Statistiche recentemente pubblicate da aucuni quotidiani
riguardanti i costi della politica ma anche e sopratutto i
costi della pubblica amministrazione, confrontandoli con le
retribuzioni dell'industria privata:
Stipendi
medi calcolati semplicemente sommando il totale delle
retribuzioni nette e dividendole per il numero dei
percettori in trilussiana maniera:
- Stipendio
medio netto P.A. 2000 euro mese
- Stipendio medio
industra metalmeccanica 1350 euro mese
-
stipendio annuo di un direttore generale di un comune con
500 dipendenti 200.000 euro netti anno (accade nella mia
città) a fronte di un bilancio di circa 28 milioni di
euro.
- stipendio di un amm. delegato di una
industria di 500 dipendenti (sempre della mia città) e con
un fatturato di circa 130 milioni di euro: 150.000 euro
Come dire che un manager comunale che amministra un
gettito 5 volte inferiore, pretende di guadagnare 1 volta e
mezzo in più.
Ecco i costi della politica e
della P.A.
Fate voi, ma tenete conto che lo
stipendio alle P.A. lo pagano coloro che fanno i
metalmeccanici !
25 maggio 2007 0:00 - Moon dust
Meno male che c'é qualcuno che non "Tira acqua al
suo mulino rubandola agli altri”, capace di fare un
ragionamento completo e, soprattutto, senza peccare di
immodestia!
25 maggio 2007 0:00 - Lucio Musto
Anche qui, come ormai è unica prassi di ragionamento
usata, ognuno “Tira acqua al suo mulino rubandola agli
altri”. Cioè non usa più cercare di fare un
ragionamento completo ma solo mostrare il proprio frammento
di verità demolendo quello degli altri.
Ma può
darsi che ciò dipenda solo dalla ostilità
dell’aritmetica, e i conti non piace farli a nessuno.
Ed allora, voce fuori del coro, contesterò il segretario
Mastrantoni per quello che dice, pur condividendone la
posizione.
“Scandalosi gli stipendi…?
Macché!” – Sissignore invece, sono scandalosi come
dicono i suoi detrattori, esattamente come sono scandalosi
tutti gli ammennicoli che vengono citati, le società, i
presidenti, i consiglieri di amministrazione, i revisori…
le segretariette, le “spese di rappresenta”, le
fotocopiatrici in eccesso… e pure le fotocopie
inutili! Non è questo “fumo” che copre altro
“fumo”, ma l’uno si aggiunge all’altro, per
coprirsi e nascondersi a vicenda mescolandosi in un’unica
diffusa nebulosità.
E non mi va bene nemmeno la
formula dubitativa tanto di moda oggi fatta di gerundi e
condizionali, ma senza nessun verbo all’indicativo.
Questa è la strada per creare strutture sempre più
elefantiache salvando, mi si perdoni il termine, il culo di
tutti. Non va bene. Proponga il consigliere Alagna:
“I capisettore (o dirigenti, o assessori, ministri o chi
di competenza) sono responsabili del buon utilizzo del
budget loro affidato; del cattivo uso, ne rispondono
patrimonialmente di persona”. E chi controlla, e
giudica?... I suoi nemici, gli altri, l’opposizione… la
guardia di finanza… chi volete voi, purché sia
dall’altra parte, interessato a fotterli!... Ma
attenzione!... che se il controllore sbaglia, è lui, a
pagare di persona, e senza sconti!... Quindi il tirar su lo
scaldaletto può essere utile, ma occorre farlo con prudenza
sennò è pericoloso!”.
Voglio fare un esempio,
per spiegarmi: Giorni fa ho visto in TV
l’inaugurazione di una scuola in un paese economicamente
disagiato, resa possibile dai fondi raccolti grazie
all’iniziativa di un nostro comprensorio scolastico.
Nulla di fantascientifico naturalmente, ma una scuoletta
decorosa ed adatta alle esigenze di quella località. A
presenziare l’inaugurazione, un’altissima personalità
del governo.
E mi è venuto di chiedermi: “Ma
quanto sarà costata, e giustamente, la presenza lì di quel
nostro capoccione?”. Il “giustamente” lo dico
senza ironia. Se arriva un’alto personaggio della nostra
ricca repubblica è giusto che lo faccia in pompa magna,
banda e gagliardetti, scorta d’onore e tutto
l’ambaradàn di ricchi doni e cotillon!... diamine!
rappresenta l’Italia!
Ma era invece
“opportuna” quella presenza? Necessario il
“viaggetto” dell’insigne personaggio? Per portare
quattro soldi (santi e graditissimi per carità!) ne
spendiamo quarantaquattroquindici?... Non sarebbe stato più
dignitoso, e bello, e nobile e giusto che invece del
super-extra-altissimo-Siggnomministro in rappresentanza
dello Stato Italiano ci fosse andato un maestro elementare
di una scuola di paese?... Un “Cittadino Italiano” del
mestiere?... Con tanto di orgoglio personale e
nazionale e la dignità di un maestro vero fra maestri veri
ma senza inutili sottosegretari, gorilla e generali al
seguito, giornalisti accreditati e scoopisti pagati
sottobanco da partiti e giornali?.
E quanti di
questi esempi possiamo fare ogni giorno?
E quanti
simili?... I parlamentari lasciano le loro lucrose attività
di affermati professionisti per servire il popolo, ed è
giusto che vengano risarciti adeguatamente. Ma le lasciano
davvero, quelle attività?... e servono davvero il
popolo?... e al popolo, servono davvero?... e il popolo, ci
guadagna?... Se io vado ad impastare cemento, la mia
impresa per ogni soldo che mi dà deve ricavarne un soldo e
qualcosa, sennò fallisce. Vogliamo stare attenti a che
questi signori non facciano fallire l’Italia?
Grazie.
Lucio Musto 25 maggio 2007 parole 581
_______________________________________
24 maggio 2007 0:00 - Moon dust
Si, fumo negli occhi, come quello che ci viene elargito
costantemente da persone molto vicine all'Aduc, quando
vogliono spacciare il loro martellante e sterile impegno
politico, finalizzato unicamente alla liberalizzazione della
droga, per filantropico coinvolgimento nelle sofferenze dei
malati terminali! Iniziamo a cambiare qualcosa per
conservare la speranza di poter fare altrettanto per il
resto: é troppo comodo citare Tomasi di Lampedusa, per
giustificare l'inerzia di chi potrebbe agire, ma
preferisce stare a guardare.
24 maggio 2007 0:00 - Francesco
Il dibattito su questo argomento si è spento di colpo.
Il segretario ADUC si è reso conto di aver fatto autogol
oppure bisogna prendere atto che, oltre ai gattopardi, ci
sono anche altre belve che difendono con le unghie ed i
denti le loro prede?
22 maggio 2007 0:00 - Francesco
Segnali di fumo.
Dire che il problema vero dei
costi della politica riguarda "enti e società,
nazionali e locali, farciti di politici" e che serve a
poco "puntare il dito" sugli "scandalosi
stipendi, ovvero indennità, dei parlamentari e dei
consiglieri regionali" equivale al fumo negli occhi che
Mastrantoni tanto critica. O forse è solo un modo per
dire che si può parlare delle cose degli altri, ma non di
quelle che riguardano anche i parlamentari vicini
all'ADUC. Qualche mese fa ho attivato un sito
(www.aures.it) per arrivare all'abolizione delle
pensioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali.
Ne ho parlato in questo forum e mi aspettavo che l'ADUC
dicesse una parola di incoraggiamento. Silenzio di
tomba. I consiglieri-segretari-consulenti-tuttologi
dell'ADUC hanno continuato imperterriti a parlare delle
museruole dei cani e di qualche altra innocua amenità dello
stesso genere.
22 maggio 2007 0:00 - Steven
Daccordo con "disilluso", ed inoltre non
rispondiamo a del fumo con altro fumo. I direttori di
assessorato hanno spesso, non sempre, responsabilità enormi
rispetto a quelle dei politici relativi che deliberano solo
gli orientamenti politici e non determinano gli atti di
attuazione. Farsi un giro per le sentenze della Corte dei
Conti in questo senso può essere utile per capire chi
maggiormente rischia. Dette retribuzioni, dei direttori,
comunque restano elevate e nel privato starebbero a fronte
di responsabilità adeguate, disponibilità per l'estero
almeno 11 mesi all'anno, inquadramenti a contratto e non
a tempo indeterminato, risultati economici di ben altro
livello. Certamente anche una sana razionalizzazione
porterebbe ad enormi economie. Gli enti inutili od
irrazionali per dimensioni o dupplicazione delle funzioni
sono vari: province, regioni, comuni, comunità montane,
circondari. Tutti enti con competenze e territori nel
complesso coincidenti, ed il personale ridondante per motivi
di ricicleggio e clientela è una infinità. Anche una
razionalizzazione dello stato centrale e degli appannaggi e
dei privilegi dei parlamentari darebbe consistenti economie.
Basterebbe allinearli a quelle di posizioni equivalenti di
altri paesi anche più sviluppati e quindi in grado di
pagare di più una politica per giunta economicamente più
efficiente. MA qui, i nostri parlamentari del nimbi,
che si sono aumentati all'unanimità lo stipendio
proprio mentre varavano una finanziaria sanguinosa per i
cittadini, saranno certamente sordi. Dove metterci i
dipendenti pubblici che derivano dalle razionalizzazioni?
Nelle aziende abbassando così il fabbisogno di
extracomunitari, altra categoria di privilegiati con rate
d'affitto pagate, precedenza nell'assegnazione di
case pubbliche e nelle graduatorie degli asili, un livello
d'impunità più alto dei cittadini indigeni sia
nell'esercizio della vita normale che delle loro
attività, possibilità di portarsi dietro i contributi
versati in caso di rientro nel proprio paese ecc., tutti
privilegi rispetto agli indigeni che stanno rompendo al pari
di quelli degli onorevoli.
21 maggio 2007 0:00 - disilluso
La proposta del consigliere Alagna mi sembra ottima, ma
molto difficilmente attuabile. Cosa accadrebbe ai dipendenti
se le dette società chiudono? Ce li immaginiamo gli
scioperi? (NON SCORDIAMOCI LO SCIOPERO DEL 1° GIUGNO DEGLI
STATALI.....) Comunque complimenti al conigliere Mastroianni
che ogni tanto attacca anche i veri privilegiati
d'Italia. Comunque non sottovaluterei i privilegi degli
onorevoli, bisognerebbe quantificare anche questi privilegi
per vedere quanti milioni di euro si potrebbero risparmiare.