L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni
fa
Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle
proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto
un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per
l’epilessia pediatrica”.
Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane
cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei
non è stata la paziente più giovane a essere stata
trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia
pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta
semplicemente di una riscoperta.
È possibile leggere la storia straordinaria della piccola
Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere
diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di
Cannabis.
William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link
al documento originale)
Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i
pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra
cui tinture per il trattamento di bambini affetti da
epilessia.
Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke
O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese,
chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è
stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era
stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella
medicina occidentale.
O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in
medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla
giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo
lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da
somministrare per via endovenosa e alla terapia di
sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in
India a lavorare per la British East India Company
(Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua
permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di
estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per
il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come
analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei
neonati.
In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica
e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis
medica nel 1839.
Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o
Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal
(l’attuale British Medical Journal, una delle prime
riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4
febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un
bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una
tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.
Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni
fa.
15 settembre 2016 18:15 - ennius4531
.... é un furbastro parassita che si nasconde dietro il
nick di altri per raccontarci quanto siano efficaci le cure
di .... 173 anni fa valide ?? su di una neonata.
Molte ricerche recenti mettono in guarda dall'uso ludico
dell'erba magica.
Ad esempio .....
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. "
15 settembre 2016 15:38 - ennius4531
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni
fa
Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle
proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto
un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per
l’epilessia pediatrica”.
Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane
cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei
non è stata la paziente più giovane a essere stata
trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia
pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta
semplicemente di una riscoperta.
È possibile leggere la storia straordinaria della piccola
Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere
diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di
Cannabis.
William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link
al documento originale)
Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i
pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra
cui tinture per il trattamento di bambini affetti da
epilessia.
Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke
O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese,
chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è
stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era
stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella
medicina occidentale.
O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in
medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla
giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo
lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da
somministrare per via endovenosa e alla terapia di
sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in
India a lavorare per la British East India Company
(Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua
permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di
estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per
il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come
analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei
neonati.
In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica
e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis
medica nel 1839.
Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o
Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal
(l’attuale British Medical Journal, una delle prime
riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4
febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un
bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una
tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.
Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni
fa.
15 settembre 2016 11:27 - ennius4531
... il disagiato23 mostra ancora il suo stile da
capomanipolo inorgogliendosi che altri mi vogliano tappare
la bocca e ripetendo le sue fregnacce su chi deride gli
ammalati quando é noto che li usa come schermo per coprire
le merdaccie in cui si crogiola come..
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo?
".
__________________
Con riferimento a tal soggetto, la ricerca specialistica ci
aiuta a dare una risposta ...
Da Aduc 12 novembre 2014
10:52
USA - Uso di marijuana puo' far ridurre la massa cerebrale.
Studio.
. "E' una ricerca complessa e interessante che mostra come
l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane
eta', ha significative conseguenze negative sul cervello",
ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati
rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la
cannabis sia una droga innocua. ....."
14 settembre 2016 21:58 - Starfighter23
invito altri utenti che leggono a clonarti senza pieta'
pollo4531 e se aduc si mette in mezzo cancellando i profili
di restituirli pan per focaccia,e darli il ben servito
14 settembre 2016 21:53 - Starfighter23
sentimi bene deficente4531 figlio di una puttana tossica di
San Patrignano,ti stai facendo clonare come un pollo aia,ti
conviene cambiare la TUA password,ogni 3 ore,sanno tutto di
te oramai,nonostante i tuoi amici di ADUC continuano a
cancellare i tuoi cloni,favorendo la tua lurida
propaganda,ci sono nuovo cloni che si formano in
continuazione,smetti di postare ti conviene,oramai il tuo
lavoro e' stato sputtanato e non sei piu' credibile,ti
pagano anche per i post pro cannabis? o forse chi ti manda
si sta incazzando?
a dimenticavo l'ultimo clone e' stato creato da ADUC,buona
fortuna,scrivili e vedi se aiutano chi deride Fabrizio
Pellegrini,sciacallo di merda sei una lota
14 settembre 2016 21:29 - ennius 4531
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni
fa
Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle
proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto
un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per
l’epilessia pediatrica”.
Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane
cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei
non è stata la paziente più giovane a essere stata
trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia
pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta
semplicemente di una riscoperta.
È possibile leggere la storia straordinaria della piccola
Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere
diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di
Cannabis.
