ad inserire nella legge Comunitaria l'ampliamento della stagione venatoria, speriamo che i numeri forniti oggi siano utili alla Camera dei Deputati per sopprimere la norma che paradossalmente potrebbe perfino costarci infrazioni a livello di Unione Europea.

* senatrice Radicali-Pd

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