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Europa, informazione, ministri. Com’è facile essere sovranisti con le balle… il caso Matteo Salvini
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Articolo di Vincenzo Donvito
18 novembre 2018 16:38
 
 Quando si è ministri si è al centro dell’attenzione mediatica, e quando si dice una parola bisognerebbe soppesarla prima nei minimi particolari perché, da ministro, si ha una notevole responsabilità verso chi ci ascolta, per l’appunto, con maggiore attenzione.
Chissà se questa “massima” viene presa in considerazione dal nostro ministro dell’Interno, Matteo Salvini che, oggi domenica 18 novembre, al TgUno delle 13,30, in merito alla pronuncia della Commissione europea sul bilancio italiano, ha detto:
“Sono convinto che se a Bruxelles sono in buona fede ci lasceranno lavorare e commenteremo insieme i risultati, anche perché l’Italia ogni anno dà almeno cinque miliardi all’Europa, che non tornano indietro” (1).
“… che non tornano indietro”. Il nostro ministro o non sa o racconta una balla. Comunque “colpevole” perché, disinformato o meno, da ministro non può dire una cosa del genere, visto che i soldi tornano indietro anche ben oltre quelli che sono i nostri versamenti: non solo con quello che significa in termini di vantaggi politici, economici, etc il funzionamento delle istituzioni europee, ma anche materialmente, visto che ci sono miliardi di fondi per ogni tipo di attività che sono a disposizione degli Stati membri… che poi gli italiani li usino solo in parte, potremmo aprire un enorme capitolo per disquisire tra disinformazione e incapacità… ricordando al nostro ministro dell’Interno che tutti i Paesi Ue suoi maggiori alleati “ideologici” sovranisti, riescono ad essere economicamente stabili meglio dell’Italia non certo per il loro sovranismo, ma perché utilizzano (anche al 100% ed oltre) tutti i fondi messi loro a disposizione dall’Unione.
Ci rendiamo conto delle esigenze che il nostro ministro dell’Interno ha per cercare di mantenere il viso e le promesse di quando ha chiesto il voto agli italiani e da quando ci governa, ma farlo (o, meglio, continuare a farlo) con le balle, ci si fa male tutti. Anche perché, alcuni specialisti in balle stratosferiche come i proponenti e seguaci della Brexit (non disdegnati da Matteo Salvini), ora, in fase di trattative per l’abbandono dell’Unione del prossimo marzo, stanno facendo pagare al loro Paese un prezzo gigantesco in termini di crisi e disperazione economica e politica (informazioni si trovano ovunque, anche presso chi dice di aver dato il sangue per simpatia verso i cosiddetti brexiters).
Per concludere, signor ministro dell’Interno, non ce ne voglia, ma le ricordiamo che dovrebbe informarsi prima di parlare e, se proprio non ce la fa a trattenere la sua veemenza da campagna elettorale ballistica permanente, stia zitto. Tanto, tra cronache rosa, gialle e verdi, la sua presenza mediatica non ne subirebbe un danno.
Se poi lei non è ingenuo, come ne abbiamo dedotto per quanto abbiamo scritto prima, ma in malafede, ci continui pure ad ignorare. Non ce ne accorgeremo….

1 - http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-c33de60a-a1bf-4300-ac15-b69858f98313-tg1.html?item=undefined
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