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Epidemia di eroina. Un nuovo argomento nella campagna elettorale americana
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Articolo di Redazione
3 ottobre 2015 17:09
 
 Non e' uno degli argomenti della pre-campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016. E non e' quello su cui forzosamente, ad un anno dalle elezioni, i differenti candidati alle primarie, sia democratici che repubblicani, si aspettano di ricevere delle domande e di dover rispondere: l'eroina si e' imposta nel cuore dei dibattiti.
L'esplosione del suo consumo -al punto tale che si parla di epidemia in Usa- ha fatto si' che questo argomento diventasse un argomento di salute pubblica e si trovasse largamente commentato dalla stampa americana. La candidata democratica Hilary Clinton se n'e' occupata anche lei: non pensava di ricevere cosi' presto domande in merito alla sua politica contro la dipendenza alle droghe, come ha sottolineato il quotidiano “Usa Today”.
Hilary Cinton ha quindi proposto, gia' dal mese di settembre, un piano di 10 miliardi di dollari per rilevare l'ampiezza del fenomeno del consumi nelle campagne americane. Rand Paul, Donald Trump, Chris Christie… diversi candidati alla Casa Bianca si sono ugualmente espressi in materia, come ha rilevato l'emittente tv Cbs,
Il repubblicano Donald Trump, quando ha annunciato il suo ingresso ufficiale in campagna elettorale, prima dell'estate, aveva denunciato il Messico come il maggior responsabile della espansione della diffusione delle droghe sul territorio americano, e questo in modo abbastanza duro: “Quando il Messico invia le sue persone (in Usa), non invia le migliori. Esso invia delle persone che hanno molti problemi, e che portano problemi a casa nostra. Queste persone portano droghe. Portano criminalita', sono dei violenti”.
Di fatto -dice il quotidiano Washington Post in un reportage mulitmediale molto completo- i cartelli americani hanno inondato il mercato americano “imponendo grossomodo un modo di fare impresa”. Il quotidiano rifa' l'itinerario di un “mulo”, che trasporta 1 Kg di polvere imballata in una pellicola trasparente, che in sole 37 ore va dal centro del Messico all'est degli Usa, in citta' di medie dimensioni come Dayton, circa 150.000 abitanti, in Ohio.
Il numero dei consumatori in aumento del 150% in sei anni
A 10 dollari per dose, il consumo di questo oppioide e' esploso in Usa. Gli americani lo usano come antidolorifico, spiega il settimanale “Time”. L'eroina e' preferita agli analgesici perche' non richiede una prescrizione medica, e' meno cara e anche calmante.
Nel 2013, piu' di 500.000 americani hanno detto di aver consumato eroina negli ultimi anni, cioe' un aumento del 150% in sei anni, fa sapere The Verge, facendo riferimento ad uno studio pubblicato a luglio dal centro americano di prevenzione e di controllo delle malattie (CDC).
Un tale consumo solleva seri problemi di salute pubblica. Secondo i dati della Casa Bianca, nel 2011 piu' di 250.000 ricoveri ai pronti soccorso erano legati ad un abuso di eroina. Nella contea di Montgomery, dov'e' Dayton, 127 overdosi sono state riscontrate nel solo anno 2014, e le morti legate ad un consumo di eroina sono aumentate del 225% dal 2011.
Il trattamento medicalmente assistito, via d'uscita?
Di fronte all'ampiezza del fenomeno, come uscire da questa crisi? Oltre i controlli delle frontiere e la lotta contro i cartelli messicani, il trattamento medicalmente assistito per aiutare i tossicodipendenti ad uscire dalla loro dipendenza, nella stampa e' regolarmente menzionato come un'opzione.
Anche per Politico, che si domandava nel 2014 come lo Stato del Vermont fosse diventata la capitale della droga negli Stati Unii, l'assenza di questa assistenza medica nelle carceri americane e' una del cause de problema. Con 2,2 milioni di detenuti adulti nelle prigioni locali, statali e federali, dove circa 300.000 hanno dei precedenti da dipendenza da eroina, gli approcci attuali sono un fallimento i detenuti “ritornano nella societa' con la medesima dipendenza che avevano quando sono entrati”, dice la rivista.
Pertanto, l'annuncio, il 17 settembre da parte dell'amministrazione Obama, di una maggiore semplificazione nella regolamentazione sulla prescrizione di farmaci per trattamenti medici a base di bupremorfina -si possono prescrivere piu' largamente- “segna una svolta”, stima l'Huffngton Post.
La crescente preoccupazione negli Stati Uniti, il mondo dello show-business americano si è investito della questione. Il mediatico dottor Mehmet Oz, ex cronista sanitario della trasmissione di Oprah Winfrey, animera' un confronto in materia in occasione di una giornata dedicata alla dipendenza, organizzata da una coalizione di associazioni americane che mettera' insieme 600 organizzazioni a Washington domenica 4 ottobre.

(articolo di Marine Forestier pubblicato sul quotidiano Le Monde del 03/10/2015)
 
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