Egregia/o Andromeda, suvvia la smetta con le solite stupide
illazioni. Tenga il livello della discussione un Po più
elevato. Che cosa vuole che abbia guadagnato il DPA, che è
stato attivato tre anni fa, dalla Fini Giovanardi? Che ci
azzecca? Cosi pure il s opposto aumento dei consumatori di
eroina?
Ci dica lei invece quanti soldi negli ultimi tre anni Lei o
i suoi compagni di merenda avete speso per comperare
sostanze stupefacenti. Ci dia anche una semplice stima
quantitativa. Non credo che dovrebbe avere problemi a
dichiararlo. Perché tutti quei soldi Lei li ha proprio dati
alle mafie e non al DPA e non c'è nessuno che vi obbliga ad
utilizzare le sostanze. È solo una vostra scelta. Lo
ripeto: chi acquista droghe è il vero complice delle mafie
non chi lavora per curare le persone tossicodipendenti, per
migliorare i servizi, per fare campagne di prevenzione o fa
ricerca per comprendere come meglio intervenire, o chi
contrasta lo spaccio, il traffico e la produzione illegale.
Il problema prima ancora che legale è morale per ogni
singolo individuo. Partecipo o non partecipo a finanziare la
criminalità? Questo è il vero problema a cui è difronte
qualsiasi persona che voglia acquistare droga.
Pensi che spasso e che utilità sociale se tutti i vostri
sforzi fossero diretti a convincere le persone a non usare
droghe e non acquistarla invece di spendere tutte le vostre
energie e risorse nel voler legalizzare l'uso di sostanze
tossiche e pericolose per la salute.
Resto ancora in attesa della sua risposta alla domanda sulla
definizione di LEGALIZZAZIONE di IVAN. Quale è la sua
opinione da tecnico erudito?
GSs
18 settembre 2011 20:44 - aandromedaa
"giovanniserpelloni con parafa GS" può rispondere allora a
questa domanda: Quanto guadagna la Vs struttura dall'entrata
in vigore della fini-giovanardi, che ha determinato un
aumento del 6,54 % dei consumatori di eroina?
P.S. aumentate subito lo stipendio a rayoblu dal momento che
mangia solo bocconcini di spada con crema ai quattro
formaggi, cernia bruna, spiedini di calamari fritti dorati,
fino alle fragoline di bosco e paprika ungherese!!! Se lo
merita poiché é la serendipità del DPA, lavora giorno e
notte contro le nuove droghe di sintesi.
16 settembre 2011 22:59 - GiovanniSerpelloni
Ottimo consiglio. Sarà certamente fatto. Posso fare
qualcosa anche per Lei? Difficile però trovarle un ruolo
data la sua alta aspettativa.
16 settembre 2011 22:14 - aandromedaa
@ "giovanniserpelloni" (e parafa GS) promuova subito il
collega neuroscienziato rayoblu a vicesegretario al tesoro
della presidenza del consiglio dei ministri con delega alle
politiche antidroga. Costa un pò di + che Giovanardi ma è
assai + esaustivo e convincente, sa citare per lo meno un
aforisma e volendo (con quanche euro in +) tutti i passi
della bibbia.
16 settembre 2011 19:17 - blacksuede
E questo è un professore? Per giunta, in medicina? E allora
io sono il dott. House!! Uno scienziato deve avere,
innanzitutto, uno "spirito scientifico" suffragato da tesi
evidenti e comprovate. I: non credo; penso che; la mia
coscienza; cozzano con il probabile titolo appellatosi
chissà come. Le continue evasioni e le allusioni
ideologiche, lasciamole alla politica e alla teologia. Uno
scienziato porta sul vassoio della conoscenza solo certezze.
Come alternativa vige il silenzio. Le teorie restano chiuse
nell'ambito della ricerca e non sbandierate come certezza.
La probabilità, poi, è terra statistica, presa con le
pinze e posta in un limbo di osservazione in quanto oggetto
di variabili. Le idee personali, infine, se diventano
verità incontestabili, entrano nella logica del
totalitarismo.
16 settembre 2011 16:59 - IVAN.
.
Non vuole rispondere in merito alle osservazioni come si
converrebbe alle persone intellettualmente ONESTE, signor
Serpelloni? Faccia come crede.
I miei appunti rimangono lì dove sono, a testimonianza
della sua incapacità di saper reggere un confronto basato
sulla ragionevolezza, e della malafede del suo
comportamento.
Che brutta figuraccia, però, caro Giovanni!
.
16 settembre 2011 16:57 - IVAN.
.
• (da “GiovanniSerpelloni” - 15 settembre 2011
23:14)
«Cercate di migliorare il vostro linguaggio, favorirete il
confronto.»
