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Salmone ogm nei nostri piatti? Acceso dibattito in Usa
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Articolo di Redazione
27 aprile 2013 11:58
 
Per la prima volta nei piatti americani ci saranno degli animali geneticamente modificati? La domanda si pone perche' da venerdi' 26 aprile sono partite le consultazioni della Food and Drug Administration (FDA) sull'autorizzazione al consumo umano per il salmone transgenico.
Questo pesce, chiamato AquAdvantage, e' stato messo a punto da due universita' canadesi e prodotto dall'azienda americana AquaBounty Technology da venti anni. Le uova geneticamente modificate sono prodotte in un allevamento ittico sull'isola di Principe Edoardo in Canada, mentre i salmoni adulti sono allevati in alcuni bacini nella foresta di Panama.
Un pesce soprannominato “Frankenfish
Particolarita' di questo “Frankenfish” (pesce Frankenstein) -soprannome dato dai suoi oppositori-: l'inserimento di due geni di due specie diverse. Il primo codice per un ormone di crescita normalmente presente nel salmone reale dell'oceano Pacifico; il secondo, proveniente da un'anguilla, serve a far crescere il salmone lungo tutto l'anno, anche nella stagione fredda quando la crescita, a livelli normali, e' in pausa.
Alla fine i salmoni transgenici diventano adulti in un tempo due volte inferiore rispetto ai loro cugini selvaggi, cioe' diciotto mesi invece di tre anni. Per i promotori, questi animali geneticamente modificati rappresentano una proteina a basso costo e di alta qualita' che non costituisce una minaccia per l'ambiente oltre a limitare l'immagazzinamento dei pesci selvaggi.
Produrre solo femmine, in teoria sterili
Il salmone per il quale Aqua Bounty Technologies cerca da diciassette anni di ottenere l'autorizzazione per l'immissione sul mercato, e' attualmente all'ultimo livello del processo di omologazione da parte della FDA, il New Animal Drug Application. Dopo che nel 2010 era arrivata alla conclusione che il salmone AquAdvantage era pericoloso per il consumo umano, l'agenzia americana ha fatto sapere a dicembre del 2012 che non era piu' una minaccia per l'ambiente.
Secondo la FDA, AquaBounty Technologies ha evitato l'immissione dei pesci transgenici nella natura poiche' avrebbero potuto infettare quelli selvaggi, e li ha ristretti in alcuni bacini sulla terra ferma -e non in dei parchi nell'oceano- ed ha prodotto solo esemplari femmine, in teoria tutte sterili. In caso di fuga, le acque del Canada sono troppo fredde perche' le uova vi sopravvivano, mentre quelle di Panama sono troppo calde per gli adulti, sostiene l'agenzia che sottolinea come i metodi utilizzati non sono sicuri al 100%.
Rischio per i salmoni selvaggi
Questo pero' non e' sufficienti a rassicurare gli oppositori di “Frankenfish”, secondo i quali alcuni salmoni transgenici sono riusciti a disseminare i loro geni e potrebbero mettere in pericolo i loro cugini dell'Atlantico, a rischio estinzione. “La FDA indica che solamente il 95% dei salmoni potrebbe essere sterile, mentre il resto sarebbe fertile. Quando si parla di milioni di pesci, anche solo l'1% corrisponde a migliaia di individui” dice la Consumers Unions, una ONG che difende i consumatori, in un comunicato diffuso dopo la decisione della FDA. E niente prova che i salmoni non resistano alle acque calde e salate.
“I consumatori non avrebbero nella maggior parte dei casi alcuna possibilita' per evitare questo pesce, anche se lo vogliono. Nel momento in cui la legge prevede nei supermercati una etichetta del Paese di origine, cosi' non e' per il pesce venduto nei mercati o nei ristoranti. Nei supermercati i consumatori possono non acquistare il salmone che viene da Panama, ma non possono evitarlo negli altri luoghi”, dice Michael Hansen, responsabile scientifico dell'associazione.
1,5 milioni di osservazioni
L'argomento ha animato il dibattito al di la' dell'Atlantico. Ne e' dimostrazione il periodo iniziale di consultazione pubblica, che all'inizio doveva terminare a fine febbraio, ma che poi e' stato prolungato di sessanta giorni grazie alla richiesta di un gruppo di senatori americani che avevano ricevuto piu' di 400.000 richieste in tal senso. Le posizioni dubbie oggi sono 1,5 milioni. Piu' di 2.500 supermercati in tutto il Paese si sono dichiarati indisponibili a vendere salmoni geneticamente modificati. Inoltre, 260 cuochi hanno firmato una lettera di boicottaggio di questi pesci.
“Queste proteste provengono da un ampio ventaglio della popolazione di consumatori, scienziati, produttori di salmone, medici, ministri e studenti, dice Wenonah Hauter, direttore esecutivo di Food & Water Watch. La FDA deve premettere gli interessi della popolazione a quelli dell'industria di biotecnologia, che sembra essere l'unica sostenitrice del salmone transgenico. L'agenzia deve riconoscere che i rischi ambientali e i problemi di sicurezza che sono rimasti non giustificano l'approvazione di questo prodotto”.
Alla fine del dibattito pubblico, la FDA deve esaminare, in una ambito temporale indeterminato, le osservazioni che le sono state sottoposte. Se non ci sara' piu' alcuna obiezione di un certo rilievo, non le restera' che dare l'autorizzazione per l'immissione sul mercato dei salmoni transgenici. Secondo alcuni esperti, l'AquAdvantage potrebbe finire nei piatti dei consumatori, senza particolari etichette, prima della fine del 2013.

(articolo di Audrey Garric, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 27 aprile 2013)
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