Comprare 1 libro per 3/4 famiglie e fotocopiarlo tutto con
rilegatura; Non è illegale esi abbatte l'60% del
costo
3 settembre 2007 0:00 - maddalena
secondo me l'unica soluzione è la possibilità di
detrarre dalle tasse tutte e dico tutte le spese che
riguardano il mantenimento dei figli. Non vogliamo uno stato
assistenzialista, ma si riconosca che le famiglie con figli
hanno dei costi enormi - che sono quelli che disincentivano
la natalità - e questo vale anche quando i figli sono
grandi, anzi costano di più.
28 agosto 2007 0:00 - massimo
Quante tasse paga un lavoratore per avere 2000 euri netti il
mese? E di quanto sono responsabili le tasse nelle
composizione dei prezzi di beni e servizi che il suddetto
lavoratore deve pagare? E’ lo Stato il principale
responsabile della povertà. Lo Stato gioca un vecchio
gioco: prima crea il problema e poi da la soluzione
(parziale e obbligatoria per potere continuare a
legittimarsi).
Un proverbio, credo austriaco,
dice: oggi quando torno a casa voglio fare felice il mio
cane, prima lo bastono forte poi smetto, così lui è
felice...
A parte gli aiuti a quella sezione di
popolazione indigente e bisognosa in molteplici aspetti,
dalla casa all’istruzione, dal cibo alla sanità,
sezione di popolazione che sempre purtroppo esisterà, non
vedo proprio perchè lo Stato debba prima togliere i soldi e
poi ridarli a chi non avrebbe nessun bisogno di aiuto.
Lo stato vuole solo creare una massa di indigenti da
controllare, soprattutto culturalmente: okkio!
L’istruzione è differente dalla sanità. Mentre una
malattia o un incidente possono colpire
all’improvviso, e certamente non colpiscono ognuno in
ugual misura, e quindi una forma di tutela sanitaria
collettiva parrebbe una ottima base per la saluta pubblica,
l’istruzione per i propri figli è affatto differente,
la si può benissimo pianificare.
Lasciare in
mano allo Stato la cultura e l'istruzione mi sembra
deleterio e senza senso, storicamente ha prodotto solo
mostri e mostriciattoli, piattezza culturale nel migliore
dei casi.
Se l’istruzione è un obbligo
costituzionale allora vorrei ribaltare il concetto e
affermare che è quindi lo Stato che “è
obbligato” a lasciare i soldi in tasca per andare a
scuola e per comprare i libri.
Ragazzi, è più
forte di me... i "Libri di Stato" è una
definizione che mi fa stare male...
26 agosto 2007 0:00 - Isaia Kwick
L'obbligo all'istruzione, per legge esercitata dallo
Stato italiano, fa parte di quei principi fondamentali che
regola la vita di una societa' organizzata in seno ad
uno Stato. In virtu' di cio', quest'ultimo si fa
carico di costruire scuole, biblioteche, organizzare corsi e
programmi scolastici, pagare i docenti, insomma mettere in
piedi una organizzazione tale per garantire ai propri
cittadini l'istruzione. Omettendo di aprire un'altra
discussione sulla qualita' che offre lo Stato italiano
su questo, decisamente molto sotto agli standard europei, mi
verrebbe da dire, visti gli interventi sul forum, che mi
hanno consentito una valutazione piu' ampia della
discussione in oggetto, di cambiare idea e vedere piu'
logico che uno Stato compri anche i libri agli studenti. Da
un lato l'intervento di Massimo che porta l'esempio
dei vestiti mi riportarebbe sui miei passi.Attendo lo
sviluppo del forum per riformulare le mie opinioni, non
avendo molti argomenti per avallare l'una o l'altra
ipotesi. Isaia Kwick Zingaro ROM
26 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Nemmeno se foste sotto una dittatura militare parlereste
così!
Lo Stato, lo stato, lo STATO...
Ma chi Cazzo è per voi, sto "stato" di sui vi
riempite la bocca per sputacchiarlo tutto ed il culo per
defecarlo? "CHI" è?
Il participio
passato del verbo essere?... E allora:
" chi Stato è stato, è stato. Pigliamocela col
passato ... che non ci ha saputo fà!".