• (da “GiovanniSerpelloni” - 16 settembre 2011
7:24)
«Egregio sig. IVAN, la notte dorma che il sonno può fare
molto bene al nostro cervello, specialmente se stressato e
alterato nelle sue nobili funzioni da sostanze quali la
cannabis e i suoi derivati.»
______________________________
SENZA PAROLE...
.
16 settembre 2011 9:28 - pettine
serpelloni, in pratica, ha paura del confronto.
ovviamente continuo a credere che sto serpelloni sia un
fake, ma è interessante notare come pure questo fake abbia
paura di confromtarsi con ASCIA.
ovvio, chi sostiene le menzogne sugli stupefacenti non può
accettare che la verità venga a galla...
16 settembre 2011 7:24 - GiovanniSerpelloni
Egregio sig. IVAN
La notte dorma che il sonno può fare molto bene al nostro
cervello, specialmente se stressato e alterato nelle sue
nobili funzioni da sostanze quali la cannabis e i suoi
derivati. Comunque le cose che ha scritto sono molto
"convincenti" e la migliore pubblicità per tutti coloro che
vogliano conoscere le contorture logiche che stanno alla
base di un pensiero pro legalizzazione come il suo. Rispetto
le sue idee anche se non le condivido cosi come non
condivido la costante maleducazione di cui le sue scritture
sono piene. Continui cosi perchè Lei con queste sue
esternazioni è il nostro miglior alleato.
Buona giornata.
16 settembre 2011 3:04 - IVAN.
.
IDEOLOGIA & OBIETTIVITÀ: COME ACQUA E OLIO
*****
SMGL ha centrato il punto:
«Il problema “droghe” non è trattato come un problema
sanitario, ma come una questione morale-ideologica.»
Infatti basta osservare un qualsiasi discorso dei sedicenti
“esperti” del DPA: qualunque sia l'obiezione che gli
viene rivolta, tendono a dirottare il discorso sul piano
ideologico.
Perché? Perché sul piano ideologico è facilissimo
difendersi: non c'è bisogno né di presentare riscontri nè
di replicare alle argomentazioni logiche con argomentazioni
altrettanto logiche.
Esempio emblematico è lo slogan giovanardiano citato da
SMGL:
«NON ESISTE DROGA LEGGERA; È TUTTA DROGA!»
(Come dire: «Non esiste differenza tra l'omicidio
volontario e il parcheggiare in sosta vietata, perchè
entrambi sono dei reati!»)
Non c'è una sola oncia di BUONSENSO in un proclama del
genere; eppure, finchè il dibattito-droga viene mantenuto
sul piano ideologico, va benissimo anche procedere con
sparate di questo tipo. Tanto, sul piano ideologico non c'è
nessuna assunzione di responsabilità per chicchessia: va
bene tutto & il contrario di tutto, come se si stesse
parlando della propria fede calcistica.
Ma la ricerca di soluzioni non ha nulla a che vedere con il
prendere una posizione tra due ideologie contrapposte (in
questo caso, “Proibizionismo” e
“Antiproibizionismo”).
Personalmente non mi definisco nè “Proibizionista” né
“Antiproibizionista”; in ciò che scrivo non c'è alcuna
“ideologia” precostituita da difendere o attaccare a
priori. Mi limito ad analizzare i dati attendibili e poi ne
traggo delle conclusioni IMPARZIALI, usando il MIO Senso
Critico.
Fintanto che i “tifosi” delle politiche proibizioniste o
antiproibizioniste si limitano a lanciare proclami
ideologici, qualunque “argomentatore” può rigirarseli
facilmente su un dito...ma questo non porta da nessuna
parte.
Se vogliamo giungere a delle soluzioni CONCRETE, dobbiamo
lasciare da parte le ideologie precostituite, e confrontare
i nostri punti di vista su CAMPO NEUTRO (che significa
argomentare SOLO con Logica e Razionalità, senza pregiudizi
di sorta).
.
16 settembre 2011 3:00 - IVAN.
.
SERPELLONI: IL DITO E LA LUNA
*****
Nx-Nx...Non ci siamo proprio, caro mr. “Serpelloni”.
Se il suo intento era di confutare le obiezioni che avevo
mosso al suo articoletto, ha clamorosamente sbagliato
approccio metodologico.
Infatti anche nel suo nuovo intervento insiste
masochisticamente ad opporre PROCLAMI ARBITRARI ad
ARGOMENTAZIONI LOGICHE.
Oppure a fingere di ignorare il CONTENUTO di un'obiezione
spostando l'attenzione sulla sua FORMA (cioè, secondo una
nota metafora, “guardare il Dito invece della Luna”).
