COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)  
26 maggio 2007 0:00 - FABRIZIO
Statistiche recentemente pubblicate da aucuni quotidiani riguardanti i costi della politica ma anche e sopratutto i costi della pubblica amministrazione, confrontandoli con le retribuzioni dell'industria privata:

Stipendi medi calcolati semplicemente sommando il totale delle retribuzioni nette e dividendole per il numero dei percettori in trilussiana maniera:

- Stipendio medio netto P.A. 2000 euro mese

- Stipendio medio industra metalmeccanica 1350 euro mese

- stipendio annuo di un direttore generale di un comune con 500 dipendenti 200.000 euro netti anno (accade nella mia città) a fronte di un bilancio di circa 28 milioni di euro.

- stipendio di un amm. delegato di una industria di 500 dipendenti (sempre della mia città) e con un fatturato di circa 130 milioni di euro: 150.000 euro

Come dire che un manager comunale che amministra un gettito 5 volte inferiore, pretende di guadagnare 1 volta e mezzo in più.

Ecco i costi della politica e della P.A.

Fate voi, ma tenete conto che lo stipendio alle P.A. lo pagano coloro che fanno i metalmeccanici !
25 maggio 2007 0:00 - Moon dust
Meno male che c'é qualcuno che non "Tira acqua al suo mulino rubandola agli altri”, capace di fare un ragionamento completo e, soprattutto, senza peccare di immodestia!

25 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto

Anche qui, come ormai è unica prassi di ragionamento usata, ognuno “Tira acqua al suo mulino rubandola agli altri”. Cioè non usa più cercare di fare un ragionamento completo ma solo mostrare il proprio frammento di verità demolendo quello degli altri.

Ma può darsi che ciò dipenda solo dalla ostilità dell’aritmetica, e i conti non piace farli a nessuno.
Ed allora, voce fuori del coro, contesterò il segretario Mastrantoni per quello che dice, pur condividendone la posizione.

“Scandalosi gli stipendi…? Macché!” – Sissignore invece, sono scandalosi come dicono i suoi detrattori, esattamente come sono scandalosi tutti gli ammennicoli che vengono citati, le società, i presidenti, i consiglieri di amministrazione, i revisori… le segretariette, le “spese di rappresenta”, le fotocopiatrici in eccesso… e pure le fotocopie inutili!
Non è questo “fumo” che copre altro “fumo”, ma l’uno si aggiunge all’altro, per coprirsi e nascondersi a vicenda mescolandosi in un’unica diffusa nebulosità.

E non mi va bene nemmeno la formula dubitativa tanto di moda oggi fatta di gerundi e condizionali, ma senza nessun verbo all’indicativo. Questa è la strada per creare strutture sempre più elefantiache salvando, mi si perdoni il termine, il culo di tutti. Non va bene.
Proponga il consigliere Alagna: “I capisettore (o dirigenti, o assessori, ministri o chi di competenza) sono responsabili del buon utilizzo del budget loro affidato; del cattivo uso, ne rispondono patrimonialmente di persona”.
E chi controlla, e giudica?... I suoi nemici, gli altri, l’opposizione… la guardia di finanza… chi volete voi, purché sia dall’altra parte, interessato a fotterli!... Ma attenzione!... che se il controllore sbaglia, è lui, a pagare di persona, e senza sconti!... Quindi il tirar su lo scaldaletto può essere utile, ma occorre farlo con prudenza sennò è pericoloso!”.

Voglio fare un esempio, per spiegarmi:
Giorni fa ho visto in TV l’inaugurazione di una scuola in un paese economicamente disagiato, resa possibile dai fondi raccolti grazie all’iniziativa di un nostro comprensorio scolastico.
Nulla di fantascientifico naturalmente, ma una scuoletta decorosa ed adatta alle esigenze di quella località. A presenziare l’inaugurazione, un’altissima personalità del governo.

E mi è venuto di chiedermi: “Ma quanto sarà costata, e giustamente, la presenza lì di quel nostro capoccione?”.
Il “giustamente” lo dico senza ironia. Se arriva un’alto personaggio della nostra ricca repubblica è giusto che lo faccia in pompa magna, banda e gagliardetti, scorta d’onore e tutto l’ambaradàn di ricchi doni e cotillon!... diamine! rappresenta l’Italia!

Ma era invece “opportuna” quella presenza? Necessario il “viaggetto” dell’insigne personaggio? Per portare quattro soldi (santi e graditissimi per carità!) ne spendiamo quarantaquattroquindici?... Non sarebbe stato più dignitoso, e bello, e nobile e giusto che invece del super-extra-altissimo-Siggnomministro in rappresentanza dello Stato Italiano ci fosse andato un maestro elementare di una scuola di paese?... Un “Cittadino Italiano” del mestiere?...
Con tanto di orgoglio personale e nazionale e la dignità di un maestro vero fra maestri veri ma senza inutili sottosegretari, gorilla e generali al seguito, giornalisti accreditati e scoopisti pagati sottobanco da partiti e giornali?.

E quanti di questi esempi possiamo fare ogni giorno?

E quanti simili?... I parlamentari lasciano le loro lucrose attività di affermati professionisti per servire il popolo, ed è giusto che vengano risarciti adeguatamente. Ma le lasciano davvero, quelle attività?... e servono davvero il popolo?... e al popolo, servono davvero?... e il popolo, ci guadagna?...
Se io vado ad impastare cemento, la mia impresa per ogni soldo che mi dà deve ricavarne un soldo e qualcosa, sennò fallisce. Vogliamo stare attenti a che questi signori non facciano fallire l’Italia?

Grazie.

Lucio Musto 25 maggio 2007 parole 581
_______________________________________

24 maggio 2007 0:00 - Moon dust
Si, fumo negli occhi, come quello che ci viene elargito costantemente da persone molto vicine all'Aduc, quando vogliono spacciare il loro martellante e sterile impegno politico, finalizzato unicamente alla liberalizzazione della droga, per filantropico coinvolgimento nelle sofferenze dei malati terminali!
Iniziamo a cambiare qualcosa per conservare la speranza di poter fare altrettanto per il resto: é troppo comodo citare Tomasi di Lampedusa, per giustificare l'inerzia di chi potrebbe agire, ma preferisce stare a guardare.
24 maggio 2007 0:00 - Francesco
Il dibattito su questo argomento si è spento di colpo.
Il segretario ADUC si è reso conto di aver fatto autogol oppure bisogna prendere atto che, oltre ai gattopardi, ci sono anche altre belve che difendono con le unghie ed i denti le loro prede?
22 maggio 2007 0:00 - Francesco
Segnali di fumo.

Dire che il problema vero dei costi della politica riguarda "enti e società, nazionali e locali, farciti di politici" e che serve a poco "puntare il dito" sugli "scandalosi stipendi, ovvero indennità, dei parlamentari e dei consiglieri regionali" equivale al fumo negli occhi che Mastrantoni tanto critica.
O forse è solo un modo per dire che si può parlare delle cose degli altri, ma non di quelle che riguardano anche i parlamentari vicini all'ADUC.
Qualche mese fa ho attivato un sito (www.aures.it) per arrivare all'abolizione delle pensioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali.
Ne ho parlato in questo forum e mi aspettavo che l'ADUC dicesse una parola di incoraggiamento.
Silenzio di tomba.
I consiglieri-segretari-consulenti-tuttologi dell'ADUC hanno continuato imperterriti a parlare delle museruole dei cani e di qualche altra innocua amenità dello stesso genere.
22 maggio 2007 0:00 - Steven
Daccordo con "disilluso", ed inoltre non rispondiamo a del fumo con altro fumo.
I direttori di assessorato hanno spesso, non sempre, responsabilità enormi rispetto a quelle dei politici relativi che deliberano solo gli orientamenti politici e non determinano gli atti di attuazione. Farsi un giro per le sentenze della Corte dei Conti in questo senso può essere utile per capire chi maggiormente rischia. Dette retribuzioni, dei direttori, comunque restano elevate e nel privato starebbero a fronte di responsabilità adeguate, disponibilità per l'estero almeno 11 mesi all'anno, inquadramenti a contratto e non a tempo indeterminato, risultati economici di ben altro livello. Certamente anche una sana razionalizzazione porterebbe ad enormi economie. Gli enti inutili od irrazionali per dimensioni o dupplicazione delle funzioni sono vari: province, regioni, comuni, comunità montane, circondari. Tutti enti con competenze e territori nel complesso coincidenti, ed il personale ridondante per motivi di ricicleggio e clientela è una infinità.
Anche una razionalizzazione dello stato centrale e degli appannaggi e dei privilegi dei parlamentari darebbe consistenti economie. Basterebbe allinearli a quelle di posizioni equivalenti di altri paesi anche più sviluppati e quindi in grado di pagare di più una politica per giunta economicamente più efficiente.
MA qui, i nostri parlamentari del nimbi, che si sono aumentati all'unanimità lo stipendio proprio mentre varavano una finanziaria sanguinosa per i cittadini, saranno certamente sordi.
Dove metterci i dipendenti pubblici che derivano dalle razionalizzazioni? Nelle aziende abbassando così il fabbisogno di extracomunitari, altra categoria di privilegiati con rate d'affitto pagate, precedenza nell'assegnazione di case pubbliche e nelle graduatorie degli asili, un livello d'impunità più alto dei cittadini indigeni sia nell'esercizio della vita normale che delle loro attività, possibilità di portarsi dietro i contributi versati in caso di rientro nel proprio paese ecc., tutti privilegi rispetto agli indigeni che stanno rompendo al pari di quelli degli onorevoli.
21 maggio 2007 0:00 - disilluso
La proposta del consigliere Alagna mi sembra ottima, ma molto difficilmente attuabile. Cosa accadrebbe ai dipendenti se le dette società chiudono? Ce li immaginiamo gli scioperi? (NON SCORDIAMOCI LO SCIOPERO DEL 1° GIUGNO DEGLI STATALI.....) Comunque complimenti al conigliere Mastroianni che ogni tanto attacca anche i veri privilegiati d'Italia. Comunque non sottovaluterei i privilegi degli onorevoli, bisognerebbe quantificare anche questi privilegi per vedere quanti milioni di euro si potrebbero risparmiare.
  COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)