Tutti incazzati... tutti scagionati, e tutti contenti.
Ovvio, no?
25 agosto 2007 0:00 - El Che
Visto che lo stato obbliga all'educazione dei figli, sia
LUI a fornire i libri di testo, almeno a chi non può
permetterseli (e oggi una famiglia di 4 persone che abbia un
reddito di 2000 euro E' a tutti gli effetti
P-O-V-E-R-A...). Li realizzi, li stampi, li fornisca,
li venda (sempre a chi può comprarli, e comunque a prezzo
"politico") lo Stato, aggiornandoli ogni 5 o 10
anni, non continuamente secondo la pacchia imposta dagli
editori... Queste cose in altri paesi sono realtà da
decenni, in Italia la casta dei parassiti non lo fa neppure
sapere! Alla faccia del Liberal-Capitalismo,
l'immondo, antiumano, irriformabile sistema sociale!...
25 agosto 2007 0:00 - Marco
Suggerisco di intasare di e.mail la posta elettronica dei
nostri beneamati parlamentari
23 agosto 2007 0:00 - massimo
Uscirei dall’equivoco dello Stato padre e madre,
tutore morale e materiale. Per esempio: mica perchè
le leggi obbligano le famiglie a nutrire e vestire i figli
deve essere lo Stato che compra loro cibo e vestiti. Stessa
cosa per l’educazione: le famiglie sono obbligate a
mandare i figli a scuola, ma se la devono pagare, dalla a
alla z. Questo purtroppo oggi è impossibile perchè la
tassazione è altissima e alle famiglie non rimane neanche
il denaro per vitto e alloggio. Lo Stato, in nome del
Bene, si impone come tutore, come amministratore dei nostri
soldi: prima ce li porta via e poi li spende per il nostro
bene.... ‘sti cazzi!
Quindi secondo me
la via maestra rimane quella di lasciare il denaro in tasca
ai cittadini e di investire i cittadini di ampie libertà e
responsabilità. Quindi le famiglie sono obbligate a
nutrire, vestire ed educare i figli, ma quale alimentazione,
quali vestiti e quale educazione deve essere lasciato alla
libera scelta dei genitori; se vogliono che siano
vegetariani o onnivori, se li vestono di verde o di blu, se
preferiscono una scuola civile o una religiosa...
Oggi in Italia quanto sopra detto è impossibile,
quindi concordo con il buono scuola da spendersi dove si
voglia. Ma non lo faranno mai.....
La scuola e
i libri di testo sono IMPRINTING. Questo è il fatto.
Come si imprinta un bambino con la squadra di calcio del
cuore e questi non la abbandonerà quasi mai, così
l’ottanta per cento delle persone viene imprintato con
qualcosa che si chiama, per esempio, “destra” o
“sinistra” e molto difficilmente e comunque
molto lentamente muta, servono anni e anni. E ciò
nonostante sotto il nome di “destra” o di
“sinistra” possano mutare molte volte anche
radicalmente idee e programmi politici. Un cliente
politico fatto a venti anni sarà un cliente affezionato.
E dove si attua principalmente l’imprinting
politico? A scuola. Ma questo è un altro
discorso...
Vedi [email protected] il finto mercato che tu dici e'
figlio di un sistema scolastico arretrato, dunque e'
giusto quello che tu sottolinei, perche' e' la
realta' italiana, ma cio' non giustifica un
adeguamento allo stesso, obbligando lo Stato (leggi tutta la
comunita')a comprare i libri a mia figlia, come detto
anche da Massimo; infatti il mio intervento si estendeva
oltre, in una ottica piu' moderna; informatizzazione e
libera cultura. «Tu dirai ma la realta' non e'
questa; io ti rispondo daccordo, cambiamola » evitando di
essere complici di questa brutturia da paese del quarto
mondo. In Olanda, paese che come sai conosco abbastanza, i
ragazzini non li vedo andare a scuola con gli zaini pieni di
libri....Eppure i negozi con gli INvicta ci sono anche
la'. Isaia Kwick Zingaro ROM
23 agosto 2007 0:00 - Luigi
Ciao digito dalla Germania.Qui i libri e l'abbonamento
per i mezzi pubblici paga lo stato! :-) i libri io non li
devo restituire!Ogni mese ci danno l'abbonamento nuovo
per il bus e la metro. Sarebbe bello se fosse lo stesso
in Italia perche io conosco gente che non ha potuto
proseguire gli studi proprio per motivi
economici!!!Peccato...
vedi Isaia, avrebbe senso cio' che tu dici sul non
pagamento dei libri da parte dello Stato, solo se la scuola
non fosse dell'obbligo oppure, invece di obbligarti ad
andare in alcuni specifici istituti, ti dessero un buono
scuola che tu potresti utilizzare nella scuola che piu'
ti aggrada (pubblica o privata che sia). Ma non essendo
cosi', ed essendo tu costretto a mandare la tua figliola
in quella scuola che giustamente chiami di merda,
perche' devi sottostare a questo finto mercato che
penalizza studenti/famiglie ed editori?
23 agosto 2007 0:00 - Isaia Kwick
Non sono daccordo che lo stato debba comprare i libri, e
sottoscrivo gli interventi di MAssimo e Luca; dovrebbe
potenziare le biblioteche, crearle in ogni quartiere come in
Svezia. Ho visto biblioteche pubbliche veramente belle, ogni
mattina quotidiani stranieri, aree dedicate alle minoranze
etniche, ludoteca, bar e piccolo buffet, ambienti
accoglienti e non brutturie come ci sono in Italia, posti
angusti tristi e policizzati. Lo Stato dovrebbe incentivare
lo studio dei nostri ragazzi per mezzo dei computer e
accessi ad internet per tutte le scuole, sai quanti e-book
ci sono nella rete; la scuola dovrebbe incentivare la libera
cultura, divulgare gli standard Creative Commons per le
documentazioni audio-visive, combattere il copyright,
strumento di repressione culturale in mano ad una oligarchia
ladrona, spesso scippatrice di idee di altrui. Zingaro
ROM
23 agosto 2007 0:00 - Isaia Kwick
Rossella di quale educazione parli? Basta vedere che succede
all'uscite delle scuole, per capire che dalla struttura
da dove escono ci vanno per riscaldare le sedie.
All'uscita di una scuola puoi vedere la maleducazione di
questi ragazzi, per non parlare negli autobus, nei negozi
limitrofi, e guarda come si comportano con le persone
anziane, preoccupati, cara Rossella dei docenti, che EDUCANO
i tuoi figli....Maddove? A mia figlia gli ho insegnato
che all'uscita della scuola deve stare sul marciapiede,
non urlare, agevolare il passaggio di un anziano, nei negozi
rispettare il suo turno ed in autobus cedere il posto alle
persone che hanno difficolta' a stare in piedi. Prova ad
andare all'uscita della scuola dei tuoi figli....Io ci
vado spesso a spiare mia figlia (seconda media), non
affidiamo l'educazione dei nostri figli alla scuola, che
adesso e' in mano a teste di cazzo, sessantottini di
merda che non hanno voglia di fare una sega. Isaia
Kwick Zingaro ROM
23 agosto 2007 0:00 - Luca
Ciao Aduc, vi leggo sempre con molto interesse ma
questa volta ritengo opportuno intervenire per precisare
che: - la soluzione dell'acquisto dei libri da
parte della scuola sarebbe ottima se non che ogni anno (o
quasi) gli editori cambiano i libri, anche nel semplice
ordinamento delle pagine!! Inoltre se si facesse così
i professori non riuscirebbero più a ricevere dei
"favori" da parte delle case editrici per
privilegiare tale libro anzichè tal'altro...
- di certo non conviene imitare il sistema educativo
PUBBLICO degli Stati Uniti. Negli USA se si può ogni
buon genitore cerca di mandare i propri figli nelle scuole
private. Si crea così una scuola di Serie A e una di
Serie B.
Grazie mille e buona giornata
23 agosto 2007 0:00 - massimo
....ffffff! sempre a chiedere soldi allo Stato! ma che
cazzo di servilismo da terroncelli! Non bisogna
implorare soldi allo Stato, bisogna pretendere e combattere
per cui le Stato ce li lasci in tasca in primo luogo! Poi
ognuno ci faccia quello che vuole, tra cui fare, mantenere e
mandare a scuola i propri figli. La flat tax al 20 % mi
sembra già troppo, 10% è giusta , fatte salve guerre e
calamità per cui si dovrebbe contribuire un po’ di
più; il resto è ladrocinio di casta padrona e servilismo
di plebe.
Ma perchè mai io dovrei pagare tutti
questi soldi per i figli di altri? Manteneteveli! Non
fatevi inculare i soldi dallo Stato e avreste tutto il
denaro che vi serve per i vostri figli, a meno che ne
facciate sopra misura.
E per favore Yates
Moretti, la dabbenaggine, cioè l’essere un uomo tanto
“da bene” da diventare coglione ( bon, bon ma
no cojon; se dis a Milan), per cui “gli editori
sarebbero cosi' disincentivati dal produrre una nuova
edizione ogni anno con l'intento di evitare il
"riciclaggio" dei libri usati, perche' le
scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri per
alcuni anni” .... esattamente l’opposto
succederebbe! Le scuole sperpererebbero denaro pubblico
con la scusa di edizioni sempre più aggiornate ( magari di
matematica, di latino o di greco!) facendo pastetta con gli
editori. Ma dove vivi? in paradiso?
22 agosto 2007 0:00 - antonio
sarebbe troppo bello per essere vero. A questo Stato che non
fa altro che massacrare il ceto medio basso di cui faccio
parte, solo perchè è sicuro di poterlo spremerlo a dovere,
bisognerebbe fargli leggere continuamente la costituzione, e
a cui sembra fare di tutto che conoscerla a menadito.
22 agosto 2007 0:00 - rosella
la trovo un'ottima idea ma non penso che sia possibile.
Chissà quante persone ci "mangiano" su questo
business!! Per noi famiglie sarebbe veramente molto
importante poter ridurre tutti questi costi per
l'educazione dei nostri figli. Poi ci si lamenta se si
preferiscono le scuole private per le quali ottieni anche
incentivi dalla Regione anche se hai un reddito molto alto
(questo non è cero giusto)
21 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Proposta ottima!... ma come al solito con un piccolo neo.
Quindi:
Tre domandine
-
"DOVE" li pigliano i soldi le scuole per
acquistare i libri?..
- "SE" le
edizioni non cambiano più ogni anno, "QUANTO"
costeranno di più, i libri da riciclare fra gli alunni?
- "CHI" approfitterà, secondo il costume
italiano, per farci su un piccolo ricarico?
Arriveranno le risposte?...
Dubbio, no?
22 agosto 2007 0:00 - Paolo
Il contributo scolastico NON è obbligatorio.
Può essere richiesto solo per finanziare le attività
"extracurricolari" della scuola (es. corsi serali
straordinari, progetti non obbligatori, ecc.).
Tieni presente che all'alunno che non paga il contributo
NON PUO' ESSERE RIFIUTATA l'iscrizione, perché
condizione necessaria e sufficiente è il pagamento delle
sole TASSE scolastiche.
Le gite scolastiche, tra
l'altro, non possono essere negate a chi non ha pagato
il contributo, a meno che la scuola non riesca a dimostrare
che la gita non è attività formativa (!) oppure che
l'alunno, se rimanesse a scuola, sarebbe comunque in
grado di fruire del servizio senza alcuna interruzione o
carenza dovuta alla presenza dei docenti alla gita (!)
21 agosto 2007 0:00 - rosalia
Ancor più grave del costo dei libri è il CONTRIBUTO
SCOLASTICO richiesto dalle singole scuole superiori che
varia ma è molto alto: nel liceo pagavo anche 130 euro
all' anno per la figlia al tecnico arriva a 90 euro. MA
E' PROPRIO OBBLIGATORIO???? senza contare il costo dei
mezzi pubblici che gravano anch' essi sulle famiglie.
Potete dirmi cosa è obbligatori pagare alle scuole
superiori e cosa è FACOLTATIVO ai sensi di legge. GRAZIE
21 agosto 2007 0:00 - Giuliano
Qualcosa del genere si fa nelle biblioteche universitarie:
si acquistano numerose copie di alcuni libri di testo i
quali poi vengono prestati agli studenti che li utilizzano
per il solo periodo necessario ad un'esame.