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Filastrocca dell'inverno
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Articolo di Annapaola Laldi
29 novembre 2016 11:13
 
Alla vigilia di dicembre mi torna sempre in mente la filastrocca che soleva dirmi la nonna Annina e così, oggi, la voglio condividere con i passanti infreddoliti soprattutto per il vento che da queste parti soffia bello gagliardo, anche se la temperatura non è ancora sotto zero, come soleva essere ormai parecchi anni fa in questi giorni – testimoniata da quel verso "uno sotto e uno in mano" che oggi suona misterioso, ma che si riferisce allo scaldino che, almeno fino agli anni Cinquanta del Novecento (ma anche oltre), serviva a intiepidire le membra altrimenti intirizzite di chi se ne stava fermo in casa. “Uno sotto e uno in mano”, cioè uno in terra, su cui appoggiare i piedi, e uno in mano, a cui riscaldare le mani, appunto, e la piccola sfera intorno a esse.
Una filastrocca scandita dalle ricorrenze religiose cattoliche, che appaiono in fila particolarmente serrata nel mese di dicembre e che oggi, quanto meno, a diversa gente possono servire come promemoria di eventuali onomastici di amici e parenti.
E dunque, comunque sia, buon mese di dicembre, a cominciare dal 30 di novembre, quando si festeggia sant’Andrea, che, secondo la tradizione, fu crocifisso su una croce a X, che appunto continua a portare il suo nome.
 
Ai dì trenta sant’Andrea in croce si distese.
E il primo è Sant'Ansano,
uno sotto e uno in mano.
Al dì quattro, Santa Barbara beata,
al dì sei, San Niccolò che vien per via,
e il sette, Sant'Ambrogio da Milano,
e poi l'otto, Concezion santa Maria,
il dieci, la Madonna di Loreto,
il dodici convien che digiuniamo
perché il tredici c'è Santa Lucia;
il ventuno San Tomé, la Chiesa canta;
il venticinque vien la Pasqua Santa
e poi ci sono i Santi Innocentini;
e alla fine di tutto, lesto, lesto,
se ne vien San Silvestro!

 
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