testata ADUC
La liberta' terapeutica del vecchio continente europeo: quale?
Europa-America: due mondi a confronto. La direttiva europea
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Giuseppe Parisi
15 aprile 2005 0:00
 
Soltanto il 17% della popolazione Italiana ha, almeno per una volta nella vita, assunto un farmaco naturale. Tra questi, una ulteriore parte si e accostato ad essa spinta dai reiterati fallimenti della medicina ufficiale.
Questo accostamento "forzato", spesso si consuma senza una presa di coscienza. "Il bisognoso" e' quindi senza una vera volonta' e sentimento di autodeterminazione. Questo fenomeno italico e' stato confermato anche dalla agenzia di indagini di mercato Doxa. Quello che accade e' per mancanza di informazione. Quasi annullati tutti gli spazi, oltre che, per il 99%, diretti verso la medicina ufficiale in convenzione.
Le scoperte nel mondo microbiologico, immunologico, genetico, soprattutto diagnostico, hanno orientato l'approccio clinico verso la terapia alla malattia, in un tecnicismo irrigidito da teorie sempre piu' orientate alla biologia cellulare. Questo approccio clinico, si e' sviluppato con grande velocita', ed ha visto perdere quel mondo medico di un tempo, fatto di conoscenze cliniche che si rifacevano alla saggezza millenaria dei nostri predecessori.
Oggi la sintonia tra mondo accademico universitario, societa' scientifiche, istituzioni, mondo della ricerca farmacologica e multinazionali (attivissimo negli anni scorsi) sta vacillando. Cosa accade?
Accade che la metodologia usata nel corso di questi ultimi decenni, non sembra affatto essere relegata a curare l'uomo nel rispetto della sua integrita' biologica. Non e' un caso che, proprio un medico di indubbia capacita' come il prof. Umberto Veronesi, abbia riferito che e' urgente la formazione di una task force, la necessita' di creare a livello europeo "un gruppo di pensiero forte", una "Camera alta" di saggi, dove scienziati, sociologi, teologi, e uomini di cultura di ogni tipo possano disegnare il futuro della civilta' in rapporto alle nuove potenzialita'. E' quanto ha richiesto a Bruxelles, lo scorso 10 marzo, asserendo ancora che: "la scienza ha volato cosi' alto che e' difficile anche per noi scienziati capire bene cosa sta succedendo, figuriamoci per la popolazione". Una mezza confessione? Eppure, si continua con le citazioni, quelle che chiamiamo d'Oro, nel Belpaese dalle galline dalle uova d'Oro (clicca qui).
Medici esperti in medicina naturale, da tempo lanciano allarmi, su tante terapie "ufficiali", oggi "stereopiti" e protocolli terapeutici, pericolose per l'uomo e per il futuro della specie. La ricerca e' del tutto inesistente, nonostante sia finanziata con denaro pubblico, ma e' un capitolo di spesa fittizio.
Non e' un caso, che proprio in questi giorni, perfino il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha gridato forte contro questa anomalia: ricerche fasulle, inesistenti, senza nessuna efficacia sul piano terapeutico, e di utilita' verso l'uomo. La ricerca quando esistente, e' relegata solo in pochi centri e in piccole aree sanitarie. Al contrario, la "grande ricerca" e' quella delle multinazionali del farmaco di sintesi.
Queste ricerche si muovono al suono di migliaia di milioni di euro. Ecco quanto spreco per ricercare una molecola che, nella maggiorparte dei casi, correra' il rischio di essere dannosa (quando e' possibile identificarla tale) alla salute umana. Immaginate la perdita economica e di immagine di una societa' come la Merck, che solo per un breve periodo aveva dovuto ritirare il suo prodotto Vioxx dal mercato, perche' accertato dannoso per l'apparato cardiocircolatorio. Ma, l'ente Usa di amministrazione del farmaco (Fda), lo ha riammesso in commercio: "vale la pena assumerlo". Bene!
La struttura chimica di sintesi di un farmaco relaziona "drasticamente" con la "natura biologica umana", cagionando reattivita' che, quando eclatanti, saranno scoperte in tempo non lungo. Ogni farmaco chimico viene, con modalita' etiche discutibili, testato su animali, e non certo topi da laboratorio. Spesso la necessita' e' quella di far "relazionare" il farmaco con organismi che siano maggiormente vicini alla natura biologica umana, vedi cavalli, maiali, cani, gatti. Queste prove servono soltanto per testare l'assenza di tossicita' diretta del farmaco chimico: tossicita' immediata pero', in quanto esistono le tossicita' piu' nascoste, a breve-medio tempo di distanza, e quelle mai rilevabili, la maggiorparte. A quello ci penseremo noi, comuni umani, ma non lo sapremo mai.
Inoltre, il farmaco chimico e' predisposto per "lavorare" su un preciso recettore cellulare. Quando le patologie diventano, come nella cronicita', polifattoriali, la necessita' e' quella di un cocktail di farmaci.
Nella nostra esperienza clinica, abbiamo visto anziani ancora in ottima salute, passare in brevissimo tempo dal nulla a 7-8 farmaci diversi: morti nel giro di un anno.