====================
Partiamo dalla perla finale:
• (G.S:) «Tutte le mie dichiarazioni sono autografe e non
anonime come le vostre.»
Questa è una frase che non significa assolutamente
NULLA:
forse che il valore intrinseco di un concetto cambia, se è
“autografo” o meno?
No. E di questo se ne rende conto persino un bambino
dell'asilo.
Inoltre è altrettanto palese che su un FORUM non sarebbe
possibile dimostrare la propria identità NEPPURE VOLENDO,
perciò che senso ha pretendere una qualsivoglia
“non-anonimità” dei commenti? Semplicemente assurdo.
Quindi non comprendo perché mr. “Serpelloni” si debba
attaccare ad una banalità del genere, se non come puerile
SCUSA per svicolare dal rispondere ad “anonimi” quesiti
imbarazzanti.
(Comunque, se proprio ci tiene, soddisferò questa sua
fisima: il mio nome è Ivan Vassilevitch IV°, zar di
Russia. Contento? Ora, mio altrettanto autografato signore,
può concentrarsi sulle mere ARGOMENTAZIONI, oppure ha
ancora bisogno di qualche altro mio patronimico in triplice
copia autenticata?...)
====================
Seconda perla.
Come un disco rotto, mr. Serpelloni insiste a ripetere lo
slogan:
• (G.S:) «Comprare droga è sotto la responsabilità del
singolo individuo. Chi compra droga finanzia le mafie è non
c'è giustificazione.»
...E lo ripete facendo finta di ignorare le argomentazioni
che avevo mosso a questo proclama. (Forse crede che ripetere
il proclama sia dare una risposta alle obiezioni mosse al
proclama stesso? Boh...)
Ma nessun problema; lui ripete il proclama, e io ripeto le
argomentazioni (a cui tuttora NON ha dato risposta):
• (G.S:) «CHI COMPRA DROGA FINANZIA LE MAFIE.»
Ma che genio. E ci credo che i proventi della droga
finiscono alle mafie: la droga è prodotta e
commercializzata SOLTANTO DA ESSE!!
E anche se un Consumatore volesse prodursela IN PROPRIO per
NON “finanziare le mafie”, grazie alla politica
proibizionista rischierebbe MOLTO DI PIÙ rispetto al
comprarla da uno spacciatore clandestino.
Quindi Serpelloni si contraddice da solo fin dall'incipt del
suo goffo articolo di propaganda.
È OVVIO che “Chi compra droga finanzia le mafie”...ma
nell'appellarsi a questa ovvietà, il Serpelloni si
dimentica di precisare che questo è un EFFETTO, e non la
CAUSA:
infatti CHI è che determina - a monte - che i soldi
dell'acquisto finiscano ALLE MAFIE invece che ALLO STATO,
mister Serpelloni?
Persino il più idiota degli economisti sa che è
perfettamente inutile combattere una OFFERTA, quando - a
monte - la sua DOMANDA non cala.
E visto e dimostrato che - per sua stessa natura - questo
tipo di Domanda non calerà mai, le opzioni delle
contromisure si restringono inequivocabilmente ad una: la
LEGALIZZAZIONE. [cut/ vedi 10 settembre 2011 - 23:53]
====================
Andiamo avanti con le perle.
Mr. Serpelloni ha saltato a pie' pari TUTTO il mio discorso
sulla Legalizzazione. Ma non volendo far finta di non averlo
letto, si attacca ad un dettaglio assolutamente MARGINALE
come la differenza tra “reato” e “illecito
amministrativo”...guardando ancora una volta il Dito
invece della Luna (sai quanto gliene frega, ad un innocuo
fumatore di cannabis, il sapere che viene sanzionato per un
“illecito amministrativo” invece che per un “reato”,
quando in ENTRAMBI i casi la questione di fondo è che la
cannabis è una sostanza considerata illegale?)
Tutti noi avremmo magari preferito che avesse risposto alla
domanda:
«Come spiega il DPA la sua scelta di adottare una linea
proibizionista e repressiva...nonostante l'INCONTESTABILE
assunto che il Proibizionismo regala di fatto alla malavita
il COMPLETO monopolio della Produzione e della
Commercializzazione delle sostanze stupefacenti?»
...ma probabilmente l'ha considerata una questioncina
irrilevante. (Meglio sviare il discorso su cose “serie”,
no?...)
====================
In più, chiede che sia Andromeda (chissa perché?...) a
spiegarmi che «...nessuno viene arrestato per uso personale
di cannabis», come se avessi mai affermato una cosa del
genere.
