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Euro. Uscire? Quattro 'consigli' ai risparmiatori per non bruciarsi
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Articolo di Primo Mastrantoni
19 dicembre 2017 13:42
 
 Uscire dall'euro? Ci corre l'obbligo di dare qualche "consiglio" ai risparmiatori, prima dell'uscita dall'euro, cosi' sarebbe piu' chiaro l'assurdo a cui si dovrebbe andare incontro:
1. Ritirare i soldi dai depositi bancari e postali;
2. Vendere i titoli di Stato (Bot, Btp, ecc.) o investimenti che includano titoli di Stato;
3. Vendere azioni, obbligazioni o altre tipologie di investimenti di aziende italiane.
4. Vendere le proprietà immobiliari.

Abbiamo ripetutamente elencato i pericoli disastrosi dell'uscita dell'Italia dall'euro, che, comunque, vogliamo ricordare. 

Il debito pubblico è di circa 2.300 miliardi di euro nei confronti di creditori di varia natura (privati, imprese, banche, Stati esteri). Nei soli confronti della BCE c'è un'esposizione per 344 miliardi di euro.
Non appena si diffondesse la notizia (se non prima), banche, assicurazioni, fondi, ecc., venderebbero i propri titoli pubblici. Lo spread BTP/BUND salirebbe alle stelle. 
Lo Stato dovrebbe emettere titoli a elevato interesse, aumentando il debito pubblico, e dovrebbe ricorre a drastiche misure di taglio della spesa pubblica con effetti, in particolare, sulla sanita', sul sistema assistenziale e previdenziale. 
Le banche, per acquisire liquidita', non potendo rifornirsi dalla BCE, dovrebbero ricorrere al mercato o dichiarare fallimento. Le imprese seguirebbero la sorte delle banche. Insomma, economia in picchiata e famiglie immiserite.

Abbiamo ricordato cosa succederebbe, nel caso che l'Italia uscisse dall'euro, perché un esponente di primo piano del M5S, Luigi Di Maio, si è dichiarato favorevole al "referendum sull'euro".  Lo stesso Di Maio si dichiara pronto a governare la "Terza Repubblica". 
Aggiungiamo un particolare: Di Maio governerebbe su un cumulo di macerie.
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