Chi sostiene, invece, che la colpa è del parroco è un
semplice convinto mangiapreti, fine a se stesso. Io non
ho neppure accennato nei miei precedenti interventi che ci
si debba sposare perchè la religione, l'etica morale a
cui si ispira, la tradizione cristiana o altre lo impongano
o ci si debba adeguare alle "romanzine del
parroco". Certo che il matrimonio è un sacramento
cristiano, ma c'è anche il matrimonio civile che lega
almeno civilmente i coniugi e la prole eventuale, per cui
quì si deve parlare di ciò che sia da ricondurre ai
diritti, ma anche ai doveri della famiglia e che la famiglia
derivi da atti ufficiali, da promesse pubbliche, da impegni
di ogni genere presi con onore e mantenuti nell'arco
della vita. Quello che conta oggigiorno sono le regole
ufficiali, i pezzi di carta, gli attestati, le patenti, i
passaporti, i contratti nero su bianco, gli impegni sanciti
da documenti, gli attestati di studio, le tessere, ecc. che
in qualche modo vincolano i contraenti o i titolari a regole
ben definite. Quello che viene criticato è
l'agglomerato di due o più individui in una
"società di fatto" che non ha impegni morali e
materiali con alcuno, ed ha la possibilità di sciogliersi
in ogni momento con grave pregiudizio di tutto ciò che
questi accoppiamenti abbiano eventualmente costruito Questa
libertà, fatta molto più di diritti che di doveri rispetto
ai regolari, questi pseudo-contraenti-uniti dovranno pur
pagarsela in qualche modo. Il parroco non c'entra.
28 maggio 2007 0:00 - Gianni
Invece il parroco c'entra dico parroco per intendere
tutto quello che rappresenta,causa principale di tutte le
polemiche, assieme ad una parte di politici alleati per
convenienza, che comunque si sono già fatti i loro
regolamenti, alla faccia del semplice cittadino, al quale
vogliono negare quello che in parte si sono già
concesso. L'unico valore profondo è
l'eguaglianza di trattamento, tutto il resto sono
discorsi inutili per impedire gli stessi diritti per tutti.
Non ci devono essere cittadini di serie B, se ci sono
privilegi o benefici devono essere per tutti. Poi non
capisco le difficoltà che sorgono in questo paese, quando
nel resto dell'Europa sono stati abbondantemente ed in
varie forme risolti, la colpa è del parroco, chi lo nega è
un ipocrita. Gianni
28 maggio 2007 0:00 - Scocciato
Il parroco non c'entra, ma c'entrano valori ben più
profondi. Qualcuno, per interesse, confonde princìpi
fondamentali della Costituzione enunciando solo quelli a cui
mira. La libertà, i diritti, l'uguaglianza di ogni
cittadino ecc. sono inequivocabili come il diritto al
lavoro, al voto, alla partecipazione agli affari sociali,
ecc. Il matrimonio, come già espresso, non contrasta
con questi diritti, come tutto ciò che non è matrimonio o
famiglia canonica, altrettanto non contrasta. Sono due
aspetti su cui non si dovrebbe disquisire, e non
contrastanti fra loro. -- Da tante opinioni
sentite in varie sedi, si evincono due scuole fondamentali
di pensiero, una legata a princìpi fondanti, legami stretti
e duraturi, obblighi inerenti la stabilità e non la facile
possibilità di stravaganze mastelliane, la sicurezza di
vita dovuta grazie ad atti impegnativi e contrattuali ed a
consuetudini che legano moralmente gli individui
organizzandoli in famiglie, a vicende economico-fiscali che
diano certezze (anche negative) continuità operativa, di
affidamento ed anche di logistica comportamentale nei
riguardi del proprio nucleo familiare, ma soprattutto nei
confronti dello Stato e della società stessa. Ogni
variazione, ovviamente, conferma la regola. Il secondo
punto,che riguarda tutto il resto non famiglia ma mero
RAGGRUPPAMENTO contempla un diritto al liberismo
libertario, alla pragmatica concezione del proprio piacere
ed al massimo conseguimento dei propri desideri, alla
qualificazione fine a se stessa del singolo, padrone di se
medesimo, utile solo a sè e al/ai convivente, e legato a
minimi doveri(solo se ineluttabili) e tantissimi diritti che
ne permettono, senza problemi, il distacco, la fine, con
l'assenza di ogni responsabilità morale e materiale
(vedansi legittime, vedansi assegni per il coniuge, vedansi
reversibilità legali, vedansi gestione del diritto di
famiglia(comunione o divisione dei beni), possibilità di
evasione fiscale e di ticket sanitari, ecc. Basta sentire
tanti pareri, specie delle ultime generazioni che non si
sposano più, che avendo ricevuto ogni sorta di diritto ed
intendendo esercitarlo a qualsiasi costo, si esentano da
ogni sacrificio morale e materiale, non rinunciando, anche
per dedizione, ad ogni legame che, potenzialmente, possa
privale di questa libertà che, tra l'altro, non è
stata da loro conquistata, ma l'hanno avuta in
eredità. Pesco tutte le balene che voglio.