Allucinazione visiva, mr. Serpelloni?...In caso contrario,
le chiedo di indicarmi il paragrafo che l'ha indotta ad
attribuirmi quella affermazione.
(Comunque questo ha poca importanza; una svista può
capitare a tutti.)
====================
Di perla in perla:
• (G.S:) «In Italia le persone tossicodipendenti possono
scegliere di smettere di usare droghe grazie all'esistenza
di oltre 500 SERT e oltre 800 comunità terapeutiche.»
Evidentemente mr. Serpelloni ci crede tutti dei contadinotti
analfabeti che non sanno cosa sia un SERT.
Nè il giro d'affari che ci sta dietro.
Nè il livello di “professionalità” della maggior parte
del suo personale medico.
Nè gli accordi con le industrie farmaceutiche.
Nè i procedimenti di schedatura degli iscritti.
Nè come funzionano le cose all'interno delle cosiddette
“comunità di recupero” stile Narconon e San
Patrignano.
Nè di come una sensata Legalizzazione centuplicherebbe i
“successi” di tutti i SERT d'Italia messi insieme.
Potrei anche proseguire ed argomentare ogni punto nel
dettaglio...Ma tutto questo è SECONDARIO rispetto al
nocciolo di fondo dell'INTERA questione “recupero”:
PERCHÈ UN TOSSICODIPENDENTE DOVREBBE “SCEGLIERE” DI
SMETTERE DI USARE DROGHE?
In teoria non avrebbe mai neppure dovuto “scegliere” di
iniziare, ed allora si sarebbe risolto A MONTE il problema
della “scelta di smettere”.
Allora non sarà che c'è qualcosa che NON VA, nell'attuale
apparato di Prevenzione ed Informazione sul
fenomeno-droga?
Io seguo le campagne antidroga promosse dal DPA, e in tutta
sincerità devo dire che sono un'accozzaglia di moralismi da
oratorio parrocchiale (“Non drogarti, scegli la
vita!”...Roba da cacciarsi un dito in gola) o
disinformazione edulcorata propagandata sui media da
sedicenti “esperti” (obbligati, per direttive dall'alto,
a distorcere la realtà dei fatti per difendere A PRIORI la
politica proibizionista).
Se QUELLA è la visione del mondo della droga con cui
crescono i giovani, non c'è da sorprendersi che, quando se
lo trovano di fronte PER QUELLO CHE È VERAMENTE, siano del
tutto IMPREPARATI a gestirlo. E a gestire se stessi.
Quindi meno IPOCRISIA, caro “capo del Dipartimento
Politiche Antidroga”: state solo raccogliendo quello che
avete seminato con tanta dedizione.
====================
In definitiva, mr. Serpelloni, direi proprio che col suo
infelice intervento ha messo una pezza peggiore dello
strappo.
Speriamo meglio nella prossima. Saluti.
.
16 settembre 2011 1:09 - GiovanniSerpelloni
Non si preoccupi, da buon medico veglio anche sulla vostra
salute e domani regolarmente mi troverà al lavoro.
PS: chiedo alla sign.a ( o al sign.) Andromeda si condivida
la definizione di LEGALIZZAZIONE data dal collega IVAN o
voglia meglio specificare per tutti noi e a favore di
chiarezza i concetti espressi, che francamente avrebbero
forse bisogno di qualche ritocco, sempre che lo riteniate
opportuno.
Grazie
16 settembre 2011 0:02 - massisf2558
Serpellò, ma a dormire non ci vai....?!? Scrivi ancora alle
23:14?? E domani a bottegha chi ci va?? Ed il DPA, poi chi
lo manda avanti?
Suvvia, non ci far preoccupare....
15 settembre 2011 23:14 - GiovanniSerpelloni
Andromeda spieghi lei al suo compagno di esternazioni IVAN,
cosi apparentemente saccente (ma ahimè proprio no), che il
consumo di sostanze in Italia non è reato (e quindi fatto
penale) ma solo un illecito amministrativo che viene quindi
sanzionato con provvedimenti amministrativi, peraltro da
molti anni, proprio in virtù della legge Fini Giovanardi.
Quindi nessuno viene arrestato per uso personale di
cannabis. Quello che il sign. IVAN ha scritto nella sua
definizione di LEGALIZZAZIONE è quindi proprio
completamente basato su una non conoscenza (o se preverisce
ignoranza) della legge che tanto contesta. Forse il sign.
