IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANASI SCHIERA :
LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA
Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente
dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il
maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione
aprendo alla possibilità di una legalizzazione della
cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice
Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata
attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non
conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno
più danni dello stesso principio attivo. Oggi la
microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata
soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste
sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati
come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire
comune».
Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i
poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato
un’associazione che finanzia campagne per la
legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per
permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse
economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la
presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti
è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia,
rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era
tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto
pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente
continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per
inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.
Altri sindacati di polizia si sono invece espressi
contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi
il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato
ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi
tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che
mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la
promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti
e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso
sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai
poliziotti condannati per l’uccisione di Federico
Aldovrandi.
28 agosto 2016 11:51 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze, ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
27 agosto 2016 19:37 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
27 agosto 2016 16:57 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato anche da chi,
scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare
un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche
hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze.
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Altra ricerca ..
La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .
Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono
triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i
ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of
Public Health della Columbia University.
Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di
chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice
direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway
Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la
vista e rende una persona più distratta e con più
probabilità di correre rischi durante la guida.
"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza
stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della
cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno
una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione
è questa situazione diventerà la norma piuttosto che
l’eccezione”.
27 agosto 2016 10:51 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
26 agosto 2016 19:42 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del difettoso controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick...
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi,
scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare
un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche
hanno messo in luce ..
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Altra ricerca ..
La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .
Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono
triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i
ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of
Public Health della Columbia University.
Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di
chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice
direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway
Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la
vista e rende una persona più distratta e con più
probabilità di correre rischi durante la guida.
"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza
stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della
cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno
una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione
è questa situazione diventerà la norma piuttosto che
l’eccezione”.
26 agosto 2016 18:24 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI
Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era
favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal
2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta
totalmente contrario
Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha
una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo
scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere ha subito una
significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto
della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una
posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del
primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno
successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti
punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita
dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione
pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui
la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di
quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un
deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta
aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un
progressivo prosciugamento.
Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere
– ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce
di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per
questo la legalizzazione indebolirà le mafie.
argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica
(50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla
legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente
presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne
troviamo una buona quantità anche tra le fila degli
elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente,
i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione
sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in
bilico tra le due posizioni.
Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle
maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto
vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli
elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due
nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza
Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche
se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale,
una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della
legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà,
nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta
propulsiva
Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica
alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la
faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo
l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la
maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli
over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste
restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche
in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo
degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni
di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle
classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni,
avevano già espresso posizioni favorevoli alla
liberalizzazione.
In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore,
da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della
produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo
del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di
tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità
organizzata).
Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi
unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi
anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento
tra gli italiani. Si è infragilito il senso di
pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera
all’uso delle droghe pesanti; si è via via
de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni
oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli
schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle
misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento
più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo
razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare
le fonti di reddito e gli spazi di manovra della
criminalità.
26 agosto 2016 14:14 - ennius4531
. ennius4531 é solo uno furbastro parassita che si
impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo
per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando,
se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc
nell'accettazione dei nuovi nick.
Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle
maggioranze o minoranze, ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
23 agosto 2016 14:13 - ennius4531
."..COME MAI CHI NE FA USO MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA
QUESTA PIANTA MALVAGIA?".
...Chi lo dice che non abbia effetti nocivi ?
Forse tu, pifferaio ?
... oltre alle ricerche specialistiche sui danni al
comprendonio, altri pareri sugli effetti dell'erba magica
ludica...
"Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis "da'
effetti collaterali importanti soprattutto per gli
adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e
nel tempo anche malattie psichiatriche", sottolinea il
farmacologo Silvio Garattini.
"Non parliamo di una droga 'leggera', ma di una sostanza che
anche assunta occasionalmente comporta rischi per il
cervello, talvolta gravi", rincara la dose il neurologo
Rosario Sorrentino.
23 agosto 2016 10:53 - Starfighter23
IDIOTA4531 AL POSTO DI SCAPPARE CON DEI COPIA E INCOLLA
POTRESTI RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE SCOMODE,LA CANNABIS FA
MALE SOLO A CHI NE FA USO LUDICO? COME MAI CHI NE FA USO
MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA QUESTA PIANTA MALVAGIA?