28 maggio 2007 0:00 - Remo Damiano
il 6 giugno prossimo (tra nove giorni) la mia bimba
terzogento copie un anno sperravo nel cosiddetto premio
bebbè così propagandato in campagna elettorale. il centro
destra promise x il centro sinistra rilanciò x per 10 . poi
mi informai come fare, sentii dire che le lettere arrivavano
a casa,poi in una trasmissione televisiva sentii che spesso
sbagiavano indirizzo, mi attivai per saper perchè non mi
era ancora pervenuta alcuna comunicazione , telefonate
collegamenti internet contatti alla Sogei solo rinvii , non
ci hanno accredidato i soldi, chiama il prossimo mese e
così di mese in mese la bimba "ha compiuto
l'anno" ora ho deciso la prossima telefonata la
farò fare a lei magari quando sarà maggiorenne forse
Prodi intendeva che il premio fino alla maggiore età
significava che doveva trattarlo direttamente con gli aventi
diritto ..... i bambini solo quando avranno il diritto di
voto. per cortesia visto che ........ i soldi ci sono
? si potrebbe sapere notizie in merito
27 maggio 2007 0:00 - Gianni
La costituzione dice anche: Art 2 La repubblica
riconosce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale. Art 3 Tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica economica e sociale del paese. Rimane sempre
il fatto che la società cambia per tante esigenze che un
tempo non esistevano o non potevano essere dimostrate o
accettate in pubblico per motivi che sarebbe troppo lungo
elencare. La convivenza in Italia era un peccato ti
mettevano alla gogna per non parlare del divorzio, e di
figli fuori del matrimonio e le tragedie conseguenti.
Ci stiamo conquistano un po di libertà che a molti non va
giù, e sappiamo chi ed i motivi. La società umana è
nata e sopravvissuta anche quando non esisteva il concetto
di matrimonio come lo si intende, che poi è una pratica
burocratica di cui si può fare a meno salvo sollevare le
ire del parroco. Forse che non si può scopare e
procreare e vivere insieme tutta una vita senza la pratica
del matrimonio, e forse che due persone dello stesso sesso
non possono vivere una vita insieme se provano un sentimento
di amore tra loro, a me non deve interessare la loro
condizione sono cittadini come me. L'esempio di
cani e gatti e criceti che qualcuno ha portato è veramente
fuori luogo, ma il termine adatto dovrebbe essere un
altro. Gianni
27 maggio 2007 0:00 - umberto
Buondì, dal suo condivisissimo articolo ho appreso
dove stanno finendo le risorse del "portfoglio"
reclamato dalla Bindi: sicuramente non alle
"emergenze" della famiglia italiana ma alla solita
"famelica famiglia" e all'autoreferenzialità
della casta. Gradirei sapere quanto è costato il tutto
al contribuente e fare e avere chiarezza su questa ennesimo
"scivolone" con iniziative mirate. Se non
sbaglio Prodi con la famigerata "Fabbrica" avrebbe
dovuto già radiografare le esigenze delle famiglie
italiane. Non si capisce come mai si debba partire
sempre dal "Caro papà", prima di risolvere i
problemi che sono macroscopici. Ed immagino il lavoro
di sintesi che dovrà essere fatto dopo aver interpellato il
mondo intero (eccetto quelli che non sono omologhi alla
Bindi) prima di mettere in campo qualsiasi iniziativa.
