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Oggi è la festa del consumatore… la beffa per chi subisce ‘festa’ ogni giorno…
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Articolo di François-Marie Arouet
15 marzo 2022 13:17
 
 Un po’ come la festa delle donne, solo che qui, femmine o maschi, si fa poca differenza, anche se le donne quando sono “prese di mira” da un uomo, spesso subiscono anche la supremazia del genere.
Oggi, 15 marzo, è la festa del consumatore…. che in un’economia di mercato, come pare sia anche la nostra… sarebbe come dire è la festa dell’essere umano (maschi, femmine, bimbi, ragazzi e anziani, tutti).
Solo che a differenza di tante altre feste dove ci si fa gli auguri (compresi quelli che fanno gli auguri a tutti per la festa di Ognissanti), sarà difficile oggi incontrare uno al bar che, mentre bevi un caffè, ti dica “eh bravo, vedo che sei un consumatore, auguri!!”.

Questo però accade tra i cosiddetti comuni mortali. Ché se sei un politico di varia tacca, inclusi quelli delle associazioni di consumatori, sembra quasi che tu cammini su un altro livello. Ed ecco che per la festa dei consumatori sono fioriti ricchi premi e cotillon tra questi politici e altri politici, siano questi ultimi rappresentanti istituzionali o scrivani, basta che assecondino mediaticità e giustizialismo: abbiamo anche letto di associazioni che, contro gli aumenti energetici, hanno chiesto al governo pene carcerarie e monetarie (mancando la pena di morte) per coloro che violerebbero le leggi che loro vorrebbero per contenere questi aumenti in corso, e che per questo, a coloro che hanno dato rilevo a questi deliri, hanno elargito premi e riconoscimenti.
Ci sono quindi oggi un po’ di cerimonie di consegna dei presunti meriti a chi difenderebbe e affermerebbe i diritti dei consumatori. Bontà loro.

Dicevamo delle donne, quelle prese a “gengivate” sul lavoro e, soprattutto, nei rapporti privati e poi festeggiate con le mimose nella festa a loro dedicata, e il giorno dopo la festa nuove “gengivate”, anche e soprattutto da coloro che le hanno festeggiate. Bene: altrettante “gengivate” ci sono per questi nuovi panda che si chiamano consumatori. Ché, tra istituzioni e privati, con alcune parentesi SEMPRE imposte dalla nostra appartenenza all’Unione europea, non c’è giorno che passi che non debbano sottostare a fregature, arroganze, violenze, etc. Incluse quelle di chi, considerandoli incapaci, vorrebbe che fosse loro imposto di comprare pane e benzina a prezzi fissi.

E quindi: passata la festa, gabbato lo santo.
Punto e a capo.

 
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