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Germania. No delle Regioni allo stoccaggio sotterraneo dei CO2
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Articolo di Redazione
27 settembre 2011 12:48
 
Il Bundesrat (Camera delle Regioni) ha respinto l'interramento su larga scala dei gas di scarico delle centrali. La controversa legge per sperimentare la tecnologia CCS -cattura e stoccaggio del biossido di carbonio- è stata bocciata il 23 settembre, e dovrà fare ritorno al Governo e al Bundestag (Camera Bassa), che l'aveva approvata ai primi di luglio.
CCS è la tecnologia con cui il biossido di carbonio dei gas di scarico delle centrali e delle fabbriche viene filtrato, condensato e immagazzinato nel sottosuolo. In questo modo il gas serra non si sperde nell'atmosfera, dove favorisce il surriscaldamento. Questa tecnica è ritenuta condizione necessaria per poter continuare a gestire in modo economicamente sensato le centrali a carbone; in caso contrario, la Germania sarebbe costretta a comprare a caro prezzo i diritti d'emissione di CO2.
Il Governo guarda con fiducia alla CCS per contrastare il cambiamento climatico. Del resto è una tecnica già usata nella produzione di petrolio e gas naturale; invece, il suo impiego regolare nelle grandi centrali è ancora al di là da venire. E' vero che sul territorio esistono alcuni impianti pilota dove si sperimentano singole fasi del procedimento, ma il Governo avrebbe voluto che la tecnologia venisse provata su larga scala entro il 2017, soprattutto nel Nord e all'Est del Paese che hanno i territori potenzialmente più adatti allo stoccaggio. E proprio lì ha incontrato le maggiori resistenze. I contrari sostengono che le cavità di stoccaggio non siano sicure; temono grossi rischi per l'uomo, il clima e l'ambiente se il gas dovesse sfuggire al controllo.
Cosa accadrà adesso è poco chiaro. La bocciatura del Bundesrat comporterà probabilmente il ritiro dell'azienda elettrica Vattenfall dal primo grande progetto da 1,5 miliardi di euro. In più, la Germania rischia una procedura d'infrazione della direttiva Ue sulle CCS, che avrebbe dovuto recepire nell'ordinamento nazionale già a giugno.

(tratto da Frankfurter Allgemeine Zeitung del 23-09-2011. Traduzione di Rosa a Marca)
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