COMMENTI
  (Da 1 a 25 di 25)  
28 agosto 2016 15:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANASI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
28 agosto 2016 11:51 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle maggioranze o minoranze, ci dice che ...

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
27 agosto 2016 19:37 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI

Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal 2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta totalmente contrario

Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla legalizzazione delle droghe leggere ha subito una significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un progressivo prosciugamento.


Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere – ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per questo la legalizzazione indebolirà le mafie.

argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica (50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne troviamo una buona quantità anche tra le fila degli elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente, i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in bilico tra le due posizioni.

Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale, una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà, nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta propulsiva

Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni, avevano già espresso posizioni favorevoli alla liberalizzazione.

In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore, da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità organizzata).

Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento tra gli italiani. Si è infragilito il senso di pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera all’uso delle droghe pesanti; si è via via de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare le fonti di reddito e gli spazi di manovra della criminalità.
27 agosto 2016 16:57 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base all'art.32 di ...

'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..' .

L'interesse della collettività va tutelato anche da chi, scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze.

Da Aduc

Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Altra ricerca ..

La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .

Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of Public Health della Columbia University.

Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la vista e rende una persona più distratta e con più probabilità di correre rischi durante la guida.

"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione è questa situazione diventerà la norma piuttosto che l’eccezione”.
27 agosto 2016 10:51 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI

Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal 2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta totalmente contrario

Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla legalizzazione delle droghe leggere ha subito una significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un progressivo prosciugamento.


Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere – ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per questo la legalizzazione indebolirà le mafie.

argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica (50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne troviamo una buona quantità anche tra le fila degli elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente, i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in bilico tra le due posizioni.

Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale, una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà, nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta propulsiva

Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni, avevano già espresso posizioni favorevoli alla liberalizzazione.

In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore, da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità organizzata).

Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento tra gli italiani. Si è infragilito il senso di pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera all’uso delle droghe pesanti; si è via via de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare le fonti di reddito e gli spazi di manovra della criminalità.
26 agosto 2016 19:42 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del difettoso controllo da parte di Aduc dei nuovi nick...

Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base all'art.32 di ...

'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..' .

L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi, scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno messo in luce ..

Da Aduc

Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Altra ricerca ..

La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .

Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of Public Health della Columbia University.

Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la vista e rende una persona più distratta e con più probabilità di correre rischi durante la guida.

"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione è questa situazione diventerà la norma piuttosto che l’eccezione”.
26 agosto 2016 18:24 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI

Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal 2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta totalmente contrario

Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla legalizzazione delle droghe leggere ha subito una significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un progressivo prosciugamento.


Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere – ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per questo la legalizzazione indebolirà le mafie.

argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica (50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne troviamo una buona quantità anche tra le fila degli elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente, i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in bilico tra le due posizioni.

Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale, una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà, nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta propulsiva

Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni, avevano già espresso posizioni favorevoli alla liberalizzazione.

In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore, da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità organizzata).

Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento tra gli italiani. Si è infragilito il senso di pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera all’uso delle droghe pesanti; si è via via de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare le fonti di reddito e gli spazi di manovra della criminalità.
26 agosto 2016 14:14 - ennius4531
. ennius4531 é solo uno furbastro parassita che si impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando, se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc nell'accettazione dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle maggioranze o minoranze, ci dice che ...

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
23 agosto 2016 14:13 - ennius4531
."..COME MAI CHI NE FA USO MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA QUESTA PIANTA MALVAGIA?".

...Chi lo dice che non abbia effetti nocivi ?

Forse tu, pifferaio ?


... oltre alle ricerche specialistiche sui danni al comprendonio, altri pareri sugli effetti dell'erba magica ludica...

"Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis "da' effetti collaterali importanti soprattutto per gli adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e nel tempo anche malattie psichiatriche", sottolinea il farmacologo Silvio Garattini.
"Non parliamo di una droga 'leggera', ma di una sostanza che anche assunta occasionalmente comporta rischi per il cervello, talvolta gravi", rincara la dose il neurologo Rosario Sorrentino.
23 agosto 2016 10:53 - Starfighter23
IDIOTA4531 AL POSTO DI SCAPPARE CON DEI COPIA E INCOLLA POTRESTI RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE SCOMODE,LA CANNABIS FA MALE SOLO A CHI NE FA USO LUDICO? COME MAI CHI NE FA USO MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA QUESTA PIANTA MALVAGIA?
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI,SCIACALLO4531 PICCOLO MUCCIOLI
23 agosto 2016 8:15 - ennius4531
... oltre alle ricerche specialistiche sui danni al comprendonio, altri pareri sugli effetti dell'erba magica ludica...

"Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis "da' effetti collaterali importanti soprattutto per gli adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e nel tempo anche malattie psichiatriche", sottolinea il farmacologo Silvio Garattini.
"Non parliamo di una droga 'leggera', ma di una sostanza che anche assunta occasionalmente comporta rischi per il cervello, talvolta gravi", rincara la dose il neurologo Rosario Sorrentino.
"
23 agosto 2016 2:33 - Starfighter23
IDIOTA4531 AL POSTO DI SCAPPARE CON DEI COPIA E INCOLLA POTRESTI RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE SCOMODE,LA CANNABIS FA MALE SOLO A CHI NE FA USO LUDICO? COME MAI CHI NE FA USO MEDICO NON VIENE DANNEGGIATO DA QUESTA PIANTA MALVAGIA?
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI,SCIACALLO4531 PICCOLO MUCCIOLI
23 agosto 2016 2:29 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4 ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI

Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO? COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS TERAPEUTICA?

TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI PAGLIACCIO
22 agosto 2016 0:09 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba magica alla faccia del mastro pifferaio disagiato23 ..

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”


University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.


Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
21 agosto 2016 22:06 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4 ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI

Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO? COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS TERAPEUTICA?

TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI PAGLIACCIO
21 agosto 2016 12:46 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba magica alla faccia del mastro pifferaio disagiato23 ..

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”


University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
21 agosto 2016 5:07 - Starfighter23
PULISCITI IL CULO CON LA TUA RICERCA DEL UNIVERSITA DI TOPOLINIA A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE E 4 ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA CHE TI FORNISCONO IL MATERIALE FIGLIO DI PUTTANA,RE DEI DEFICENTI4531,TANTO TI FRIGGONO PRESTO PICCOLO MUCCIOLI

Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

SCUSA MA QUESTO VALE ANCHE PER CHI NE FA USO MEDICO IDIOTA4531? OPPURE I DANNI LI HA SOLO CHI FA USO LUDICO? COME MAI LA MIA REGIONE,HA ADOTTATO UN PROGRAMMA DI CANNABIS TERAPEUTICA?

TORNA A SCIACQUARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI,FALLITO4531,VECCHIO DI MERDA OCCUPATI DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI PAGLIACCIO
20 agosto 2016 23:21 - ennius4531
Cosa dice la ricerca specialistica sul consumo dell'erba magica ...

( Abstract )
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”


University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
20 agosto 2016 8:55 - Starfighter23
.....Ma dagli esperti si alzano voci contrarie: la cannabis "da' effetti collaterali importanti soprattutto per gli adolescenti, come apatia, difficolta' di apprendimento, e nel tempo anche malattie psichiatriche".......


sono solo puttanate hanno solo da cambiare genetiche ed evitare le indiche,le sative hanno effetti opposti a quelli indicati sopra,sono energizzanti,favoriscono la concentrazione,stimolano la creativita' e combattono le malattie psichiatriche

educaessero le nuove generazioni al corretto uso,manica di idioti ipocriti
20 agosto 2016 7:00 - Starfighter23
ma sono dei poveretti che vanno avanti impasticcandosi e bevendo come degli idioti,i danni li ha solo chi ne fa uso ludico,mentre chi ne fa uso medico ne trae beneficio,ma la sostanza non e' la stessa?

chi ne fa uso medico non riporta nessun danno?

fa bene o fa male? non si sa,ci vanno ancora secoli di studi,non sapendo di cosa parlano gli effetti di questa cannabis malvagia sono avvolti ancora nel ombra,anche perche in Italia manca il materiale di studio
19 agosto 2016 10:12 - Xami79
Spacciata per notizia ...l'autore di questa barzelletta chi e'???? Hahahahahaah
19 agosto 2016 10:10 - Xami79
Hahahaha i proibizionisti sono molto ma molto confusi....hahahahahah
19 agosto 2016 10:09 - Xami79
Hahahahahaha
19 agosto 2016 10:08 - Xami79
..."si pensa a legalizzare solo l'uso terapeutico per aiutare gli ammalati"...poi si legge.." uno stato non può legalizzare qualcosa che fa male alla salute dei cittadini"....HAHAHAGAGAHAGAGAGWGAHAJAHAHAHAHSHSHSHSHS. MA decidetevi...la legalizziamo per curare? Quindi fa male???
Ma quindi cura o fa male....hahaha PARADOSSO NO SENSE.. HAHAHAHAH RIDICOLI
19 agosto 2016 10:04 - Xami79
Articolo viziato e di parte che offende l'intelligenza.Sarebbe il caso di non scrivere articoli solo per fare views...ridicoli...
  COMMENTI
  (Da 1 a 25 di 25)