IVAN ignora inoltre che per fortuna in Italia le persone
tossicodipendenti possono scegliere di smettere di usare
droghe grazie all'esistenza di oltre 500 SERT e oltre 800
comunità terapeutiche, completamente gratuite e facilmente
accessibili. La scelta alternativa di continuare a usare
sostanze non è quindi condizionata da difficoltà oggettive
di accesso alle terapie che nel nostro paese proprio non
mancano. Il problema dell'uso di sostanze pero, e quindi
imsoldi dati alle mafie, dipendende anche da tutte quelle
persone che non hanno un impellenza di consumo correlato ad
una stato di malattia quale l'addiction. Questa moltitudine
di persone (comunque sempre una piccola minoranza degli
italiani che per fortuna sono prevalentemente sani) compra
droga dalle mafie non per bisogni indifferibili , procurando
loro lauti guadagni e supportandole le loro attività
criminali. Credo che dovrebbe essere la loro coscienza ad
essere in crisi. Anni fa era stato lanciato un boicottaggio
di una nota multinazionale americana produttrice di scarpe
sportive perché imputata di produrre tali scarpe sfruttando
il lavoro di bambini dei paesi in via di sviluppo e
probabilmente tutti voi giustamente avete aderito a questo
appelo, procurando un mancato reddito a chi ingiustamente
produceva e vendeva le sue scarpe. Questo non potrebbe
essere fatto anche per le droghe? Lo ripeto anche se vi da
molto fastidio: comprare droga è sotto la responsabilità
del singolo individuo. Chi compra droga finanzia le mafie è
non c'è giustificazione. In quanto allo stile di
confronto e colloquio posso solo rilevare l'estrema
maleducazione, villania e arroganza che traspare nelle
molteplici vostre dichiarazioni. Nonostante gli insulti e le
sterili ironie le cose comunque non cambiano: siete talmente
lontani dalla realtà e dai veri problemi legati all'uso di
droghe che ormai vi è impossibile comprendere quale sia la
giusta cosa da fare. Da medico vi posso solo dire smettete
di usare sostanze e convincete quante più persone a non
farne uso. La vostra vita sarà spesa bene.
GS
PS: tutte le mie dichiarazioni sono autografe e non anonime
come le vostre. Cercate di migliorare il vostro linguaggio,
favorirete il confronto.
15 settembre 2011 20:38 - IVAN.
.
Candide, cerca di renderti conto di una cosa semplice
semplice:
Questo è un FORUM, ossia un luogo di confronto
interattivo.
E si presume che un utente dica la sua argomentando con
logica e raziocinio.
Quelle di Serpelloni (e molte delle tue) non sono
“argomentazioni”, bensì dei semplici PROCLAMI ARBITRARI
- e in quanto tali, gli altri utenti hanno tutto il diritto
di confutarli.
Chiaro che non sempre questo è avvenuto (alcuni hanno
risposto ai proclami con pari proclami), ma è anche vero
che al resto delle argomentazioni CONCRETE che sono state
presentate, nè tu ne “Serpelloni” avete saputo offrire
una contro-replica altrettanto concreta.
E sia chiaro: qui nessuno mette in dubbio la tua
buonafede...ma la buonafede non ha nulla a che vedere con la
ATTENDIBILITÀ.
Infatti si può essere in buonafede, e ripetere comunque a
pappagallo le informazioni bislacche sbandierate dalla
propaganda.
Quindi non atteggiarti a vittima di fantomatici “processi
ingiustificati”;
se un utente scrive che la luna è una grossa arancia, è
OVVIO che si attira addosso le obiezioni degli
“astronomi”, non ti pare?
(E se poi questo utente si spaccia pure per “un astronomo
con lunga esperienza nel settore”...beh, un po' di
perplessità la suscita, eh!)
.
15 settembre 2011 19:21 - SMGL
Potete dire quello che volete, ma la realtà è che problema
"droghe" non è trattato come un problema sanitario, ma come
una questione morale-ideologica.
La Fini-Giovanardi è una legge ideologica basata su slogan
morali (non esiste droga leggera, è tutta droga!), non di
certo su dati scientifici o sulla pericolosità sociale
delle sostanze.
Questo punto debole è uno dei motivi per cui è stato
creato il DPA, che sta facendo di tutto per dare una certa
parvenza di scientificità a una legge che di scientifico
non ha nulla.
Serpelloni fa le sue ricerche sui tossicodipendenti in cura
nei Sert, ovvero su alcuni casi limite (che rappresentano
probabilmente neanche l'1% dei consumatori di cannabis),
pretendendo di generalizzare i risultati ottenuti (comunque
controversi) sulla totalità dei consumatori... creando
quindi quell'allarmismo perfetto per giustificare i metodi
di una legge assolutamente squilibrata (per non dire
altro).
Come se per studiare gli effetti dell'alcol analizzassero i
pazienti in cura per alcolismo cronico per poi sostenere che
tutti quelli che si fanno due bicchieri di vino a pasto
rischiano la cirrosi epatica e il delirium tremens...
15 settembre 2011 18:55 - aandromedaa
candide a furia di generalizzare su tutto non capisco più
niente delle sue affermazioni. Urla al mondo "CHE CONSUMARE
DROGA FA BENE", che prova timori generici, mi chiede il
permesso di leggere, prima afferma di essere un
onesto ed ignaro neuroscienziato poi lo nega. Candide si
sente bene o sono i primi sintomi di Alzheimer?
P.S. può scrivere il nome della struttura per cui lavora,
sopratutto se pubblica dal momento che posta in orario di
servizio?
N.B: se privata non è necessario.
15 settembre 2011 17:53 - massisf2558
Candide. E basta... ma scrivi sempre le stesse cose... E
come al solito, finisci-finite criminalizzando
l'ambasciatore: "falsi predicatori"... qui se c'è uno che
fa la predicozza è proprio candide.
La cannabis ha una cultura alle spalle che nessuna legge,
studio manipolato, politico improvvisato scienziato,
timorato di Dio o finanziere, riuscirà ad estirpare... i
giovani non vi calcolano proprio, perchè i Crociati
straparlano quotidianamente a proposito della loro guerra
personale contro la canapa ma non li senti mai proferire
sillaba a proposito del tasso ignobile di disoccupazione
giovanile.
I giovani italiani sono "cornuti e mazziati": trattati da
certe istituzioni come ebeti ( perchè si farebbero
incantare dagli spacciatori cattivi...) ed ignorati del
tutto per ciò che concerne il loro futuro.
15 settembre 2011 14:49 - candide
UNA PERSONA che lavora ed ha lavorato molto nel settore, e
che quindi ha visto anche l'avvenire di molte persone di
propria conoscenza incagliarsi su problemi di droga, credo
che senta forte il dovere di indicarne i pericoli reali.
Un genitore non può esimersi di dire al proprio bambino che
il contatto con un tizzone rovente può provocare un grande
dolore fisico, una grande ustione ed infine una cicatrice
indelebile.
Aandromedaa, chi produce DANNI VERI E' CHI PREDICA AI PROPRI
COETANEI CHE CONSUMARE DROGA FA BENE, FALSI PREDICATORI E
VERI LUCRATORI SULLA BUONA FEDE DI PERSONE INDIFESE.
I neuroscienziati? da quel dì che sono arrivati e che
scrivono!!!! è Lei, aandromedaa, che non se n'è
accorta!!
una persona che lavora in modo consapevole ed onesto non
produce allarme ingiustificato per il puro e solo
guadagno.
Grazie comunque della sua testimonianza impressa in questa
pagina.
14 settembre 2011 21:36 - candide
Cara andromedaa, il tuo livello di pregiudizio rasenta
l'ossessione. Io non ho niente a che fare con il DPA, non
c'e' solo il Dpa ad occuparsi di droghe. Esistono centinaia
di strutture pubbliche e private in cui lavora gente come
me, che lavora in modo consapevole ed onesto. In quanto
all'Alzheimer giovanile, stai tranquilla andromedaa, e' solo
una mia paura!!!! AVRO' il diritto di AVERE DI QUESTI
TIMORI? o mi vuoi negare anche questi????
Per il Parkinson comunque già qualche studio c'e ed e'
pubblicato! L'ultima notizia l'ho letta sul Droganews.it
.
Posso leggere il Droganews o devo chiederti il permesso,
cara democraticissima andromedaa?
14 settembre 2011 20:59 - aandromedaa
Candide
non sarà per caso l'ennesimo professionista in
fantatossicodipendenze al $ervizio del DPA?
Le ripeto la domanda (finora senza risposta) dal momento che
nel DPA lavorano esperti “nell'implementazione della
strategia di comunicazione nell’ambito della selezione ed
elaborazione di materiale scientifico destinato ai portali
istituzionali” che con le neuroscienze non hanno niente a
che vedere (parliamo di competenze in scienze politiche,
sociologia, legge, teologia ecc).
Se affermate ”Alzheimer giovanile compreso” perché non
condividete la ricerca? Se adesso, candide, un adolescente
segue questa pagina quale sarà la percezione di rischio di
fronte un procurato allarme? Inoltre perchè generalizzare
riguardo l'indagine conoscitiva sull'efficacia/costo (il
management business secondo g.serpelloni) dell’Ufficio
Comunicazione del Dipartimento Politica Antidroga? È
dopotutto anche questo un tema di salute pubblica!!!
