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17 maggio 2007 0:00 - er metico
... ma bisogna riformare qualcosa a tutti i costi? Quale sarebbe il vantaggio del voto dato ai sedicenni (supponendoli maturi per far questo) quando basterebbe di già la legalità dell'attuale limite di età e della relativa media calcolata della popolazione votante esistente e considerando che l'eventuale assenso ai sedicenni incrementerebbe solo il numero degli spogli?

Se poi si considera anche che per dare il voto, un sedicienne di oggi chiederebbe consiglio al padre o alla madre, allora, sempre per la questione della media, bastano i votanti che già ci sono.

Però, ammetto che le riforme, specialmente in Italia, hanno un certo fascino. Sono raccomandabili senz'altro, se ci si stufa di guardare i film di Indiana Jonhs!

Saluti.

16 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
Mi pareva che se ne fosse già parlato!...
7 maggio 2007 0:00 - Non-mi-fregate!
Abbassare a 16 anni l'età per votare migliorerebbe le cose? Ma non diciamo "corbellerie"!
O forse sì, ma solo per qualcuno, in questo senso: a quell'età le persone potrebbero anche essere così sceme da votare chi fa simili proposte!!!.....
7 maggio 2007 0:00 - Marco
considerato i sedicenni che vedo per strada, spero che non potranno votare, la maggior parte già a 18 anni è immatura, figuriamoci a 16...
6 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
Al TG1 di stasera sento che in Austria si sta pensando di varare una legge che, a certe condizioni e per periodi stabiliti, dia facoltà alle aziende di riportare il n° di ore lavorative a 60 per 5 giorni.

Cioè 12 ore al giorno!

La serena reazione dei lavoratori austriaci è stata più o meno: "se ne può parlare, se occorre, si farà!..."

Presidente Donvito, alla sua esperienza: se una proposta così fosse fatta in Italia, quali sarebbero le nostre reazioni "a caldo"?...

Questo forse mostra come non siano solo i 16 o 18 anni, a fare le differenze!...

Rispettosamente.
5 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
I ragionamenti del Presidente dell'Aduc non fanno una grinza a mio avviso, almeno in linea teorica.

Ma io proporrei, prima di fare pericolose assimilazioni di chiedere a qualche illuminato specialista se un sedicenne austriaco è paragonabile ad un italiano medio della stessa età.
Io sto spesso in Austria e vedo che molte problematiche educative, preparazione ed informazione sociale e politica, lì sono parecchio differenti dalle nostre.

Nessun giudizio, naturalmente, ma solo un invito alla cautela.
5 maggio 2007 0:00 - Scocciato
Attenzione a quell'età! Pensano a tutto fuorchè alla politica, agli appelli, alle idee. Non è questione di immaturità, ma proprio se ne fregano e pensano ai telefonini, al motorino, al gruppo, al sesso, al divertimento, e non sarebbero in grado di prendere sul serio la lordura della politica, in quanto complicata, insulsa, incapace, voltagabbana, con ideali confusi e ottocenteschi, (difetti che riescono a capire anche loro)...ma a che pro? Ormai anche gli adulti sono ossessionati da questo castelletto di super pagati burattini che ne sparano una tutti i giorni tanto per far vedere che ci sono e poi regolarmente la smentiscono.
I giovani, adesso, sono ancor più giovani di quelli di una volta(che divenivano adulti molto prima dovendosi assumere delle responsabilità di sopravvivenza) alla stessa età anagrafica. Non possono più nemmeno lavorare, devono solo far finta(o meno) di studiare obbligatoriamente e usare il telefonino per dirsi cento cazzate in sms al giorno o fare dei videogames o scorrazzare su e giù con la loro inerzia comportamentale.
Poi ci meravigliamo che si barcamenino alle superiori o all'università, che trovino un'occupazione almeno precaria a trentacinque, quarant'anni e che stiano in famiglia sempre di più!
Li vogliamo far votare? ma che senso ha il loro voto in una democrazia come questa?
Ammesso che ci vadano a votare, verranno strumentalizzati a banderuola.
4 maggio 2007 0:00 - Steven
Non mi pare di ricordare che il voto ai diciottenni abbia portato ad un gran ringiovanimento della classe politica.
Non mi pare neanche che quella dei sedici e diciassette sia l'età più rispondente alla realtà della composizione e dei bisogni sociali ed economici visto il generale invecchiamento che purtroppo ci presentano le statistiche in tutti i campi.
Attenzione comunque ad interessarsi ai giovani in modo strumentale perchè potrà portare qualche momentaneo consenso in più ma solo momentaneo.
I giovani hanno bisogno di valori forti per cui valga la pena di vivere e di spendersi e testimoni credibili di questi valori. Su questo fronte la politica fino ad ora ha perso tutte le battaglie.
3 maggio 2007 0:00 - passante
Il problema della mancanza di giovani in parlamento non è dovuto alle leggi; quanti eletti alla camera hanno tra i 25 e i 30 anni?
I partiti hanno le loro gerarchie da piazzare.

E comunque non mi pare che i 16 enni siano tanto interessati alla politica.
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