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Peru' e narcotraffico. Intervista alla procuratrice antidroga
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Articolo di Redazione
25 aprile 2015 18:51
 
Secondo l'ONU il Peru' e' uno dei maggiori produttori mondiali della foglia di coca e di cocaina, un business che muove ogni anno 8.500 milioni di dollari legati al narcotraffico. Lo fa sapere la procuratrice antidroga Sonia Medina Calvo in una intervista con l'agenzia France Press – Afp.
“In base ad alcuni studi e dati ufficiali dell'Unita' di Intelligence finanziaria dell'ONU, stiamo parlando di 8.500 milioni di dollari all'anno che si stanno definitivamente mescolando nel sistema finanziario e nei capitali del Paese”.
Questi importi equivalgono agli investimenti minerari previsti in Peru' nel 2015.
“Se non faremo niente, questa situazione continuera' ad incrementarsi e in due anni arriveremo a 10 milioni all'anno”, ha precisato Medina, avvocato dello Stato nelle questioni del narcotraffico.
A suo giudizio, l'incremento del denaro sporco del narcotraffico e' una responsabilita' che tutti dobbiamo assumerci: procura, polizia, ministero Publico e Potere giudiziale. “Come procuratrice Antidroga, ho un impegno personale e professionale per lavorare duramente in questa crociata contro il narcotraffico”.
Da 13 anni, Sonia Medina e' a capo di una équipe di 123 persone, che hanno trattato complessivamente 87.00 casi, di micro e di macro commercializzazione di droghe. Per quanto riguarda la macro, sono stati istruiti 3.000 processi che sono considerati complessi e in cui sono coinvolte organizzazioni criminali di alto livello.
“In questa lotta ci sono autorita' che svolgono un lavoro degno di lode, eccellenti procuratori che sono sul campo, la polizia nazionale che affronta i narcos nella Valle dei fiumi Apurimac, Ene e Mantaro (VRAEM), l'Unita di Intelligence Finanziaria e la Sovraintendenza Nazionale di Amministrazione Tributaria, ma purtroppo ci sono alcuni che non svolgono il proprio compito”.
Il VRAEM e' la maggiore zona “cocalera” del Peru', dove le forze armate combattono contro bande di narcotrafficanti che si muovonoin alleanza con i residui della guerriglia di Sendero Luminoso.
La maggior parte dei casi della Procuratrice sono quelli di micro commercio, che abitualmente confessano le proprie colpe, avendo di conseguenza un beneficio legale grazie ad un accordo con la Procura: una sentenza benevola che li fa tornare rapidamente fuori dalle carceri.
“Questo non considera, sebbene la Procura lo spiega, che vendere droghe e' un modo per vivere di alcune famiglie e di certi clan, ma ci sono persone che non sono solo loro, perche' hanno qualcuno che le finanzia, procura loro le droghe, spartisce i territori di vendita… una delle caratteristiche del crimine organizzato”.
“Viviamo un pericolo latente per colpa di autorita' che sono sovvenzionate dai narcotrafficanti, e per questo le autorita' che lottano contro il narcotraffico e le autorita' elettorali devono stare in allerta”, ha detto Medina facendo riferimento alle prossime elezioni generali in Peru' che si terranno ad aprile del 20016, per la presidenza e il Parlamento.
Per la procuratrice, i candidati e qualunque altro cittadino, sono al corrente del problema della droga nel Paese. “Non si guardano intorno per sapere da dove provengono i soldi che ricevono per la loro campagna, tenendo una precisa contabilita', peccano di ingenuita' o di ignoranza deliberata quando accettano senza fare domande”.
Medina ha elogiato una recente legge che consente di segnalare se un parlamentare e' stato coinvolto o meno in reati connessi al narcotraffico o lavaggio di denaro, e in questo caso viene espulso dal Parlamento e il partito politico a cui appartiene perde lo scranno, senza possibilita' di poterlo rimpiazzare con il primo dei non-eletti.
“Dobbiamo aver cura delle nostre istituzioni, soprattutto in questi periodi in cui abbiamo visto che ci sono molti problemi grazie a sostegni e soldi del narcotraffico o del riciclaggio del denaro”.
Peru' e Bolivia, insieme alla Colombia, sono tra i maggiori produttori di foglia di coca e cocaina al mondo, secondo le Nazioni Unite. Nel territorio peruviano operano mafie messicane dedite al narcotraffico, secondo la polizia antidroga.

(articolo di Roberto CORTIJO, edito dall'agenzia France Press – Afp del 24/04/2015)

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