L'onorevole Poretti mostra di non conoscere gli
argomenti dei quali disquisisce . Di fatto:
a)l'art.19 del codice Deontologico ( che le ASL sono
tenute a rispettare all'atto dell'instaurazione di
un rapporto di lavoro) consente al medico di opporsi ad una
prescrizione che contrasta con i propri convincimenti
scientifici ed etici b) recentemente anche la FNOMCEO,
riprendendo un pronunciamento della Commissione Nazionale di
Bioetica, ha evidenziato come il medico può avvalersi per
la prescrizione della pillola del giorno dopo, della
cosiddetta " clausola di coscienza" equiparata di
fatto ad una obiezione di coscienza, anche se di fatto deve
consigliare un'alternativa alla donna c)Riguardo
alla ventilata ipotesi di omissione di soccorso,essa non si
regge in piedi perchè non mi risulta che la donna fosse in
pericolo di vita.Analogamente non si comprende dove sia
l'"utile" del medico che non prescriva la
pillola del giorno dop. Consiglierei alla onorevole,
piuttosto che cercare utili inesistenti degli altri, di
pensare a limitare il suo "utile" di appartenente
alla "casta". d) La competenza in materia di
contraccezione ( se vogliamo chiamarla così) è dei
consultori, come ben evidenziato nella legge istitutiva
degli stessi. Si pensi quindi per situazioni di urgenza ad
istituire un servizio di reperibilità medica consultoriale,
piuttosto che a esercitare coercizioni. e) Concordo con
quanto già evidenziato sulla natura potenzialmente abortiva
della pillola del giorno dopo. Infatti a tutt'oggi non
è possibile stabilire il momento preciso dell'inizio
della vita:è logico che qualsiasi farmaco agisca dopo la
fecondazione a qualsiasi livello, sopprima una vita
effettiva o potenziale f)la guardia medica non è un
supermarket dove si richiedono farmaci come se si trattasse
di un etto di salame; la Guardia medica ha la POTESTA'(
e non l'obbligo) di prescrivere qualunque farmaco ( e
quindi anche la pillola del giorno dopo) se ritenga in
scienza e coscienza di prescriverla. Nel caso in questione
la prescrizione sarebbe dovuta avvenire addirittura per
interposta persona, senza avere neanche la possibilità di
interrogare la paziente per sapere se si trattava di periodo
fecondo o meno. E' il caso di chiedersi se si vuole un
medico o un distributore automatico di ricette
g)Sull'abolizione dell'obbligo di ricetta , è bene
precisare che non è vero che la pillola del giorno dopo è
innocua, come certa propaganda vorrebbe far credere. Allora
se si vuole concedere la responsabilità piena alla donna di
assumere un farmaco che come tutti i farmaci ha effetti
collaterali e controindicazioni, la cosa potrebbe anche
starmi bene. Non mi sta invece bene che io debba accollarmi
le responsabilità e non avere neanche la possibilità di
evitare la prescrizione se anamnesticamente riscontri dei
rischi h) per ultimo vorrei sottolineare che ho preso
la laurea in medicina per cercare di salvare delle vite, non
per eliminarle.
4 gennaio 2008 0:00 - pietro
ma non erano i radicali che propugnavano l'obiezione di
coscienza e la libertà di scelta sempre e comunque?
ovviamente fare questo ad intermittenza, una volta
stracciandosi le vesti e l'altra chiamandola
'disobbedienza civile' rientra nel loro costume. io
la vedo diversamente e vedo nell'obiezione di coscienza
del medico o del farmacista anche un mezzo che può portare
a riflettere chi sta per compiere un atto di così grossa
portata.Concludo invitando tutti a smetterla di paragonare
il norlevo al preservativo! saluti
4 gennaio 2008 0:00 - blaster
Allora un conto è l'obiezione di coscienza del medico
ed un conto è la richiesta dell'abolizione della
richiesta medica. Credo sia giusto che il medico non
interferisca con le ideologie di ognuno di noi. Cioè non
prescrivere la pillola del giorno dopo perchè uno è
obiettore di coscienza sicuramente non ha senso. Eliminare
la ricetta medica è una vaccata perchè vuol dire mettere
nel libero commercio, senza alcun controllo, una pillola con
tutte le controindicazioni che comunque comporta. La
proposta poi per la vendita gratuita per le minorenni sfiora
il tragicomico: non vi rendete conto del potenziale danno
che questo potrebbe arrecare. Ad una 15enne potrebbe venire
in mente: perchè comprare la pillola contraccetiva tutti i
mesi quando c'è la pillola del giorno dopo gratis che
mette a posto tutto? E magari le amiche maggiorenni che
combinano il danno mandano l'amica minorenne a comprare
la pillola perchè è gratuita. E noi paghiamo.....
Credo sia giusto informare chi vuole usare la pillola
del giorno dopo degli effetti e comunque far capire che si
tratta di un metodo di emergenza, non un metodo
contraccettivo normale. In poche parole responsabilizzare
senza falsi moralismi o obiettori di coscienza. Qui si
è passati da un caso assurdo come quello esposto ad una
proposta altrettando assurda ed estrema che può portare
solo problemi di abuso.
4 gennaio 2008 0:00 - rosa rao
Non sono d'accordo con la vs proposta perchè:
a)l'obiezione di coscienza è prevista dalla legge
194/78 perchè, come per la pena di morte, ogni persona può
rifiutarsi di essere complice di un omicidio: tale rimane
l'aborto. b)la legge 194/78 ha come obiettivo la
"tutela della maternità": attraverso la
socializzazione delle difficoltà legate ad una gravidanza
imprevista, difficile, indesiderata, i consultori HANNO
L'OBBLIGO d'intervenire per salvaguardare la vita
del nascituro e della madre; c) l'uso della
"pillola del giorno dopo" è, pertanto, NON
prevista dalla stessa legge: in caso di inizio di
gravidanza, essa funziona impedendo l'annidamento, ma la
fecondazione, cioè l'unione dell'ovulo con lo
spermatozoo, è già avvenuta. d)vi sono varie
tipologie di contraccezione e non tutte sono
"abortive". Risulta, però, che chi usa
correntemente la contraccezione per evitare una gravidanza,
in caso di fallimento di questa, quasi conseguenzialmente,
chiede l'aborto. e)la contraccezione utilizzata
dalle donne de-responsabilizza gli uomini tanto che, in caso
di gravidanza indesiderata, il problema "resta"
alla stessa donna. Per tali e tanti altri motivi, non
sono la sola ad essere contraria alla vs posizione che
ritengo ideologica e da tempo superata.Rosa Rao
3 gennaio 2008 0:00 - Arsenico
Se la pillola viene assunta dopo la fecondazione
dell'ovulo, ma prima dell'impianto, formalmente
potrà non essere considerato un aborto ma di fatto lo
diventa, perché il ciclo vitale inizia al momento della
fecondazione. Il principio attivo della pillola viene
smaltito per via epatica e potrebbe provocare danni al
sistema epatico in caso di uso ripetuto. Può un farmaco con
queste controindicazioni essere venduto senza ricetta
medica?