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Diamanti Idb e Dpi: il fronte delle banche è spaccato e i 'tavoli di conciliazione' si fanno lontani
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Articolo di Anna D'Antuono
21 febbraio 2018 13:56
 
Mercoledi scorso, 14 febbraio, era in programma la riunione della fin troppo pomposamente definita "Commissione per la creazione dell’Organismo di Conciliazione delle controversie relative al mercato del diamante da investimento". Come da noi evidenziato sin dallo scorso novembre, iniziative del genere sono da respingere dal principio soprattutto perché non c'è un bel niente da conciliare.

Al momento in cui scriviamo, ancora non è apparso alcun comunicato riguardo la riunione i cui esiti aspettiamo per poi suggerire ai clienti le mosse opportune da compiere.

L'unica novità viene dal Tar del Lazio che "visto l’art. 55, co. 10, c.p.a. e considerato che le esigenze della parte ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito" ha fissato la data del 17 ottobre 2018 per la discussione del ricorso nel merito.

In attesa del comunicato sulle conciliazioni, possiamo di sicuro registrare la spaccatura del fronte bancario.

La prima a muoversi è stata Intesa Sanpaolo che ha stabilito di rimborsare i clienti anche se soltanto i clienti che reclamano dopo essere venuti a conoscenza dei fatti.

Nelle ultime settimane è stato il turno dapprima del BancoBPM che ha iniziato a fare proposte di risarcimento ad alcuni clienti anche se di importo oggettivamente scarso rispetto al danno.

Si è poi data da fare Unicredit, di cui abbiamo dato notizia riguardo i risarcimenti promessi ad alcuni clienti.

Tutto tace, invece, da parte di Banca Mps.

Oramai ogni istituto segue una propria linea, e crediamo che ciò renda assai difficile imbastire dei tavoli su delle basi comuni. Attendiamo con sempre meno fiducia l'arrivo del comunicato per poi decidere il da farsi.
 
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