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L’irriverente e il congiuntivo delle istituzioni
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Articolo di Vincenzo Donvito
4 marzo 2020 11:21
 
  Il figlio di una mia amica mi ha fatto notare una cosina. Il ragazzo fa il secondo anno delle superiori (liceo scientifico), studia anche diritto e spesso ha da ridire su tante cose che gli fanno studiare e di cui non percepisce l’utilità. Si è messo a leggere il Decreto legge 9/2020 pubblicato sulla GU 2/3/2020, Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (sì, ci sono anche gli studenti - non malati - 16enni che leggono queste cose….), e siccome si è concentrato sull’Art. 32, Conservazione validita' anno scolastico 2019-2020, mi ha fatto notare questo testo:
“1. Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d'istruzione non POSSONO (ndr, il maiuscolo è nostro) effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l'anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validita' anche in deroga a quanto …….”.

E mi ha detto: ma il congiuntivo (possano invece di possono)? Aggiungendo: pensa che a me se sbaglio un congiuntivo, come minimo me lo fanno riscrivere 200 volte per una settimana in mezz’ora ogni giorno… e poi mi abbassano anche i voti.
Alla mia scontata reazione con un sorrisino bonario… c’è rimasto male… ed ho dovuto rassicurarlo dicendo che è stata una svista, che forse hanno dovuto scrivere in fretta per l’emergenza coronavirus e si sono distratti, e altre amenità del genere. Il mio sedicenne mi ha guardato strano ed io mi sono vergognato di avergli raccontato queste balle sulla svista… ché mi sono venuti in mente altri testi di leggi (scritti anche peggio) e i tanti discorsi che sento fare nelle Aule del Parlamento.
E poi si dice che il coronavirus è una disgrazia e non solo un campanello d’allarme….
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