Mi piacerebbe sapere se nelle varie statistiche che vengono
fatte ce n'è una che dice se l'incidenza del
cesareo è più al primo o al secondo figlio. Sono pronta a
scommettere che è più elevata al secondo. Il motivo?
Semplice: le donne che al primo parto hanno avuto travagli
devastanti, con dolori che non si possono neanche
descrivere, o si tengono il figlio unico oppure pretendono
il cesareo, che in confronto ai travagli suddetti è una
passeggiata, ve lo garantisco! Che credete che le donne ci
godino a farsi aprire la pancia e l'utero per partorire?
e' comunque un'operazione! Ma è l'unica
alternativa che lo stato offre a chi vuole partorire
mantenendo il dolore ai limiti della dignità. La soluzione
per far diminuire l'incidenza dei cesarei è veramente
semplice: limitare il dolore con l'utilizzo
dell'analgesia epidurale! Ma qui, al di là di tante
belle parole, subentra l'aspetto economico e ultima ma
non ultima, la cultura e i pregiudizi tuttora presenti in
Italia!
15 giugno 2006 0:00 - Raffaella Brizzi
La mia testimonianza è la seguente: anni fa, soprattutto
nelle cliniche private, si cercava in tutti i modi di
indurre la partoriente ad avere il bambino ricorrendo al
cesareo, per guadagnare i soldi relativi
all'operazione.Io ho partorito il 7 giugno 1991 presso
la clinica S.Pio X di Milano. Ricordo di essere stata
indotta in tutti i modi a partorire con cesareo, nonostante
fossi totalmente contraria. Chiesi comunque il cesareo con
l'allora singolare epidurale (perchè almeno volevo
rendermi conto della nascita di mio figlio, non riuscivo ad
accettare di subire l'anestesia totale per partorire), e
venni messa nelle mani di un anestesista che mi fece uscire
parecchio liquido rachidiale, procurandomi un dolore
fortissimo alla testa per oltre un mese, se appena mi
mettevo verticale, anche solo seduta. Potete immaginarvi,
con un bambino appena nato, dover stare completamente
orizzontale per un mese e più... Oltre a ciò, fui oggetto
di un ulteriore violenza. Mio figlio mi veniva portato per
l'allattamento solo qualche volta. Altre volte veniva
allattato con biberon e latte artificiale. Questo provocò
in lui una minor voracità quando attaccato alla mammella, e
quindi una mia minor produzione di latte. Con la conseguenza
che l'allattamento al seno durò solo poco più di un
mese, e poi dovetti ricorrere al latte artificiale. Non
mancarono, nella clinica, di regalarmi una confezione
omaggio di latte artificiale, come pubblicità perfetta.
Insomma: tutto questo accadeva 15 anni or sono. Leggo ora
questo articolo, e noto che ben poco è cambiato da
allora.... Sono davvero schifata e scandalizzata...