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Obbligo dei propri versamenti contributivi. Perche'?
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Articolo di Alessandro Gallucci
2 febbraio 2013 10:31
 
Vorrei poter scegliere io se versare i contributi per la pensione, assumendomi così la responsabilità per il mio futuro. Vorrei uno Stato che mi spiegasse l'importanza della previdenza e che non me la imponesse e basta.
Poi vorrei poter scegliere, se decidessi di "accumulare", a chi affidare i miei risparmi.
Ed alla fine sarebbe bene che agli ingordi di quella generazione che ha usufruito del sistema retributivo uno Statista illuminato dicesse: "abbiamo scherzato dovete prendere un po' meno altrimenti chi sta dopo di voi finisce strangolato".
Al diavolo i diritti acquisiti. Se questi si basano sulle deprivazioni – che diventano privazioni di possibilità e dunque felicità – non sono diritti ma privilegi. Qual è il nostro giudizio sul massimo sfruttamento del lavoro altrui per il mantenimento di
un’odiosa posizione di vantaggio, insomma che cosa pensiamo oggi della schiavitù? Qual è la differenza tra la schiavitù ed il mantenimento forzoso, per ordine legislativo, di un sistema di previdenza a vantaggio esclusivo dei più forti? Andare in pensione, com’è successo per lungo tempo, a 55-57 anni percependo una somma simile allo stipendio che s'è guadagnato negli ultimi anni di carriera e non quanto s'è accumulato nel corso della vita è ingiusto al pari del vitalizio dato ai parlamentari dopo qualche anno di bivacco alla bouvette di Montecitorio.
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