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Trading online. Occhio alle truffe
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Articolo di Redazione
19 settembre 2018 15:46
 
 La Consob scende sul piede di guerra nella lotta all’abusivismo sul web colpendo in modo selettivo gli operatori borderline. I dati che l’ex presidente della Consob Mario Nava avrebbe dovuto presentare in Senato quest’oggi, nel corso di un’audizione (poi cancellata dopo le sue dimissioni) tratteggiano un fenomeno in preoccupante espansione: sono sempre di più gli operatori fraudolenti che utilizzano piattaforme web per convincere gli investitori a puntare il proprio denaro su opzioni binarie (oggi vietate nella Ue), Cfd (contracts for difference), trading su valute, e metalli preziosi.
I numeri dell’Authority che il Sole24 Ore è in grado di anticipare (vedere tabella a fianco) parlano chiaro: a fronte di 167 interventi effettuati nel 2017, l’anno successivo, in metà del tempo (fino al 30 giugno), si è arrivati a ben 183 interventi: di cui 71 ordini di cessazione, 89 segnalazioni all’autorità giudiziaria, 7 sospensioni cautelari e 8 emanazioni di divieti a operare. Tra le ultime a essere state segnalate come a rischio spiccano la WorldFxm, con sede dichiarata nelle isole, la Sucaba Enterprise Ltd la Becfd Limited con sedi dichiarate nelle isole Marshall. Spesso si tratta di società che vengono costituite e smantellate a velocità della luce, sovente con inserita la lettera X (da Forex, il mercato del foreign exchange) nella ragione sociale. Sino a qualche tempo fa le loro basi operative erano in prevalenza a Cipro e a Malta.
Ma le stringenti normative Ue hanno indotto molti dei «pirati» a trasferirsi in località meno raggiungibili dai «vigilantes»: tra queste le più gettonate sono le Marshall Island, la Repubblica delle Vanuatu (in Oceania) e Saint Vincent des Grenadines (Bermude). Distanze siderali che rendono pressoché inutile ogni sanzione nei loro confronti. L’arma che consente alla Consob di intervenire, almeno sulle sponde italiane del fenomeno, è l’articolo 7 opties del Tuf, una norma inserita nel 2018, che attribuisce alla Consob il potere di ordinare la cessazione immediata degli abusivismi sia su internet sia attraverso il gettonatissimo metodo delle telefonate da parte di sedicenti consulenti che contattano la «clientela» da call center basati in Romania o Albania.
Più complessa la procedura di oscuramento dei siti che richiederebbe l’adozione di norme specifiche. Una pericolosa variante di queste modalità di investimento è quella “mista” che vede all’investimento online l’affiancamento da parte di una rete di consulenti e procacciatori sparsi sul territorio. È stato il caso della Ibs Forex di Como che, agendo con queste modalità, è riuscita nel 2011 a “dragare una quarantina di milioni di euro prima di essere interrotta dagli uomini della Guardia di Finanza. Il rischio per i risparmiatori è elevatissimo e moltiplicato a dismisura dall’inafferrabilità giuridica di questi soggetti. Che attirano lo sprovveduto investitore garantendogli guadagni certi, lo convincono a operare “elargendogli” dei chip di benvenuto in denaro, lo dotano di un conto online (spesso un mero espediente di facciata) e lo alleggeriscono del denaro, senza alcuna speranza di recupero. 

 
L'attività della Consob
Dati su abusivismo aggiornati al 30 giugno 2018
 
    2011   2012   2013   2014   2015   2016   2017   30/06/2018
Violazione delle disposizioni in tema di offerta al pubblico Sospensione cautelare *   3   6   2   3   6   14   12   7
Divieto   6   6   2   2   5   12   13   8
Violazione delle disposizioni in tema di intermediazione finanziaria Comunicazioni a tutela dei risparmiatori   1  16   25   47   44   44   54   8
Ordini di cessazione - - - - - - -   71
Segnalazioni all’autorità giudiziaria -   41   50   66   63   77   88   89
Totale     10   69   79   118   118   147   167   183
Note: * Il dato del 2014 include una iniziativa che ha successivamente generato un provvedimento di divieto nel corso del 2015. Fonte: Consob

(articolo di  Stefano Elli, da Il Sole24Ore online del 19 settembre 2018)
 
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