... ma bisogna riformare qualcosa a tutti i costi? Quale
sarebbe il vantaggio del voto dato ai sedicenni
(supponendoli maturi per far questo) quando basterebbe di
già la legalità dell'attuale limite di età e della
relativa media calcolata della popolazione votante esistente
e considerando che l'eventuale assenso ai sedicenni
incrementerebbe solo il numero degli spogli?
Se
poi si considera anche che per dare il voto, un sedicienne
di oggi chiederebbe consiglio al padre o alla madre, allora,
sempre per la questione della media, bastano i votanti che
già ci sono.
Però, ammetto che le riforme,
specialmente in Italia, hanno un certo fascino. Sono
raccomandabili senz'altro, se ci si stufa di guardare i
film di Indiana Jonhs!
Saluti.
16 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
Mi pareva che se ne fosse già parlato!...
7 maggio 2007 0:00 - Non-mi-fregate!
Abbassare a 16 anni l'età per votare migliorerebbe le
cose? Ma non diciamo "corbellerie"! O forse
sì, ma solo per qualcuno, in questo senso: a quell'età
le persone potrebbero anche essere così sceme da votare chi
fa simili proposte!!!.....
7 maggio 2007 0:00 - Marco
considerato i sedicenni che vedo per strada, spero che non
potranno votare, la maggior parte già a 18 anni è
immatura, figuriamoci a 16...
6 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
Al TG1 di stasera sento che in Austria si sta pensando di
varare una legge che, a certe condizioni e per periodi
stabiliti, dia facoltà alle aziende di riportare il n° di
ore lavorative a 60 per 5 giorni.
Cioè 12 ore al
giorno!
La serena reazione dei lavoratori
austriaci è stata più o meno: "se ne può parlare, se
occorre, si farà!..."
Presidente Donvito,
alla sua esperienza: se una proposta così fosse fatta in
Italia, quali sarebbero le nostre reazioni "a
caldo"?...
Questo forse mostra come non
siano solo i 16 o 18 anni, a fare le differenze!...
Rispettosamente.
5 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
I ragionamenti del Presidente dell'Aduc non fanno una
grinza a mio avviso, almeno in linea teorica.
Ma
io proporrei, prima di fare pericolose assimilazioni di
chiedere a qualche illuminato specialista se un sedicenne
austriaco è paragonabile ad un italiano medio della stessa
età. Io sto spesso in Austria e vedo che molte
problematiche educative, preparazione ed informazione
sociale e politica, lì sono parecchio differenti dalle
nostre.
Nessun giudizio, naturalmente, ma solo un
invito alla cautela.
5 maggio 2007 0:00 - Scocciato
Attenzione a quell'età! Pensano a tutto fuorchè alla
politica, agli appelli, alle idee. Non è questione di
immaturità, ma proprio se ne fregano e pensano ai
telefonini, al motorino, al gruppo, al sesso, al
divertimento, e non sarebbero in grado di prendere sul serio
la lordura della politica, in quanto complicata, insulsa,
incapace, voltagabbana, con ideali confusi e ottocenteschi,
(difetti che riescono a capire anche loro)...ma a che pro?
Ormai anche gli adulti sono ossessionati da questo
castelletto di super pagati burattini che ne sparano una
tutti i giorni tanto per far vedere che ci sono e poi
regolarmente la smentiscono. I giovani, adesso, sono
ancor più giovani di quelli di una volta(che divenivano
adulti molto prima dovendosi assumere delle responsabilità
di sopravvivenza) alla stessa età anagrafica. Non possono
più nemmeno lavorare, devono solo far finta(o meno) di
studiare obbligatoriamente e usare il telefonino per dirsi
cento cazzate in sms al giorno o fare dei videogames o
scorrazzare su e giù con la loro inerzia
comportamentale. Poi ci meravigliamo che si barcamenino
alle superiori o all'università, che trovino
un'occupazione almeno precaria a trentacinque,
quarant'anni e che stiano in famiglia sempre di più!
Li vogliamo far votare? ma che senso ha il loro voto
in una democrazia come questa? Ammesso che ci vadano a
votare, verranno strumentalizzati a banderuola.
4 maggio 2007 0:00 - Steven
Non mi pare di ricordare che il voto ai diciottenni abbia
portato ad un gran ringiovanimento della classe
politica. Non mi pare neanche che quella dei sedici e
diciassette sia l'età più rispondente alla realtà
della composizione e dei bisogni sociali ed economici visto
il generale invecchiamento che purtroppo ci presentano le
statistiche in tutti i campi. Attenzione comunque ad
interessarsi ai giovani in modo strumentale perchè potrà
portare qualche momentaneo consenso in più ma solo
momentaneo. I giovani hanno bisogno di valori forti per
cui valga la pena di vivere e di spendersi e testimoni
credibili di questi valori. Su questo fronte la politica
fino ad ora ha perso tutte le battaglie.
3 maggio 2007 0:00 - passante
Il problema della mancanza di giovani in parlamento non è
dovuto alle leggi; quanti eletti alla camera hanno tra i 25
e i 30 anni? I partiti hanno le loro gerarchie da
piazzare.
E comunque non mi pare che i 16 enni
siano tanto interessati alla politica.