Non sono un giornalista.Sono un medico ospedaliero pubblico
dipendente da 28 anni. Odio gli ordini perchè nulla mi
hanno mai dato per essere quello che sono.E' dura, per
chi è abituato a dipendere dagli altri, immaginare di
abolire gli ordini.Rappresentano un punto di
riferimento.Non certo per garantire il cittadino, ma per
proteggere i privilegi degli iscritti.I provvedimenti
disciplinari.Credo che non ci sia attività umana che non
possa essere giudicata in tribunale; anche quella del
professionista.Perciò la "deontologia" è un modo
subdolo per dire non facciamoci dspetti e staremo tutti
meglio.Il prezzo da pagare è che il bravo professionista,
intendo professionalmente, diventa merce rara e il cittadino
è in balia dei furbi e ignoranti.Della qualità, cardine di
ogni professione, non interessa a nessuno finchè il
"mercato", controllato e guidato opportunamente,
garantisce una rendita comunque.Da tutte le parti si sente
parlare di sanità, management, risparmio, conduzione
aziendale,di diritti e doveri, farmaci, servizi al
cittadino, livelli essenziali di assistenza, centri di
prenotazione unica,nuove figure dirigenziali...,ebbene,
nessuno, dico nessuno parla di SALUTE.La parola è sempre
sanità.Nessuno parla mai di verificare la professionalità
dei medici e infermieri, nodo cruciale per costi e
qualità.Pensate quanto denaro non si sprecherebbe se le
diagnosi e quindi le terapie fossero il frutto di alta
professionalità.Pensate alle infinite informazioni
necessarie al professionista ignorante per formulare una
diagnosi e perciò alle infinite liste di attesa, ai
costi,spreco di mezzi e forniture inutili,personale male
impiegato,farmaci e terapie inappropriati....è il caos.
...e gli ordini risolverebbero tutto. La dimostrazione
più lampante della loro inutilità e dello ostacolo allo
sviluppo, è guardare quello che hanno fatto fino ad
ora.Pensare di riformarli è sbagliato in sè come
presupposto di fondo,poichè gli iscritti, che eleggono i
controllori, controllerebbero loro stessi.Ci sono le leggi
che regolano l'accesso e l'operato delle professioni
intellettuali.Non basta a garanzia dei cittadini?.
26 agosto 2006 0:00 - Andrea
Non so se sia necessario arrivare alla totale abolizione, ma
sicuramente una sostanziale riforma è ormai
improcrastinabile.
http://digilander.iol.it/andrea_sacchini
15 agosto 2006 0:00 - giuseppina buonomo
Vogliamo la rinascita della libertà di espressione, nella
freschezza della sua spontaneità e verità!!!!!!!!!
13 agosto 2006 0:00 - esaù
Iniziativa esemplare, tutto il mio sostegno e spero di tanti
italiani. E' un diritto sacrosanto ( quello di
libera espressione) calpestato da anni di clientelismi
politici. Internet ha già di fatto permesso a tutti
noi di dire la nostra, senza avere mai sostenuto esami di
abilitazione a dire qualcosa. Chi ha voglia di parlare
che sia dunque libero di farlo non solo su Internet, sarà
poi una propria scelta decidere chi leggere e chi no.
Ciao
13 agosto 2006 0:00 - domenico de giacomi
Senza polemiche personali che non servono per affermare
il propio io ..e per chiudere la mia invasione
di"campo " voglio aggiungere a chi non ha
letto o potuto capire quanto ho scritto nel mio libero
seppur non "professionale"intervento (non sono un
Giornalista) : Gavette ,stage ...corsi
..aggiornamenti .. sudore ,lacrime poca liberta'
personale e tanti imposizioni "gogiche tante
illusioni perdute ..con o senza raccomandazioni
avute(pochi sono quelli che non le hanno "in
qualche modo avute "o le cercano .. siamo onesti !)
ne'è pieno il senno del poi e quello futuribile
del mondo del lavoro .Distruggere tutto con quella
parola che -oggi - va tanto di moda (ieri per le stesse
ragioni ve ne era un'altra ..liberalizzazione
...SOLO (forse )per crearsi il propio orticello e
una volta creato dimenticarsi degli altri tra cui
dobbiamo vivere creando una inevitabile "
corporazione"alla rovescia puo'essere facile e
altrettanto umanamente giustificabile per chi è senza
raccomandazioni e posto di lavoro oggi(e ieri )ma alla
fine si rischia come è successo nelle precedenti
generazioni e succedera' in quelle che verranno ....