A meno che non sia la solita operazione di "window
dressing" (fumo negli occhi). Occorre che ci sia
una pressione della opinione pubblica per arginare questa
deriva. Monitoriamo gli abusi della spesa pubblica.
Scegliamo insieme le modalità più efficaci per
poterlo fare. Grazie e cordiali saluti Umberto
non utile
27 maggio 2007 0:00 - Scocciato
...dice uno......"il fatto che due persone stiano
insieme, senza essere passati attraverso il matrimonio,
civile o religioso che sia, è comunque una famiglia, che
deve avere tutti gli stessi diritti doveri, non importa se
sono anche dello stesso sesso""....NON E' VERO
! queste unioni libertarie sono associazioni, società,
coalizioni, amicizie, fidanzamenti, raggruppamenti, ecc. ma
non sono famiglie! ..... La definizione tratta da
autorevoli fonti:
""insieme di persone
unite da un rapporto di parentela consanguineità, o
affinità; spec., il nucleo formato dal padre, dalla madre e
dai figli, che costituisce l’istituzione sociale di base
della società. ed ancora: Una famiglia è
costituita da un gruppo di persone che vivono insieme,
oppure da più gruppi di persone aventi in comune la
discendenza (dimostrata o stipulata) da uno stesso
progenitore, da una unione legale o da una adozione. Tra i
membri di una famiglia si individuano varie relazioni e
gradi di parentela.
Nella cultura occidentale,
una famiglia spesso è definita in modo specifico come un
gruppo di persone affiliate da legami consanguinei o legali,
come il matrimonio o l'adozione.
ed
ancora: L'articolo 16 della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:
Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e
di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza,
cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo
al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo
scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso
soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della
società e ha diritto ad essere protetta dalla società e
dallo Stato. La costituzione italiana riconosce la
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio (art.
29).
La gente si associa come singles per non
pagare i ticket sanitari, per non avere problemi di
comunione di beni, per non avere legami stabili e duraturi
che fondino impegni non dissolubili facilmente, e non come
dicono i libertari che fai famiglia, poi la disfi, poi la
rifai, poi la ridisfi a tuo piacimento. Una famiglia
reale, maschio e femmina, con figli, è fondata su tanti
princìpi giuridici, fiscali, morali, economici, di
sostegno, che i single associati (anche omosessuali, trans,
ecc.) non hanno e non vogliono avere perchè scelgono in
base alla loro, tempo per tempo, convenienza spicciola e
opportunistica secondo cui quello che uno fa è libero di
farlo perchè esiste solo lui. -- La famiglia è
fondata su un principio di stabilità buono per la famiglia
stessa e per la Società e che crea e mantiene vincoli
duraturi, anche se ora esistono, in casi particolari, le
possibilità di divorzio. Quelli che sostengono che
tutto può essere famiglia, faranno famiglia, presto, anche
con cani, gatti, criceti. Ma non è più famiglia come
eticamente, convenzionalmente e logicamente deve essere.
Quindi è necessario ponderare bene questi concetti prima
che si entri nel caos libertario.
25 maggio 2007 0:00 - Gianni
In questo paese, dove il vaticano comanda a bacchetta un
buon numero di parlamentari, sarà difficile realizzare in
pieno i diritti che la costituzione garantisce a tutti i
cittadini. In un paese democratico ma sopratutto laico
certe questioni non si dovrebbero neanche porre, invece in
Italia, mentre i nostri rappresentanti al parlamento si
possono godere i regolamenti che si sono fatti a loro uso e
consumo, per gli altri solo una continua resistenza a
regolarizzare, con leggi adeguate, delle situazioni che
stanno diventando sempre più comuni. Si fa finta di
non vedere che la società e la famiglia come la si
intendeva sino a un po di anni fa sta cambiando, il fatto
che due persone stiano insieme, senza essere passati
attraverso il matrimonio, civile o religioso che sia, è
comunque una famiglia, che deve avere tutti gli stessi
diritti doveri, non importa se sono anche dello stesso
sesso. Poi possono fare tutte le conferenze che
vogliono ma perfettamente inutili sino a che a comandare in
Italia è la CEI o il papa.