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12 novembre 2007 0:00 - Gemelli Mariangela
Vi seguo sempre con interesse e, visto che ritengo siate parecchio attivi, in merito all'argomento "Canone RAI" vi inoltro un'email da me inviata al programma "Mi manda RAI 3", a seguito della puntata del 1-6-2007, durante la quale, appunto, era stato affrontato il problema. Potrete vedere come, per la rai sia facile esibire in pubblico un comportamento logico per poi rimangiarsi tutto nei rapporti con i cittadini..... e quanto si marci sul vuoto legislativo in merito alle convivenze!!

------ E-mail inviata a Mi Manda RAI3 -----
Gentilissima Redazione,
inutile dire che vi seguo da sempre e con molto interesse.
Anche se credo che, in uno Stato di Diritto, per ottenere ascolto e giustizia (si spera) in merito ad un proprio diritto calpestato, si debba ricorrere ad una trasmissione televisiva (pur estremamente seria ed autorevole quanto la Vostra) sia un palese sintomo di grave mancanza dello Stato stesso, devo riconoscere che molti argomenti, alcuni molto scomodi, sono stati da Voi affrontati con determinazione ed imparzialità, arrivando ad una soluzione che altrimenti non sarebbe mai giunta!!
Ed è proprio in merito ad uno di questi argomenti che devo portare la mia testimonianza, unitamente al grosso disagio che mi crea.

Nella puntata in oggetto avevo seguito con molto interesse uno degli argomenti : Canone RAI, in merito a richieste assurde fatte ai cittadini, senza controlli a monte e con la convinzione che tutti i cittadini italiani siano evasori totali del canone!!
Io convivo da 10 anni con un'amica che era già intestataria di un abbonamento RAI. Ho sempre condiviso con lei la spesa annuale del rinnovo del suddetto abbonamento.
Nel 1998 la Rai mi richiedeva di pagare il canone ed io avevo risposto con raccomandata R/R che nella mia abitazione si pagava già un canone ed avevo segnalato nome dell'intestataria con relativo numero di abbonamento.
Nonostante questo, per alcuni anni ho continuato a ricevere puntuali richieste ... ho risposto ancora una volta e poi, sinceramente, mi sono stufata di buttare via i soldi delle raccomandate ed ho francamente ignorato le ingiunzioni, sentendomi comunque in regola e supponendo che all'ufficio abbonamenti RAI la posta in entrata viene probabilmente cestinata di default.

Poi per alcuni anni non ho più ricevuto nulla.
Nel 2005 io e la mia amica-convivente abbiamo acquistato un alloggio in società al 50% e ci siamo trasferite nello stesso.
Lo scorso anno ho ricominciato a ricevere ingiunzioni perentorie che supponevano la mia evasione del canone ... ho risposto nuovamente indicando intestataria ed estremi del contratto che da sempre viene pagato a casa nostra ... inutile!!!

Quest'anno, nuovamente, sono stata bersagliata da alcune lettere minatorie ... mi sono documentata, ho letto i termini che la fantastica legge varata nel 2006 utilizza ed ho scoperto che in base ad essi, in senso letterario, se non c'è un legame di parentela (documentabile quindi, niente di meno che tramite stato di famiglia!!!) per assurdo anche 10 persone che vivono sotto lo stesso tetto, sotto il quale è posizionata, ahimè, anche una televisione (ripeto anche una sola!!!) tutti e 10 devono sottoscrivere un abbonamento in quanto "dispongono" di un apparecchio atto a ricevere programmi televisivi!!!
Sono letteralmente caduta dal pero !!! Mi sembrava una cosa talmente idiota che non potevo crederci... senza che nessuno se ne fosse accorto (!!!) lo Stato Italiano aveva istituito una nuova tassa
"la tassa sull'esistenza in vita dei telespettatori single "!!!

Per verificare presso una fonte autorevole, la mia amica-convivente, che è socia, ha scritto ad Altro Consumo esponendo il problema.
La risposta è stata: purtroppo in base a quanto dice la nuova legge (!!), nonostante voi viviate in un unico nucleo abitativo all'interno del quale viene già corrisposto un canone RAI, anche il/la suo convivente deve sottoscrivere un abbonamento in quanto non presente sul suo stato di famiglia!!!

Dopo questa risposta, confesso, ho iniziato a fare un tifo sfegatato per la legge sui DICO (!!!)... che è tutto DETTO .... (nel senso che effettivamente ormai si tratta di un'illusione del passato!)

Potete immaginare l'esplosione di gioia e di soddisfazione (finalmente un diritto riconosciuto...) che entrambe abbiamo provato quando nella Vostra trasmissione del 1 giugno avete affrontato il tema tanto odiato ...
Oltre ai casi trattati di mariti e mogli che non venivano riconosciuti tali...di defunti che dovevano a tutti i costi pagare .... ad un certo punto, è partita una telefonata di una telespettatrice che esponeva il proprio caso: in tutto e per tutto simile al mio!!!
Anche lei conviveva, il convivente pagava già un canone.. doveva pagarlo anche lei?

Risposta data dal Direttore dell'Ufficio Abbonamenti di Torino: "ASSOLUTAMENTE NO!!!" UN'UNITA' ABITATIVA = UN CANONE!!!!"
Lo stesso DIrettore, inoltre, affermava che, poveri loro, non potevano avere notizie delle persone che convivono perchè i "dati dei loro archivi non riescono ad incrociarsi con quelli delle anagrafi..."
Ecco..., mi sono detta, ....il problema stà tutto lì: non hanno elementi per verificare il mio convivere nella stessa benedetta unità abitativa di una persona già abbonata...

In più, ricordo che prima di terminare il servizio, avevate mostrato una foto raffigurante un'allegra combricola di amici che sembravano vivere nella stessa casa ed il conduttore, simpaticamente e un po' provocatoriamente, aveva chiesto sempre al solito DIrettore: "... allora a questo gruppo di amici ... mica gli fate pagare un abbonamento a testa no?"
e la risposta era stata "Ma certo che no .... una unità abitativa un canone!!!!"

Il concetto, a quel punto, era stato ulteriormente sottolineato anche dal direttore della rivista "Altro Consumo" presente in trasmissione.

Evviva!!! problema risolto quindi...

Due gg dopo, armata di carta e penna e, forte delle dichiarazioni e dei concetti emersi nella Vs trasmissione, ho risposto all'ennesima lettera minatoria dell'ufficio abbonamenti della RAI con una lettera circostanziata (che allego in calce) nella quale, appunto, fornivo ulteriori elementi in base ai quali la RAI, volendo, avrebbe potuto fare verifiche. Con la lettera (raccomandata) infine diffidavo la stessa RAI a perseguitarmi oltre con richieste indebite, facendo chiaro riferimento a quanto emerso appunto nella puntata di Mi Manda Rai3.
Pochi gg dopo ricevevo un'ulteriore risposta dalla RAI che mi comunicava che le mie dichiarazioni non servivano a nulla.
Inoltre mi invitava a fare un'autodichiarazione su modulo pre-stampato allegato alla risposta, nel quale avrei dovuto dichiararare che il canone era già pagato da persona (attenzione!!) "PRESENTE SUL MIO STATO DI FAMIGLIA" .

Naturalmente la lettera sottolineava in modo molto minaccioso il rischio di dichiarazioni false ecc. ecc. ecc.

Non mi dilungo nel raccontarvi qual'è stato il mio primo impulso nè quali esclamazioni questa risposta ha provocato...

In merito voglio solo sottolineare la netta differenza tra quanto affermato in una trasmissione pubblica e quanto poi viene richiesto nella pratica delle famose lettere "minatorie".
Vi invito, inoltre, a notare l'assurdità della richiesta, che mi fa francamente supporre malafede, in quanto la convivenza non è gestita a livello si stato di famiglia (a meno che nel frattempo non abbiano approvato i sofferti DICO!!! ma ..credo ce ne saremmo accorti ...no?) e ciononostante mi si chiede di dichiarare una cosa impossibile da provare, poi, tramite un certificato.
Il ns coabitare è gestito nel ns comune di residenza come pratica anagrafica ma non può essere rilasciato come documento!!! fa però fede, ad esempio, per evitare di pagare due tasse per la raccolta dei rifiuti (TARSU) .... grazie a dio!

A questo punto ... passo la palla a voi.
Mi piacerebbe vedere un seguito a quanto affermato in trasmissione dal Direttore ufficio abbonamenti RAI e, soprattutto, vorrei che, oltre a sbandierare frasi demagogiche, indichi una volta per tutte, in modo pragmatico, quali sono i mezzi da utilizzare, per chi convive, per comunicare (dichiarare) il suo stato, quali informazioni necessitano agli uffici RAI per "credere" che due o più persone (NON PARENTI) vivono nella stessa unità abitativa..... nell'attesa che anche in questo "Paese del Campanelli" vengano riconosciute situazioni di fatto (scevre da valenze etico-religiose che, ad esempio, con il Canone RAI nulla hanno a che spartire!!!)

Personalmente non intendo sottostare a questa buffonata tutta italiana in cui una realtà più che palese, ma non supportata / riconosciuta grazie ad vuoto legislativo, si sostanzia in una chiara discriminazione. Se non esiste via legale ... continuerò a cestinare lettere inutili ... la mia coscienza è assolutamente a posto.

Vi ringrazio in anticipo per la Vostra cortese attenzione e, nel rinnovarVi i miei complimenti, certa di un vostro interessamento al problema,
porgo distinti saluti.

Gemelli Mariangela
--------- FINE e-mail -------------
Ad oggi non ho avuto risposta e sto cercan do di ottenere dall'amministratore dello stabile in cui abitiamo, una dichiarazione che affermi che io e la persona che è già abbonata residiamo nella stessa "unità abitativa", a cui allegare i ns certificati di residenza ed inviarli alla RAI!!!
..... Vi sarei grata per un vs prezioso parere.
Saluti,
Mariangela Gemelli
8 novembre 2007 0:00 - giovanni marzano
Come mai quì in Italia è tutto torbido riguardo il consumo del denaro pubblico?
E'possibile che neanche le trassmissioni di "Reporter, Ballarò,e Porta a Porta"che denuciano il male affare italiano non si viene a capo di niente? Perchè la povera gente deve sempre continuare a subire le angherie del potere politico, dato ai politici attraverso il proprio voto? Viva l'Italia bella ma fregona.C'E' ancora tanta indifferenza, superficialità, ignoranza, igenuità e menefreghismo.L'opaco italiano ci sarà sempre nei nostri cuori.La parola giusti-
zia è sempre stata pronunciata dall'Italiano onesto ma non è stata mai ascoltata.Vedi Enzo Biagio;è stato cacciato dalla Rai perchè parlava di Giustizia.Si nella denuncia siete impotenti anche Voi dell'ADUC,siete persone umane come noi. Grazie che ci siete, almeno i politi non possono dire che gli Italiani sono tutti degli "allocchi".
7 novembre 2007 0:00 - attilio
basterebbe poco, anzi pochissimo per far capire ai politici che sono solo dei buoni a nulla!!!!!!!!!!!se si potesse fare: mandarli tutti a fare i manovali (con la stessa paga dei manovali stessi, almeno per un anno!!!!!!!! senza le ville di qua, ville di la. nulla neppure un tetto sulla testa! vorrei vedere se dopo un anno non ragionerebbero in modo altruistico!!!!!!!!altro che esenti da tasse! è mai possibile che dicono che le tasse le devono pagare tutti: poi, loro sono i primi che non pagano nulla!!!!!!!
5 novembre 2007 0:00 - chiara
Il canone???....a causa di un palazzo gigante che ho davanti casa non riesco a vedere decentemente nè Rai 1 nè Rai 2 mentre rai 3 non la vedo del tutto (per non parlare di canale 5 italia 1 ma fa niente)..dopo aver provato con un potenziatore di canali sono stata costretta a fare l'abbonamento a Sky...se non altro riesco a vedere la Tv...Così ho deciso che i miei soldi la Rai non li avrà mai...:)Quando arriva la lettera (spreco di carta e soldi) questa finisce nel cestino (della carta) senza passar dal via...Ladri!! non mi avrete mai!!;)
3 novembre 2007 0:00 - Osvaldo
Come in tutte le cose le singole voci
di protesta,non ottengono risposta dalle autorità preposte.Bisognerebbe unirsi in
quesa protesta,far sentire la nostra voce
di cittadini utenti,vessati dalla loro
prepotenza,al limite fare anche un referendum.La rai si è adeguata alla pubblicità come le tv private,interrompendo gli spettacoli per
mandare in onda gli spot.Perchè allora
bisogna pagare un canone? Le tv private
traggono il sostentamento dalla pubblicità
perchè non lo puo fare anche la rai?
Invece di gabellare con un canone anche
chi i programmi suoi,data la qualità,si
guardano sempre meno. Un altra cosa che
mi piacerebbe sapere,se non guardo la rai
perchè devo pagarle un canone?
Cordiali saluti, Rovere Osvaldo
2 novembre 2007 0:00 - El Che
E' fin troppo facile immaginare come finirebbe la "privatizzazione" della Rai, più o meno come è finita quella delle Poste: servizio peggiorato e tariffe in continuo aumento!...
Verrebbe lasciato un solo canale "di stato" (il terzo), tanto per giustificare la permanenza del canone, e svenduti i due migliori al furbo di turno, magari straniero...
Meglio allora lasciare il canone, togliere la pubblicità (vedi BBC...) e pretendere una programmazione decente, con la partecipazione attiva dei cittadini, come "democrazia" vorrebbe...
NO AI "REALITY", SI' ALLA "REALTA'" DEI COMUNI MORTALI, ALTRO CHE BALLE!!!!
2 novembre 2007 0:00 - Riccardo
La rai privata..? Non so..
credo che debba rimanere pubblica... anche perchè è gia Privata! Credo che ci siamo capiti.. comunque ecco qualche esempio:
- governo che decide il cda(..e già qui!)
- pubblicità che regolano le trasmissioni televisive
- costume e società con vestiti firmati e cronaca rosa
- direttori di tg politici

