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30 maggio 2007 0:00 - Scocciato
Chi sostiene, invece, che la colpa è del parroco è un semplice convinto mangiapreti, fine a se stesso.
Io non ho neppure accennato nei miei precedenti interventi che ci si debba sposare perchè la religione, l'etica morale a cui si ispira, la tradizione cristiana o altre lo impongano o ci si debba adeguare alle "romanzine del parroco". Certo che il matrimonio è un sacramento cristiano, ma c'è anche il matrimonio civile che lega almeno civilmente i coniugi e la prole eventuale, per cui quì si deve parlare di ciò che sia da ricondurre ai diritti, ma anche ai doveri della famiglia e che la famiglia derivi da atti ufficiali, da promesse pubbliche, da impegni di ogni genere presi con onore e mantenuti nell'arco della vita. Quello che conta oggigiorno sono le regole ufficiali, i pezzi di carta, gli attestati, le patenti, i passaporti, i contratti nero su bianco, gli impegni sanciti da documenti, gli attestati di studio, le tessere, ecc. che in qualche modo vincolano i contraenti o i titolari a regole ben definite. Quello che viene criticato è l'agglomerato di due o più individui in una "società di fatto" che non ha impegni morali e materiali con alcuno, ed ha la possibilità di sciogliersi in ogni momento con grave pregiudizio di tutto ciò che questi accoppiamenti abbiano eventualmente costruito Questa libertà, fatta molto più di diritti che di doveri rispetto ai regolari, questi pseudo-contraenti-uniti dovranno pur pagarsela in qualche modo.
Il parroco non c'entra.
28 maggio 2007 0:00 - Gianni
Invece il parroco c'entra dico parroco per intendere tutto quello che rappresenta,causa principale di tutte le polemiche, assieme ad una parte di politici alleati per convenienza, che comunque si sono già fatti i loro regolamenti, alla faccia del semplice cittadino, al quale vogliono negare quello che in parte si sono già concesso.
L'unico valore profondo è l'eguaglianza di trattamento, tutto il resto sono discorsi inutili per impedire gli stessi diritti per tutti. Non ci devono essere cittadini di serie B, se ci sono privilegi o benefici devono essere per tutti.
Poi non capisco le difficoltà che sorgono in questo paese, quando nel resto dell'Europa sono stati abbondantemente ed in varie forme risolti, la colpa è del parroco, chi lo nega è un ipocrita.
Gianni
28 maggio 2007 0:00 - Scocciato
Il parroco non c'entra, ma c'entrano valori ben più profondi.
Qualcuno, per interesse, confonde princìpi fondamentali della Costituzione enunciando solo quelli a cui mira.
La libertà, i diritti, l'uguaglianza di ogni cittadino ecc. sono inequivocabili come il diritto al lavoro, al voto, alla partecipazione agli affari sociali, ecc.
Il matrimonio, come già espresso, non contrasta con questi diritti, come tutto ciò che non è matrimonio o famiglia canonica, altrettanto non contrasta.
Sono due aspetti su cui non si dovrebbe disquisire, e non contrastanti fra loro.
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Da tante opinioni sentite in varie sedi, si evincono due scuole fondamentali di pensiero, una legata a princìpi fondanti, legami stretti e duraturi, obblighi inerenti la stabilità e non la facile possibilità di stravaganze mastelliane, la sicurezza di vita dovuta grazie ad atti impegnativi e contrattuali ed a consuetudini che legano moralmente gli individui organizzandoli in famiglie, a vicende economico-fiscali che diano certezze (anche negative) continuità operativa, di affidamento ed anche di logistica comportamentale nei riguardi del proprio nucleo familiare, ma soprattutto nei confronti dello Stato e della società stessa. Ogni variazione, ovviamente, conferma la regola.
Il secondo punto,che riguarda tutto il resto non famiglia ma mero RAGGRUPPAMENTO contempla un diritto al liberismo libertario, alla pragmatica concezione del proprio piacere ed al massimo conseguimento dei propri desideri, alla qualificazione fine a se stessa del singolo, padrone di se medesimo, utile solo a sè e al/ai convivente, e legato a minimi doveri(solo se ineluttabili) e tantissimi diritti che ne permettono, senza problemi, il distacco, la fine, con l'assenza di ogni responsabilità morale e materiale (vedansi legittime, vedansi assegni per il coniuge, vedansi reversibilità legali, vedansi gestione del diritto di famiglia(comunione o divisione dei beni), possibilità di evasione fiscale e di ticket sanitari, ecc. Basta sentire tanti pareri, specie delle ultime generazioni che non si sposano più, che avendo ricevuto ogni sorta di diritto ed intendendo esercitarlo a qualsiasi costo, si esentano da ogni sacrificio morale e materiale, non rinunciando, anche per dedizione, ad ogni legame che, potenzialmente, possa privale di questa libertà che, tra l'altro, non è stata da loro conquistata, ma l'hanno avuta in eredità.
Pesco tutte le balene che voglio.