di darsi la zappa sui propi piedi sopratutto quando
finalmente questi "piedi" sono riusciti ad
appoggiarsi su appigli raccomandati o no ... stabili
...sicuri definitivi e sopratutto protetti !Allora si tace
e ci si"armonizza "! Mi fanno paura le
rivoluzioni anche se capisco che possano essere
cruentemente o incruentemente talvolta necessarie per
dare modo ai sempre piu 'elevati numeri di persone
consape voli" e "civili" di crearsi
in ogni modo "sicurezze" individuali
dimenticando poi l'interesse di quello altrui e
sopratutto gli equilibri comuni . La strada migliore a
mio avviso è riuscire a mettere visto che non si
puo' fare altrimenti (anarchia) come rappresentante
di ogni professione ....che si chiami poi Comitato ,onlus
o struttura ordinistica o di volontariato o come si
voglia,ha poca importanza ..... Persone ...Civili
Democratiche , Sagge , Obiettive , Giuste che come ho
detto -nel precedente intervento - facciano solo
l'interesse dei propi Colleghi, degli Utenti e delle
Istituzioni in cui vivono .Una soluzione alternativa e
immediata -riuscendola a raggiungerla -è farsi
raccomandare ma certo puo' avere dei costi che
talvolta possono influire sulla propia liberta' e
anche su quella altrui ...e ..... non solo nel
Giornalismo ! Diciamo che veramente liberi sono
coloro che nella "liberalizzazione comune "non
si sono fatti vendere e comprare dal mercato .
Mercato che vale la pena ricordarlo ha sempre
condizionato gli esseri Umani che ne hanno fatto
sempre e solo virtu' personale e
"sociale". .Ma è solo una opinione che
purtroppo non puo 'risolvere alcun problema
altrui ! In fondo per tutti e alla fine vale
l'imperativo categorico con il lavoro o senza
"mors Tua vita mea ".e in una umana inevitabile
prospettiva mors mia vita Tua ".Senza allucinanti
"ismi" per chi vuole e puo' capire !
domenico de giacomi
13 agosto 2006 0:00 - Pierino
Questa è la vera LIBERALIZZAZIONE,ma i girnalisti sono già
tanti al governo!
13 agosto 2006 0:00 - ZaZaan!
Domanda:
abolito l'ordine dei giornalisti,
quei tesserini pass-partout con su scritto PRESS, chi li
gestirà?... la Segreteria del Partito?
13 agosto 2006 0:00 - Marco Ussi
L'abolizione dell'ordine dei giornalisti, è, come
per altri ordini, una necessità irrimandabile, non certo
perchè si pensa che essi non servano affatto, ma in quanto
costituiscono un blocco elitario all'accesso alle
professioni, se proprio devono esistere, che siano
costituiti su base volontaria, con una loro deontologia alla
quale sarà possibile accedere per scelta e non per
imposizione dall'alto. Sarà una grande occasione
di democrazia, un'opportunità per i nostri giovani
costretti oggi ad umiliazioni che durano anni presso i vari
studi professionali, per poi finire a 40 anni non abilitati
alla professione nei vari esami presso gli ordini(pilotati
da chi non ha interesse che le nuove generazioni accedano),
con le logiche conseguenti ricadute
sull'occupazione.Sarà anche un'occasione per avere
una stampa veramente libera. Saluti
13 agosto 2006 0:00 - Andrea
Ho letto tutti gli interventi dopo il mio... Mi pare che
nessuno di voi sappia cosa vuol dire fare uno stage in
un'agenzia di stampa o in un giornale... Forse non
sapete che finito uno stage, ne propongono un altro e poi un
altro e poi un altro ancora. Non lo sapete, o fate finta di
niente? Fate finta di non sapere che esiste il clientelismo?
Anzi peggio: ammettete che ci sia, ma non fa niente,
l'ordine non va abolito, serve altro.. Altro cosa
scusate? Una soluzione alternativa? Sentiamo?
Altrimenti chi mi può raccomandare è il benvenuto!!!
12 agosto 2006 0:00 - domenico de giacomi
non credo che l'abolizione di un'Ordine -in ogni
professione - possa migliorare la qualità dei servizi
.Un'Ordine è e dovrebbe essere veramente un
punto di riferimento per chi esercita una professione
e nello stesso modo dovrebbe essere un punto di
riferimento e controllo da parte del cittadino .
Sappiamo che non è cosi e che una buona parte di
coloro che gestiscono gli Ordini sono Persone
asservite a poteri politici ,economici ,Religiosi e
altro ... che condizionano gravemente ogni libera
attività dei loro iscritti ponendo limitazioni che
nulla in realtà hanno a che vedere con una Deontologia
talvolta obsoleta o ancora condizionata che dovrebbe
essere non ipocritamente diretta solo e soltanto a
incrementare la vera civilta', la vera liberta'
di ogni Persona che esercita liberamente e onestamente
ogni professione .Sappiamo tutti ( o quasi ) che
l'Ordine dei Giornalisti non è come tanti altri
un Organismo veramente libero ,imparziale , obiettivo
.Sappiamo tutti per esempio che i premi giornalistici
alla memoria che vengono distribuiti demagogicamente
.... nel Ns Paese vengono gestiti da Persone vicine
o troppo vicine ( Parentali etc) a Personaggi e
correnti politiche ,Religiose che ne inficiano la
qualità ,l'obiettività e sopratutto il vero scopo
! Sappiamo tutti che i Giornalisti di quel Giornale
o quella Tv o meglio quasi TUTTI ... sono asserviti
inevitabilmente ... a chi gli dà lavoro
,potere,visibilita' e puo' in ogni momento
licenziarli e farli sparire nel nulla . Che tipo di
informazione .... fatte queste incomplete premesse ....
ne' potrà nascere ? Abolire gli Ordini a
mio modesto avviso non serve se non a creare
insicurezza , scarsa tutela dell'esercizio e del
diritto di poter esercitare una professione e nel poterle
sopratutto controllare da parte dei cittadini .
Servirebbe invece creare Ordini ai cui vertici vi
fosse gente onesta ,motivata , sensibile ,civile , non
schierata politicamente nei confronti della Professione
che rappresentano e gestiscono nell'interesse
della Societa' in cui loro stessi devono vivere .
Giornalisti ... che sono capaci di diffondere notizie ,
false , imprecise tendenziose , non obiettive ,
strumentalizzate ... alla fine creano danni immensi
nella stessa Societa' in cui devono vivere e dovranno
vivere i loro stessi Famigliari ! Quindi
qualità , sensibilita , onesta'dei quadri dirigenti
degli Ordini e sopratutto apertura all'opinione
dei cittadini che li ' avrebbero pieno Diritto di
rivolgersi e far valere le loro opinioni e sopratutto
i loro Diritti ! .In altro modo il caos o meglio
l'insicurezza , la confusione nella quale per colpa
anche di una Legge dei numeri ....che gli vede
incrementare sempre piu ' a discapito quindi della
vera qualità ma a solo beneficio di uno squallido
mercato ....la Ns Societa' sta purtroppo per
Tutti ( ricchi e poveri) vivendo .E' la seppur onesta
, non professionale opinione di chi Giornalista non è
... ma ... come molti sa' percepire che sta
venendo meno (da una decina di anni ) la vera
qualita' di chi esercita questa importantissima
professione che va tutelata , protetta (da un Ordine
libero e onesto ) perchè possa finalmente essere
esercitata da chi ne ha reali capacità in completa
liberta' , onesta' e sopratutto imparzialita'
nell'interesse di tutti .
domenico de
giacomi
12 agosto 2006 0:00 - Franco Agosti
LIBERALIZZARE IL GIORNALISMO E' SACRO MANTENENDOLO
PERO' NEI LIMITI LOGICI E NON PERICOLOSI PER LA MASSA
CITTADINA. Vale a dire che chiunque abbia del buono e
utile per il progresso altrui deve poter fare. Chi è nemico
non può. Battersi contro coloro che non vogliono la
libertà di comunicazione e la mafia che odia il dialogo.
11 agosto 2006 0:00 - Andrea
Sono un lettore di destra. Ma appoggio in toto la proposta
di Capezzone. Il sistema giornalistico è assolutamente
clientelare e quasi inaccessibile. Le scuole per
"diventare giornalisti" costano tantissimo ed
hanno un accesso limitatissimo (20 posti di media per
biennio).
Spero che il mercato venga davvero
sbloccato, cosicchè tutti quelli come me, che vogliono
raggiungere un sogno, ma non possono farlo perchè non hanno
la "spintarella" o la "conoscenza",
possano finalmente farcela grazie ai propri mezzi ed alle
proprie capacità.
Io ci sono, nel mio piccolo,
per la battaglia. La mia mail c'è. Chiunque voglia
contattarmi, può farlo.