14 settembre 2011 18:40 - massisf2558
"controllo e sorveglianza" appartengono ad una specifica
opzione culturale, italia-centrica: non universalizzate
concetti solo italiani, perché altri popoli non li
capirebbero. La proibizione mondiale è una faccenda storica
non culturale e la questione droghe non si esaurische con
"fa bene o fa male". In Olanda, ad esempio, le droghe non
sono mai state un problema e non lo sono neppure oggi ( a
differenza delle scemenze che Giovanardi e Serpelloni amano
sventolare in giro), quindi tutta questa ossessione di
controlli, censure, carcere, comunitá è una caratteristica
italiana, non mondiale. Se l'Italia non vuole politiche
ragionevoli sulle droghe... amen. Cavoli dell'Italia. In
Nord-Europa si discute con ben pochi steccati ideologici,
perché non ci sono comunitá terapeutiche - lobby o santoni
da soddisfare. Ma per favore non "universalizziamo" la lotta
alla droga all'amatriciana. Ad Amsterdam si parla di
esperimenti anche sulle droghe pesanti, in Italia si buttano
soldi pubblici per scovare tutti gli studi che possano
dimostrare la pericolositá della cannabis. Ma tanto, presto
o tardi, Giovanardi si dovrá levare di torno oppure é
eterno come Andreotti?
14 settembre 2011 12:20 - candide
L'Italia non è ai vertici mondiali per consumo di sostanze,
ma il sistema del controllo epidemiologico dei dati è, qui,
più capillare che in altri Paesi, dove, per esempio, se un
medico legale decide di non certificare, d'accordo con la
famiglia, che il decesso di una persona sia dovuta ad
autosomministrazione di sostanze stupefacenti, ne ha la
facoltà. In quel caso l'evento non ricadrà nel computo
delle morti per overdose. In Europa il sistema di omologare
i flussi informativi sui decessi è al centro dei lavori di
un "gruppo ad hoc", ma le legislazioni non sono tutte
omologate, e questo purtroppo è un handicap nello stilare
le varie tabelle per unificarle con criteri comuni, sia
riguardo ai reati connessi al contrasto, sia riguardo agli
aspetti sanitari e sociali.
Per esperienza lavorativa e professionale FINORA VISSUTA,
non ho riscontrato anche nelle situazioni legislative più
"evolute", come quella canadese, che ci siano state grosse
spinte verso un allentamento dei vincoli legislativi in
questo genere di reati. Anzi tutt'altro poiché ci sono
Paesi anche in Europa che condannano anche il consumatore.
Un auspicio quale è il Tuo, pettine, sarebbe a mio avviso
sostenibile se, contemporaneamente e concordemente, tutti i
Paesi firmatari della Convenzione di Vienna del 1988
decidessero di non applicarla o di disapplicarne una parte.
Sarebbe il caos più totale e non è detto che la
criminalità internazionale starebbe a lì a farsi sfilare
di mano il potere di gestire le ricchezze prodotte dal
traffico di droga senza scatenare ogni genere di ritorsione
sociale ed economica. I consumi probabilmente sarebbero
l'ultima preoccupazione.
In Africa, da sempre territorio di conquista da parte dei
Paesi più industrializzati, spietati gruppi criminali, che
operano per tutta l'area sub-sahariana fino al Corno
d'Africa, stanno da tempo occupando spazi di potere non
conosciuti e rotte create apposta per il transito della
droga, utilizzate contemporaneamente per il traffico di
esseri umani, di scorie radioattive, di rifiuti tossici,
armi... e chi più ne ha più ne metta....
Il tuo ragionamento, pettine, è corretto e potrei
condividerlo se, all'analisi dei fatti, non risultasse
rischioso, troppo teorico, fors'anche utopistico. Il
villaggio globale credo che ormai abbia, nel bene o nel
male, dettato già le sue regole, e tutti ne siamo un po'
invasi, e la droga che viaggia nel cyberspazio, a mio
avviso, la puoi combattere solo con una prevenzione
selettiva e mirata verso le nuove generazioni che, da quando
è iniziata questa rivoluzione del modo di costruire la
conoscenza, soffrono per la fatica di selezionare delle
informazioni scientificamente corrette e di trovarsi delle
REGOLE, nel mare magnum di Internet, che sta lentamente
soppiantando quella fornita dai genitori e dalla scuola, con
una parcellizzazione sia dell'educazione che
dell'apprendimento.
Anche in questo caso, anche se non c'è legge che lo dica,
il controllo e la sorveglianza costituiscono un dovere
morale della società civile.
