COMMENTI
  (Da 1 a 6 di 6)  
22 marzo 2008 0:00 - Mario
ma che dite? nessuno fa pubblicità dicendo di abusare dell'alcol!
anzi, diverse aziende hanno fatto campagne di sensibilizzazione per "non abusare".
se poi la gente nel cervello ha il liquame non è colpa di chi vende l'alcol ma dell'ambiente in cui è cresciuto quel qualuno, dei valori che gli sono stati trasmessi.
21 marzo 2008 0:00 - ELISA
Questa cosa dimostra la miopia dei nostri politici. Secondo mè per cercare di tenere sotto controllo il fenomeno alcool/giovani è inutile proibire la somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di notte, perchè uno ha la possibilità di rifornirsi negli autogrill o negli ipermercati. Piuttosto converrebbe fare una legge come in Australia in cui gli alcolici non li trovi nei supermercati e nei Pub vogliono vedere un documento prima di servirti da bere. Il problema è che qui in Italia i baristi dei Pub servono superalcolici anche ai minorenni senza troppi problemi. Io per mia fortuna ho avuto i miei genitori che alla sera fino al compimento del 18esimo anno mi hanno tenuto in casa. Invece spesso si vedono minorenni che a notte fonda sono ancora fuori casa. Dove sono i genitori ?
11 luglio 2007 0:00 - rosanna del noce
Concordo con la vostra analisi. Da diversi anni mi occupo di patologie alcolcorrelate e sinceramente la politica proibizionista non serve a nulla, è semplicemente uno slogan con cui si vuole far intendere che il governo sta adottando delle strategie!!! L'alcolismo è un problema che affligge il 5% della popolazione e non esiste ancora un vero allarme sociale e neppure un serio programma di intervento e trattamento, le poche strutture di alcologia non hanno mezzi economici e numero di operatori adeguati alla notevole richiesta di aiuto. Se si pensa di risolvere il problema ALCOL con il divieto parziale della pubblicità, sicuramente i produttori di alcol finanzieranno la produzione di film o eventi da destinare al target degli adolescenti! Il problema alcol è qualcosa di molto più serio che richiede maggiore competenza. Forse dovremmo rendere i nostri ragazzi più consapevoli di essere bersaglio di una comunicazione in cui la parola alcol è associata al divertimento o alle stragi del weekend. E all'interno di questi messaggi "opposti" è difficile comprendere che esiste un bere sociale senza rischi, e l'alcol continuerà "stranamente" ad essere associato al divertimento che purtroppo a volte si traduce in un'alterazione che può causare stragi non solo del sabato sera.

Dott.ssa Rosanna Del Noce
Associazione AlcolZeroAbuso
17 aprile 2007 0:00 - davide IT
Io sarò contento solo quando, sulle etichette degli alcolici (e sui bicchieri dei bar & C) si sarà il 50% della superficie occupata da una scritta "L'alcool uccide" tipo sigarette. Questa è una pubblicità che manca! possibile che nessuno ci pensi?
14 aprile 2007 0:00 - valentina
la pubblicità magari non avrà un effetto diretto sul consumo di alcool.
ma sicuramente pubblicizzare qualcosa che è considerata una sostanza legalizzata fa percepire ai ragazzini e ai giovani che usare(e anche abusare)dell'alcool non è dannoso...
inoltre se non ci fosse un guadagno nel pubblicizzare l'alcool le aziende produttrici non butterebbero tutti quei soldi in pubblicità. e non dimentichiamo che spesso l'alcool viene pubblicizzato utilizzando riferimenti al sesso facile...che è un tutto dire!!! io son contenta del divieto di pubblicizzare l'alcool
12 aprile 2007 0:00 - Steven
Le aziende sono più lineari, sanno che la pubblicità fa aumentare i consumi e per questo spendono.
Se la scienza non riesce a dimostrare questa evidenza fa un pessimo servizio alla società ed a se stessa facendo pensare a contenuti scientifici manipolati per chi sa quali interessi.
  COMMENTI
  (Da 1 a 6 di 6)