Ho avuto occasione di provare ed acquistare certi pani a
prezzo da confezionamento casalingo. Sono spesso
gommosi, sanno di fondo di sacco, la crosta diventa a fine
giornata un elastico da fionda, e sono proprio poco buoni.
Va bene che costano poco, ma ritengo sia solo demagogia. Per
i poveri ci vuole un pò più di rispetto. Non dico che si
debba fare del pane specialissimo con olio o grasso, tanto
forse non se lo "meritano", ma almeno decente. Le
cooperative e altre catene di distribuzione vantano utili da
capogiro, costruiscono continuamente iper-stra-ultra
mercati, ma se destinassero una piccola parte degli
strautili per dare il pane un pochino più buono e prezzarlo
comunque a 1 euro, si farebbero miglior pubblicità di
qualche stupido slogan televisivo.
1 dicembre 2007 0:00 - gianni zappoli
IL Pane a 1 euro 1 Kg
In riferimento
agli annunciati, e spesso attuati, aumenti di prezzo dei
beni di prima necessità, in particolare per quanto riguarda
il PANE desideriamo rendere noto che grazie ad un accordo
realizzato tra il Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo
Milani e Scuola di Barbiana( associazione senza scopo di
lucro che fa riferimento al pensiero di don Milani ed è
composta da gran parte degli ex allievi della scuola di
Barbiana) e COOP ADRIATICA è possibile acquistare dal
2005 regolarmente in tutti i punti vendita COOP ADRIATICA in
Emilia Romagna, Marche, Veneto, Abruzzi una tipologia di
pane fresco di qualità al prezzo concordato di 1 EURO AL
KILO.
Riteniamo che sia importante dare spazio a
questa notizia poiché si tratta di una iniziativa concreta
di contrasto ad aumenti di prezzo che vanno a colpire spesso
pesantemente la qualità della vita delle famiglie italiane;
inoltre è una iniziativa che può essere ripresa ed
adottata anche da altre catene di distribuzione e,
negozianti, facilmente e su tutto il territorio
nazionale.
L’iniziativa, partita dal
basso, ha riscosso un notevole successo, infatti nel 2006
sono state vendute quasi 500.000 pagnotte (dati
ufficiali)
Siamo a disposizione per ogni
possibile chiarimento
p.Ottavio
Raimondo
casa editrice EMI, Bologna
348-2472310
Gianni Zappoli
Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di
Barbiana, sede di Bologna
320-2699195
Clicca qui ( www.icareancora.it ) per visualizzare
l’intervista realizzata dalla redazione di Bologna di
ArcoirisTv.
Parlano p.Ottavio Raimondo,
direttore editrice EMI, e Marco Gaiba, direttore politiche
sociali Coop Adriatica.
9 novembre 2007 0:00 - Roenanal
Oltre al pane bisognerebbe produrre anche il latte in casa,
visti gli abominevoli aumenti. Siamo una famiglia di 5
persone, usiamo circa 1-1,5 litri di latte al giorno,
e con l'aumento del 40%, è diventata una bella spesa.
Qualcuno dirà che l'aumento è inferiore del 40%,
scontrini alla mano (ho l'abitudine di tenerli per
controllare le variazioni di prezzo), da giugno che costava
euro 0.45 al litro sono diventati 0.49-0.55-0.59-0.65
per' un totale del 40%. E per giunta latte prodotto
e confezionato in Germania o Austria.
8 novembre 2007 0:00 - Scocciato
...Manic.ha fatto la scoperta:...Si ma non hai pensato una
cosa: Il forno consuma molta energia.....
------ Si, ma non hai pensato che i fornai se la
ripagano lautamente e più che proporzionalmente con i
dolci, le torte, le ciambelle, le pizzette, ed altre tante
leccornie che fanno pagare dieci-quindici volte il loro
valore, in quanto la materia usata non è costosa. Non
tutto il Popolo è becero. Se in qualche realtà locale
si paga il pane la metà, e l'energia uguale, qualcosa(e
più di qualcosa) sotto ci sarà. Non tutti i fornai
sono stupidi.
7 novembre 2007 0:00 - io
Beh, a questo punto penso proprio che il problema sia il
solito: mancanza di libera concorrenza.
Qualcuno
sa se i fornai sono soggetti a normative nazionali o
regionali che limitano, ad esempio, la libera apertura di
nuovi panifici? Nello stile delle leggi sulle farmacie,
tanto per capirci.
Se così fosse, allora la
soluzione sarebbe semplice: BASTA con le leggi corporative
medievali. Gli strumenti ci sono: pressione parlamentare, o
anche proposta di referendum abrogativo.
6 novembre 2007 0:00 - Manic
Si ma non hai pensato una cosa: Il forno consuma molta
energia......
6 novembre 2007 0:00 - Scocciato
Egregio "io", Abito in Romagna e la Toscana
la conosco bene, e quando mi ci recavo comperavo il
vostro"toscano" senza sale da consumare a fette
con il prosciutto, già salato di suo; ed è ottimo. Son
buone pure le schiacciate, ma quanto a varietà, Toscana ed
Umbria, sono al minimo. Anche quando compravo in
Toscana il pane, costava sempre meno che da noi! Ogni
indagine non ha prodotto ovviamente motivi e chiarito le
ragioni.Forse c'è il sospetto di trust o di bontà
maggiore o di consuetudini commerciali. Il pane
toscano(intendo le pagnotte), comunque, a noi piace
relativamente perchè è asciutto, sbriciolone, mollicoso,
non salato, non condito, sa solo di farina, evidenzia una
crosta che diventa dura, ci fa il boccone asciutto e forse
non rispecchia le nostre tradizioni, e poi non possiamo
andare in Toscana a comprare il pane, ecc.magari è anche
più sano. Naturalmente costa meno che da noi e si capisce
che le ragioni sono forse nella semplicità di produzione,
ma anche nella tradizione. Però se una cosa piace poco, non
la si compra. Da noi esiste qualcosa di simile nei
supermercati(addirittura dicono che viene dalla Toscana), ma
resta spesso negli scaffali.E costa minimo 1,50 euro ed è
veramente poco buono. Nei discount vendono del simil-toscano
a fette, ma fa veramente schifo. Le ragioni per
farselo in casa, come ci piace, aumentano, naturalmente
volendo avere o trovare il tempo. Non per tirarla per
le lunghe, ma i forni spesso ci marciano veramente, vendendo
pane anche a sei-sette-otto euro al kg. In diversi
supermercati, la pizza alla cipolla, al rosmarino, o al
pomodoro, al taglio, costa7-8-9 euro al kg. Un vero furto.
6 novembre 2007 0:00 - checchina
Scocciato "C'è ancora qualche forno che in
qualche regione panifica col cosiddetto pane comune
all'antica, ma sono pezzi solo da 1 kg, tipo
sovietproletariato da 12 figli. Insomma, se non capisci
il problema,ce li vuoi proprio creare a noi dei problemi
mandandoci per forza dal fornaio a comprare queste
schifezze(tra l'altro a 1 euro non ne ho mai
visto)?"
CONFERMO. E' questo
il pane, spesso del tutto immangiabile, da 1,80 €/kg che
si vende a Catanzaro: roba da soviet se non da lager..
Chi vuole mangiare pane decente deve sborsare minimo 3
€/kg.... 1 €/kg poi è fantascienza, non esiste proprio,
almeno dalle nostre parti.
6 novembre 2007 0:00 - checchina
a catanzaro il pane costa MINIMO 1,80 euro al kg (il
peggiore, quello dei poveri)... :-(
6 novembre 2007 0:00 - io
Caro Scocciato,
scusa ma forse non conosco bene
la realtà italiana.
Ti assicuro che in Toscana
il pane a basso prezzo si trova, e buono pure; io lo compro
alla Coop a un Euro tondo tondo, ma si trova anche altrove a
prezzi di poco superiori.
Chiaramente è una
forma da un chilo, ma non è certo (come dici te) roba da
"sovietproletariato da 12 figli": nel giro di 2
giorni in 4 familiari lo finiamo.
Se proprio vuoi
le forme da 1/2 kg, costano intorno agli 80 centesimi
l'una (quindi 1,60 al chilo).
E non sto
parlando solo del "pane comune": ci sono pani di
tipo speciale (quindi con i due cucchiaini di olio di semi)
che costano poco più di 2 euro al chilo.
Certo,
se vuoi il panino al burro da 80 grammi aromatizzato al
rosmarino e semi di sesamo, il prezzo lievita...
Allora: non sarà che in alcune zone d'Italia c'è
più concorrenza e i prezzi sono più bassi? Solo nel mio
paese (poco più di 10mila abitati) ci sono 5 forni
artigianali, e gli alimentari e i supermercati propongono i
pani locali e quelli dei panifici dei paesi vicini, oltre a
quelli di produzione industriale.
Stai a vedere
che c'è più concorrenza nelle regioni rosse...
6 novembre 2007 0:00 - paolo rossi
a bolzano il pane costa MINIMO 3,50 euro al kg... :-(
6 novembre 2007 0:00 - Davide
E' vero, l'ho fatto ed è semplicissimo, vi dò una
ricetta: 400 g farina 00 200 g semola di grano
duro rimacinata 1 cubetto lievito di birra 2
cucchiai olio oliva due cucchiaini di sale
Miscelare le farine, unire il lievito preventivamente
sciolto in poca acqua tiepida, mescolare, unire l'olio e
altra acqua tiepida salata. Fare una palla bella
liscia. Lasciar lievitare 4 ore. Reimpastare e
fare le micche a palla. Fare un taglio a croce sulle
micche profondo un cm. Lasciar lievitare altre 2
ore. Ungere un pò con una mano unta d'olio sopra
alle micche (senza schiacciarle) e infornare a 180° per un
ora su teglie sottili di alluminio.
5 novembre 2007 0:00 - Scocciato
NO non ci basta! "io" vuoi che compriamo il pane
che ti pare? Compratelo TU! Intanto spessissimo è un
vero schifo, duro, gommoso, spugnoso, dopo poche ore è
immangiabile; forse perchè i fornai ci rimettono e questo
dichiarano, ma si rifanno bene vendendo
lo"speciale"(che di speciale ha solo un po di
grasso. Questo pane concordato viene fatto dai fornai
per forza di leggi e in quantità ridottissime, con materie
prime di carattere e qualità minimaliste. Per renderlo
appena passabile basterebbe che mettessero una spennellata
di olio da 2 centesimi(anche di semi), ma poi cresce di due
euro e diventa pane speciale. C'è ancora qualche
forno che in qualche regione panifica col cosiddetto pane
comune all'antica, ma sono pezzi solo da 1 kg, tipo
sovietproletariato da 12 figli. Insomma, se non capisci
il problema,ce li vuoi proprio creare a noi dei problemi
mandandoci per forza dal fornaio a comprare queste
schifezze(tra l'altro a 1 euro non ne ho mai visto)?
Lascia che la gente impari a farselo in casa il pane, come
si fa per tanti altri prodotti casalinghi e non porci delle
imposizioni di orario o di specie, tipo tessera durante la
guerra. La gente il pane lo deve poter acquistare, come per
tante altre cose, quando gli pare.
5 novembre 2007 0:00 - io
NON CAPISCO IL PROBLEMA.
Fino alle ore 10 di ogni
giorno di apertura, i fornai sono OBBLIGATI a vendere il
cosiddetto "pane comune" ad un prezzo di circa UN
EURO al chilo.
Se entro le 10 la fornitura di
pane comune fosse insufficiente, la legge impone che mettano
comunque in vendita un altro tipo di pane a loro scelta,
sempre al prezzo del pane comune.
Se non ce la
fate ad andare dal fornaio entro le 10, la maggior parte dei
supermercati vende pane comune a prezzo basso TUTTO IL
GIORNO.
Non vi basta?
4 novembre 2007 0:00 - Scocciato
Certo che i miracoli (bisogna anche mettersi d'accordo
cosa significhi"miracoli") sono difficili da
farsi. Ognuno, in base alla cultura (o non cultura) che
possiede, all'educazione ricevuta ed anche messa in
pratica, al tempo che ha a disposizione per fare i lavoretti
risparmiosi( o che ha a disposizione per NON volerli fare
per andare a spasso o altro), all'età fisica(i più
vecchi non sono consumisti come i giovani), alle
disponibilità finanziarie, alla capacità o voglia di fare
sacrifici (es:fare il pane dopo cena alternando il lavoro in
cucina con la TV o al gioco delle carte) e tanto alto
ancora,..... Se uno vuol risparmiare, lo può fare, se
poi dice che per lui è più importante andare al bar, o
farsi una partita a calcetto, o due ore di computer, o un
puttantour.....allora si finisce quì di parlare.
Perchè, allora, incapponirsi tanto sul pane fatto in casa o
comprato fuori? Anche gli spaghetti di norma di fanno
in casa con dieci cent di pasta e un po di condimento (non
caviale o salmone) ma fuori costano cinque o sette euro la
porzione! Allora quì perchè non si dice ..ma io non ho
tempo ! In fondo la percentuale di aumento di spesa è di
molto superiore a quella del pane. Con cinque-sette euro
paghiamo il sostentamento assistenziale dell'oste, non
certo gli spaghetti.
4 novembre 2007 0:00 - Passante
Anche mangiare in casa costa meno, anche lavare tutto il
vestiario in casa costa meno, anche fare i dolci in casa
costa meno, anche fare il caffè in casa costa meno, anche
fare l'orto a casa costa meno che comprare la verdura
dal fruttivendolo. Però per fare tutto bisogna anche
averne il tempo!
Sicuramente si risparmia, ma far
passare che il "ricarico" del venditore è del
462% significa non sapere nulla di attività in proprio
(avete bellamente dimenticato i costi "fissi", i
costi generali, la manodopera, le tasse, ecc).
3 novembre 2007 0:00 - Scocciato
Per intervenuta"ANNAPAOLA LALDI": Certo che
facendo la lista della lavandaia, e per analogia al fornaio,
si moltiplicano i prezzi ed i costi per via della gestione e
della giusta(o ingiusta)mercede. Non vogliamo scoprire per
l'ennesima volta l'acqua calda, spiegando da buoni
maestrini che il lavoro ha un costo, spesso
maggioritario. Ci preme, invece, sottolineare non il
differenziale di guadagno o di spese tra il fornaio e il
casalingo panificatore, gap che conosciamo bene tutti, ma il
RISPARMIO che il cittadino (poveraccio o no) può
conseguire, sacrificandosi un pochino. L'ho già detto
nel precedente intervento che qualcuno si è- forse -
degnato di non leggere, ma...poco male. Signori, se
volete risparmiare, si fa così, ed anche per tanto altro,
al di là delle polemiche fra il mantenimento sociale giusto
o meno del lavoratore che quì qualcuno non manca mai di far
pleonasticamente notare, e avere la voglia di rimanersi
qualche euro in più, da parte dei meno abbienti, per tirare
a fine mese meglio. ------ Spese: 1 kg di
farina(anche da discount, ma i forni la pagano ovviamente
meno) da poco tempo a 30/40 cent (un mese fa si pagava 25
cent) , 1 dado da 42 gr.di lievito di birra fresco(lo
prendo al Lidl) 10 cent e lo sciolgo in acqua appena tiepida
per non uccidere il lievito vivo, Si impasta(se uno
vuole può aggiungere un poco di latte o una lacrima
d'olio o di strutto - pochi cent.) il tutto per bene(4/5
minuti)e si lascia riposare in una terrina capiente con un
panno sopra. Ci si torna poi dopo una-due-o tre ore (ma
teoricamente e praticamente si potrebbero fare i panetti o
le forme o le spianate anche subito) e si lavora bene
facendo i panetti che verranno messi su delle teglie da
forno(preferibilmente antiaderenti o con carta forno) e si
lascia lievitare(meglio se in zona non fredda). Volendo
i panetti possono essere unti(prima di farli lievitare) in
superficie, cosparsi di rosmarino, cipolla, sesamo, e
qualsiasi piccolo condimento aggradi. Dopo che sono
lievitati per bene(si vede che rigonfiano-e ci si fa
esperienza al riguardo) si passa al forno a gas o elettrico
a circa 180/200°, poi si controllano le dorature se il
forno è ventilato e se non lo è si rivoltano i pani o
anche le spianate a propria discrezione in dipendenza da
dove proviene il calore. Ci vuole più tempo a elencare
che a fare. ------terminato. Forno circa 10-30
€cent per tirar fuori kg 1,6 di pane ottimo e ben
conservabile anche in freezer. Quando si scongela è ottimo
anche caldo. Totale tutto compreso, circa 1 euro, cioè
circa 65 cent di euro al kg. Buon risparmio e
appetito. Se poi volete sovvenzionare il/la fornaio/a
-e magari farci qualche chiaccherata per tenere la lingua
allenata- ne avete ogni facoltà.
3 novembre 2007 0:00 - Ciccio Paccio
X ANNAPAOLA LUALDI (parente di ANTONELLA LUALDI, la moglie
del commissario CORDIER?)
Lei dice che è grata
ai fornai e non sa quel che dice, lei deve sapere che i
fornai sono sempre stati, fin dai tempi dell'antica
Roma, dei grandissimi ladri che hanno affamato la povera
gente..... vedi nei "Promessi sposi" come erano
odiati da tutti, sia da don Rodrigo come pure da Renzo,
tutti quanti, nobili e plebei, poveri e ricchi, buoni e
cattivi, sapevano che i fornai erano affamatori del
popolo... legghi sig.ra ANNAPAOLA, legghi i PROMESSI
SPOSI... e non solo, ma può puramente leggere il VERGA che
dice spesso quanto erano ladri i fornai, legghi x esempio la
novella "GLI ORFANI" indove compare Meno
essendogli morta la moglia comare Nunzia non si lamenta
tanto del fatto che è morta quanto che adesso gli
toccherà comprare il pane dal fornaio, da quel grandissimo
ladro di "mastro PUDDU"... o puramente legghi il
BOCCACCIO-DECAMERON, novella di CISTI FORNAIO e MESSER GERI
SPINA, indove un fetentissimo e vile fornaio divenuto
ricchissimo a forza di rubbare ai poveri si permette di
trattare da pari a pari il nobile Geri Spina,
eccellentissimo ambasciatore della Republica di Genova in
missione diplomatica a Firenze.
Questo dimostra
che i fornai in ogni tempo furono grandissimi ladri e sempre
lo saranno.
Legghi, sig.ra ANNAPAOLA, legghi, si
facci una cultura... tanti saluti a lei e alla sua parente
ANTONELLA.
Dr. Ciccio Paccio
3 novembre 2007 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Caro signor Ragazzon, non ho dubbi sulla bontà di certi
esercizi manuali per i bambini e anche per i grandi,
specialmente di quelli che alla fine offrono un manufatto o
un prodotto fruibile da chi vi ha lavorato e anche dagli
altri. Dà una grandissima soddisfazione ed è utilissimo
per la formazione del carattere e un sacco di altre
cose. Sono dunque perfettamente d'accordo con Lei.
Ma una cosa è fare il pane in casa una volta ogni tanto
quando c'è il tempo e la voglia di tutti quanti, una
cosa è dire che si può fare a meno dei fornai. Il che, mi
pare, è il messaggio che ho letto e al quale ho reagito.
Poi, che ci siano fornai ladri, è vero anche questo, ma
sono certa che la categoria è composta per la maggior parte
di persone oneste che con sacrificio cercano di vivere
mettendo le loro capacità al servizio della collettività e
dovendo per ciò stesso sobbarcarsi un sacco di costi
(affitto o acquisto del fondo, licenze varie, energia
elettrica, tasse e così via, e in più con un orario di
lavoro molto pesante. Personalmente, sono molto grata a
questa categoria e non mi sogno neppure lontanamente di
mettermi a farle concorrenza. In alcun modo.
2 novembre 2007 0:00 - MICHELE RAGAZZON
VORREI DIRE A TUTTI MA SOPRATTUTTO AD ANNAPAOLA CHE FARE IL
PANE IL CASA OLTRE CHE UN RISPARMIO DAL PUNTO DI VISTA
ECONOMICO E' UNA MANIERA COME UN'ALTRA PER FAR FARE
UN PO' DI MANUALITA' AI BAMBINI!!(IO LO FACCIO LA
DOMENICA O NEI GIORNI DI FESTA, QUANDO NON VA A SCUOLA, CON
MIA FIGLIA SIMONETTA LA QUALE E' ORMAI MOLTO SODDISFATTA
DEL SUO "LAVORO" E SEGUE LA LAVORAZIONE
DALL'INIZIO ALLA FINE!!!).
2 novembre 2007 0:00 - il fornaio
le manovre speculative ci sono e vi dico che non e' la
prima volta,anche qualche anno fa dicevano che comperando la
macchina del pane si risparmiava ma chi lo ha fatto ha
dovuto richedersi,costava di piu' che e non parliamo
della qualita'alla fine era tutta una propaganda x
vendere le macchinette,epoi alla fine diciamo la verita,chi
mangia un kg di pane al giorno,se mai un etto e non penso
che vada ad incidere sul portafoglio. x me la rovina sono
stati i mutui e per sviare il discorso colpevolizzano gli
aliment.La gente mangia meno pane ma compera piu'
telefonini.
2 novembre 2007 0:00 - Giuseppe
Sono curioso di sapere la ricetta con l'indicazione dei
costi analitici per fare un Kg. di pane in casa.
2 novembre 2007 0:00 - rita
E'vero, si risparmia ed è facile, con la macchina del
pane, ed è semplice. Si può preparare anche la pasta
per la pizza, bianca o farcita ( ad esempio margherita,
con il prosciutto ecc).La pizza naturalmente deve essere
messa in forno, a differenza del pane,che cuoce invece
direttamente nella macchina del pane, e si può fare pure il
pane tipo pizza al formaggio.
La pizza bianca,
ci viene tipo la genovese o tipo la pizza bianca a metro, a
seconda dello spessore che gli diamo.
A tale
proposito se qualcuno riesce a dirmi come fare per ottenere
proprio la pizza bianca romana, quella che si compra dal
fornaio, ci farà un regalo speciale, meglio che vincere
alla lotteria(per noi, anzi per mio marito che si cimenta in
questo)! Un attimo...aspettate un po'... mi
sta dicendo, mio marito, che lui lo sa come si fa, si è
documentato : la pizza deve "prendere corda"... (
mi sta spiegando cosa significa) ma se qualcuno ne sa di
più... CONSULTIAMOCI!!!!
Buon appetito a
tutti, menomale un argomento "sereno",
stavolta! Grazie.RITA
2 novembre 2007 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Euro 0,42 per un pane di un chilo. Va bene. Ma questa cifra
riguarda il costo degli ingredienti. Mettiamoci sopra il
tempo per prepararlo (che non è solo tempo materiale ma
anche mentale), la cura necessaria (non si deve manipolare
la pasta con la fretta sennò viene uno schifo), e poi il
costo dell'elettricità per la cottura in forno e
l'attenzione che la temperatura sia quella giusta e per
controllare il giusto tempo di cottura. Ergo: quanto
costerà quel pane? non certo 42 centesimi, ma certamente
qualcosa in più. Per esempio, quanto valuto in termini
monetari un'ora di tempo? 20 euro? Facciamo anche 10,
tieni, o magari anche solo 5 euro. Ma allora quanto mi
verrà a costare davvero un chilo di pane? Comunque,
chi pensa davvero che i formai siano dei ladri è giusto che
provi, così potrà ricredersi su un giudizio che a me
sembra sinceramente affrettato e superficiale. (Ah, c'è
da tenere presente che il fornaio tiene in piedi un negozio,
paga delle tasse, magari del personale per servire bene la
clientela, offre non una sola qualità di pane ma molte e
tanti altri prodotti da forno, pasticceria eccetera. E,
ultimo non ultimo, sta sveglio la notte per darci il pane
fresco la mattina. Siamo sicuri di poterlo sostituire con le
nostre forze? Di poterne/volerne fare a meno?).
2 novembre 2007 0:00 - Nicola
Caro Michele, tutto quello che dici e' giusto, ma, come
e' sempre stato dalla notte dei tempi, ci saranno sempre
persone che andranno a comprare il pane fatto dal fornaio
(che ovviamente costa di piu') e qualche buon
volenteroso che fara' il pane per l'uso quotidiano
per se' e per la sua famiglia. I fornai avranno sempre
di che campare, visto che come diceva prima
"scocciato" la gente a volte tutto fa tranne
risparmiare.. A proposito della percentuale del comunicato
stampa, vorrei fare una precisazione. Se invece di pagare
0.42 paghiamo 2.5 Euro non c'e' un
"aumento" del 462% o addirittura un risparmio del
500%, come superficialmente affermava TGCom (il pane non
costava 0.42 pochi giorni fa), ma un risparmio dello 100
-(0.42/2.50x100) = 83,2 % ..pur sempre un bel risparmio!
Saluti!
2 novembre 2007 0:00 - Giuliano
Con la macchina da pane impiego solo 5 minuti d'orologio
a preparare una forma di pane da 750 grammi. Si tratta di
dosare acqua, farina, lievito, sale, zucchero, olio.
Ormai sono pratico e la macchina da pane si e'
ammortizzata da un pezzo. La macchina fa tutto da
sola: lievitazione, impasto, cottura. Ed in piu' mi
diverto sbizzarrendomi con vari tipi di farina: da quella
integrale all'ottima Manitoba per pane bianco. Non
so quanti panifici usino la Manitoba...
2 novembre 2007 0:00 - Michele
Come sempre, da parte vostra non manca una pesante dose di
qualunquismo. E' vero che il pane fatto in casa
costa poco, perchè voi fate la pura somma del costo della
materia prima. Vi dimenticate però che, per produrre
effettivamente del pane, come fa il fornaio, sono necessari
anche: 1) un piano d'appoggio (cioè, il fornaio
deve pure avere dei locali in cui produrre, con relativo
ammortamento o affitto); 2) un forno con relativo
consumo energetico; 3) il lavoro di almeno una persona
(che il fornaio deve retribuire e la casalinga no); 4)
la tassazione (che il fornaio deve pagare, mentre la
casaligna produce "in nero"); 5) la
remunerazione del capitale investito (anche il fornaio deve
pur vivere); 6) altre spese fisse e variabili che il
fornaio ha e la casalinga no.
Provate adesso a
fare un semplicissimo calcolo: prendiamo soltanto il fattore
produttivo lavoro, lasciando perdere tutti gli altri costi:
una colf prende minimo 8 euro l'ora. Potremmo quindi
stimare che il tempo di una massaia vale almeno 8 euro
l'ora. Per produrre un kg di pane ci vogliono almeno 30
minuti. Ergo, un kg di pane fatto in casa costa 4 euro + il
costo della materia prima. Saluti.
2 novembre 2007 0:00 - Giuliano
Anch'io faccio il pane in casa. Giusta
l'osservazione su forno, pero' io uso una macchina
apposita per fare il pane. Trattiene la giusta
umidita' e consuma meno di un forno generico. Uso
la macchina da pane di marca Ariete. Anni fa usavo una
Panasonic che e' migliore (e piu' costosa...) ma non
si trova in Italia. L'importante e'
impratichirsi un poco. Ci vuole qualche tentativo per
ottenere buoni risultati ma poi vi farete sempre il pane in
casa che dura fresco, senza additivi, alcuni giorni.
2 novembre 2007 0:00 - Nicola
Io una volta il pane in casa l'ho fatto, e la ricetta
l'avevo presa da uno dei ricettari del Baule Volante (si
puo' dire qui?!?), solo che dopo il trasloco il
ricettario e' scomparso... Avevo fatto dei panini con il
lievito di birra, poi cotti in un forno elettrico, ma e'
ovvio che se avessi il forno a legna ed il lievito naturale
('o criscito, come lo chiamiamo noi a Napoli) sarebbe
venuto anche piu' buono. P.S. Ah, il pane fatto in casa
si conserva bene anche per una settimana, per cui non
bisogna farlo tutti i giorni!
2 novembre 2007 0:00 - Scocciato
Egregio segretario, l'ho già detto e fatto notare
almeno in cinque o sei miei interventi negli ultimi mesi in
altrettanti dibattiti più o meno urbani in questo forum
"Dì la tua". Forse si fanno dei doppioni
inutili, ma se lo dice e propone il Segretario....solo
adesso che c'è il "caro pane"...di moda.
Tenga comunque presente che, spesso, i poveri che le
associazioni consumatori, i sindacati, qualche statistica,
qualche interessato ad avere voti politici, ecc. vanno
propagandando,(la povertà di milioni e milioni di italiani,
cioè) è povertà virtuale in quanto tanti di questi
poveri(ovviamente esclusi i veri poveri senza redditi in
nero) non si provano neppure di risparmiare facendosi il
pane, la pizza, i viaggi brevi anzichè i pacchetti
vacanze-magari spendendo i soldi italiani all'estero, il
riscaldamento basso, i pranzi e le cene al ristorante anche
più volte alla settimana, i regali sempre più belli, il
vestiario di moda, i prodotti biologici(che costano il
doppio, che sono spesso delle truffe e comunque non salvano
la vita a nessuno) il fumo, i giornali, i caffè o i
cappuccini e le brioches quotidiane, i pesci da 35 € al
kg. anzichè le sarde, gli sgombri, le acciughe quando
costano meno, ecc.ecc.ecc.ecc. Tutti beni e servizi che
sono diventati necessità assolute ed impellenti, vere
vogline, anzichè limitarsi alle vere essenzialità, ma per
status symbol per non perdere la faccia davanti al
prossimo... Tirando un pò, su parte di queste spese,
si può raddoppiare, senza tanti sacrifici, il proprio
introito; dimostrabile e dimostrato. Il miglior guadagno è
il risparmio, altro che il consumismo ! Il pane , la
pizza, ed altro, lo faccio in casa da almeno quindici
anni. Il pane, anzichè spendere circa 300 e passa €
all'anno, ne spendo circa 40. Moltiplicate ed
estendete a tante altre derrate, vedrete che pagherete le
rate del mutuo solo con i risparmi, evitando di fare i
pianti greci e poi vedere i poveri mutuatari a sputtanarsi i
soldi allo stadio, al ristorante e tanto altro.