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Quei terribili ragazzi evasi dal Beccaria. Podcast
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Articolo di Marco Scarpati
29 dicembre 2022 11:55
 
Uno di loro aveva raggiunto degli amici a Sesto San Giovanni, in una piazza intitolata ai Marinai d'Italia; insieme ascoltavano un po' di musica, con una cassa portatile. Di che musica si trattasse i giornali non lo dicono.
Un altro era stato subito trovato perché si era recato a casa della madre della sua compagna, per vivere un poco di affetto.. Pare che la polizia sia andata a colpo sicuro, certa di trovarlo lì. E li lo ha trovato.
Un altro ancora era tornato proprio a casa sua, così la famiglia per qualche ora lo ha accolto, coccolato per Natale e nascosto. Poi sua sorella gli ha suggerito di costituirsi e di non tardare troppo per non peggiorare la sua situazione.
Il quarto dei ritrovati, invece, era dalla zia.
Il carcere è un luogo sbagliato che serve solo a farci pensare che usandolo il mondo diventa migliore.
A Natale lo è ancora di più. Ci sono stati più di ottanta suicidi quest'anno in carcere.
Il carcere non dà mai bene.
Con dei ragazzi la cosa è talmente folle che a tutti quelli che lo frequentano appare incredibile che esista ancora.
Un ragazzo deve vivere con gli amici, in famiglia. E quando sbaglia occorre sforzarsi perché comprenda cosa è successo, perché ha sbagliato e che basta poco per non rifarlo.
Non lo dico io, lo dice la legge.
Perché lo Stato non applichi le sue leggi è il vero crimine.

Podcast dell'intervista a Controradio del 29/12/2022

 
Quei ‘terribili’ ragazzi evasi dal Beccaria: l’Italia, il Natale e la funzione ri-educativa della pena
 
 
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