L'occupazione totale degli spazi di informazione, non ha permesso di nascondere verita' impressionanti.
Una societa' piu' libera e consapevole, con diversi mezzi a disposizione, sta iniziando a comprendere, e ad abbattere il muro di ipocrisia e di silenzi. I figli della piu' severa dottrina talebana, non risparmiano nessuno, compresi i medici che oggi si formano presso le universita': nella maggiorparte dei casi non conoscono, al pari del comune cittadino, quali possibilita' terapeutiche e risorse siano possibili, attraverso ad esempio l'omeopatia, la fitoterapia, l'agopuntura, la medicina tradizionale cinese.
L'unica formazione culturale, e' una "metodologia" clinica, relegata alla prescrizione e all'utilizzo della farmacopea chimica di sintesi. L'assenza dell'integrazione nel sistema terapeutico clinico, metodologico terapeutico, sta portando i suoi frutti, quelli di una societa' sempre piu' malata e con patologie croniche e degenerative.
Non e' un caso che un grande Paese, una grande potenza economica come gli Usa, pur con una delle "macchine sanitarie" piu' organizzata ed efficiente del mondo, alla fine si ritrova con una delle popolazioni piu' malate del mondo.
Uno screening sulle patologie dimostra che, quelle croniche-degenerative, tumori compresi, sono la grandissima maggioranza.
Negli Usa, dove ogni cosa si muove con grande rapidita', soprattutto quando a muoversi deve essere il business, sta accadendo che il loro sistema sanitario assicurativo (una mutua privata, eticamente discutibile, ma con risultati pratici eccellenti sul piano organizzativo) si sta interessando sempre piu' sulle "metodologie" naturali. Alcune di esse hanno gia' integrato all'interno dei pacchetti assicurativi il rimborso di pratiche mediche naturali.
Certamente non sono piu "buoni" della burocrazia sanitaria del Belpaese.
La scelta Usa e' solamente motivata dal vincente rapporto costo/beneficio. In alcune aree degli States, come in California, le terapie naturali occupano oltre il 60% delle richieste del cittadino. In questa parte dell'America, e' fiorente tutta l'industria parallela, quale l'alimentazione biologica, la cosmetica naturale, lo sviluppo degli integratori biologici vitaminici e minerali, ecc ecc. Se consideriamo e confrontiamo i costi di ogni presidio naturale, ci accorgeremo che sono molto piu' alti nella nostra Italia.
Cosa significa?
Significa che il mercato e la libera concorrenza sono l'unica risorsa utile al cittadino.
Il passaggio all'utilizzo dei prodotti naturali, contrariamente a quelli chimici, dovrebbe essere auspicabile. Se si conoscessero e si usassero a regime tali risorse cliniche-terapeutiche, si abbasserebbe a meno di 1/3 il consumo di farmaci sintetici.
Pero', proprio in questi ultimi periodi, il vecchio continente europeo, con le sue istituzioni, sta prendendo in considerazione tale problema.
Come?
Questa Europa, dai mille volti, dalle mille lingue e dalle mille divisioni, si trova unita nel partorire un nuovo figlio legislativo. E come potrebbe essere questo figlio di una Europa tanto brutta?
Si tratta di impedire la commercializzazione dei presidi terapeutici usati dalla terapia naturale, essenzialmente vitamine e minerali naturali, che sono in uso nella clinica della Nutrizione Ortomolecolare, strategia che e' vitale per impedire le patologie a sfondo degenerativo.
Non e' un paradosso?
Inoltre non tutti sanno che la pratica della Nutrizione Ortomolecolare complica la vita del terapeuta. I dosaggi di molti nutrienti come minerali e vitamine, sono molto meno importanti dello stesso composto commercializzato in Usa. Per fare un esempio, una determinata sostanza che e' utilissima per impedire l'aggravamento di una determinata patologia fino a debellarla, dovrebbe essere assunta ad un dosaggio che, in Europa e Italia, non e' permesso. Ma come e' possibile considerare pericolosa per la salute una vitamina non di sintesi perche' naturale, e non preoccuparsi di tante sostanze chimiche in commercio?
Come non pensare che le nostre istituzioni siano del tutto insensibili alle problematiche della salute? Se la direttiva dovesse nascere, il rischio di un periodo da proibizionismo sarebbe inevitabile, con tutti i rischi che comporterebbe. Quale rispetto hanno le Istituzioni Europee per la liberta' di scelta terapeutica?

Non serve parlarne, basta guardare.
Secondo gli elenchi della recente direttiva europea sulle sostanze accettate come "fonti" di vitamine e minerali, gran parte dei prodotti gia' presenti sul mercato dovranno scomparire gia' dal prossimo luglio 2005.
Per fortuna e' arrivata una deroga ministeriale che sospende tutto fino a dicembre del 2009.
Per adesso sono salvi minerali come boro, silicio e vanadio, alcune forme di vitamine e moltissimi minerali altamente biodisponibili come i chelati di calcio, rame, ferro, selenio, magnesio, manganese e zinco e, meno conosciuti ma non meno importanti, i minerali orotati, ascorbati e aspartati.
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) ha insediato una commissione di esperti presso la Fao per fissare delle regole certe sulla valutazione della sicurezza di vitaminee minerali.
Diamo atto della sensibilita' dei funzionari del ministero della Salute e dello stesso ministro Sirchia. Speriamo che l'intervento a deroga del nostro ministero possa essere anche un esempio per gli altri Paesi europei.
Ringraziamo in ultimo, ma non per ultima, la Federsalus.
Ricordiamo al ministro Sirchia che l'unica fonte possibile di verita' della nostra specie, e del godimento di una buona salute, potra' nascere solo quando verra' abbattuto il muro della conservazione. Ogni medico potra' conoscere, studiare, applicare, integrare, misurare e misurarsi, valutare, confrontare nello studio, nella clinica e nella pratica giornaliera i risultati delle discipline naturali.
Tutti i muri eletti dall'uomo, sono sempre stati contro l'uomo.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS