Alitalia è solo una vacca da mungere x qualche
dirigente...cosi la definiscono le persone che ci lavorano
dentro...centinaia di persone impiegate li che non fanno
nulla...solo xè figli di papà o altro...dirigenti che
prendono regalini per non "parteciapre
all'assegnazione di alcune tratte"...uno schifo...e
l'alitalia sperpera soldi cosi inutilmente...secondo me
divrebbero fare piazza pulita...
21 novembre 2006 0:00 - Andrea Bomben
Spett..ADUC, oggi ho letto il comunicato stampa del 18
Novembre riguardante gli sperperi in pubblicità da parte di
Alitalia.
L’articolo è per buona parte
condivisibile tranne un’affermazione che mi sembra
francamente azzardata: “Il messaggio sottintende:
...le compagnie low cost, invece, non sono altrettanto
sicure. E' da anni che ci si arrampica su questa
balla;……………”.
Mi sembra evidente che
la vostra associazione che pur dichiara di essere contro i
rischi per la salute e la sicurezza del consumatore, non si
renda assolutamente conto di quanto sia impegnativa un
affermazione di questo tipo.
La sicurezza nei
trasporti è una cosa seria; sicuri di avere conoscenze e
competenze necessarie per parlare con tanta sicumera di
“balle”?
Il valutare lo stato dei trasporti
solamente in base all’entità delle tariffe è un
atteggiamento a dir poco miope; la situazione in Italia è
molto più drammatica da quello che appare in
superficie.
Vi ricordo che solo qualche settimana
fa è accaduto l’ennesimo incidente che riguarda questo
intricato mondo (metropolitana di Roma); come il solito in
casi del genere si muovono in tanti, dalle forze
dell’ordine alla magistratura ai vigili del fuoco e
parlano, spesso a sproposito, i più svariati esponenti
della politica.
Pochi tra loro hanno anche una
solo una vaga idea del significato che ha il termine
"sicurezza", dimostrando di fatto di ignorare
quello che la letteratura scientifica e gli operatori di
sistemi industriali complessi sanno da decenni: al
netto dei necessari e doverosi interventi di modernizzazione
tecnologica, la maggior parte degli investimenti nel campo
della sicurezza vanno indirizzati nello studio e nella
prevenzione dell’errore umano.
La letteratura
in merito è sterminata, ma non occorre scomodare la scienza
per sapere che la fatica operazionale, figlia degli
eccessivi carichi di lavoro imposti da selvagge riduzioni di
personale, porta ad un drammatico scadimento di prestazioni
nell’essere umano.
Per fare un esempio, in
seguito alla ristrutturazione intrapresa da FS negli ultimi
anni, gli occhi a bordo sono passati da quattro a due e i
turni d’impiego dei macchinisti sono diventati
pesantissimi; qualche sedicente esperto ha definito
provvedimenti analoghi nel trasporto aereo come “riduzione
di sprechi” o “tagli di privilegi inaccettabili”!
La verità è che con l’entrata del mercato nel
mondo dei trasporti, il livello di sicurezza nel trasporto
aereo e su rotaia in Italia è sceso in maniera drammatica
ma tutti sembrano accorgersene solamente quando accadono
incidenti mortali; in questo caso, a pagare con la vita
o con il carcere sono i più vulnerabili, i macchinisti, i
piloti, i controllori di volo, tutti sacrificati
sull’altare del contenimento dei costi e
dell’efficienza.
Duole costatare che questo
criminale sfruttamento del personale avviene, solo in Italia
a questi livelli, con la connivenza delle istituzioni,
nell’ignoranza dell’opinione pubblica (ma la stampa
dov'è?) e mi dispiace dirlo, nella più totale e
colpevole mancanza di lungimiranza ed attenzione delle
associazioni dei consumatori, voi compresi.
Come
se non bastasse, in tutto questo desolante quadretto spicca
la mancanza dell’ente che grazie alle sue competenze
tecniche e alla sua indipendenza ha il compito
d’investigare sull’incidente ed emettere
raccomandazioni, un ente che come dicevo, faccia
prevenzione.
Il suo silenzio in questo caso,
come nel caso dei troppi incidenti automobilistici che in
Italia provocano ottomila morti all’anno, è così
assordante perché un ente del genere nel nostro Paese NON
ESISTE!
L’unica cosa che siamo riusciti a
creare è stata, con cinquant’anni di ritardo rispetto
agli impegni presi a livello internazionale, l’Agenzia
Nazionale Sicurezza del Volo (ANSV): un ente che si occupa
del solo trasporto aereo e che tra gravi problemi giuridici
e cronica scarsità di mezzi e personale è la sbiadita
controfigura, per esempio, degli omologhi di U.S.A., Canada
e Gran Bretagna.
Questo significa, molto
semplicemente, che utilizzare un qualunque mezzo di
trasporto in Italia è meno sicuro che farlo nei paesi più
evoluti del mondo, omettendo, per carità di Patria, di fare
commenti su conoscenze e competenze tecnico/culturali degli
organismi (Ministero dei Trasporti ed enti subordinati) che
si occupano di emettere e di far rispettare le regole.
Vista la situazione, fino a quando questo Stato
non si deciderà ad investire seriamente sul tema della
sicurezza, l’utente italico non potrà far altro che fare
affidamento sulla sua buona stella e sulla cultura
industriale delle aziende che forniscono i servizi; va da se
che in un mercato fortemente deregolamentato come il nostro,
ci sia poco da star tranquilli!
Visti gli alti
costi necessari per fare sicurezza, le aziende di questo
tipo o tagliano gli investimenti e subiscono una drastica
involuzione o finiscono fuori mercato (vedi Alitalia).
Perché non pensarci su quando acquistiamo un
biglietto aereo che costa meno di un cappuccino?
19 novembre 2006 0:00 - luigi gatteschi
Con una mano si prendono soldi dalle tasche degli Italiani e
con l'altra si sprecano tenendo in vita questi
carrozzoni zeppi di raccomandati da tutti i partiti. Basta
con lo sperpero di denaro pubblico!