ma che dite? nessuno fa pubblicità dicendo di abusare
dell'alcol! anzi, diverse aziende hanno fatto
campagne di sensibilizzazione per "non
abusare". se poi la gente nel cervello ha il
liquame non è colpa di chi vende l'alcol ma
dell'ambiente in cui è cresciuto quel qualuno, dei
valori che gli sono stati trasmessi.
21 marzo 2008 0:00 - ELISA
Questa cosa dimostra la miopia dei nostri politici. Secondo
mè per cercare di tenere sotto controllo il fenomeno
alcool/giovani è inutile proibire la somministrazione di
bevande alcoliche dopo le 2 di notte, perchè uno ha la
possibilità di rifornirsi negli autogrill o negli
ipermercati. Piuttosto converrebbe fare una legge come in
Australia in cui gli alcolici non li trovi nei supermercati
e nei Pub vogliono vedere un documento prima di servirti da
bere. Il problema è che qui in Italia i baristi dei Pub
servono superalcolici anche ai minorenni senza troppi
problemi. Io per mia fortuna ho avuto i miei genitori che
alla sera fino al compimento del 18esimo anno mi hanno
tenuto in casa. Invece spesso si vedono minorenni che a
notte fonda sono ancora fuori casa. Dove sono i genitori ?
11 luglio 2007 0:00 - rosanna del noce
Concordo con la vostra analisi. Da diversi anni mi occupo di
patologie alcolcorrelate e sinceramente la politica
proibizionista non serve a nulla, è semplicemente uno
slogan con cui si vuole far intendere che il governo sta
adottando delle strategie!!! L'alcolismo è un problema
che affligge il 5% della popolazione e non esiste ancora un
vero allarme sociale e neppure un serio programma di
intervento e trattamento, le poche strutture di alcologia
non hanno mezzi economici e numero di operatori adeguati
alla notevole richiesta di aiuto. Se si pensa di risolvere
il problema ALCOL con il divieto parziale della pubblicità,
sicuramente i produttori di alcol finanzieranno la
produzione di film o eventi da destinare al target degli
adolescenti! Il problema alcol è qualcosa di molto più
serio che richiede maggiore competenza. Forse dovremmo
rendere i nostri ragazzi più consapevoli di essere
bersaglio di una comunicazione in cui la parola alcol è
associata al divertimento o alle stragi del weekend. E
all'interno di questi messaggi "opposti" è
difficile comprendere che esiste un bere sociale senza
rischi, e l'alcol continuerà "stranamente" ad
essere associato al divertimento che purtroppo a volte si
traduce in un'alterazione che può causare stragi non
solo del sabato sera.
Dott.ssa Rosanna Del
Noce Associazione AlcolZeroAbuso
17 aprile 2007 0:00 - davide IT
Io sarò contento solo quando, sulle etichette degli
alcolici (e sui bicchieri dei bar & C) si sarà il 50% della
superficie occupata da una scritta "L'alcool
uccide" tipo sigarette. Questa è una pubblicità che
manca! possibile che nessuno ci pensi?
14 aprile 2007 0:00 - valentina
la pubblicità magari non avrà un effetto diretto sul
consumo di alcool. ma sicuramente pubblicizzare
qualcosa che è considerata una sostanza legalizzata fa
percepire ai ragazzini e ai giovani che usare(e anche
abusare)dell'alcool non è dannoso... inoltre se
non ci fosse un guadagno nel pubblicizzare l'alcool le
aziende produttrici non butterebbero tutti quei soldi in
pubblicità. e non dimentichiamo che spesso l'alcool
viene pubblicizzato utilizzando riferimenti al sesso
facile...che è un tutto dire!!! io son contenta del divieto
di pubblicizzare l'alcool
12 aprile 2007 0:00 - Steven
Le aziende sono più lineari, sanno che la pubblicità fa
aumentare i consumi e per questo spendono. Se la
scienza non riesce a dimostrare questa evidenza fa un
pessimo servizio alla società ed a se stessa facendo
pensare a contenuti scientifici manipolati per chi sa quali
interessi.