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Programma garantito sei speciale di PosteVita
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Articolo di Marianna D'Alessandro
14 dicembre 2011 12:04
 
Sulla brochure di questo prodotto di PosteVita si legge: “L'investimento con 6 cedole protetto dall'inflazione. Certi prodotti non nascono tutti i giorni”.
Il mio commento all'ultima parte di questa affermazione è “ Per fortuna!”

I motivi per cui sono indotta a fare questo appunto sarcastico sono svariati:

1. innanzi tutto si tratta una polizza assicurativa a premio unico che prevede una copertura in caso di decesso dell'assicurato (restituzione premio versato al beneficiario) e una copertura aggiuntiva se la morte è causata da infortunio o incidente stradale (restituzione del doppio o del triplo del premio versato). La polizza viene però presentata come un prodotto di investimento e di risparmio in cui la garanzia assicurativa è accessoria e non preponderante, quindi si tratta del solito prodotto pacchetto che nella generalità dei casi ha svariati obiettivi ma non è in grado di centrarne uno
2. ovviamente ci sono dei costi: quelli di caricamento pari al 5,40% del premio versato e quelli più “umani” delle coperture assicurative pari al 0,80% del premio versato; inoltre in caso di esercizio del diritto di riscatto sono previsti dei costi impliciti che vanno dal 3,99% del primo anno al 1,54% dell'ultimo (il contratto ha scadenza 2018).
3. il contratto assicura il pagamento di una cedola annua del 4,35% per sei anni che nella brochure viene resa più appetitosa con l'affermazione “Programma Garantito 6speciale offre un rendimento minimo complessivo del 26,1% , riconosciuto attraverso la liquidazione di 6 cedole....” (hanno semplicemente moltiplicato 4,35%x6)
4. infine quando si parla di “premio versato protetto dall'inflazione” si giunge all'apice dell'alterazione della realtà. Infatti non solo tale “protezione” è eventuale ed aleatoria, ma se scendiamo nel dettaglio è errato anche parlare di protezione. Sulla brochure è macchiavellicamente scritto così: “nel caso in cui l'inflazione dell'area euro tra novembre 2011 e maggio 2018 dovesse superare il 26,1, alla scadenza verrà corrisposto un rendimento aggiuntivo pari al 150% della differenza tra l'inflazione e il 26,1%”.
Innanzi tutto affinché si verifichi la condizione di cui sopra il tasso di inflazione medio annuo del periodo dovrebbe essere intorno al 4%. Nonostante la bassa probabilità di accadimento, supponiamo che la condizione si verifichi e che il tasso medio di inflazione annuo sia per il periodo del 5% (con un'inflazione periodale del 33%). A scadenza si otterrà: 150% x (33% - 26,1%)= 10,5%.
Questa, e solo questa, è la percentuale di rivalutazione che andrà applicata al premio versato e corrisposta a scadenza.

L'inefficienza di questo prodotto come strumento di investimento è palese se lo si confronta con un BTP Inflation linked, quest'ultimo infatti corrisponde periodicamente una cedola reale calcolata su un capitale rivalutato di volta in volta all'inflazione e un capitale a scadenza pari al valore nominale del titolo rivalutato dell'inflazione dell'intero periodo..
Ovvio concludere dicendo che ne sconsigliamo la sottoscrizione.

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