testata ADUC
Legalizzazione cannabis. Lo sprint Usa e il vuoto italiano... cominciamo a parlarne?
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
7 novembre 2012 13:07
 
 I risultati dei referendum Usa sulla legalizzazione della cannabis non sono un fulmine a ciel sereno, ma un evento gia' annunciato da un trend che, in questi ultimi anni, ha visto diversi Stati di quel Paese legalizzarne l'uso a fini terapeutici. Sicuramente la novita' e' rappresentata dagli Stati del Colorado e di Washington dove la legalizzazione riguarda l'uso ludico, una spallata al concetto stesso di proibizionismo e a quella “war on drugs” che 40 anni fa fu lanciata dall'allora presidente Richard Nixon; guerra i cui risultati sono nelle nefaste cronache quotidiane che registrano aumenti vertiginosi di morte, malavita, strage di giustizia, carceri che esplodono, nonche' milioni di consumatori considerati delinquenti o passibili di sanzioni amministrative. “War on drugs” che ha consegnato interi Paesi nelle mani delle delinquenze organizzate (Afghanistan, Nigeria, Messico, Colombia, Peru', etc) oltre che dare alimento alla malavita organizzata come quella, per esempio, italiana e russa.
Ora il confermato presidente Obama, che piu' volte si e' dichiarato contrario alla legalizzazione pur dimostrando disponibilita' al confronto, dovra' fare i conti con tutti questi Stati della propria federazione che la pensano in modo diverso.
Insomma, qualcosa e' cambiato -e non poco- proprio li' dove ha origine la politica proibizionista che vede quasi tutti gli Stati del mondo allineati e rispettosi.
E non potremo far finta di nulla.
Anche qui, nel Paese dove la politica governativa sulla droga e' affidata, oltre che alle forze dell'ordine che fanno il possibile per fermare il narcotraffico, al DPA, Dipartimento politiche Antidroghe, guidato da esperti consapevoli del proibizionismo prono solo ai dettami dei governi Usa e distratto rispetto alle politiche dei tanti Paesi europei il cui approccio con le sostanze oggi illegali non si limita al divieto e alla demonizzazione (Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Olanda, etc).
Lo specchio dell'Italia -in questi giorni- sono i programmi elettorali dei candidati alle primarie del centro-sinistra dove, a parte le timide eccezioni di Matteo Renzi e Laura Puppato, nonche' l'aggiunta di uno specifico capitolo da parte di Nichi Vendola dopo un nostro articolo in merito, gli altri due (Pierluigi Bersani e Bruno Tabacci) ignorano l'esistenza del problema.
Ci sono poi alcune Regioni che hanno aperto all'uso terapeutico della cannabis, ed altre che ne stanno parlando, ma li' dove ci sono le leggi (Toscana e Veneto), per ora e' solo teoria.
Come sempre -e meno male- gli input ci arrivano da oltre confine e, soprattutto dagli Usa. E forse e' la buona occasione non tanto per cominciare a cambiare le nostre leggi proibizioniste (che e' il nostro obiettivo), ma quanto meno cominciare a discutere anche nelle istituzioni dei loro disastri e della loro efficacia. Noi abbiamo anche fatto presentare dei disegni di legge in merito, ma sono incollati con l'attaccatutto nei cassetti piu' segreti del Senato.
Forse e' la buona occasione per cominciarne a parlare.

Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS