Devo dire che ci sarebbe da scrivere un poema su questo
intervento dell'on. che ha il pregio comunque di essere
estremamente chiaro. Mi limito a dire che: 1)a
meno che lo stato non mi voglia dichiarare guerra, non si
sogni di rendere accessibile alcunchè di abortivo o del
giorno dopo ai miei figli adolescenti senza il mio consenso.
Se succede andiamo a conpensazione dl danno. I primi
educatori dei nostri figli siamo io e mia moglie, la legge
si adegui. Io e mia moglie non assumiamo droga di alcun
genere, non frequentiamo trans e non organizziamo festini a
luci rosse e coca, ne teniamo altri comportamenti che se
risultassero in capo a dei candidati all'adozione li
renderebbe inidonei. Siamo quindi a pieno titolo dotati di
capacità di agire in ordine alla nostra patria potestà.
Facciamo quindi parte, per fortuna dello stato, della
maggioranza degli italiani oltre che degli europei, e non
vogliamo interferenze indebite e incompetenti da nessuno.
Anche chi legifera in materia inerente od incidente la vita
familiare dovrebbe avere almeno le stesse caratteristiche
necessarie oggi per l'adozione, sarebbe un gran
progresso;
2)interrompere volontariamente una
gravidanza vuol dire rompere un processo altrimenti omogeneo
che prima e dopo l'interruzione non presenta sostanziali
differenze ed ha il carattere della continuità e quindi
della sostanziale omogeneità. Diciamocelo chiaramente non
è una soluzione l'ivg. L'ivg risponde solo alla
filosofia del se sei nella cacca sono casi tuoi, altro che
libertà di scelta. Le candidate all'ivg io ho avuto
occasione di vederle nella sala d'attesa per la visita
preoperatoria, le accompagnano e le sospingono per paura che
ci ripensino. E io che vengo dalla campagna, più che un lui
ed una lei in stato di intimità, mi sembra di vedere una
mucca condotta controvoglia
3) Iniziamo pure a
riflettere sul numero dei medici obbiettori considerando
però che non sono tutti cattolici bigotti gli obbiettori
ma anche gente che ha consapevolezza di quale danno sociale
sia l'aborto che non è solo un danno sul pianio
religioso per chi crede, ma è: - una sconfitta del
diritto nel suo fondamentale principio di uguaglianza in
quanto l'esitere è per la cultura abortista un diritto
solo se non dipende per la sua esistenza da un'altro
più forte di lui e solo se una norma te lo consente. Che tu
esita in un qualunque stadio della vita per la cultura
dell'ivg non è sufficente a generare il diritto a
vivere; - è un indebolimento culturale perchè una
cultura ha anche bisogno di soggetti che la pratichino e noi
italiani siamo in poderoso calo demografico; - è un
danno economico perchè una famiglia in stato riproduttivo
muove molta più domanda di una coppia in stato
abortivo; - è un danno morale perché a livello
esistenziale prevale la meccanicità delle relazioni
rispetto alle opzioni solidaristiche e di responsabilità
delle propie azioni, opzioni che sono certamente indice di
una convivenza civile di più alta qualità anche sul piano
della soggettiva (cioè sul piano del percepito).
Concludo associandomi anche alle obiezioni dei due
primi intervanti che sono gli unici al momento a video.
23 gennaio 2008 0:00 - carson
l'on definisce 'assurda' la moratoria per
l'aborto perchè lo considera un grande diritto civile e
non ha nessuna intenzione di combatterlo come fosse un male
tantè che critica aspramente l'obiezione di coscienza
dei medici (ovviamente i radicali hanno fatto fior di
battaglie per rivendicare il diritto di obbiettare e
disobbedire civilmente ma su questi temi si guardano bene
dal ripetere i loro slogan...)e ricerca ogni mezzo per
favorirne la pratica.
l'idea che l'aborto
si combatta con la contraccezione non solo è smentita dal
fatto che stati come la francia abbiano un numero superiore
al nostro di aborti nonostante ti tirino dietro pillole del
giorno dopo e ru486 come se piovesse..., ma anche dal fatto
che spargere preservativi a destra e a manca non risolve il
problema alla radice e l'esperienza di tante realtà di
consultori ci dice che quasi sempre l'aborto non è una
libera scelta della donna bensì una costrizione dovuta alle
contingenze della vita. cerchiamo allora di rimuovere i
problemi veri che conducono a questa difficile scelta e non
banalizziamo strumentalmente il problema.
23 gennaio 2008 0:00 - Arsenico
L'on. Donatella Poretti conosce le conseguenze sul
fegato dell'uso della pillola del giorno dopo? Se è
vero che l'uso ripetuto di questa pillola può
comportare danni epatici come può chiedere che venga
distribuita senza ricetta? Conosce lo studio sulla
mortalità per aborto farmacologico 10 volte superiore a
quella per aborto chirurgico? Cosa ne pensa?