28 maggio 2007 0:00 - Remo Damiano
il 6 giugno prossimo (tra nove giorni) la mia bimba terzogento copie un anno sperravo nel cosiddetto premio bebbè così propagandato in campagna elettorale. il centro destra promise x il centro sinistra rilanciò x per 10 . poi mi informai come fare, sentii dire che le lettere arrivavano a casa,poi in una trasmissione televisiva sentii che spesso sbagiavano indirizzo, mi attivai per saper perchè non mi era ancora pervenuta alcuna comunicazione , telefonate collegamenti internet contatti alla Sogei solo rinvii , non ci hanno accredidato i soldi, chiama il prossimo mese e così di mese in mese la bimba "ha compiuto l'anno" ora ho deciso la prossima telefonata la farò fare a lei magari quando sarà maggiorenne forse Prodi intendeva che il premio fino alla maggiore età significava che doveva trattarlo direttamente con gli aventi diritto ..... i bambini solo quando avranno il diritto di voto.
per cortesia visto che ........ i soldi ci sono ? si potrebbe sapere notizie in merito
27 maggio 2007 0:00 - Gianni
La costituzione dice anche:
Art 2
La repubblica riconosce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del paese.
Rimane sempre il fatto che la società cambia per tante esigenze che un tempo non esistevano o non potevano essere dimostrate o accettate in pubblico per motivi che sarebbe troppo lungo elencare.
La convivenza in Italia era un peccato ti mettevano alla gogna per non parlare del divorzio, e di figli fuori del matrimonio e le tragedie conseguenti.
Ci stiamo conquistano un po di libertà che a molti non va giù, e sappiamo chi ed i motivi.
La società umana è nata e sopravvissuta anche quando non esisteva il concetto di matrimonio come lo si intende, che poi è una pratica burocratica di cui si può fare a meno salvo sollevare le ire del parroco.
Forse che non si può scopare e procreare e vivere insieme tutta una vita senza la pratica del matrimonio, e forse che due persone dello stesso sesso non possono vivere una vita insieme se provano un sentimento di amore tra loro, a me non deve interessare la loro condizione sono cittadini come me.
L'esempio di cani e gatti e criceti che qualcuno ha portato è veramente fuori luogo, ma il termine adatto dovrebbe essere un altro.
Gianni
27 maggio 2007 0:00 - umberto
Buondì,
dal suo condivisissimo articolo ho appreso dove stanno finendo le risorse del "portfoglio" reclamato dalla Bindi:
sicuramente non alle "emergenze" della famiglia italiana ma alla solita "famelica famiglia" e all'autoreferenzialità della casta.
Gradirei sapere quanto è costato il tutto al contribuente e fare e avere chiarezza su questa ennesimo "scivolone" con iniziative mirate.
Se non sbaglio Prodi con la famigerata "Fabbrica" avrebbe dovuto già radiografare le esigenze delle famiglie italiane.
Non si capisce come mai si debba partire sempre dal "Caro papà", prima di risolvere i problemi che sono macroscopici.
Ed immagino il lavoro di sintesi che dovrà essere fatto dopo aver interpellato il mondo intero (eccetto quelli che non sono omologhi alla Bindi) prima di mettere in campo qualsiasi iniziativa.
A meno che non sia la solita operazione di "window dressing" (fumo negli occhi).
Occorre che ci sia una pressione della opinione pubblica per arginare questa deriva.
Monitoriamo gli abusi della spesa pubblica.
Scegliamo insieme le modalità più efficaci
per poterlo fare.
Grazie e cordiali saluti
Umberto
non utile
27 maggio 2007 0:00 - Scocciato
...dice uno......"il fatto che due persone stiano insieme, senza essere passati attraverso il matrimonio, civile o religioso che sia, è comunque una famiglia, che deve avere tutti gli stessi diritti doveri, non importa se sono anche dello stesso sesso""....NON E' VERO ! queste unioni libertarie sono associazioni, società, coalizioni, amicizie, fidanzamenti, raggruppamenti, ecc. ma non sono famiglie!
.....
La definizione tratta da autorevoli fonti:

