testata ADUC
Dove avanza l'ateismo e dove la fede religiosa
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
26 aprile 2012 18:31
 
"Crede in Dio?". E' la domanda posta dal gruppo di Tom Smith dell'Università di Chicago, nel quadro dell'International Social Survey Programme (ISSP) -fondato nel 1991, e le cui indagini si estendono a 41 Stati.
In nessun'altra area la risposta "No, mai" ha avuto una quota tanto alta come nella Germania orientale, dove solo il 13% crede nell'esistenza di Dio. Al lato opposto troviamo le Filippine, con il 94% di credenti.
In base a questo studio, l'ateismo avanza soprattutto nei Paesi dell'Europa nord-occidentale e nell'ex Unione Sovietica, mentre la popolazione dei Paesi a dominanza cattolica rimane piuttosto religiosa, così come nei Paesi in via di sviluppo; anche lì la maggioranza delle persone crede in Dio.
L'indagine getta poi uno sguardo sul cambiamento avvenuto negli ultimi vent'anni. In linea di massima si evince che la fede in Dio è diminuita. Ma poiché non c'è regola senza eccezione, si registra un aumento in Russia, in Slovenia e in Israele; lo stesso vale per le Regioni della Germania occidentale.
Sempre a grandi linee, la quota più alta di credenti si ha nei Paesi cattolici in via di sviluppo. Ma anche qui c'è l'eccezione degli Stati Uniti, dove l'81% degli intervistati dice d'essere sempre stato credente, e dove solo il 4,4% si definisce ateo.
C'è da precisare che questa ricerca non ha considerato gli Stati a maggioranza musulmana.
Che la fede in Dio sia più sentita nelle zone conflittuali e di crisi, come pure nei Paesi in via di sviluppo, rispetto a quelli industrializzati, dipende dalla maggiore precarietà dell'esistenza, spiega lo svizzero Alfred Dubach, sociologo in campo religioso. La sua tesi è che più una società è economicamente robusta, e più la funzione della religione l'assumono altre istituzioni.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS