Vi seguo sempre con interesse e, visto che ritengo siate
parecchio attivi, in merito all'argomento "Canone
RAI" vi inoltro un'email da me inviata al programma
"Mi manda RAI 3", a seguito della puntata del
1-6-2007, durante la quale, appunto, era stato affrontato il
problema. Potrete vedere come, per la rai sia facile esibire
in pubblico un comportamento logico per poi rimangiarsi
tutto nei rapporti con i cittadini..... e quanto si marci
sul vuoto legislativo in merito alle convivenze!!
------ E-mail inviata a Mi Manda RAI3 -----
Gentilissima Redazione, inutile dire che vi seguo da
sempre e con molto interesse. Anche se credo che, in
uno Stato di Diritto, per ottenere ascolto e giustizia (si
spera) in merito ad un proprio diritto calpestato, si debba
ricorrere ad una trasmissione televisiva (pur estremamente
seria ed autorevole quanto la Vostra) sia un palese sintomo
di grave mancanza dello Stato stesso, devo riconoscere che
molti argomenti, alcuni molto scomodi, sono stati da Voi
affrontati con determinazione ed imparzialità, arrivando ad
una soluzione che altrimenti non sarebbe mai giunta!!
Ed è proprio in merito ad uno di questi argomenti che devo
portare la mia testimonianza, unitamente al grosso disagio
che mi crea.
Nella puntata in oggetto avevo
seguito con molto interesse uno degli argomenti : Canone
RAI, in merito a richieste assurde fatte ai cittadini,
senza controlli a monte e con la convinzione che tutti i
cittadini italiani siano evasori totali del canone!! Io
convivo da 10 anni con un'amica che era già
intestataria di un abbonamento RAI. Ho sempre condiviso con
lei la spesa annuale del rinnovo del suddetto abbonamento.
Nel 1998 la Rai mi richiedeva di pagare il canone ed
io avevo risposto con raccomandata R/R che nella mia
abitazione si pagava già un canone ed avevo segnalato nome
dell'intestataria con relativo numero di
abbonamento. Nonostante questo, per alcuni anni ho
continuato a ricevere puntuali richieste ... ho risposto
ancora una volta e poi, sinceramente, mi sono stufata di
buttare via i soldi delle raccomandate ed ho francamente
ignorato le ingiunzioni, sentendomi comunque in regola e
supponendo che all'ufficio abbonamenti RAI la posta in
entrata viene probabilmente cestinata di default.
Poi per alcuni anni non ho più ricevuto nulla. Nel
2005 io e la mia amica-convivente abbiamo acquistato un
alloggio in società al 50% e ci siamo trasferite nello
stesso. Lo scorso anno ho ricominciato a ricevere
ingiunzioni perentorie che supponevano la mia evasione del
canone ... ho risposto nuovamente indicando intestataria ed
estremi del contratto che da sempre viene pagato a casa
nostra ... inutile!!!
Quest'anno, nuovamente,
sono stata bersagliata da alcune lettere minatorie ... mi
sono documentata, ho letto i termini che la fantastica legge
varata nel 2006 utilizza ed ho scoperto che in base ad essi,
in senso letterario, se non c'è un legame di parentela
(documentabile quindi, niente di meno che tramite stato di
famiglia!!!) per assurdo anche 10 persone che vivono sotto
lo stesso tetto, sotto il quale è posizionata, ahimè,
anche una televisione (ripeto anche una sola!!!) tutti e 10
devono sottoscrivere un abbonamento in quanto
"dispongono" di un apparecchio atto a ricevere
programmi televisivi!!! Sono letteralmente caduta dal
pero !!! Mi sembrava una cosa talmente idiota che non potevo
crederci... senza che nessuno se ne fosse accorto (!!!) lo
Stato Italiano aveva istituito una nuova tassa
"la tassa sull'esistenza in vita dei telespettatori
single "!!!
Per verificare presso una fonte
autorevole, la mia amica-convivente, che è socia, ha
scritto ad Altro Consumo esponendo il problema. La
risposta è stata: purtroppo in base a quanto dice la nuova
legge (!!), nonostante voi viviate in un unico nucleo
abitativo all'interno del quale viene già corrisposto
un canone RAI, anche il/la suo convivente deve sottoscrivere
un abbonamento in quanto non presente sul suo stato di
famiglia!!!
Dopo questa risposta, confesso, ho
iniziato a fare un tifo sfegatato per la legge sui DICO
(!!!)... che è tutto DETTO .... (nel senso che
effettivamente ormai si tratta di un'illusione del
passato!)
Potete immaginare l'esplosione di
gioia e di soddisfazione (finalmente un diritto
riconosciuto...) che entrambe abbiamo provato quando nella
Vostra trasmissione del 1 giugno avete affrontato il tema
tanto odiato ... Oltre ai casi trattati di mariti e
mogli che non venivano riconosciuti tali...di defunti che
dovevano a tutti i costi pagare .... ad un certo punto, è
partita una telefonata di una telespettatrice che esponeva
il proprio caso: in tutto e per tutto simile al mio!!!
Anche lei conviveva, il convivente pagava già un canone..
doveva pagarlo anche lei?
Risposta data dal
Direttore dell'Ufficio Abbonamenti di Torino:
"ASSOLUTAMENTE NO!!!" UN'UNITA' ABITATIVA
= UN CANONE!!!!" Lo stesso DIrettore, inoltre,
affermava che, poveri loro, non potevano avere notizie delle
persone che convivono perchè i "dati dei loro archivi
non riescono ad incrociarsi con quelli delle
anagrafi..." Ecco..., mi sono detta, ....il
problema stà tutto lì: non hanno elementi per verificare
il mio convivere nella stessa benedetta unità abitativa di
una persona già abbonata...
In più, ricordo
che prima di terminare il servizio, avevate mostrato una
foto raffigurante un'allegra combricola di amici che
sembravano vivere nella stessa casa ed il conduttore,
simpaticamente e un po' provocatoriamente, aveva chiesto
sempre al solito DIrettore: "... allora a questo gruppo
di amici ... mica gli fate pagare un abbonamento a testa
no?" e la risposta era stata "Ma certo che no
.... una unità abitativa un canone!!!!"
Il
concetto, a quel punto, era stato ulteriormente sottolineato
anche dal direttore della rivista "Altro Consumo"
presente in trasmissione.
Evviva!!! problema
risolto quindi...
Due gg dopo, armata di carta
e penna e, forte delle dichiarazioni e dei concetti emersi
nella Vs trasmissione, ho risposto all'ennesima lettera
minatoria dell'ufficio abbonamenti della RAI con una
lettera circostanziata (che allego in calce) nella quale,
appunto, fornivo ulteriori elementi in base ai quali la RAI,
volendo, avrebbe potuto fare verifiche. Con la lettera
(raccomandata) infine diffidavo la stessa RAI a
perseguitarmi oltre con richieste indebite, facendo chiaro
riferimento a quanto emerso appunto nella puntata di Mi
Manda Rai3. Pochi gg dopo ricevevo un'ulteriore
risposta dalla RAI che mi comunicava che le mie
dichiarazioni non servivano a nulla. Inoltre mi
invitava a fare un'autodichiarazione su modulo
pre-stampato allegato alla risposta, nel quale avrei dovuto
dichiararare che il canone era già pagato da persona
(attenzione!!) "PRESENTE SUL MIO STATO DI
FAMIGLIA" .
Naturalmente la lettera
sottolineava in modo molto minaccioso il rischio di
dichiarazioni false ecc. ecc. ecc.
Non mi dilungo
nel raccontarvi qual'è stato il mio primo impulso nè
quali esclamazioni questa risposta ha provocato...
In merito voglio solo sottolineare la netta differenza tra
quanto affermato in una trasmissione pubblica e quanto poi
viene richiesto nella pratica delle famose lettere
"minatorie". Vi invito, inoltre, a notare
l'assurdità della richiesta, che mi fa francamente
supporre malafede, in quanto la convivenza non è gestita a
livello si stato di famiglia (a meno che nel frattempo non
abbiano approvato i sofferti DICO!!! ma ..credo ce ne
saremmo accorti ...no?) e ciononostante mi si chiede di
dichiarare una cosa impossibile da provare, poi, tramite un
certificato. Il ns coabitare è gestito nel ns comune
di residenza come pratica anagrafica ma non può essere
rilasciato come documento!!! fa però fede, ad esempio, per
evitare di pagare due tasse per la raccolta dei rifiuti
(TARSU) .... grazie a dio!
A questo punto ...
passo la palla a voi. Mi piacerebbe vedere un seguito
a quanto affermato in trasmissione dal Direttore ufficio
abbonamenti RAI e, soprattutto, vorrei che, oltre a
sbandierare frasi demagogiche, indichi una volta per tutte,
in modo pragmatico, quali sono i mezzi da utilizzare, per
chi convive, per comunicare (dichiarare) il suo stato, quali
informazioni necessitano agli uffici RAI per
"credere" che due o più persone (NON PARENTI)
vivono nella stessa unità abitativa..... nell'attesa
che anche in questo "Paese del Campanelli" vengano
riconosciute situazioni di fatto (scevre da valenze
etico-religiose che, ad esempio, con il Canone RAI nulla
hanno a che spartire!!!)
Personalmente non
intendo sottostare a questa buffonata tutta italiana in cui
una realtà più che palese, ma non supportata /
riconosciuta grazie ad vuoto legislativo, si sostanzia in
una chiara discriminazione. Se non esiste via legale ...
continuerò a cestinare lettere inutili ... la mia coscienza
è assolutamente a posto.
Vi ringrazio in
anticipo per la Vostra cortese attenzione e, nel rinnovarVi
i miei complimenti, certa di un vostro interessamento al
problema, porgo distinti saluti.
Gemelli
Mariangela --------- FINE e-mail ------------- Ad
oggi non ho avuto risposta e sto cercan do di ottenere
dall'amministratore dello stabile in cui abitiamo, una
dichiarazione che affermi che io e la persona che è già
abbonata residiamo nella stessa "unità
abitativa", a cui allegare i ns certificati di
residenza ed inviarli alla RAI!!! ..... Vi sarei grata
per un vs prezioso parere. Saluti, Mariangela
Gemelli
8 novembre 2007 0:00 - giovanni marzano
Come mai quì in Italia è tutto torbido riguardo il consumo
del denaro pubblico? E'possibile che neanche le
trassmissioni di "Reporter, Ballarò,e Porta a
Porta"che denuciano il male affare italiano non si
viene a capo di niente? Perchè la povera gente deve sempre
continuare a subire le angherie del potere politico, dato ai
politici attraverso il proprio voto? Viva l'Italia bella
ma fregona.C'E' ancora tanta indifferenza,
superficialità, ignoranza, igenuità e
menefreghismo.L'opaco italiano ci sarà sempre nei
nostri cuori.La parola giusti- zia è sempre stata
pronunciata dall'Italiano onesto ma non è stata mai
ascoltata.Vedi Enzo Biagio;è stato cacciato dalla Rai
perchè parlava di Giustizia.Si nella denuncia siete
impotenti anche Voi dell'ADUC,siete persone umane come
noi. Grazie che ci siete, almeno i politi non possono dire
che gli Italiani sono tutti degli "allocchi".
7 novembre 2007 0:00 - attilio
basterebbe poco, anzi pochissimo per far capire ai politici
che sono solo dei buoni a nulla!!!!!!!!!!!se si potesse
fare: mandarli tutti a fare i manovali (con la stessa paga
dei manovali stessi, almeno per un anno!!!!!!!! senza le
ville di qua, ville di la. nulla neppure un tetto sulla
testa! vorrei vedere se dopo un anno non ragionerebbero in
modo altruistico!!!!!!!!altro che esenti da tasse! è mai
possibile che dicono che le tasse le devono pagare tutti:
poi, loro sono i primi che non pagano nulla!!!!!!!
5 novembre 2007 0:00 - chiara
Il canone???....a causa di un palazzo gigante che ho davanti
casa non riesco a vedere decentemente nè Rai 1 nè Rai 2
mentre rai 3 non la vedo del tutto (per non parlare di
canale 5 italia 1 ma fa niente)..dopo aver provato con un
potenziatore di canali sono stata costretta a fare
l'abbonamento a Sky...se non altro riesco a vedere la
Tv...Così ho deciso che i miei soldi la Rai non li avrà
mai...:)Quando arriva la lettera (spreco di carta e soldi)
questa finisce nel cestino (della carta) senza passar dal
via...Ladri!! non mi avrete mai!!;)
3 novembre 2007 0:00 - Osvaldo
Come in tutte le cose le singole voci di protesta,non
ottengono risposta dalle autorità preposte.Bisognerebbe
unirsi in quesa protesta,far sentire la nostra voce
di cittadini utenti,vessati dalla loro prepotenza,al
limite fare anche un referendum.La rai si è adeguata alla
pubblicità come le tv private,interrompendo gli spettacoli
per mandare in onda gli spot.Perchè allora
bisogna pagare un canone? Le tv private traggono il
sostentamento dalla pubblicità perchè non lo puo fare
anche la rai? Invece di gabellare con un canone
anche chi i programmi suoi,data la qualità,si
guardano sempre meno. Un altra cosa che mi piacerebbe
sapere,se non guardo la rai perchè devo pagarle un
canone? Cordiali saluti, Rovere Osvaldo
2 novembre 2007 0:00 - El Che
E' fin troppo facile immaginare come finirebbe la
"privatizzazione" della Rai, più o meno come è
finita quella delle Poste: servizio peggiorato e tariffe in
continuo aumento!... Verrebbe lasciato un solo canale
"di stato" (il terzo), tanto per giustificare la
permanenza del canone, e svenduti i due migliori al furbo di
turno, magari straniero... Meglio allora lasciare il
canone, togliere la pubblicità (vedi BBC...) e pretendere
una programmazione decente, con la partecipazione attiva dei
cittadini, come "democrazia" vorrebbe... NO
AI "REALITY", SI' ALLA "REALTA'"
DEI COMUNI MORTALI, ALTRO CHE BALLE!!!!
2 novembre 2007 0:00 - Riccardo
La rai privata..? Non so.. credo che debba rimanere
pubblica... anche perchè è gia Privata! Credo che ci siamo
capiti.. comunque ecco qualche esempio: - governo che
decide il cda(..e già qui!) - pubblicità che regolano
le trasmissioni televisive - costume e società con
vestiti firmati e cronaca rosa - direttori di tg
politici
basta perche già mi sono
innervosito... I cittadini non possono
decidere\scegliere su quello che viene fatto loro
vedere... a differenza della rete dove decidi tu
utente, senza signorine buonasera che ti dicono cosa
guardare
PS: lo share lo fanno su 14.000 persone
in proporzione a 59.000.000 di italiani.. non pensate che
sia una gran cavolata!!
2 novembre 2007 0:00 - roberto
Sono pienamente in sintonia con quello che voi
affermate,anche perché chi è già abbonato ad altra tv
(vedi sky)non dovrebbe essere obbligato a pagare canoni
suppletivi.-Io devo pagare un canone annuo e se per caso me
ne dimenticassi sarebbero veramente guai!Un canone per che
cosa? Per vedere elargiti in pochi minuti i nostri soldi a
chi indovina una scatola o una risposta!Tutte le tv
dovrebbero eliminare ogni tipo di politica intesa in senso
partitico e dare spazio a programmi intelligenti perchè ci
mancano veramente ,mentre della politica ne abbiamo piene le
tasche e così della pubblicità .- Chi vuole poi fare
politica televisiva si compra un canale e lì
...bla..bla...bla!e vissero tutti contenti!
2 novembre 2007 0:00 - daniela
se pago alla rai un canone così oneroso PRETENDO assenza di
pubblicità... oppure pubblicità e niente canone!!!
1 novembre 2007 0:00 - Giovanni
Pagare il canone potrebbe essere accettabile se la Rai
facesse dei programmi di qualità nei contenuti e non a
quelli ameni che ci propina in prima serata. L'immagine
distorta dell'Italia, che viene recepita dai diseredati
all'estero, in particolare con le trasmissioni in cui
vengono elargiti premi economici tutte le sere, inducono a
credere che l'Italia sia Bengodi e rischiano la vita
tentando di raggiungere le nostre coste a prezzo della loro
vita.