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI,SCIACALLO4531 PICCOLO MUCCIOLI
23 agosto 2016 8:15 - ennius4531
... oltre alle ricerche specialistiche sui danni al
comprendonio, altri pareri sugli effetti dell'erba magica
ludica...
"Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis "da'
effetti collaterali importanti soprattutto per gli
adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e
nel tempo anche malattie psichiatriche", sottolinea il
farmacologo Silvio Garattini.
"Non parliamo di una droga 'leggera', ma di una sostanza che
anche assunta occasionalmente comporta rischi per il
cervello, talvolta gravi", rincara la dose il neurologo
Rosario Sorrentino.
"
23 agosto 2016 2:33 - Starfighter23
IDIOTA4531 AL POSTO DI SCAPPARE CON DEI COPIA E INCOLLA
POTRESTI RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE SCOMODE,LA CANNABIS FA
MALE SOLO A CHI NE FA USO LUDICO? COME MAI CHI NE FA USO
MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA QUESTA PIANTA MALVAGIA?
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI,SCIACALLO4531 PICCOLO MUCCIOLI
23 agosto 2016 2:29 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI
TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4
ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL
MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI
FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI
Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti
dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di
soggetti .
SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO
IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO?
COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS
TERAPEUTICA?
TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI
PENSIONISTICI PAGLIACCIO
22 agosto 2016 0:09 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba
magica alla faccia del mastro pifferaio disagiato23 ..
( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
21 agosto 2016 22:06 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI
TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4
ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL
MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI
FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI
Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti
dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di
soggetti .
SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO
IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO?
COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS
TERAPEUTICA?
TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI
PENSIONISTICI PAGLIACCIO
21 agosto 2016 12:46 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba
magica alla faccia del mastro pifferaio disagiato23 ..
( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
21 agosto 2016 5:07 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI
TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4
ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL
MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI
FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI
Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti
dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di
soggetti .
SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO
IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO?
COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS
TERAPEUTICA?
TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI
CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI
PENSIONISTICI PAGLIACCIO
20 agosto 2016 23:21 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba
magica ...
( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
20 agosto 2016 8:55 - Starfighter23
.....Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis
"da' effetti collaterali importanti soprattutto per gli
adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e
nel tempo anche malattie psichiatriche".......
sono solo puttanate hanno solo da cambiare genetiche ed
evitare le indiche,le sative hanno effetti opposti a quelli
indicati sopra,sono energizzanti,favoriscono la
concentrazione,stimolano la creativita' e combattono le
malattie psichiatriche
educaessero le nuove generazioni al corretto uso,manica di
idioti ipocriti
20 agosto 2016 7:00 - Starfighter23
ma sono dei poveretti che vanno avanti impasticcandosi e
bevendo come degli idioti,i danni li ha solo chi ne fa uso
ludico,mentre chi ne fa uso medico ne trae beneficio,ma la
sostanza non e' la stessa?
chi ne fa uso medico non riporta nessun danno?
fa bene o fa male? non si sa,ci vanno ancora secoli di
studi,non sapendo di cosa parlano gli effetti di questa
cannabis malvagia sono avvolti ancora nel ombra,anche perche
in Italia manca il materiale di studio
19 agosto 2016 10:12 - Xami79
Spacciata per notizia ...l'autore di questa barzelletta chi
e'???? Hahahahahaah
19 agosto 2016 10:10 - Xami79
Hahahaha i proibizionisti sono molto ma molto
confusi....hahahahahah
19 agosto 2016 10:09 - Xami79
Hahahahahaha
19 agosto 2016 10:08 - Xami79
..."si pensa a legalizzare solo l'uso terapeutico per
aiutare gli ammalati"...poi si legge.." uno stato non può
legalizzare qualcosa che fa male alla salute dei
cittadini"....HAHAHAGAGAHAGAGAGWGAHAJAHAHAHAHSHSHSHSHS. MA
decidetevi...la legalizziamo per curare? Quindi fa
male???
Ma quindi cura o fa male....hahaha PARADOSSO NO SENSE..
HAHAHAHAH RIDICOLI
19 agosto 2016 10:04 - Xami79
Articolo viziato e di parte che offende
l'intelligenza.Sarebbe il caso di non scrivere articoli solo
per fare views...ridicoli...