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24 gennaio 2008 0:00 - Steven
Devo dire che ci sarebbe da scrivere un poema su questo intervento dell'on. che ha il pregio comunque di essere estremamente chiaro.
Mi limito a dire che:
1)a meno che lo stato non mi voglia dichiarare guerra, non si sogni di rendere accessibile alcunchè di abortivo o del giorno dopo ai miei figli adolescenti senza il mio consenso. Se succede andiamo a conpensazione dl danno. I primi educatori dei nostri figli siamo io e mia moglie, la legge si adegui. Io e mia moglie non assumiamo droga di alcun genere, non frequentiamo trans e non organizziamo festini a luci rosse e coca, ne teniamo altri comportamenti che se risultassero in capo a dei candidati all'adozione li renderebbe inidonei. Siamo quindi a pieno titolo dotati di capacità di agire in ordine alla nostra patria potestà. Facciamo quindi parte, per fortuna dello stato, della maggioranza degli italiani oltre che degli europei, e non vogliamo interferenze indebite e incompetenti da nessuno. Anche chi legifera in materia inerente od incidente la vita familiare dovrebbe avere almeno le stesse caratteristiche necessarie oggi per l'adozione, sarebbe un gran progresso;

2)interrompere volontariamente una gravidanza vuol dire rompere un processo altrimenti omogeneo che prima e dopo l'interruzione non presenta sostanziali differenze ed ha il carattere della continuità e quindi della sostanziale omogeneità. Diciamocelo chiaramente non è una soluzione l'ivg. L'ivg risponde solo alla filosofia del se sei nella cacca sono casi tuoi, altro che libertà di scelta. Le candidate all'ivg io ho avuto occasione di vederle nella sala d'attesa per la visita preoperatoria, le accompagnano e le sospingono per paura che ci ripensino. E io che vengo dalla campagna, più che un lui ed una lei in stato di intimità, mi sembra di vedere una mucca condotta controvoglia

3) Iniziamo pure a riflettere sul numero dei medici obbiettori considerando però che non sono tutti cattolici bigotti gli obbiettori ma anche gente che ha consapevolezza di quale danno sociale sia l'aborto che non è solo un danno sul pianio religioso per chi crede, ma è:
- una sconfitta del diritto nel suo fondamentale principio di uguaglianza in quanto l'esitere è per la cultura abortista un diritto solo se non dipende per la sua esistenza da un'altro più forte di lui e solo se una norma te lo consente. Che tu esita in un qualunque stadio della vita per la cultura dell'ivg non è sufficente a generare il diritto a vivere;
- è un indebolimento culturale perchè una cultura ha anche bisogno di soggetti che la pratichino e noi italiani siamo in poderoso calo demografico;
- è un danno economico perchè una famiglia in stato riproduttivo muove molta più domanda di una coppia in stato abortivo;
- è un danno morale perché a livello esistenziale prevale la meccanicità delle relazioni rispetto alle opzioni solidaristiche e di responsabilità delle propie azioni, opzioni che sono certamente indice di una convivenza civile di più alta qualità anche sul piano della soggettiva (cioè sul piano del percepito).

Concludo associandomi anche alle obiezioni dei due primi intervanti che sono gli unici al momento a video.
23 gennaio 2008 0:00 - carson
l'on definisce 'assurda' la moratoria per l'aborto perchè lo considera un grande diritto civile e non ha nessuna intenzione di combatterlo come fosse un male tantè che critica aspramente l'obiezione di coscienza dei medici (ovviamente i radicali hanno fatto fior di battaglie per rivendicare il diritto di obbiettare e disobbedire civilmente ma su questi temi si guardano bene dal ripetere i loro slogan...)e ricerca ogni mezzo per favorirne la pratica.

l'idea che l'aborto si combatta con la contraccezione non solo è smentita dal fatto che stati come la francia abbiano un numero superiore al nostro di aborti nonostante ti tirino dietro pillole del giorno dopo e ru486 come se piovesse..., ma anche dal fatto che spargere preservativi a destra e a manca non risolve il problema alla radice e l'esperienza di tante realtà di consultori ci dice che quasi sempre l'aborto non è una libera scelta della donna bensì una costrizione dovuta alle contingenze della vita.
cerchiamo allora di rimuovere i problemi veri che conducono a questa difficile scelta e non banalizziamo strumentalmente il problema.
23 gennaio 2008 0:00 - Arsenico
L'on. Donatella Poretti conosce le conseguenze sul fegato dell'uso della pillola del giorno dopo? Se è vero che l'uso ripetuto di questa pillola può comportare danni epatici come può chiedere che venga distribuita senza ricetta?
Conosce lo studio sulla mortalità per aborto farmacologico 10 volte superiore a quella per aborto chirurgico?
Cosa ne pensa?
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