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L’irriverente. La Commissione banche alle prese col sen. Elio Lannutti
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Articolo di Vincenzo Donvito
17 dicembre 2019 12:54
 
 Una volta fu l’on.Pier Ferdinadndo Casini che, riluttante, fece il presidente della commissione banche…. Argomento spinoso che, per l’appunto, non ha portato a nessun risultato tangibile rispetto a quello che tutti i giorni accade nelle banche, per se stesse e per i risparmiatori che le usano.

Oggi la commissione sta per rinascere e il più grosso partito in Parlamento, il M5S, ha proposto per la sua direzione il sen. Elio Lannutti. Sembra che i meriti per proporlo li abbiano cercati e trovati nella sua vecchia conduzione di un’associazione di risparmiatori (Adusbef) che, a suo tempo, gli fruttò candidatura ed elezione al Parlamento col partito dell’ex pm di Mani Pulite Antonio di Pietro (Italia dei Valori). Candidato e rieletto con il M5s, tutti non possono non ricordarlo perché, oltre a definire l’euro come “la rapina del secolo”, ha denunciato poco tempo fa il complotto delle banche come emanazione del “Protocollo dei Savi di Sion”, un falso storico che continua ad essere usato dagli antisemiti di varia tacca. Poi, per il Protocollo, intervistato da alcuni media, ha detto qualcosa tipo “mi sono sbagliato”.

Oggi, dopo le vicende della Banca Popolare di Bari, ritorna in auge la commissione banche e, il nostro senatore è ancora proposto dai suoi compagni di partito per la direzione, ma dovrebbe far fronte ad alcune manifeste contrarietà da parte di alcuni esponenti del partito (Democratico) che governa il nostro Paese col partito di Lannutti e con quello di Matteo Renzi (Italia Viva).

Aduc storicamente è sempre stata dalla parte opposta delle politiche del sen Lannutti, quando era leader della sua associazione e quando è stato parlamentare. O dio, c’è da dire che quando era con la sua Adusbef e tutti i giorni lanciava anatemi inconcludenti (a nostro avviso), urlandoli coi suoi occhi spiritati per farsi intendere a ‘mò di megafono di Dio, aveva una certa eco mediatica… chè questa ultima aveva necessità (era molto di moda più di oggi) di presentare i paladini dei consumatori come fossero messia del vero e della giustizia… più per gli occhi di cui sopra che per i contenuti. Poi, quando il nostro senatore è diventato parlamentare, a parte alcune passate mediatiche (che ad un deputato non si negano mai) in cui i suoi occhi e le sue “argomentazioni” erano sempre le stesse, sembrava inabissato. Ma siccome chi ha praticato per un po’ di tempo l’arte del messia e del megafono di Dio ha, in assenza, crisi di astinenza, ecco che è venuto fuori con, prima, “l’euro come rapina del secolo” (manco un pentastellato o un leghista di piccolo cabotaggio militante avrebbe osato tanto…), e dopo con il Protocollo degli anziani di Sion… che tutti (forse anche il capo del suo partito o il più antisemita degli ambienti che lui bazzica?), quando lo incontrano fanno finta di non conoscerlo.
Ma nonostante questo curriculum, sembra che sia il candidato alla commissione banche.

Dovremmo preoccuparci?
No, non ci preoccupiamo. Crediamo che la commissione che potrebbe essere varata con la presidenza del sen Lannutti, arriverà alle stesse conclusioni della medesima commissione a direzione Pierferdinando Casini… e quali sarebbero queste conclusioni? Appunto: le stiamo ancora cercando…
Ci dispiace solo per il Parlamento. Ché legalitari quali siamo lo vediamo dimenarsi in queste vicende, con le energie di chi (e più di qualcuno valido all’interno di questa istituzione si trova) deve partecipare al gioco di “Lannutti sì, Lannutti no”.
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