""insieme di persone unite da un rapporto di parentela consanguineità, o affinità; spec., il nucleo formato dal padre, dalla madre e dai figli, che costituisce l’istituzione sociale di base della società.
ed ancora:
Una famiglia è costituita da un gruppo di persone che vivono insieme, oppure da più gruppi di persone aventi in comune la discendenza (dimostrata o stipulata) da uno stesso progenitore, da una unione legale o da una adozione. Tra i membri di una famiglia si individuano varie relazioni e gradi di parentela.

Nella cultura occidentale, una famiglia spesso è definita in modo specifico come un gruppo di persone affiliate da legami consanguinei o legali, come il matrimonio o l'adozione.

ed ancora:
L'articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma:

Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
La costituzione italiana riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio (art. 29).

La gente si associa come singles per non pagare i ticket sanitari, per non avere problemi di comunione di beni, per non avere legami stabili e duraturi che fondino impegni non dissolubili facilmente, e non come dicono i libertari che fai famiglia, poi la disfi, poi la rifai, poi la ridisfi a tuo piacimento.
Una famiglia reale, maschio e femmina, con figli, è fondata su tanti princìpi giuridici, fiscali, morali, economici, di sostegno, che i single associati (anche omosessuali, trans, ecc.) non hanno e non vogliono avere perchè scelgono in base alla loro, tempo per tempo, convenienza spicciola e opportunistica secondo cui quello che uno fa è libero di farlo perchè esiste solo lui.
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La famiglia è fondata su un principio di stabilità buono per la famiglia stessa e per la Società e che crea e mantiene vincoli duraturi, anche se ora esistono, in casi particolari, le possibilità di divorzio.
Quelli che sostengono che tutto può essere famiglia, faranno famiglia, presto, anche con cani, gatti, criceti.
Ma non è più famiglia come eticamente, convenzionalmente e logicamente deve essere.
Quindi è necessario ponderare bene questi concetti prima che si entri nel caos libertario.

25 maggio 2007 0:00 - Gianni
In questo paese, dove il vaticano comanda a bacchetta un buon numero di parlamentari, sarà difficile realizzare in pieno i diritti che la costituzione garantisce a tutti i cittadini.
In un paese democratico ma sopratutto laico certe questioni non si dovrebbero neanche porre, invece in Italia, mentre i nostri rappresentanti al parlamento si possono godere i regolamenti che si sono fatti a loro uso e consumo, per gli altri solo una continua resistenza a regolarizzare, con leggi adeguate, delle situazioni che stanno diventando sempre più comuni.
Si fa finta di non vedere che la società e la famiglia come la si intendeva sino a un po di anni fa sta cambiando, il fatto che due persone stiano insieme, senza essere passati attraverso il matrimonio, civile o religioso che sia, è comunque una famiglia, che deve avere tutti gli stessi diritti doveri, non importa se sono anche dello stesso sesso.
Poi possono fare tutte le conferenze che vogliono ma perfettamente inutili sino a che a comandare in Italia è la CEI o il papa.

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