Si, peccato che TU rappresenti i tolemaici e noi siamo
Galileo.
8 marzo 2016 18:35 - ennius4531
...usate Grinspoon, dipingendolo come autorevole, perché vi
serve per giustificarvi.
Anche Tolomeo é stato considerato... autorevole...
8 marzo 2016 3:03 - W3C_Freedom
Se non ci rompi ancora i coglioni, la prossima volta che
qualcuno dovrà scrivere un libro e che è una persona
autorevole, sottoporremo alla tua att.ne il libro, come
commissione, dato che ce li hai fatti a peperini.
Tritacoglioni
7 marzo 2016 8:23 - ennius4531
A tutti é concesso di scrivere libri.
Anche Hitler ne scrisse uno.
Il problema é sapere quanto il contenuto sia valido.
Allo stato attuale non é mai stato evidenziato, da parte
dei suoi adepti, se questo dio Grinspoon abbia mai
partecipato, coadiuvato da una equipe di specialisti in
materia, a studi sistematici di massa sugli effetti nel
tempo dell'erba magica su persone sane e riscontri
strumentali sul comprendonio di tali soggetti con relativa
pubblicazione su riviste scientifiche.
Scrivere libri o rilasciare interviste sull'erba magica,
che notoriamente non passano al vaglio di nessuna
commissione scientifica, lasciano il tempo che trovano ....
6 marzo 2016 14:04 - W3C_Freedom
@anandamide1972 non so dirti perché manchino le pagine,
chiedi alla casa editrice il perché.
Saluti
6 marzo 2016 14:02 - W3C_Freedom
Ti dico che il serbatoio non è sufficientemente grande,
dunque ti dura almeno 5 tiri. Il caricatore è quello
classico USB.
Io ci ho speso 40 euro per vedere che benefici ne traevo, ma
debbo dirti che se vuoi un buon tiraggio, devi smontare il
tappo di gomma dove poggi la bocca e pulire i filtri che
trovi.
Se non sei a casa e ti si dovesse casomai scaricare la
batteria; cosa non avvenuta fino ad oggi, vai in un negozio
di computer, compri un hub usb, gli mozzi la porta usb
maschio, levi la guaina esterna, tiri fuori i cavi rosso (+)
nero (-) li spelli e metti una batteria o due batterie da 5
Volt in parallelo.
Rosso su rosso, Nero su nero, poi colleghi i cavi della
batteria che è diventata la somma di due batterie al Rosso
dell'hub usb ed il Nero al nero dell'hub usb e così si
ricarica senza dover perdere la bellezza di dover fumare del
tabacco o della Cannabis.
Ci sono solo due varianti e questo vale per tutti i modelli
in commercio:
a) - per Erbe
b) - per Liquidi
Poi la solfa è sempre la solita: più spendi, più hai un
prodotto di qualità.
Certo non puoi mettere a paragone un prodotto come un
vaporizzatore portatile con il Volcano che in fiera lo
vendevano a 375 euro.
Inoltre il Volcano è per uso domestico e non so nemmeno
quanti watt assorba.
A parte l'ingombro, ci dovresti mettere pure l'inverter e la
batteria per alimentare un Volcano come in posizione
portatile e poi, oltre ad aspirare solo vapore, comunque hai
bisogno dei palloni in cui viene incanalata la
vaporizzazione.
Dunque oltretutto scomodo.
Quello con la cannuccia inizia ad esser un buon prodotto, ma
non l'ho acquistato perché comunque il costo almeno per me
in fiera era altino.
Certo iniziava ad esser una cosa portatile e con più
livelli di vaporizzazione se ben ricordo erano 6 che si
illuminavano grazie ai led, ma come ha fatto presente uno:
domanda che comunque ho evitato di porre per non metterli a
disagio: come si fa a sapere a quale temperatura stanno
effettuando la vaporizzazione?
Almeno per il mio che non ha tanti accorgimenti, ho notato
che se sminuzzo molto l'erba e tengo ben puliti i filtri
oltre ad esserci un buon tiraggio, si ha modo di inalare
bene ed inoltre non rimangono residui, come ho fatto in
passato, mettendo un pezzetto per intero nel serbatoio.
Quando sembrava finita, dovevo aprire per pulire il
serbatoio dall'erba esausta che rimaneva attaccata a quella
ancora da vaporizzare.
Questi vaporizzatori per quel che mi riguarda stanno ancora
agli inizi, credo che in un prossimo futuro verranno fatti
passi da gigante, ma almeno per ora, ho visto la gente che
continua ad usare le cartine.
Ebbene fra sfondarsi i polmoni con il tabacco; cartine
trattate con agenti chimici, preferisco un prodotto di non
elevata qualità ma che non mi fa inalare il monossido di
Carbonio oltre a tutte le porcherie che ci sono su tabacco e
cartine ed evitare che la combustione delle cartine si
annidi nei polmoni.
In questo modo avrò sicuramente un danno minore prodotto
dal fumare, ma non certo legato alla Cannabis.
Questo è quanto posso dirti, poi buona ricerca on-line, io
se indicassi un prodotto starei facendo della pubblicità
occulta ed inoltre nemmeno vengo pagato per fare della
pubblicità, dunque non faccio pubblicità per alcun
prodotto.
Evito dunque di parlare di marche e di modelli di
vaporizzatori, così come di ogni altro prodotto.
Saluti
6 marzo 2016 13:53 - anandamide1972
Lo possiedo in entrambe le lingue, nell'edizione " nuova "
in italiano, manca roba, non so su quale base.
L'edizione vecchia invece è integrale.
6 marzo 2016 13:25 - W3C_Freedom
La terza edizione del 2014 di editori riuniti, corrisponde
a: Marihuana The Forbidden Medicine del 1993, come puoi
leggere nella prefazione su:
Il link è stato messo a disposizione da parte di editori
riuniti, dove è possibile leggere solo una ventina di
pagine.
Dunque la versione inglese del 1997, chissà quando verrà
mai tradotta o se è già stata tradotta in Italiano e da
chi.
Saluti
6 marzo 2016 13:11 - franka91
Ciao w3c-freedom, ho letto che usi vaporizzatore portatile.
Ne vorrei acquistare uno ma non so orientarmi. Vorrei sapere
come ti trovi con quello che utilizzi; che modello è; se è
possibile utilizzarlo per tabacco; quanto dura una carica;
quanto dura una vaporizzata (cioè se ci fai un tiro solo o
dura il tempo di una sigaretta) e tutto ciò che può essere
utile per orientarsi.
Non no molta disponibilità economica quindi anche questo
dato sarebbe utile. Ho guardato il CRATER CLASSIC USB ma gia
sto sopra il budget.
Buona giornata
6 marzo 2016 13:09 - W3C_Freedom
Marihuana la medicina Proibita di Lester Grinspoon in
Italiano su
http://www.editoririuniti.it/libri/marijuana-la-medicina-pro
ibita.php
Marihuana The Forbidden Medicine nell'edizione inglese ha
283 pagine
Marihuana la medicina Proibita nell'edizione italiana del
2014 ha solo 228 pagine
Dunque c'è qualcosa che non TORna.
Bisognerebbe chiedere ad editori riuniti, da dove hanno
effettuato la traduzione e di quale anno è l'edizione
inglese.
Mi sembra molto strano che in Italiano la terza edizione del
2014 ha meno pagine della versione del 1997 in inglese.
6 marzo 2016 12:53 - W3C_Freedom
@anandamide1972 come mai il titolo io l'ho trovato? Ora puoi
acquistarlo se vuoi, ma controlla quante pagine sono state
tradotte.
Marihuana The Forbidden Medicine nell'edizione inglese del
1993 ha 185 pagine.
Marihuana The Forbidden Medicine nell'edizione inglese del
1997 ha circa 300 pagine.
In entrambi i casi, nella traduzione in Italiano, ciò
diventa molto più articolato e lungo delle 185 o 300 pagine
e se la traduzione è pari al numero delle pagine in Inglese
dovrà attivarsi qualche campanello di allarme nella tua
testa, perché è praticamente impossibile tradurre 185 o
300 pagine, senza che ce ne siano altre e tante nella lingua
italiana.
È per questo motivo che evito di comprare libri tradotti in
Italiano, anche perché dopo non posso arrabbiarmi con
nessuno.
Saluti
6 marzo 2016 12:43 - W3C_Freedom
Marihuana la medicina Proibita di Lester Grinspoon
Anni fa acquistai due libri editi da Feltrinelli i libri
erano di Kevin David Mitnick "L'arte dell'intrusione",
"L'arte dell'inganno", fin qui tutto bene, poi a distanza di
anni, volli controllare quanto realmente aveva scritto Kevin
David Mitnick e su uno dei due libri mancavano una trentina
di pagine. Feci presente ciò a Feltrinelli e mi dissero che
mi sbagliavo e che ciò non era possibile. Andammo a
prendere il titolo in Italiano ed il medesimo titolo in
Inglese e rimasero meravigliati. Quando chiesi perché
mancavano non sapevano darmi una risposta.
Dunque dopo aver beccato la SOLA da Feltrinelli, da quel
momento ho deciso che i libri debbono essere in lingua
inglese, almeno c'è meno probabilità che vengano
censurati.
Se gli altri non conoscono l'inglese ebbene frequentino dei
corsi d'inglese, ora ci manca solo che gli dobbiamo
insegnare l'inglese ed insegnargli a fare la traduzione
simultanea.
Saluti
6 marzo 2016 1:25 - anandamide1972
molti dei libri che consigli sono solo in inglese ed alcuni
non lo conoscono; in italiano era ststo tradotto Marijuana
reconsidered, dal titolo Marijuana, ma è esaurito e non si
trova più, ho provato in tante librerie perché volevo
regalarne alcune copie a persone che secondo me, se
convinte, darebbero una mano molto tangibile. Ho dovuto
fotocopiargli la mia copia, che acquistai 20 anni fa.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnico politici, c'è un
bel libro, purtroppo anch'esso non facilmente reperibile, si
chiama THE DUTCH EXPERIENCE, è scritto dal fondatore del
primo coffeeshop di Amsterdam, il Mellow Yellow ( che non è
quello attualmente aperto). Narra di tutto il percorso che
hanno fatto loro per arrivare ai coffee, ed è anche un
divertente spaccato sugli anni 70.
Io l'ho comprato, anch'esso una 15ina di anni fa, in un
coffeeshop, ma non ricordo quale; forse il Rokerij che ora
è chiuso o forse il Kandinsky o il De Dampkring...però
penso basti chiedere in giro per locali, lo consiglio
davvero; chi lo volesse, posso fotocopiare il mio e
spedirlo. Sulla parte medica, è interessante, sul sito web
di NORML ( la più grande e antica associazione antipro USA
), una lunga sintesi, patologia per patologia, studio per
studio, sugli effetti terapeutici del bouquet cannabinoide.
AL mio medico è parso utile.
6 marzo 2016 1:10 - W3C_Freedom
Se si vuole parlare di ambiente e di patologie create
dall'uomo ai fini lucrativi, è giusto che si parli su
contenuti e non su chiaccericci di corridoio che se non
discussi in ambito scientifico non hanno alcuna importanza,
sono il corrispettivo del TROLL alla ennius4531 tanto per
darvi un'idea di ciò!
Chiedo dunque che vi leggiate:
Lester Grinspoon - Marihuana Reconsidered (1971)
Lester Grinspoon - Marihuana the Forbidden Medicine
(1993)
Lester Grinspoon - Marihuana Reconsidered (1994)
Lester Grinspoon - Marihuana the Forbidden Medicine
(1997)
Milestones in Drug Therapy
Michael J Parnham
Jacques Bruinvels
Series Editors
Cannabis as Medicine? The science beyond the Controversy by
Alison Mack and Janet Joy (2000)
Manual para el cultivo de Marihuana (1978 in Spagnolo) by Ed
Rosenthal
Nanopathology the Health impact of Nanoparticles (2008) by
Antonietta Morena Gatti and Stefano Montanari
5 marzo 2016 16:34 - anandamide1972
Grazie per avermi pagato anche l'assunzione di oggi, grazie
troll, grazie; prepara i soldini per domani, grazie grazie,
Dio te ne renda merito ciao.
5 marzo 2016 11:50 - ennius4531
Elton John ha raccontato i suoi trascorsi .. erbivendoli a
Matt Lauer durante il programma "Today"
"Mi venivano attacchi epilettici e diventavo blu. Mi trovano
sul pavimento e mi mettevano a letto e dopo 40 minuti ero
già lì che mi facevo un’altra striscia"..
"Rimanevo sveglio, fumavo qualche spinello, bevevo una
bottiglia di Johnnie Walker e non mi addormentavo per tre
giorni. Poi mi addormentavo per un giorno e mezzo, mi
svegliavo ed ero affamatissimo perché non avevo mangiato.
Mi facevo tre panini al bacon, un barattolo di gelato e poi
vomitavo tutto perché ero diventato bulimico. E poi
ricominciavo tutto dall’inizio. La mia vita era una
tragedia".
"Ho sprecato una bella fetta della mia vita. Ero drogato ed
egocentrico. C’erano persone, amici, che mi morivano
accanto ma la cosa non mi fermava dal continuare a vivere
quella vita, il che è la parte più terribile della
dipendenza.
Sai, è una malattia davvero brutta".
5 marzo 2016 11:49 - ennius4531
Almeno cinque ricerche, di cinque università diverse, sono
state pubblicate in questi ultimi tre anni.
Queste ricerche, tra le altre cose, si avvalgono anche di
prove strumentali con cui si confermano anche i danni ...
neuronali.
Le cinque universitá sono :
l’Istituto di Psichiatria al Kings College;
University of Texas;
Harvard Medical School;
Maastricht University (Olanda)
Università del Nuovo Galles del Sud ( Australia )
Tutte e cinque sono arrivate alla medesima conclusione :
- come ci siano differenze cerebrali a danno dei fumatori
abituali di erbe magiche e le altre persone;
- il legame tra erbe magiche e psicosi / schizofrenia .
5 marzo 2016 1:14 - W3C_Freedom
Se si vuole parlare di ambiente e patologie create
dall'essere umano per i soli fini lucrativi, mi sembra pur
giusto che almeno in ADUC ci sia una copia del libro:
"Nanopathology The Health Impact Of Nanoparticles" by
Antonietta Morena Gatti e Stefano Montanari
Così come se si vuole parlare di Cannabis mi sembra sia
opportuno avere:
Lester Grinspoon - Marihuana Reconsidered (1971)
Lester Grinspoon - Marihuana The Forbidden Medicine
(1993)
Lester Grinspoon - Marihuana Reconsidered (1994)
Lester Grinspoon - Marihuana The Forbidden Medicine
(1997)
Milestones in Drug Therapy
Michael J Parnham
Jacques Bruinvels
Series Editors
Cannabis as Medicine? The Science Beyond the Controversy by
Alison Mack and Janet Joy (2000)
Manual para el Cultivo de Marihuana by Ed Rosenthal (1978
in Spagnolo)
Come si può continuare a parlare di qualcosa senza aver
letto qualche libro scientifico?
Dunque mi esimerò dal dare d'ora in avanti qualsiasi
risposta che non abbia un contenuto scientifico, assimilato
dalle persone e compreso.
Poi se vorranno esprimere il proprio pensiero ben venga,
purché ciò abbia un riscontro veritiero e scientifico
che non siano le sparate di una persona di mia conoscenza
che pensava che facessero fumare Cannabis alla piccola
Sophie Isabella Ryan.
Colgo l'occasione per salutarvi
Saluti
5 marzo 2016 0:40 - W3C_Freedom
2 marzo 2016 22:17 - W3C_Freedom
Talmente grossa la cazzata di Umberto Veronesi sull'effetto
degli inceneritori, che su Youtube il video è stato
rimosso.
Che l’ignoranza sia una delle tante condanne che noi umani
scontiamo è un fatto che Socrate sviscerò gia ben più di
due millenni or sono e su cui noi, per bocca di Platone,
abbiamo da allora motivo di meditazione. Socrate, però, una
cosa la sapeva, ed era quella di non sapere.
Evidentemente a lei, caro professore, sfugge quel dato: lei
non sa nemmeno di non sapere. E che lei non sappia non perde
occasione per dimostrarcelo.
Già la sua esternazione alla famigerata trasmissione Che
Tempo Che Fa, quando in uno spot per i suoi sponsor
milionari assicurò il popol bruto che gl’inceneritori
hanno effetto zero sulla salute, lasciò di stucco chi
lavora seriamente da anni sulle patologie che scaturiscono
come da una sinistra cornucopia da quegl’impianti
demenziali. Poi lei ci divertì con la comicità
dell’intervista riportata all’indirizzo
http://www.pieroricca.org/2009/02/04/umberto-veronesi-e-gli-
inceneritori/. Allora, con quell’aria da saputello che la
contraddistingue, si rese ridicolo mostrando tutta la sua
nudità nei confronti del metodo scientifico, qualcosa su
cui, con ogni evidenza, nessuno l’ha mai edotta. Lei –
così, almeno, sbrodolò sulla divertita intervistatrice –
disse in TV la sciocchezza che disse perché le “hanno
giurato che è così.” Lei non se ne rende conto, ma
un’affermazione del genere le sarebbe valsa la cacciata a
pernacchie e/o a calci nel sedere (a seconda della
latitudine) da qualsiasi società scientifica (scientifica
per davvero, intendo, non le palliate nostrane). Le faccio
grazia, poi, della condanna che le arriverebbe quando lei
rivela di non essere disponibile a sottoporsi a confronti.
Insomma, qualcosa è vera perché l’ha detta lei, e questo
indipendentemente dal suo grado di conoscenza
sull’argomento. Mi rendo conto che lei non si renda
nemmeno conto della stravaganza della posizione, ma le
assicuro che siamo davvero all’avanspettacolo. Si fidi di
me.
Ora, non pago di quella figura che nessun uomo con un
briciolo di dignità avrebbe sopportato, ecco che vola in
Sardegna a partorire la fesseria del mese, e non mi
riferisco alla sua sparata in difesa del nucleare morto per
tutti ma non per lei che, con l’inumazione di quella
tecnica assurda, perde un posticino di prestigio. Solo
questo, comunque, la squalificherebbe senza appello.
Coerentemente con il suo personaggio, nella sua tanto totale
quanto abituale ignoranza lei ha parlato ex cathedra delle
patologie che hanno colpito, colpiscono e, temo, colpiranno
militari, civili e pure animali: quelle cosiddette da uranio
impoverito. Lei afferma che l’uranio ha una radioattività
debole, è ubiquo e non fa male. Bravo, professore:
evidentemente lei si abbevera a fonti scientifiche
autorevoli come Wikipedia o qualcosa di simile e si ferma
lì. Ciò che le sfugge, però, è che le patologie su cui
lei intrattiene i malcapitati astanti non sono direttamente
innescate dall’uranio ma quel metallo, certo solo
debolmente radioattivo, non è che il primum movens di
fenomeni patogeni. Lo so, informarsi è noioso e forse il
concetto è troppo difficile per lei e non ci arriva: E poi,
a che le serve informarsi? Ma io su quella roba ci ho
studiato sopra non su Internet ma lavorando di prima mano su
centinaia di casi umani e qualcuno pure animale. Con me, e
molto più efficacemente di me, l’ha fatto e lo fa mia
moglie, tale Antonietta Morena Gatti (non Maria Antonietta
come compare sui giornali) di cui lei evidentemente non ha
contezza. Vada a dare un’occhiata alla NATO, per restare
in ambito militare, e vedrà di che si tratta.
Ora, in tutto questo non ci sarebbe nulla di male: un
personaggio pittoresco grottescamente intriso di presunzione
ha blaterato su argomenti a lui ignoti. Le ultime osterie
rimaste pullulano di pensionati che a quel personaggio si
possono assimilare. Se è il caso si fanno due risate e la
cosa è morta lì.
E, invece, no. Purtroppo no, caro professore. Purtroppo no
perché lei, forse grazie al suo aspetto di bel vecchio, al
suo modo di parlare accattivante tipico del professore che
spiega pazientemente le cose all’allievo cretino,
all’abilità indiscutibile di businessman, alla
disinvoltura con cui accetta rischi morali è stato scelto
per fare la parte dello scienziato. Il dramma è che una
marea d’imbecilli le crede e in democrazia contano i
numeri.
Io credo, anzi, mi auguro, che in cuor suo lei sappia di non
aver nulla a che fare con la scienza. Gli scienziati veri
fanno ricerca di prima mano e si esprimono solo sugli
argomenti che di prima mano conoscono. Lei, presumendo per
un attimo che sia uno scienziato, che ne sa
d’inceneritori? E di nanopatologie (anche uranio)? In
Italia esiste qualche personaggio che viene spacciato per
scienziato perché illustra argomenti d’indubbio interesse
su cui non ha mai eseguito una singola ricerca. Certo, non
si tratta di scienziati ma, almeno, quelli si sono
informati. Lei? Lei non ha avuto nemmeno il pudore di
farlo.
Io spero che le resti un barlume di morale e si renda conto
che, con le enormità che dice, mette a rischio la vita di
un numero incalcolabile di persone e, tornando per un attimo
alle cosiddette patologie “da uranio impoverito”, mette
in difficoltà tante famiglie che, per causa sua, perché le
sue parole saranno strumentalizzate da chi ha intersse a
farlo, rischiano di vedersi revocate quelle misere elemosine
che permettono loro una sopravvivenza dopo che chi portava
la pagnotta a casa è morto o si è ammalato di una malattia
che nel suo povero cervello è evidentemente una malattia
immaginaria.
Mi dia retta, professore: si goda il mare di quattrini che
le sono piovuti addosso, metta da un canto la sua vanità e
ci risparmi il suo contributo alla devastazione di questo
pianeta. E’ l’unico che abbiamo.
P.S. del 22 giugno
In fondo c’era da aspettarselo.
Questo è un paese in cui la scienza non esiste più e il
concetto di democrazia è ormai mutilato e distorto, ridotto
com'è alla sua caricatura dove chiunque può dire la sua
senza sapere di che sta parlando ma non per questo non poter
pretendere credibilità. Ecco, allora, che i tifosi di
Veronesi vanno alla riscossa.
Lesa maestà è l’accusa nei miei confronti. Nessuno,
però, che mi dica dove sta la maestà e, soprattutto, mi
contraddica punto per punto.
Si potrebbe tagliare la testa al toro: si organizza un bel
confronto pubblico tra Veronesi e me. Ognuno di noi porta
non solo i propri argomenti ma espone i dati ricavati dalle
proprie ricerche. In campo scientifico si fa così. Al bar,
no.
Dunque perché dovrei idolatre uno che fa e dice idiozie?
2 marzo 2016 21:16 - W3C_Freedom
Conferenza Dr Stefano Montanari del 25 Gennaio 2014 su
Energia da BIOMASSE e NANOPARTICELLE
http://m.youtube.com/watch?v=2AQZQYZ03fk
2 marzo 2016 21:11 - W3C_Freedom
Io non so come tu possa rispettare un oncologo come Umberto
Veronesi, che davanti a Fabio Fazio(so), in diretta tv a Che
Tempo che Fa, disse che gli inceneritori non sono fonti di
alcun malanno.
Ebbene il giorno dopo, Umberto Veronesi fu SMENTITO da tutti
i ricercatori, ma questo NON fu mai trasmesso ne sulla RAI,
MEDIASET, La7.
Inoltre non so tu, ma lui è a favore delle Centrali
Nucleari.
Dunque io ho ben poco da rispettare uno come Umberto
Veronesi.
Casomai se dovessi rispettare un oncologo/a, preferirei la
Patrizia Gentilini.
Gente di primo ordine in Italia ed all'estero sulle
nanoparticelle sono:
Antonietta Morena Gatti (cattedra di Tokyo)
Stefano Montanari
Stefano Montanari oltre ad aiutare Antonietta Morena Gatti,
porta avanti il website: http://stefanomontanari.net
Antonietta Morena Gatti e Stefano Montanari, sono i
fondatori del Laboratorio di Nanodiagnostics di Modena.
A seguire la conferenza sui danni derivanti dagli impianti
di biomasse
fra i miei libri c'è:
"Nanopathology The Health Impact Of Nanoparticles"
della Dott.ssa Antonietta Morena Gatti (cattedra
all'Università di Tokyo) e del Dr. Stefano Montanari
La Dott.ssa Antonietta Morena Gatti ed il Dr. Stefano
Montanari sono i fondatori del Laboratorio di
Nanodiagnostics di Modena
http://www.nanodiagnostics.it/it/
Conferenza Dr. Stefano Montanari del 25 Gennaio 2014 su
ENERGIA da BIOMASSE e NANOPARTICELLE
https://m.youtube.com/watch?v=2AQZQYZ03fk
3 marzo 2016 10:38 - anandamide1972
ripeto, Veronesi è di una generazione che coisco bene, lui
per spiello intende la cannabis...possibile che non ve ne
accorgiate da soli di queste cose ? forse perché essendo
giovanissimi non avete mai parlato di queste cose con gente
anziana tipo 1920/1940
3 marzo 2016 10:34 - anandamide1972
Ragazzi, vale per tutti, non ho purtroppo troppa voglia (
energie ) per speiegare BENE chi sia Veronesi, ma
addirittura che ujn mister X qualsiasi, pretenda di
insegnargli il metodo scientifico...allora sapete cosa ?
Provate a rinunciare a tutte le riforme sanitarie fatte da
quell'uomo e poi ne riparliamo, premesso he di alcune vi
auguro di non averne mai bisogno; purtroppo la mente
apertissima del Prof, mal si adegua su settari che hanno la
mente aperta solo su ciò che gli fa comodo e talebana sul
resto...no, ragazzi, cosi' diventate cugini di Giovanardi o
del troll sdegno9/11
3 marzo 2016 9:58 - ennius4531
... il parere di Veronesi, oncologo, quando si tratta di
parlare di neuroni del comprendonio é pari a quello... mio
.
Di quale commissione scientifica stia parlando, lo sa solo
lui dal momento che non si trova traccia dei risultati di
questa ricerca..
La domanda che ci dobbiamo porre é : in caso di malattie
mentali, andreste da un oncologo o da un
psichiatra/psicologo ?
Giuseppe Ducci psichiatra
"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo,
avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per
cento" afferma Giuseppe Ducci, direttore del reparto di
psichiatria del San Filippo Neri di Roma. .....
Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di
disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che
metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del
cervello produce deliri e allucinazioni.
"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più
precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che,
dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un
futuro da lungoassistiti".
E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome
amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non
vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano
al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro
complicato".
...., definire la cannabis una droga leggera è una vera
fesseria".
Giuseppe Ducci, direttore del reparto di psichiatria del San
Filippo Neri di Roma.
Professore di Psichiatria d’urgenza, Scuola di
Specializzazione in Psichiatria Della Facoltà di Medicina e
Psicologia, Sapienza Università di Roma
Direttore della UOC SPDC presso l’Az. Complesso
Ospedaliero San Filippo Neri (DSM della ASL Roma E), ...
La UOC si articola in: Area degenze (12 pl), DH (2 pl),
Servizio di consulenza psichiatrica, DEA, Ambulatorio.
Referente ASL Roma E del Piano Regionale per la Prevenzione
del Suicidio.
Coordinatore di équipe territoriale presso il CSM di Via
del Casaletto 400; coordinatore delle attività di
riabilitazione psichiatrica per i pazienti schizofrenici,
curando in particolare i programmi di inserimento lavorativo
e svolgendo anche funzioni di supervisione clinica.
Portavoce del Coordinamento SPDC del Lazio, dal 2006
Segretario della Società Italiana di Psichiatria, sezione
regionale Lazio, dal 2007
membro della Consulta Dipartimentale di Salute Mentale ASL
Roma E
Membro della Consulta Salute Mentale del Comune di Roma
Past President nazionale di PreSaM Prevenzione e Salute
Mentale associazione onlus
Psicoterapeuta didatta della Scuola Italiana di Ipnosi e
Psicoterapia Ericksoniana
Socio fondatore e segretario nazionale della Società
Italiana di Ipnosi
Socio di SIEP, WAPR Italia e QuaSM
Autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche a stampa di
cui 16 su riviste internazionali peer-reviewed, autore o
curatore di 7 libri,editor di 4 numeri speciali
dell’International Journal of Mental Health
Studio farmacoeconomico Olanzapina. 2001
Studio clinico fase III MOZART Ziprasidone vs clozapina in
pazienti schizofrenici non responder. 2004
Studio clinico fase II CL2-33138-007 (Servier). 2007
Studio clinico fase III D1441 C00020 Titolazione rapida di
quetiapina vs titolazione convenzionale. 2007
Studio CHAT (Clozapina Haloperidol Aripiprazole Trial).
2007
Studio clinico fase III RIS SCH 3007 Mantenimento della
risposta clinica con Risperidone LAI in soggetti con
schizofrenia o disturbo schizoaffettivo. 2008
Caratterizzazione fenotipica e sequenziamento genomico della
psicosi SKF (con IRCCS San Raffaele Pisana). 2011, in
corso
Studio con tipizzazione mirata diagnostica, psicopatologica,
neuropsicologica e morfologica cerebrale di pazienti con
diagnosi di schizofrenia, disturbo bipolare e disturbo
borderline di personalità (con IRCCS Santa Lucia). 2011, in
corso
Observational Study to Evacuate factors predicting Remission
in Bipolar patients experiencing manic episode OSTER. 2012
3 marzo 2016 8:33 - Starfighter23
peccato che la combustione da spinello ti sfonda i polmoni
con centinaia di sostanze cancerogene che il professore
conosce molto bene visto che i tumori ai polmoni li cura da
tanto tempo,quindi dire che lo spinello ha danno zero e' un
enorme puttanata,al limite la cannabis ha danno zero,non di
certo lo spinello all'italiana fatto nel 99% dei casi con
tabacco
questa cazzata equivale a quella espressa sugli
inceneritori,pura menzogna
come ci si fa a fidare di questi super professori del
cazzo,che rappresentano una mediocrita tutta italiana
ma come al posto di educare le nuove generazioni al corretto
uso della cannabis,arriva sto deficente che ha piu di 80
suonati,a dire ai giovani di farsi li spinelli,per poi
finire nelle sue mani o di merde come lui a curare tumori ai
polmoni a gogo
gli spinelli lasciamoli fumare ai vecchi non di certo alle
nuove generazioni che non vogliono sacrificare i polmoni nel
nome della combustione
questo si che e' un servo delle case farmaceutiche
dichiarato
Italia paese per vecchi come Veronesi
2 marzo 2016 22:17 - W3C_Freedom
Talmente grossa la cazzata di Umberto Veronesi sull'effetto
degli inceneritori, che su Youtube il video è stato
rimosso.
Che l’ignoranza sia una delle tante condanne che noi umani
scontiamo è un fatto che Socrate sviscerò gia ben più di
due millenni or sono e su cui noi, per bocca di Platone,
abbiamo da allora motivo di meditazione. Socrate, però, una
cosa la sapeva, ed era quella di non sapere.
Evidentemente a lei, caro professore, sfugge quel dato: lei
non sa nemmeno di non sapere. E che lei non sappia non perde
occasione per dimostrarcelo.
Già la sua esternazione alla famigerata trasmissione Che
Tempo Che Fa, quando in uno spot per i suoi sponsor
milionari assicurò il popol bruto che gl’inceneritori
hanno effetto zero sulla salute, lasciò di stucco chi
lavora seriamente da anni sulle patologie che scaturiscono
come da una sinistra cornucopia da quegl’impianti
demenziali. Poi lei ci divertì con la comicità
dell’intervista riportata all’indirizzo
http://www.pieroricca.org/2009/02/04/umberto-veronesi-e-gli-
inceneritori/. Allora, con quell’aria da saputello che la
contraddistingue, si rese ridicolo mostrando tutta la sua
nudità nei confronti del metodo scientifico, qualcosa su
cui, con ogni evidenza, nessuno l’ha mai edotta. Lei –
così, almeno, sbrodolò sulla divertita intervistatrice –
disse in TV la sciocchezza che disse perché le “hanno
giurato che è così.” Lei non se ne rende conto, ma
un’affermazione del genere le sarebbe valsa la cacciata a
pernacchie e/o a calci nel sedere (a seconda della
latitudine) da qualsiasi società scientifica (scientifica
per davvero, intendo, non le palliate nostrane). Le faccio
grazia, poi, della condanna che le arriverebbe quando lei
rivela di non essere disponibile a sottoporsi a confronti.
Insomma, qualcosa è vera perché l’ha detta lei, e questo
indipendentemente dal suo grado di conoscenza
sull’argomento. Mi rendo conto che lei non si renda
nemmeno conto della stravaganza della posizione, ma le
assicuro che siamo davvero all’avanspettacolo. Si fidi di
me.
Ora, non pago di quella figura che nessun uomo con un
briciolo di dignità avrebbe sopportato, ecco che vola in
Sardegna a partorire la fesseria del mese, e non mi
riferisco alla sua sparata in difesa del nucleare morto per
tutti ma non per lei che, con l’inumazione di quella
tecnica assurda, perde un posticino di prestigio. Solo
questo, comunque, la squalificherebbe senza appello.
Coerentemente con il suo personaggio, nella sua tanto totale
quanto abituale ignoranza lei ha parlato ex cathedra delle
patologie che hanno colpito, colpiscono e, temo, colpiranno
militari, civili e pure animali: quelle cosiddette da uranio
impoverito. Lei afferma che l’uranio ha una radioattività
debole, è ubiquo e non fa male. Bravo, professore:
evidentemente lei si abbevera a fonti scientifiche
autorevoli come Wikipedia o qualcosa di simile e si ferma
lì. Ciò che le sfugge, però, è che le patologie su cui
lei intrattiene i malcapitati astanti non sono direttamente
innescate dall’uranio ma quel metallo, certo solo
debolmente radioattivo, non è che il primum movens di
fenomeni patogeni. Lo so, informarsi è noioso e forse il
concetto è troppo difficile per lei e non ci arriva: E poi,
a che le serve informarsi? Ma io su quella roba ci ho
studiato sopra non su Internet ma lavorando di prima mano su
centinaia di casi umani e qualcuno pure animale. Con me, e
molto più efficacemente di me, l’ha fatto e lo fa mia
moglie, tale Antonietta Morena Gatti (non Maria Antonietta
come compare sui giornali) di cui lei evidentemente non ha
contezza. Vada a dare un’occhiata alla NATO, per restare
in ambito militare, e vedrà di che si tratta.
Ora, in tutto questo non ci sarebbe nulla di male: un
personaggio pittoresco grottescamente intriso di presunzione
ha blaterato su argomenti a lui ignoti. Le ultime osterie
rimaste pullulano di pensionati che a quel personaggio si
possono assimilare. Se è il caso si fanno due risate e la
cosa è morta lì.
E, invece, no. Purtroppo no, caro professore. Purtroppo no
perché lei, forse grazie al suo aspetto di bel vecchio, al
suo modo di parlare accattivante tipico del professore che
spiega pazientemente le cose all’allievo cretino,
all’abilità indiscutibile di businessman, alla
disinvoltura con cui accetta rischi morali è stato scelto
per fare la parte dello scienziato. Il dramma è che una
marea d’imbecilli le crede e in democrazia contano i
numeri.
Io credo, anzi, mi auguro, che in cuor suo lei sappia di non
aver nulla a che fare con la scienza. Gli scienziati veri
fanno ricerca di prima mano e si esprimono solo sugli
argomenti che di prima mano conoscono. Lei, presumendo per
un attimo che sia uno scienziato, che ne sa
d’inceneritori? E di nanopatologie (anche uranio)? In
Italia esiste qualche personaggio che viene spacciato per
scienziato perché illustra argomenti d’indubbio interesse
su cui non ha mai eseguito una singola ricerca. Certo, non
si tratta di scienziati ma, almeno, quelli si sono
informati. Lei? Lei non ha avuto nemmeno il pudore di
farlo.
Io spero che le resti un barlume di morale e si renda conto
che, con le enormità che dice, mette a rischio la vita di
un numero incalcolabile di persone e, tornando per un attimo
alle cosiddette patologie “da uranio impoverito”, mette
in difficoltà tante famiglie che, per causa sua, perché le
sue parole saranno strumentalizzate da chi ha intersse a
farlo, rischiano di vedersi revocate quelle misere elemosine
che permettono loro una sopravvivenza dopo che chi portava
la pagnotta a casa è morto o si è ammalato di una malattia
che nel suo povero cervello è evidentemente una malattia
immaginaria.
Mi dia retta, professore: si goda il mare di quattrini che
le sono piovuti addosso, metta da un canto la sua vanità e
ci risparmi il suo contributo alla devastazione di questo
pianeta. E’ l’unico che abbiamo.
P.S. del 22 giugno
In fondo c’era da aspettarselo.
Questo è un paese in cui la scienza non esiste più e il
concetto di democrazia è ormai mutilato e distorto, ridotto
com'è alla sua caricatura dove chiunque può dire la sua
senza sapere di che sta parlando ma non per questo non poter
pretendere credibilità. Ecco, allora, che i tifosi di
Veronesi vanno alla riscossa.
Lesa maestà è l’accusa nei miei confronti. Nessuno,
però, che mi dica dove sta la maestà e, soprattutto, mi
contraddica punto per punto.
Si potrebbe tagliare la testa al toro: si organizza un bel
confronto pubblico tra Veronesi e me. Ognuno di noi porta
non solo i propri argomenti ma espone i dati ricavati dalle
proprie ricerche. In campo scientifico si fa così. Al bar,
no.