testata ADUC
Cannabis legale in Oregon. Approvata l’esportazione verso altri Stati
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
14 giugno 2019 12:39
 
La capacità di varie località di diventare "laboratori di democrazia" (in una certa misura) e di applicare le proprie leggi, è un concetto piuttosto unico e interessante non utilizzato da tutti i Paesi. Negli Usa, gli Stati che approvano leggi sulla cannabis sono stati una forza trainante per cambiare l'opinione pubblica e creare slancio per quelle modifiche della politica federale che altrimenti non ci sarebbero state. L'amministrazione Obama non avrebbe approvato una politica che consentisse la regolamentazione della cannabis da parte di uno Stato senza interferenze federali, se un numero considerevole di stati non avesse approvato le proprie leggi. L'amministrazione Trump ha in gran parte seguito il percorsodi Obama in merito, e altre riforme federali sono all'orizzonte dopo che ancora più Stati hanno approvato leggi legalizzatorie. Ora che l'Oregon è pronto a diventare il primo Stato a consentire le esportazioni di cannabis (dopo la firma del governatore Kate Brown e il lascia passare federale) con quale rapidità gli Stati Uniti faranno altrettanto?
Come Johnny Green scrive in Leafly, l'Oregon ha messo in moto un potenziale meccansmo per i cambiamenti federali, con una legge o una semplice dichiarazione politica. Proprio come aveva fatto l'amministrazione Obama ha promulgato un memorandum della Cole che protegge il commercio di cannabis nei singoli Stati, anche l'amministrazione Trump potrebbe promulgare una direttiva che autorizzo il commercio interstatale di cannabis. È un processo molto più snello rispetto ad un disegno di legge attraverso il Congresso, anche se è ancora lontano. Trump stesso ha adottato un approccio incoerente alla riforma della cannabis da quando è in carica.
Il passaggio della legge per l'esportazione dell'Oregon significa che l'industria della cannabis dello Stato può ora iniziare a esercitare pressioni sull'amministrazione Trump, oltre a pressioni sul Congresso. Dal momento che molti Stati potrebbero trarre vantaggio dal commercio interstatale di cannabis, si prevede che l'industria della cannabis in generale darà il proprio contributo in merito.

Le esportazioni di cannabis non possono iniziare senza la firma del governatore, ma è significativo il fatto che già ci sia una legge. La misura è una pista di lancio per la riforma federale interstatale a livello federale, e uno stimolo per altri Stati. La prima vittoria è sempre la più difficile in politica, e ora ce l’abbiamo in Oregon.
Il bipartisan STATES Act, che lascerebbe ufficialmente agli Stati il compito di promulgare le proprie leggi sulla cannabis (come fanno con l'alcol) ha raccolto diversi consensi, ma è difficile immaginare il leader della maggioranza al Senato, il Repubblicano Mitch McConnell, che acconsenta che si faccia anche una singola votazione sul disegno di legge, visto che si è dichiarato come un "Grim Reaper" (ndr: espressione che indica la figura della morte quando usa la falce) su ogni iniziativa in merito a questi progetti di legge. Tuttavia, McConnell potrebbe perdere la sua leadership se i democratici diventano maggioranza in Senato, o potrebbe attenuare la sua linea dura dopo le elezioni anche se il suo partito rimane maggioranza, o se Trump o la prossima amministrazione della Casa Bianca potrebbe semplicemente promulgassero una nuova direttiva federale per consentire il commercio interstatale di cannabis. Con la rapida ascesa del movimento pro-cannabis negli Stati Uniti, l'esportazione in altri Paesi potrebbe essere anche prossima, scuotendo l'industria internazionale.

(articolo di Anthony Johnson pubblicato sulla rivista della ICBC – International Cannabis Business Conference – del 13/06/2019)
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS