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17 agosto 2006 0:00 - Selvaggia Malvezzi
x Franco
SE NOI SIAMO I PRIMI A NON RISPETTARE, ANZI A DISTRUGGERE quello che ci guadagnamo o ci viene dato, come possiamo pretendere che ci venga dato altro? Soprattutto se lo chiediamo usando come linguaggio il vandalismo e la violenza( anche urlare è violenza) . Più distruggiamo e più interferiamo con il lavoro e le creazioni altrui (ad esempio tramite scioperi e manifestazioni che bloccano i mezzi pubblici o che disruggono la proprietà altrui ) chi alloca risorse si trova sempre meno soldi e quelli che ha li deve utilizzare per ristabilire la situazione precedente. Non dimentichiamoci che il bene pubblico, il bene Statale o di enti locali non è che non appartenga a nessuno o, peggio ancora, sia del "nemico-stato". Quello è tutto patrimonio dei cittadini, di noi, alla cui costituzione e al cui mantenimento contribuiamo un po' tutti. Prenderebbe a calci la sua moto o la sua chitarra per dimostrare che non vuole lavare i piatti in quanto reputa che il padrone di casa debba forniriLe una lavastoviglie?

15 agosto 2006 0:00 - Franco
A me non sono mai piaciuti questi appelli al buon comportamento. Si fa il gioco di chi amministra la cosa pubblica, di chi ha il compito di gestire e soprattutto di CONTROLLARE se le regole imposte per il bene della comunità vengano rispettate. Se agli irrispettosi viene diminuità la possibilità di farla franca e quindi aumentata la certezza di ricevere una pena, una sanzione per l'illecito commesso, solo allora si verificare un cambiamento. La "mancanza di cultura" come spesso si dice per dare una spiegazione, non centra nulla.
Nel settore della Giustizia è ancora più grave sentire un Prefetto, un Ministro dell'Interno fare appelli ai cittadini per una collaborazione con le Forze dell'ordine. Come si può chiedere ad un cittadino, isolato,terrorizzato da questa malaGiustizia lenta, da questa Polizia incapace, di essere un cittadino coraggioso. Questi appelli alla collaborazione partono proprio da chi ha le maggiori responsabilità che provvedono soprattutto a pararsi il culo facendosi proteggere dalle scorte, da quei poliziotti utili per controllare ed assicurare una vita sicura a tutti. Quando questi responsabili cammineranno senza scorta al seguito, sarà quello il segnale per essere collaborativi e coraggiosi. Bisogna lavorare sulle CAUSE e non sugli EFFETTI!! Poi, l'economia, il benessere, i buoni comportamenti arriveranno...
Franco CUTTANO da Foggia
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