L’impero del bene – chi organizza la lotta alla droga
– da sempre è il migliore alleato dell’impero del male
– chi organizza il traffico di stupefacenti. In una sorta
di eterna eterogenesi dei fini chi combatte la diffusione
delle droghe nella realtà ne favorisce la diffusione con
tutto il devastante corollario di problemi che ne
derivano. Illegalità significa irresponsabile
libertà. Nessuna sostanza è nei fatti più libera della
droga: nessun controllo sulla produzione, sulla
distribuzione, sulla qualità… Illegalità significa
crescita esponenziale del valore economico: una merce priva
di intrinseco valore acquista sul mercato clandestino un
prezzo paurosamente alto perché deve remunerare i rischi di
che gestisce il mercato. Illegalità significa
criminalità e degrado fisico e morale: chi consuma droga è
costretto molto spesso a delinquere o a prostituirsi per
procurarsi il denaro necessario per l’acquisto della dose
giornaliera; il suo stato fisico risulta gravemente
danneggiato più dalle sostanze di “taglio” che dai
principi attivi delle droghe. Illegalità significa
rendere più complesso il percorso di uscita dall’inferno
droga: la droga per il suo alto costo monopolizza la vita
del consumatore; resta poco tempo per attività diverse dal
“cosa fare per la dose quotidiana” che costituisce
l’assillo perenne del tossicomane. Illegalità
significa enormi costi sociali: una significativa quota
delle risorse destinate a forze dell’ordine, magistratura,
sistema penitenziario sono assorbite da attività di
repressione delle droghe; bisogna poi aggiungere gli altri
costi sociali: le vittime dei reati, i costi sanitari…
Illegalità significa proselitismo: chi si droga di vino o
di tabacco non va a in giro a vendere vino o tabacco… Chi
si droga con sostanze “illegali” è spesso un piccolo
spacciatore favorendo così la diffusione delle droghe.
Illegalità significa corruzione: l’enorme massa di denaro
che deriva dal traffico di droga è in grado di condizionare
l’azione di governo di molti stati e comunque produce
fenomeni distorsivi nel mercato, nella finanza, nelle
attività imprenditoriali di ogni genere. Illegalità
significa nuove droghe: la ricerca scientifica sulle droghe
è stata consegnata alla criminalità organizzata che
dispone di strutture all’avanguardia e ci rifila
costantemente nuovi prodotti sempre più letali e sempre
più facili da trasportare e assumere (…basta una pillola
e giù…). Illegalità significa fallimento: le
politiche proibizioniste non hanno ottenuto nessun risultato
concreto in oltre un secolo di guerra alle droghe.
Bisogna cambiare approccio al problema nella consapevolezza
che è importante lottare perché ogni individuo possa
trovare sopportabile la propria esistenza senza il ricorso
monopolizzante a sostanze psicotrope (alcol, tabacco,
sedativi, stupefacenti di ogni genere): è la tendenza a
medicalizzare i problemi che va sconfitta. Bisogna inoltre
superare un limite culturale: tolleriamo l’alcolismo
perché appartiene alla nostra cultura mentre la cocaina,
l’oppio e i suoi derivati… provengono da un mondo che
non riconosciamo come il nostro. Eppure i danni provocati
dall’alcolismo (incidenti mortali sul lavoro, sulle
strade, violenze nelle famiglie, violenza e teppismo in
genere) sono di gran lunga superiori a quelli provocati
dall’uso delle droghe… ma nei confronti dell’alcol
c’è ancora un approccio quasi romantico e lo Stato
lucra…