Mi risulta che il protocollo di Kyoto, a detta degli
specialisti in materia, è una baggianata furibonda in
quanto pare che non abbiamo il potere di sovvertire in modo
sensibile le dinamiche naturali che governano l'andazzo
del nostro pianeta. Quindi, di conseguenza, nemmeno i
nostri più spinti tentativi di modificare tale andazzo a
vantaggio della vivibilità odierna e futura potrebbero
essere di utilità apprezzabile; anzi, seppure è giusto
moderarsi nel danneggiare l'ambiente, bisogna altresì
guardarsi bene dal favorire chi, con avveniristiche quanto
utopiche strategie ant'inquinamento potrebbe installare
un nuovo ciclo di businness come sempre a nostro sfavore
(dell'umile operaio lavoratore comune mortale) e a
vantaggio delle multinazionali che non sanno più che cosa
venderci: se prima ci vendevano il fumo, ora, infatti,
vogliono toglierci anche quello. A buon intenditor,
etc., etc.
18 novembre 2006 0:00 - Pres
Ma non capite che l'inquinamento è solo nella fantasia
degli uomini,quelli che hanno interessi meglio conflitti
d'interessi.
Quando salta un vulcano inquina
l'aria come 50 anni di auto di tutto il pianeta in un
colpo solo.
16 novembre 2006 0:00 - Scronista
Siamo tutti bravi a criticare gli Usa ma noi siamo capaci
solo a scrivere e promettere, il fare non ci appartiene. Le
belle parole non servono, contano i fatti.
scronista
15 novembre 2006 0:00 - Alessandro Biagiotti
Il problema e' gigantesco, tocca tutti gli interessi
mondiali, una ricetta valida e' legata alla possibilita
o no di sostenere uno sviluppo possibile, alternativo, ma
sappiamo che gli interessi sono tantissimi, io la vedo una
questione da risolvere a piccoli stadi, non farei nemmeno
queste riunioni costosissime, per dibattere un problema che
e' frammentato da migliaia di micro-incertezze e
realta' territoriali, per non parlare degli scienziati,
mica tanto daccordo sono l'uno con l'altro. Io
inizierei a gestire le negligenze. Alessandro
16 novembre 2006 0:00 - mai con silvio
Sono profondamente convinto che tutti si riempiano la bocca
di belle parole "ecologiche" ma che nessuno sia
disposto a rinunciare a nulla. Questa cosa inquina ed
uccide e la cosa peggiore è che per il nostro (e per il
mio) benessere muoia in questo preciso istante un bimbo in
africa, in asia o in medio oriente. Un bimbo che non
godrà mai del prodotto ottenuto con lo sfruttamento della
sua terra.