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5 gennaio 2008 0:00 - Ezio Falasca
L'onorevole Poretti mostra di non conoscere gli argomenti dei quali disquisisce .
Di fatto:
a)l'art.19 del codice Deontologico ( che le ASL sono tenute a rispettare all'atto dell'instaurazione di un rapporto di lavoro) consente al medico di opporsi ad una prescrizione che contrasta con i propri convincimenti scientifici ed etici
b) recentemente anche la FNOMCEO, riprendendo un pronunciamento della Commissione Nazionale di Bioetica, ha evidenziato come il medico può avvalersi per la prescrizione della pillola del giorno dopo, della cosiddetta " clausola di coscienza" equiparata di fatto ad una obiezione di coscienza, anche se di fatto deve consigliare un'alternativa alla donna
c)Riguardo alla ventilata ipotesi di omissione di soccorso,essa non si regge in piedi perchè non mi risulta che la donna fosse in pericolo di vita.Analogamente non si comprende dove sia l'"utile" del medico che non prescriva la pillola del giorno dop. Consiglierei alla onorevole, piuttosto che cercare utili inesistenti degli altri, di pensare a limitare il suo "utile" di appartenente alla "casta".
d) La competenza in materia di contraccezione ( se vogliamo chiamarla così) è dei consultori, come ben evidenziato nella legge istitutiva degli stessi. Si pensi quindi per situazioni di urgenza ad istituire un servizio di reperibilità medica consultoriale, piuttosto che a esercitare coercizioni.
e) Concordo con quanto già evidenziato sulla natura potenzialmente abortiva della pillola del giorno dopo. Infatti a tutt'oggi non è possibile stabilire il momento preciso dell'inizio della vita:è logico che qualsiasi farmaco agisca dopo la fecondazione a qualsiasi livello, sopprima una vita effettiva o potenziale
f)la guardia medica non è un supermarket dove si richiedono farmaci come se si trattasse di un etto di salame; la Guardia medica ha la POTESTA'( e non l'obbligo) di prescrivere qualunque farmaco ( e quindi anche la pillola del giorno dopo) se ritenga in scienza e coscienza di prescriverla. Nel caso in questione la prescrizione sarebbe dovuta avvenire addirittura per interposta persona, senza avere neanche la possibilità di interrogare la paziente per sapere se si trattava di periodo fecondo o meno. E' il caso di chiedersi se si vuole un medico o un distributore automatico di ricette
g)Sull'abolizione dell'obbligo di ricetta , è bene precisare che non è vero che la pillola del giorno dopo è innocua, come certa propaganda vorrebbe far credere. Allora se si vuole concedere la responsabilità piena alla donna di assumere un farmaco che come tutti i farmaci ha effetti collaterali e controindicazioni, la cosa potrebbe anche starmi bene. Non mi sta invece bene che io debba accollarmi le responsabilità e non avere neanche la possibilità di evitare la prescrizione se anamnesticamente riscontri dei rischi
h) per ultimo vorrei sottolineare che ho preso la laurea in medicina per cercare di salvare delle vite, non per eliminarle.
4 gennaio 2008 0:00 - pietro
ma non erano i radicali che propugnavano l'obiezione di coscienza e la libertà di scelta sempre e comunque? ovviamente fare questo ad intermittenza, una volta stracciandosi le vesti e l'altra chiamandola 'disobbedienza civile' rientra nel loro costume. io la vedo diversamente e vedo nell'obiezione di coscienza del medico o del farmacista anche un mezzo che può portare a riflettere chi sta per compiere un atto di così grossa portata.Concludo invitando tutti a smetterla di paragonare il norlevo al preservativo!
saluti
4 gennaio 2008 0:00 - blaster
Allora un conto è l'obiezione di coscienza del medico ed un conto è la richiesta dell'abolizione della richiesta medica.
Credo sia giusto che il medico non interferisca con le ideologie di ognuno di noi. Cioè non prescrivere la pillola del giorno dopo perchè uno è obiettore di coscienza sicuramente non ha senso. Eliminare la ricetta medica è una vaccata perchè vuol dire mettere nel libero commercio, senza alcun controllo, una pillola con tutte le controindicazioni che comunque comporta.
La proposta poi per la vendita gratuita per le minorenni sfiora il tragicomico: non vi rendete conto del potenziale danno che questo potrebbe arrecare. Ad una 15enne potrebbe venire in mente: perchè comprare la pillola contraccetiva tutti i mesi quando c'è la pillola del giorno dopo gratis che mette a posto tutto?
E magari le amiche maggiorenni che combinano il danno mandano l'amica minorenne a comprare la pillola perchè è gratuita. E noi paghiamo.....

Credo sia giusto informare chi vuole usare la pillola del giorno dopo degli effetti e comunque far capire che si tratta di un metodo di emergenza, non un metodo contraccettivo normale. In poche parole responsabilizzare senza falsi moralismi o obiettori di coscienza.
Qui si è passati da un caso assurdo come quello esposto ad una proposta altrettando assurda ed estrema che può portare solo problemi di abuso.
4 gennaio 2008 0:00 - rosa rao
Non sono d'accordo con la vs proposta perchè:
a)l'obiezione di coscienza è prevista dalla legge 194/78 perchè, come per la pena di morte, ogni persona può rifiutarsi di essere complice di un omicidio: tale rimane l'aborto.
b)la legge 194/78 ha come obiettivo la "tutela della maternità": attraverso la socializzazione delle difficoltà legate ad una gravidanza imprevista, difficile, indesiderata, i consultori HANNO L'OBBLIGO d'intervenire per salvaguardare la vita del nascituro e della madre;
c) l'uso della "pillola del giorno dopo" è, pertanto, NON prevista dalla stessa legge: in caso di inizio di gravidanza, essa funziona impedendo l'annidamento, ma la fecondazione, cioè l'unione dell'ovulo con lo spermatozoo, è già avvenuta.
d)vi sono varie tipologie di contraccezione e non tutte sono "abortive". Risulta, però, che chi usa correntemente la contraccezione per evitare una gravidanza, in caso di fallimento di questa, quasi conseguenzialmente, chiede l'aborto.
e)la contraccezione utilizzata dalle donne de-responsabilizza gli uomini tanto che, in caso di gravidanza indesiderata, il problema "resta" alla stessa donna.
Per tali e tanti altri motivi, non sono la sola ad essere contraria alla vs posizione che ritengo ideologica e da tempo superata.Rosa Rao
3 gennaio 2008 0:00 - Arsenico
Se la pillola viene assunta dopo la fecondazione dell'ovulo, ma prima dell'impianto, formalmente potrà non essere considerato un aborto ma di fatto lo diventa, perché il ciclo vitale inizia al momento della fecondazione.
Il principio attivo della pillola viene smaltito per via epatica e potrebbe provocare danni al sistema epatico in caso di uso ripetuto. Può un farmaco con queste controindicazioni essere venduto senza ricetta medica?

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