testata ADUC
4 novembre, non festa ma lutto
Scarica e stampa il PDF
4 novembre 2022 9:35
 
Il 4 novembre si festeggiano Forze Armate e Unità  nazionale.Bene il ricordo, ma non facciamoci prendere dalla retorica per presente e futuro, ché oggi la nostra esistenza e unità  significa Unione Europea. Non abbiamo ancora, per esempio, esercito e sanità  europea come invece è per la sovranità  del diritto, ma covid e invasione Ucraina ci hanno fatto intendere che senza Unione non si va da nessuna parte.

Abbiamo rispetto per le Forze Armate e di chi ne fa parte. I militari, da quando è stato abolito il servizio obbligatorio, è un lavoro per lo Stato come altri, forse un po' più rischioso. La nostra società , al momento, non ha ancora superato la necessità  delle Forze Armate, per cui ce le teniamo.

La data di questa festa, 4 novembre, è l'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. Un tragico conflitto che ci costò un milione e duecentomila morti (600.000 civili e 600.000 militari). Per la prima volta nella storia ai morti militari si aggiunsero i civili, vittime di bombardamenti o di stenti, malattie, epidemie causate dalla guerra stessa. In quella guerra si usarono per la prima volta armi di sterminio di massa, si bombardarono le città . Un metodo seguito dalla successive guerre del secolo scorso e quelle in corso ancora oggi come in Ucraina, dove sono principalmente i civili a morire e le nuove armi sono sempre più micidiali.

Il 4 novembre dovrebbe essere ricordato come lutto, sconfitta dell'umano verso l'altro umano. Le ricorrenze con l'elogio della propria potenza militare, lasciamole a quei regimi che - Italia con altri - combattono strenuamente.

 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS