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Inno di Mameli obbligatorio a scuola. Ma cosa vogliamo insegnare ai ragazzi?
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Articolo di Vincenzo Donvito
9 novembre 2012 13:19
 
  E' legge: l'inno di Mameli obbligatorio nelle scuole. A parte la bagarre parlamentare a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, con il gioco delle parti in cui sono “brillati” gli onorevoli della Leganord come oppositori, ci viene spontanea una domanda: ma cosa vogliono insegnare ai ragazzi con l'obbligo di questo inno?
Quando ero ragazzo a scuola (elementare) ogni tanto si cantava questo inno col “zi-pum” finale. Mi domandavo sempre perche' la canzone dell'Italia doveva essere cosi' brutta, in un italiano che nessuno parlava piu' e (questo l'ho capito un po' dopo) con dei concetti e dei valori che c'entravano molto poco con la nostra quotidianita'. E nella ingenuita' di un ragazzo sotto i dieci anni mi domandavano perche' non usavano una delle tante canzoni di Adriano Celentano che, all'epoca e non solo, piacevano a tutti gli italiani (c'erano anche le canzoni di Claudio Villa che piacevano a tanti, ma a me no!).

L'elmo di Scipio (e' ancora un modello il colonizzatore Scipione l'africano?).
La schiava di Roma (ma non eravamo contro la schiavitu'?).
Siam pronti alla morte ... l'Italia chiamo' (quando capito' a me - servizio militare ancora obbligatorio- pur in assenza di specifica legge, feci l'obiettore di coscienza rischiando la galera militare. E poi, oggi, non abbiamo tutti plaudito all'abolizione della coscrizione obbligatoria, cioe' con la “Patria” difesa oggi militarmente solo da quelli pagati... ammesso che ci sia da difendere questa “Patria”?).
L'unione e l'amore che rivelano ai popoli le vie del Signore (e chi non ha questo Signore, come dovrebbe fare?).
I bimbi d'Italia si chiaman Balilla (io mia figlia l'ho chiamata Alice, e dubito che qualcuno oggi si chiami Balilla oppure -se frequenta gli scout- li' chiamino i ragazzi in questo modo).
Son giunchi che piegano le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria le penne ha perdute (ma l'Austria e' sempre nella Ue?).
E poi morte, morte e morte (meno male che oggi i ragazzi la “esorcizzano” con le dissacranti feste di Halloween).

A quale Italia si vuole fare riferimento? Certo, la storia, le origini, le radici... ma doverle cantare ogni giorno a scuola, oltre che studiarle sui libri, e' decisamente pesante e un po' fascista (visti i contenuti).
Se proprio ci voleva un inno (il medico non lo prescrive abitualmente), forse era meglio indire un concorso, sperando che lo possano vincere testi di cantautori a livello di Dolcenera, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Eugenio Finardi, Francesco Guccini, Vasco Rossi, Franco Battiato, etc (solo perche' non ci sono piu' persone come Fabrizio De Andre' o Giorgio Gaber).

Ecco il testo dal web del Quirinale:
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

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