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6 settembre 2016 14:17 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base all'art.32 di ...

'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..' .

L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi, scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze anche sindacali e dei ... ratti .

Da Aduc

Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Altra ricerca ..

La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .

Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of Public Health della Columbia University.

Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la vista e rende una persona più distratta e con più probabilità di correre rischi durante la guida.

"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione è questa situazione diventerà la norma piuttosto che l’eccezione”.
6 settembre 2016 13:33 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
6 settembre 2016 8:18 - ennius4531
.... Il disagiato23, dai neuroni affumicati, ulula al vento espressione farneticanti che ne indicano il degrado cognitivo.

Nota é la sua tecnica che é quella di usare gli ammalati per giustificare canna per tutti.

Nulla di nuovo sotto questo sole alla luce di numerose ricerche che hanno messo in evidenza comportamenti schizoidi di simili soggetti .

Alcune testimonianze del suo impegno per... il bene dell'umanità .

28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES? ......

hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? " .

Intanto la ricerca specialistica ci dice che ..

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
6 settembre 2016 4:25 - Starfighter23
semnti un po Lucilla,ma chi si droga?beata te che sei in salute,mai sentito di disabili che si curano con la cannabis?cosa ne pensi sono dei drogati?

@ennius4531

torna a lavare il culo dei tossici,nei tuoi centri di recupero,sciacallo schifoso,neanche la polizia ti tutela piu da tutti questi cannati,verrai schiacciato dai tuoi stessi cloni,ennio4531 sei solo tu,altro che nickname scimmiottati idiota,ma chi vuoi che sia se non tu stupido
5 settembre 2016 18:57 - lucillafiaccola1796
non vi drogate! Creperanno di rabbia e non li sentiremo più! Non vi piacerebbe questo risultato? E allora DAI !
3 settembre 2016 19:16 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base all'art.32 di ...

'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..' .

L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi, scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze anche sindacali e dei ... ratti .

Da Aduc

Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Altra ricerca ..

La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .

Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of Public Health della Columbia University.

Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la vista e rende una persona più distratta e con più probabilità di correre rischi durante la guida.

"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione è questa situazione diventerà la norma piuttosto che l’eccezione”.
2 settembre 2016 20:03 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
30 agosto 2016 14:35 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei ... ratti, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
30 agosto 2016 14:25 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
29 agosto 2016 23:26 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei ... ratti, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
29 agosto 2016 22:52 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
29 agosto 2016 16:01 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia delle maggioranze o minoranze, dei sindacati e dei ... ratti, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
26 agosto 2016 18:25 - ennio4531
CANNABIS LEGALE L'ITALIA COMINCIA A CREDERCI

Vent’anni fa solo un quarto della popolazione era favorevole alla legalizzazione. La quota, in crescita dal 2007, oggi è al 46%. Un terzo degli italiani resta totalmente contrario

Legalizzare o non legalizzare la cannabis? Il dibattito ha una lunga storia che origina dagli ultimi decenni del secolo scorso. Dal 1997 a oggi l’accordo o il disaccordo sulla legalizzazione delle droghe leggere ha subito una significativa evoluzione. Quattro lustri fa solo un quarto della popolazione era favorevole a tale ipotesi. Una posizione minoritaria che è rimasta tale fino a metà del primo decennio del XXI secolo. A partire dal 2007 (anno successivo alla legge Fini-Giovanardi e agli inasprimenti punitivi da essa introdotti) si registra una costante salita dei favorevoli, che arrivano a un terzo dell’opinione pubblica nel 2010, per salire al 43% nel 2014 (anno in cui la Consulta boccia la Fini-Giovanardi) e al 46% di quest’anno. Nell’arco di venti anni è avvenuto un deciso mutamento di opinione, con il raddoppio della spinta aperturista, mentre il fronte avverso ha vissuto un progressivo prosciugamento.


Il tema presenta differenti sfaccettature. Le droghe leggere – ha affermato recentemente Roberto Saviano – sono merce di scambio tra terroristi e organizzazioni criminali. Per questo la legalizzazione indebolirà le mafie.

argomento che convince buona parte dell’opinione pubblica (50%) e che va analizzato con attenzione. I favorevoli alla legalizzazione per colpire le mafie sono maggiormente presenti tra gli elettori del Pd e dei Cinquestelle, ma ne troviamo una buona quantità anche tra le fila degli elettori di Forza Italia e della LegaNord. Complessivamente, i contrari “senza se e senza ma” alla legalizzazione sono un terzo degli italiani, mentre un quinto resta in bilico tra le due posizioni.

Se è vero che nel Paese sull’argomento incontriamo delle maggioranze politicamente identificabili, è altrettanto vero che esso taglia tangenzialmente tutti i partiti. Gli elettori della LegaNord, ad esempio, appaiono divisi in due nette fazioni di peso equipollente, mentre quelli di Forza Italia risultano leggermente più schierati per il no (anche se di soli 4 punti). Nel Paese esiste, allo stato attuale, una maggioranza relativa (e non assoluta) a favore della legalizzazione, mentre le posizioni di netta contrarietà, nel corso del tempo, hanno perso parte della spinta propulsiva

Cambiando punto di osservazione e passando dalla politica alla dimensione generazionale, possiamo osservare che la faglia di separazione sulla legalizzazione scorre lungo l’asse dell’età. Tra gli under 34 anni, infatti, la maggioranza dei favorevoli è assoluta (56%), mente tra gli over 55 le posizioni avverse a ipotesi liberazioniste restano, di sei punti, superiori a quelle aperturiste. Anche in questo caso possiamo parlare di un’evoluzione nel tempo degli atteggiamenti, determinata dal permanere su posizioni di apertura da parte dei giovani e dell’accedere alle classi di età maggiori di quanti, negli scorsi venti anni, avevano già espresso posizioni favorevoli alla liberalizzazione.

In piena coerenza con questa evoluzione troviamo il favore, da parte dell’opinione pubblica, dell’ipotesi della produzione e della vendita della cannabis sotto il controllo del Monopolio di Stato (sempre con il chiaro obiettivo di tagliare l’erba sotto i piedi alla criminalità organizzata).

Per completare il quadro è utile ricordare il favore, quasi unanime, per l’uso terapeutico della cannabis. In questi anni, quindi, è avvenuto un triplice processo di mutamento tra gli italiani. Si è infragilito il senso di pericolosità di questa sostanza e il suo essere anticamera all’uso delle droghe pesanti; si è via via de-ideologizzato il confronto, relegando le posizioni oltranziste alle parti minoritarie di entrambi gli schieramenti; si è insediato un senso d’inefficacia delle misure repressive, con l’insediarsi di un atteggiamento più pragmatico, volto ad affrontare il tema in modo razionale e con l’aspirazione a colpire e destabilizzare le fonti di reddito e gli spazi di manovra della criminalità.
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