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Intersessualità. Il mio sesso mi appartiene
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Articolo di Redazione
28 febbraio 2012 15:33
 
A chi nasce con un sesso indeterminato, ne viene assegnato uno con un'operazione chirurgica piuttosto pesante. Ora il Consiglio Etico Tedesco prende posizione sull'argomento, ma senza spingersi troppo in là.

Gli intersessuali o ermafroditi sono persone il cui sesso è caratterizzato dalla presenza di genitali misti; se vengono operate alla nascita non si tiene conto dell'identità di genere che svilupperanno in seguito (ndr).

"Integrità fisica e diritti umani anche per gli androgini" chiedevano le persone che da piccoli hanno subito interventi pesanti ai genitali. Davanti ai locali dove si svolgeva il convegno medico alzavano striscioni e la protesta era stampata sulle magliette. Ciò che chirurghi e pediatri chiamano in modo asettico clitoridoplastica di riduzione e gonadectomia, loro le hanno vissute come mutilazione genitale e castrazione.
Da anni i gruppi di auto-aiuto si battono per vietare questi interventi.
Il 23 febbraio, il Consiglio Etico ha fornito un "parere sull'intersessualità", composto da oltre cento pagine e 22 consigli su  trattamenti sanitari e stato civile. Di intersessuali si parla molto in Germania già da una decina d'anni, ma ancora non c'è un loro status legale. Il diritto continua ad ammettere solo uomo e donna -e a chi non è né l'uno né l'altro viene assegnato un genere: le norme di stato civile impongono che entro una settimana si riporti il sesso del neonato nel registro delle nascite.

Lo stretto riferimento ai generi

Ma non è la legge a pretendere di registrare solo "maschile" o "femminile"; lo stabilisce un provvedimento amministrativo per gli ufficiali di stato civile. Il Consiglio Etico chiede dunque che, per coloro il cui sesso non sia accertato in modo univoco, si possa scegliere anche "diverso". Inoltre, si dovrebbe prevedere la possibilità d'inserire questo dato in seguito, per dare la possibilità al singolo individuo di decidere lui come definirsi. In una società basata sul dualismo dei generi, sebbene ami certe forme di androginia e tolleri il cambio di sesso dei transessuali, questo parere appare pionieristico -impressione rafforzata dal fatto che il Consiglio Etico l'ha formulato su incarico del Governo, e dunque con un carattere ufficioso.
Eppure c'è da chiedersi se vada nella direzione giusta. A chi non è né uomo né donna non verrebbe assegnata una specificità autonoma, ma gli si riconoscerebbe soltanto la diversità dalla norma, ossia "essere altro". Il progetto antagonista è espresso da un attivista dell'Associazione internazionale degli intersessuali, Dan Christian Ghattas, che sulla sua pagina web ha per slogan: "Io ho un sesso -il mio proprio". Una registrazione simile, convinta e sicura di sé, renderebbe più giustizia alle persone intersessuali, e le garantirebbe contro il vincolo rigido delle due forme tradizionali, non meno di quanto auspichi il Consiglio Etico.

Maschile, femminile o "diverso"
In un modo o nell'altro, l'estensione della formulazione dei generi nello stato civile avrebbe effetti soprattutto sulle norme che regolano la vita in comune. Oggi è ammessa la convivenza registrata (unione civile), vale a dire l'unione tra persone dello stesso sesso. Ma soprattutto c'è il matrimonio che, per il diritto tedesco, può essere contratto solo da un uomo e una donna. Le persone cui viene attribuito un "altro" o un "proprio" sesso, potrebbero usufruire di una convivenza registrata, ma non con uomini o donne. Men che mai potrebbero unirsi in matrimonio, con le leggi attuali. Del resto, anche la convenzione europea del Diritti dell'Uomo (articolo 12) dà diritto a sposarsi solo a uomini e donne in età matrimoniale.
La maggioranza del Consiglio Etico prevede dunque, per le persone che dovessero registrarsi come "altro", di poter accedere a una convivenza registrata -ciò che per alcuni intersessuali sposati sarebbe un peggioramento rispetto a oggi. Soprattutto, le persone che decidessero di registrare ufficialmente il proprio sesso, sarebbero le uniche a non potersi sposare, ciò che risulta inammissibile rispetto alla parità di trattamento. Una minoranza del Consiglio Etico vuole quindi che il diritto a contrarre matrimonio spetti anche alle persone intersessuali.
I diciotto suggerimenti del Consiglio Etico sul trattamento medico degli intersessuali partono da un chiaro presupposto: "Misure sanitarie irreversibili, volte ad attribuire un genere, sono un'intromissione nel diritto all'integrità fisica, alla salvaguardia dell'identità di genere e sessuale, al diritto a un futuro aperto e, spesso, anche al diritto a procreare". Gli interventi chirurgici sui bambini piccoli dovrebbero perciò essere vietati, a meno che non derivino da una necessità medica. Ma questa conseguenza il Consiglio Etico non la trae. Anzi, frasi quali un "operativo adeguamento dei genitali al genere" e "ampia valutazione dei vantaggi e degli svantaggi dell'operazione" aprono la strada a interpretazioni che non soddisfano né le persone interessate né i numerosi esperti.

(articolo di Oliver Tolmein per Frankfurter Allgemeine Zeitung del 24-02-2012. Traduzione di Rosa a Marca)
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