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 USA - USA - Usa. Creeremo l'alternativa privata al NIH
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Articolo di Cinzia Colosimo
18 marzo 2004 18:11
 
Lo stiamo ripetendo molto negli ultimi tempi: negli Usa le cose stanno lentamente cambiando. E forse nemmeno troppo lentamente.
Sono gia' 3 o 4 le universita' che hanno dichiarato di voler lavorare su embrioni umani utilizzando finanziamenti privati, che con un calcolo approssimativo ammontano a circa 125 milioni di Usd. Harvard e Stanford ad esempio hanno gia' predisposto delle strutture separate dal resto del campus per non dipendere dall'occhio attento delle istituzioni.
In California sia la principale universita' (UCSF) che lo stesso Governo stanno prendendo delle posizioni i cui effetti sono volutamente a lungo termine. Il California Stem Cell Research and Cures Act e' infatti il frutto di una larga collaborazione bipartisan fra ricercatori, politici e industriali che vogliono diventare leader nel settore, e che probabilmente ci riusciranno con e senza il presidente Bush.
Gli scienziati si lamentano della politica restrittiva portata avanti negli ultimi 3 anni, politica che ha compromesso molte ricerche e che ha comprensibilmente rallentato i progressi. Parte della responsabilita' e' da attribuirsi sicuramente al presidente, ma anche le istituzioni che si occupano di scienza e ricerca danno da riflettere. Tra queste spicca senza ombra di dubbio il National Institute of Health: il colosso attraverso il quale ogni ricercatore e' piu' o meno costretto a passare, che regola e gestisce, finanzia e taglia. "Il problema", spiega il dott. Evan Snyder, direttore del programma sulle staminali del Burnham Institute di La Jolla, "e' che i progetti scientifici gestiti dal NIH sono biologicamente antiquati. Le linee embrionali prodotte, ad esempio, sono ottime per formulare ipotesi. Il modo in cui sono state create pero' e' profondamente diverso e aleatorio rispetto al nostro modo di lavorare, e questo rende impossibile qualsiasi paragone fra risultati. Molte cellule sono instabili, e alcune fanno cose bizzarre. Una linea puo' presentare delle anormalita' cromosomiche spontaneamente, ma non possiamo stabilire se quelle anormalita' fanno parte del processo di sviluppo generale o se si presentano solo in quella determinata linea".
Per uno scienziato deve essere frustrante lavorare con materiale scadente quando le promesse sarebbero decisamente confortanti. Ecco perche' Snyder ha in mente un progetto ambizioso: dirigere un consorzio privato in California che si occupi solo di staminali embrionali raggirando l'egida del NIH.
Questo, in larga scala, e' il sogno di molti: creare una rete di amministrazione e contatti che lavori parallelamente al NIH ma che utilizzi solo finanziamenti privati. Il lavoro avrebbe sicuramente ritmi piu' veloci e ci sarebbero garanzie sulla validita' del materiale. Il NIH pero' e' un colosso: una grande piovra che ingloba tutti i settori scientifici che hanno a che fare con la salute dell'essere umano..
La gestione della ricerca del NIH ha provocato un gap tecnologico e conoscitivo non indifferente, che scienziati e industriali hanno il dovere di colmare. E un'infrastruttura privata potrebbe essere proprio la soluzione competitiva per rilanciare una certa idea di progresso e ricerca scientifica. Ma non e' per niente facile, lo ripetiamo. Il NIH controlla quasi tutti i laboratori sparsi per gli Usa, e l'idea di doversi segregare per lavorare su embrioni, fa comprensibilmente storcere il naso.
Elizabeth Blackburn, microbiologa presso la UCSF ed ex membro del comitato di bioetica presidenziale, teme infatti che un sistema parallelo al NIH sia un'impresa veramente difficile. Difficile sostituirne la tradizionale leadership, ma ancor piu' difficile costruire delle strutture che siano completamente estranee da qualsiasi finanziamento federale. "Il NIH ha fatto quello che poteva. Il problema e' che adesso ci sono troppi ricercatori che si vogliono occupare di staminali, ma sono costretti a farlo in isolamento e con forti pressioni. Certo, potremmo controllarli perennemente, ma questo non e' il modo in cui deve procedere la ricerca biomedica".
La ricerca per essere produttiva necessita innanzitutto di continuita'; quindi di organizzazione e di un'amministrazione equilibrata fra le strutture. Concorda con questo punto di vista, fortunatamente, anche il direttore del NIH's National Institute on Deafness and Other Communication, il dott. James Battey: "Approvo l'idea di creare un ente alternativo. Sono molto felice di vedere il progresso crescere in ogni modo possibile. In fondo aspiriamo tutti ai medesimi obbiettivi.e io credo che l'area di ricerca sia molto promettente. Abbiamo bisogno di piu' investimenti, piu' persone, piu' possibilita'".
Con le elezioni nell'aria e' piu' facile parlare e farsi sentire. Speriamo che i candidati prendano atto di queste voci e che il voto finale ci riservi delle sorprese. Anche tra i vertici stessi del NIH e' possibile notare la preoccupazione verso i settori di ricerca piu' trascurati, e l'idea di ricorrere al privato appare sempre piu' ragionevole. E siccome siamo di animo liberale, comprendiamo che alcuni cittadini possano sentirsi turbati da un certo tipo di ricerca finanziata pubblicamente.
La strada pero' e' lunga: sarebbe affrettato escludere in toto lo "Stato" dalla faccenda, meglio sarebbe una rivoluzione graduale dei servizi e delle amministrazioni. Una rivoluzione che ponga al centro il cittadino e le sue difficolta', ma che non si faccia compromettere a priori da un egida istituzionale.
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