basta perche già mi sono innervosito...
I cittadini non possono decidere\scegliere su quello che viene fatto loro vedere...
a differenza della rete dove decidi tu utente, senza signorine buonasera che ti dicono cosa guardare

PS: lo share lo fanno su 14.000 persone in proporzione a 59.000.000 di italiani.. non pensate che sia una gran cavolata!!
2 novembre 2007 0:00 - roberto
Sono pienamente in sintonia con quello che voi affermate,anche perché chi è già abbonato ad altra tv (vedi sky)non dovrebbe essere obbligato a pagare canoni suppletivi.-Io devo pagare un canone annuo e se per caso me ne dimenticassi sarebbero veramente guai!Un canone per che cosa? Per vedere elargiti in pochi minuti i nostri soldi a chi indovina una scatola o una risposta!Tutte le tv dovrebbero eliminare ogni tipo di politica intesa in senso partitico e dare spazio a programmi intelligenti perchè ci mancano veramente ,mentre della politica ne abbiamo piene le tasche e così della pubblicità .- Chi vuole poi fare politica televisiva si compra un canale e lì ...bla..bla...bla!e vissero tutti contenti!
2 novembre 2007 0:00 - daniela
se pago alla rai un canone così oneroso PRETENDO assenza di pubblicità... oppure pubblicità e niente canone!!!
1 novembre 2007 0:00 - Giovanni
Pagare il canone potrebbe essere accettabile se la Rai facesse dei programmi di qualità nei contenuti e non a quelli ameni che ci propina in prima serata. L'immagine distorta dell'Italia, che viene recepita dai diseredati all'estero, in particolare con le trasmissioni in cui vengono elargiti premi economici tutte le sere, inducono a credere che l'Italia sia Bengodi e rischiano la vita tentando di raggiungere le nostre coste a prezzo della loro vita.
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