William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link
al documento originale)
Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i
pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra
cui tinture per il trattamento di bambini affetti da
epilessia.
Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke
O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese,
chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è
stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era
stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella
medicina occidentale.
O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in
medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla
giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo
lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da
somministrare per via endovenosa e alla terapia di
sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in
India a lavorare per la British East India Company
(Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua
permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di
estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per
il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come
analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei
neonati.
In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica
e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis
medica nel 1839.
Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o
Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal
(l’attuale British Medical Journal, una delle prime
riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4
febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un
bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una
tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.
Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni
fa.
14 settembre 2016 21:17 - ennius4531
... é sufficiente un 'trollatore di troll' per farlo
godere.
I pochi neuroni funzionanti rimastigli ( gli altri si sono
affumicati) evidentemente non gli permettono altro.
La ricerca specialistica ci dice che...
Da Aduc 12 novembre 2014
10:52
USA - Uso di marijuana puo' far ridurre la massa cerebrale.
Studio.
....
"E' una ricerca complessa e interessante che mostra come
l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane
eta', ha significative conseguenze negative sul cervello",
ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati
rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la
cannabis sia una droga innocua. ....."
14 settembre 2016 13:42 - Block_Macigno
vorrei ringraziarti chiunque tu sia per aver trollato il
troll, vedo che ennio si trova in difficolta', ancora grazie
a te sconosciuto trollatore di troll
14 settembre 2016 8:07 - ennius4531
..... ennius4531 é solo uno furbastro parassita che si
impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo
per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando,
se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc
nell'accettazione dei nuovi nick.
Una delle tante ricerche specialistiche ci dice che ...
Da Aduc ..
Notizia 10 settembre 2014
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese.
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza.
I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello
sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi
secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla
cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di
suicidio, e depressione. Gli adolescenti sotto i 17 anni che
assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità
di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o
l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio,
18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e
otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più
tardi nella vita.
"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che
diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono
verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis,
che la renderebbero più accessibile ai più giovani",
scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins.
"Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in
adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla
salute, sul benessere e sull'affermazione personale",
aggiunge.
13 settembre 2016 21:29 - ennius4531
..... ennius4531 é solo un furbastro parassita che si
impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo
per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando,
se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc
nell'accettazione dei nuovi nick.
Una delle tante ricerche specialistiche ci dice che ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
13 settembre 2016 11:24 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick.
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi,
scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare
un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche
hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze
e delle chiacchiere sui presunti effetti miracolistici
dell'erba magica .
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Altra ricerca ..
La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .
Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono
triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i
ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of
Public Health della Columbia University.
Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di
chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice
direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway
Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la
vista e rende una persona più distratta e con più
probabilità di correre rischi durante la guida.
"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza
stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della
cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno
una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione
è questa situazione diventerà la norma piuttosto che
l’eccezione”.
12 settembre 2016 21:21 - ennio4531
5 TIPOLOGIE DI FARMACI CHE LA CANNABIS POTREBBE
SOSTITUIRE
Ci sono una serie di antidepressivi, ansiolitici, sonniferi,
stimolanti e antidolorifici che potrebbero scomparire
dall’armadietto dei medicinali in un futuro non troppo
lontano. La Cannabis è loro il miglior sostituto, un
prodotto che dovrebbe diventare una vera e propria
alternativa per coloro che non vogliono sostanze chimiche
prodotte in laboratorio. Buona salute e qualità della vita
sono proprio dietro l’angolo per coloro che danno la loro
fiducia alla cannabis.
Vi è un numero crescente di persone che non si fidano dei
farmaci creati da Big Pharma; pertanto ci sono anche molti
che rallentano l’assunzione di pillole, sciroppi e tutti i
tipi di prodotti chimici di in un laboratorio, almeno fino a
quando non hanno altra scelta che rivolgersi a loro.
Allo stesso modo, molti pazienti riconoscono di subire
effetti negativi di questi farmaci, soprattutto le persone
con disturbi psicologici come depressione, ansia o la
mancanza di sonno. Gli studi di ricerca , tuttavia, hanno
dimostrato che questi farmaci possono essere sostituiti
dalla cannabis: senza effetti collaterali naturali e con
grandi proprietà terapeutiche.
Qui ci sono alcuni prodotti che si possono iniziare a
pensare di sostituire in futuro con l’inflorescenza di
cannabis:
Antidepressivi
Si dice che la depressione sia la malattia di questo secolo.
Molti, incoraggiati dai loro medici, si rivolgono a marchi
come fluoxetina, Zoloft, paroxetina o sertralina , invece di
curare il problema, con loro stessi. Coloro che hanno preso
antidepressivi, a volte dicono che nulla li colpisce
emotivamente e tuttavia che ciò non è positivo: essi non
sentono gioia o tristezza, ma neanche speranza. I suoi
effetti sono molto potenti e quindi portano l’individuo ad
uno stato di abbandono, sonnolenza e assenza permanente.
A volte il paziente sceglie l’automedicazione con erba per
mettere da parte un prodotto che provoca vomito, vertigini e
perdita di appetito, tra gli altri effetti collaterali.
Gli studi sostengono che la cannabis agisce su questo tema,
che era già noto in India più di 600 anni fa. La Cannabis
permette all’individuo di affrontare gli ostacoli della
vita più rilassato, perché l’azione del THC sul cervello
agisce su come gli esseri umani elaborano le emozioni. Uno
studio condotto dall’ University Medical Center di Utrecht
(Paesi Bassi), indica come il componente psicoattivo
influenzi il sistema endocannabinoide per fare dare una
risposta positiva alle situazioni negative.
Ora ci sono anche progettato specificamente per questi
problemi e sono stati realizzati anche ceppi antidepressivi.
Nel frattempo le persone dietro la ricerca ritengono che con
la legalizzazione potrebbe arrivare la migliore alternativa
per il successo nella cura di queste persone.
Ansiolitici
La cannabis può sostituire altri farmaci ansiolitici, come
bromazepam o Diazepam, comunemente utilizzati per far
terminare problemi di ansia. Studi medici spiegano che
questo è possibile per la presenza e l’azione del
composto cannabidiolo o CBD che, insieme con 85 altri
cannabinoidi, agisce sui recettori nel cervello per calmare
i processi chimici che causano la malattia.
Tuttavia dovrebbe essere chiaro che non tutti i pazienti
sono in grado di curare il problema con la cannabis. Gli
esperti dicono che, essendo un problema psicologico, ci
vorrà tempo e pazienza, e la soluzione sempre dipenderà
dalle condizioni del singolo.
D’altra parte non tutte le varietà di questa pianta sono
adatte per combattere l’ansia. In realtà, la Sativa, che
è spesso utilizzata per raggiungere uno stato di euforia,
spesso causa un effetto opposto, rinvigorente. Per calmare
l’ansia è meglio usare linee di Indica ad alto contenuto
di CBD e basso contenuto di THC , che riducono anche la
preoccupazione, il panico e lo stress derivante dal
problema.
Gli esperti avvertono che prima di trovare il più adatto
sarà necessario continuare a provare fino a trovare quello
che raggiunge il perfetto equilibrio tra CBD e THC, in modo
efficace sul paziente.
Sonniferi e prodotti che aiutano il sonno
La nostra pianta preferita può anche sostituire tutti
questi prodotti artificiali come Zopidem, che sono spesso
raccomandati per affrontare l’insonnia. Hanno sempre fatto
la loro comparsa in televisione, nei film e spettacoli
televisivi, come l’unica soluzione ad un problema
abbastanza diffuso. Alcune pillole e viene immediatamente
sonno. Tuttavia ancora una volta la scienza si schiera dalla
parte di un’erba che in alcuni luoghi hanno già deciso di
legalizzare anche per questo campo medico.
Rapporti scientifici indicano che le linee di Indica sono le
piante più desiderabili che agiscono direttamente sulla
fase finale del sonno, consentendo ai consumatori di dormire
ininterrottamente e profondamente, in modo da agire
positivamente sull’insonnia, l’apnea nel sonno e sugli
incubi.
Non è solo utile per coloro che hanno difficoltà a
dormire, ma anche per coloro che hanno una normale routine
di sonno. In questi casi il sonno aumenta la capacità e si
rende meno possibile svegliarsi in mezzo alla notte.
Nonostante questo, è necessario non esagerare in quanto il
THC può causare dolore alla testa in persone che hanno già
qualche disturbo.
Analgesici
La maggior parte delle indagini connesse con lo uso
terapeutico della cannabis ha a che fare con le sue
applicazioni contro il dolore.
