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5 gennaio 2007 0:00 - massimo
No,no, no. L'espressione idiomatica "sifolot de l'oratori" è ben comune in quella che per me è la mia Nonna Lingua. Certo esiste anche l'espressione "sifolot de menta", comunque attinente alla prima, visto che gli zuffolotti di menta li vendevano le suore all'oratorio... da qui l'espressione di "sifolot de l'oratori" che in ogni caso sancisce un grado in più rispetto ai "narigiatt con su el zucher".
Gli altri, quelli che non andavano all'oratorio, li puoi chiamare in molte altre maniere : baloss, bauscia, ganassa, scapaa de ca',gagà, teppa, e così via...
5 gennaio 2007 0:00 - ennio
A Massimo,senza volergliene,i sifulot era quei " de menta":Aggiornarsi,prego!
3 gennaio 2007 0:00 - massimo
No,No,No! Non ti vendicare sugli altri! o perlomeno inventa nuovi nomi!
A Milano i "sifolot" hanno sempre indicato gli oratoriani, propriamente nell'idioma di Milano si sono sempre chiamati "i sifolot de l'oratori"
3 gennaio 2007 0:00 - ennio
Sulla vignetta ho poco da dire.A scuola,di solito,queste battute le faceva
sempre un tale che chiamavamo bonariamente " el sifulot ".Per rispetto,davanti al professore,che aveva il buon gusto di soprassedere al fatto,evitavamo di dire che : " l'era anca un poar pirla"!
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