14 settembre 2011 10:00 - pettine
candide
data la situazione, che sostieni di conoscere perfettamente,
non ritieni anche tu che se c'è una cosa da pazzi criminali
senza ritegno sia proprio lasciare il mercato delle droghe
nelle mani della malavita?
se fosse nelle mani dello stato ci sarebbero solo vantaggi,
e non tiriamo fuori la solita storia dell'aumento dei
cosumi, è DIMOSTRATO che è esattamente il contrario.
di fatti l'italia è ai vertici per percentuali di consumo
di stupefacenti.
13 settembre 2011 18:45 - candide
In questo forum non è possibile partecipare senza subire
processi. Io sono un/a libero/a cittadino/a, rispetto le
leggi, pago le tasse, lavoro onestamente, ho una certa età,
mi ritengo sufficientemente colto/a, mi piace confrontarmi
con il mio prossimo e vedo molto Bene le disfunzioni di
questo Paese che amo profondamente. E non sono medico.
Le considerazioni che ho fatto nel mio precedente intervento
sono LIBERE, ma vincolate solo alla MIA COSCIENZA. Fra i
miei tanti difetti ho quello di aver lavorato e lavorare nel
settore delle droghe e delle tossicodipendenze da molti
anni, navigando a vista e cogliendo da sempre le
peculiarità ed i messaggi della ricerca scientifica, quella
vera, quella che non ha bisogno di nutrirsi della politica
per VEDERE nelle risonanze magnetiche le aree del cervello
danneggiate dalla cocaina e dalle metamfetamine.
E, proprio perché non sono paladino/a di nessuno, mi sento
di sottolineare con vigore la malafede con cui si è cercato
di manipolare il mio pensiero quando ho parlato di "malattie
neurodegenerative, procurate da ogni tipo di sostanza
stupefacente, Alzheimer giovanile compreso". Chiunque abbia
inteso mettermi in bocca argomenti collegati a cannabis e
Alzheimer ha compiuto un falso ideologico, strumentale solo
al tema che serve di volta in volta trattare.
Nel rispetto reciproco delle idee, ritengo che le ipotesi
scientifiche oggetto di molti studi avviati a livello
internazionale, che stanno valutando i danni neurobiologici
procurati da sostanze stupefacenti di origine sintetica,
debbano avere la loro giusta collocazione nell'informazione
che si dà al Nostro Prossimo nel Nostro Paese. Basta
segnarsi a qualche newsletter delle molte riviste
scientifiche che pubblicano sulla rete, per trovare
informazioni utili, senza sparare bibliografie mirate solo a
dimostrare di saperne una di più degli altri.
Anche perché il fabbricante di prossimità, quello cioè
che ti fa trovare la sostanza che ti serve nel modo più
semplice e meno faticoso possibile, o che te la fa arrivare
con pacco anonimo a casa, magari dalla Nuova Zelanda, la
produce con precursori chimici che già da soli procurano
danni, forse non è mafioso, ma è comunque un potenziale
assassino, che se ne frega delle bibliografie di chiunque,
fintantoché ha a disposizione gente disposta a farsi
massacrare lentamente ma inesorabilmente prima le tasche e
poi il cervello!!!
Credo di dire una banalità se lancio l'invito a farsi anche
più di un giro sulla rete ed a constatare che razza di
mercato fluido, efficiente, reattivo e prospero c'è, che
commercializza di tutto e di più, che fa le offerte
speciali di ogni genere di sostanze e le vende in stock,e si
allarga a dismisura su altri siti affiliati.
Sarà l'età, ma tutto ciò mi fa paura, perché penso che
non sempre il buonsenso accompagna le scelte di qualche
giovane, e forse per questo posso apparire uno/a sfigato/a.
Ma a chi mi reputa tale io rispondo di sentirmi
profondamente in pace con me stesso/a poiché non ho paura
di dire, civilmente, quello che penso e perché sono al
servizio solo della mia onestà intellettuale.
12 settembre 2011 11:47 - kozzu
i miei nonni in rep. Ceca sono più informati di Mr.
Serpelloni: quest'anno ho scoperto con stupore che hanno
provato a coltivare la canapa in quanto sono informati sulle
sue qualità mediche.
Voglio anche riccordare a Mr. Serpelloni che i soldi della
canapa comprata dai consumatori vanno alla mafia perchè la
legislazione punisce molto più pesantemente chi, per motivi
etici, decide di autoprodurla
11 settembre 2011 22:07 - aandromedaa
I fake di Serpelloni qui su aduc non finiscono mai.
La prima comparsa per giunta autentica risale al 25 Aprile
del 2009 nella replica alla notizia: "Giamaica. Usain Bolt:
ho fatto uso di marijuana"