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Una nuova -e molto diversa- epidemia di eroina scuote gli Usa
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Articolo di Redazione
28 dicembre 2015 11:47
 
 Un'epidemia di eroina e droghe simili sta colpendo gli Stati Uniti. Al contrario di quanto accaduto negli ultimi dieci anni, le vittime non vivono in zone urbane degradate ma in quartieri residenziali abitati essenzialmente da bianchi. Contesto in cui abitualmente cio' non dovrebbe accadere. Inusualmente, nel dibattito della campagna per le elezioni presidenziali, i candidati non discutono sulle politiche repressive ma di riabilitazione. I morti per overdose sono quasi quadruplicati rispetto al 2000. In questo Paese muoiono piu' persone per overdose -di questa e di altre droghe- che non per indicenti stradali.
Durante gli anni, l'epidemia di eroina ed oppiacei e' cresciuta in silenzio, lontano dalle attenzioni politiche e mediatiche di Washington. Ora e' una priorita' della Casa Bianca e dei candidati alle presidenziali di novembre. “Questa crisi distrugge le vite. Distrugge le famiglie, Distrugge le comunita' attraverso tutto il Paese”, ha detto ad ottobre il presidente Barack Obama, durante una visita nella Virginia occidentale, uno degli Stati piu' colpiti.
Nel 2014 sono morti in Usa piu' persone per overdose di droga (47.055) rispetto a tutti gli altri anni in cui i dati sono stati raccolti, secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. Un 60% e' morto per overdose di oppiacei, includendo farmaci che possono essere presi con ricetta, e l'eroina.
“Negli ultimi 8/10 anni abbiamo visto un aumento delle persone che consumano oppiacei”, dice al telefono Meghan Westwood, direttrice esecutiva del centro di Trattamento di Avery Road a Rockville, nel contado di Montgomery, nella cerchia di Washington.
“Molti ne sono stati coinvolti usando e abusando di oppiacei ottenuti con una ricetta”, dice Westwood. “Quello che la gente non sa è che agisce sul cervello nello stesso modo come l'eroina.
Il grande consumo di analgesici legali e' all'origine dell'attuale epidemia, secondo gli esperti. Le vendite sono cresciute negli ultimi dieci anni, dopo che alcuni medici hanno cominciato ad emettere ricette per oppioidi con una certa leggerezza. Ed hanno sottostimato gli effetti additivi. Nel 2012, sono state emesse 259 milioni di ricette per questi farmaci, una media di quasi una per ogni abitante di questo Paese. Il dibattito sul ruolo di medici, farmacie e farmaci ha chiesto un maggiore controllo. I tossicodipendenti hanno trovato nell'eroina una alternativa economica proveniente dal Messico. “Una storia che ritroviamo con frequenza e' che i giovani cominciano con ricette e poi passano all'eroina”, dice Westwood.
Il nuovo tossicodipendente e' bianco
Una novita' dell'epidemia e' il profilo del tossicodipendente. Negli anni Settanta la sua immagine pubblica era di un tossicodipendente di crack e negro, associato alla violenza. La risposta delle autorita' pubbliche era la mano dura: arresti e incarceramenti. Il tossicodipendente del 2015 e' diverso. Il 90% dei nuovi consumatori degli ultimi dieci anni e' bianco. Vivono in piccole citta' e periferie: i quartieri residenziali di classe media al di fuori delle grandi citta'. I tossicodipendenti non sono associati con la violenza: l'aumento della dipendenza ha coinciso con un declino della percentuale del crimine. E non suscitano condanna senza compassione e, a destra e sinistra, i politici chiedono prevenzione e trattamenti, non repressione. I tossicodipendenti non sono drogati nel senso classico del termine: sono malati che che presentano “disordini per abuso di sostanze”.
“Molte persone si sorprenderebbero se fossero considerati come dipendenti dall'eroina”, dice Westwood. “C'e' da stigmatizzare il dibattito. Sono i nostri figli, i nostri vicini, nostri fratelli, le nostre sorelle”. Westwood constata una significativa presenza di bianchi della classe media, ma fa presente che fra le vittime ci sono persone di tutte le razze di tutte le etnie.
I candidati del Partito Democratico alla Casa Bianca hanno affrontato il problema nell'ultimo dibattito, il 19 dicembre in New Hampshire. “Per tutti il New Hampshire e' conosciuto come un luogo dove si stanno educando i bimbi che hanno perso il proprio padre o la propria madre in seguito ad un overdose”, ha detto Hillary Cinton. Per alcuni candidati la tossicodipendenza e' una questione personale. Una figlia del candidato repubblicano Jeb Bush e' stata incarcerata nel 2002, quando suo padre era governatore della Florida, per aver comprato dei farmaci con ricette false ed ha passato dieci anni in carcere per aver nascosto del crack nelle proprie scarpe. “Ho vissuto un inferno”, ha detto Bush in una recente intervista. “Il suo babbo e la sua mamma insieme”.

(articolo di Marc Bassets, pubblicato sul quotidiano El Pais del 28/12/2015) 
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