La cannabis ha sostituito facilmente gli antidolorifici
classici per la mancanza di effetti collaterali
indesiderati.
Alcuni, dal momento che possono essere acquistati senza
molte restrizioni, hanno abusato degli analgesici per tale
un punto che, ad esempio, 44 persone negli Stati Uniti
muoiono ogni giorno da overdose , in base al Center for
Disease Control and Prevention.
Le ragioni dell’abuso di analgesici sono comprensibili:
pochi notano gli effetti collaterali nell’immediato e per
molti diviene rapidamente una dipendenza.
La cannabis può essere una grande opzione per coloro che
soffrono di malattie dolorose come l’artrosi o artrite e
tutti i tipi di dolore cronico (il cui trattamento è di
solito limitato).
Un recente studio, pubblicato sul Journal of Pain, ha
trovato che le persone con dolore cronico che hanno usato
cannabis per un anno avevano ridotto i loro soliti fastidi e
migliorato la loro qualità della vita senza provare alcun
effetto collaterale.
Per queste ragioni, perchè non possiamo usufruire di un
antidolorifico naturale, coltivabile nel proprio orto, senza
effetti collaterali?
Stimolanti
A volte le persone ricorrono a stimolanti e pillole che
attivano i soggetti in modo da poter andare avanti con la
loro vita in modo più attivo.
Spesso, tuttavia, le stesse persone le usano in modo
ricreativo, come un afrodisiaco, ed in casi di rilievo sono
costituiti da sali di anfetamine e da alcuni oppiacei.
La Cannabis può far ottenere lo stesso effetto di attività
(paragonabile ad un caffè), ma in modo più sano, senza
molto pericolo come alcuni farmaci che vengono utilizzati
senza controllo.
Genetiche di Indica sono raccomandate per ottenere
l’effetto opposto, per questo è meglio scegliere una
buona Sativa con potere di generare euforia.
Tutti questi test e ricerche portano sempre più persone a
sostituire i farmaci classici per i benefici terapeutici
della cannabis.
Secondo un recente studio su 473 consumatori adulti
intervistati dal Centro per le dipendenze di ricerca della
British Columbia , oltre l’80,6% ha detto che hanno
rinunciato ai prodotti farmaceutici per sostituirli con la
cannabis.
12 settembre 2016 20:36 - ennius4531
... il post, precedente a questo mio, é solo di un
parassita truffaldino che si é appropriato del nickname
degli altri contando sul fatto che un post con un suo
proprio nickname non verrebbe nemmeno letto .
Sul caso limite Pellegrini ripeto le mie osservazioni.
Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo
consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i
propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il
caso Pellegrini.
Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci
cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la
certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori
rappresenta una sicurezza in più per i malati.
Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti
ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i
tromboni .
P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome
Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima
arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative
atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .
Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso
limite per secondi fini come la legalizzazione ludica
dell'erba magica.
Se stesse veramente ente a cuore la salute dell'ex
carcerato, perché tutti questi agitatori del caso non
provvedono, in attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare
una colletta per procurare quello che Pellegrini ritiene
utile ?
12 settembre 2016 0:09 - ennius4531
... il post, precedente a questo mio, é solo di un
parassita truffaldino che si é appropriato del nickname
degli altri contando sul fatto che un post con un suo
proprio nickname non verrebbe nemmeno letto .
Sul caso limite Pellegrini ripeto le mie osservazioni.
Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo
consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i
propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il
caso Pellegrini.
Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci
cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la
certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori
rappresenta una sicurezza in più per i malati.
Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti
ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i
tromboni .
P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome
Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima
arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative
atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .
Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso
limite per secondi fini come la legalizzazione ludica
dell'erba magica.
Se stesse veramente a cuore la salute dell'ex carcerato,
perché tutti questi agitatori del caso non provvedono, in
attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare una colletta
per procurare quello che Pellegrini ritiene utile ?
10 settembre 2016 17:42 - ennius4531
Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo
consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i
propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il
caso Pellegrini.
Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci
cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la
certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori
rappresenta una sicurezza in più per i malati.
Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti
ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i
tromboni .
P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome
Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima
arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative
atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .
Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso
limite per secondi fini come la legalizzazione ludica
dell'erba magica.
Se stesse veramente a cuore la salute dell'ex carcerato,
perché tutti questi agitatori del caso non provvedono, in
attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare una colletta
per procurare quello che Pellegrini ritiene utile ?