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15 settembre 2016 18:28 - ennius4531 
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni fa


Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per l’epilessia pediatrica”.

Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei non è stata la paziente più giovane a essere stata trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta semplicemente di una riscoperta.

È possibile leggere la storia straordinaria della piccola Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di Cannabis.

William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link al documento originale)

Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra cui tinture per il trattamento di bambini affetti da epilessia.

Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese, chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella medicina occidentale.

O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da somministrare per via endovenosa e alla terapia di sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in India a lavorare per la British East India Company (Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei neonati.

In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis medica nel 1839.

Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal (l’attuale British Medical Journal, una delle prime riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4 febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.


Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni fa.
15 settembre 2016 18:15 - ennius4531
.... é un furbastro parassita che si nasconde dietro il nick di altri per raccontarci quanto siano efficaci le cure di .... 173 anni fa valide ?? su di una neonata.

Molte ricerche recenti mettono in guarda dall'uso ludico dell'erba magica.

Ad esempio .....

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. "
15 settembre 2016 15:38 - ennius4531 
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni fa


Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per l’epilessia pediatrica”.

Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei non è stata la paziente più giovane a essere stata trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta semplicemente di una riscoperta.

È possibile leggere la storia straordinaria della piccola Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di Cannabis.

William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link al documento originale)

Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra cui tinture per il trattamento di bambini affetti da epilessia.

Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese, chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella medicina occidentale.

O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da somministrare per via endovenosa e alla terapia di sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in India a lavorare per la British East India Company (Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei neonati.

In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis medica nel 1839.

Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal (l’attuale British Medical Journal, una delle prime riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4 febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.


Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni fa.
15 settembre 2016 11:27 - ennius4531
... il disagiato23 mostra ancora il suo stile da capomanipolo inorgogliendosi che altri mi vogliano tappare la bocca e ripetendo le sue fregnacce su chi deride gli ammalati quando é noto che li usa come schermo per coprire le merdaccie in cui si crogiola come..

28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES? ......

hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? ".
__________________

Con riferimento a tal soggetto, la ricerca specialistica ci aiuta a dare una risposta ...

Da Aduc 12 novembre 2014 10:52
USA - Uso di marijuana puo' far ridurre la massa cerebrale. Studio.

. "E' una ricerca complessa e interessante che mostra come l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane eta', ha significative conseguenze negative sul cervello", ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la cannabis sia una droga innocua. ....."
14 settembre 2016 21:58 - Starfighter23
invito altri utenti che leggono a clonarti senza pieta' pollo4531 e se aduc si mette in mezzo cancellando i profili di restituirli pan per focaccia,e darli il ben servito
14 settembre 2016 21:53 - Starfighter23
sentimi bene deficente4531 figlio di una puttana tossica di San Patrignano,ti stai facendo clonare come un pollo aia,ti conviene cambiare la TUA password,ogni 3 ore,sanno tutto di te oramai,nonostante i tuoi amici di ADUC continuano a cancellare i tuoi cloni,favorendo la tua lurida propaganda,ci sono nuovo cloni che si formano in continuazione,smetti di postare ti conviene,oramai il tuo lavoro e' stato sputtanato e non sei piu' credibile,ti pagano anche per i post pro cannabis? o forse chi ti manda si sta incazzando?

a dimenticavo l'ultimo clone e' stato creato da ADUC,buona fortuna,scrivili e vedi se aiutano chi deride Fabrizio Pellegrini,sciacallo di merda sei una lota
14 settembre 2016 21:29 - ennius 4531
L’olio di Cannabis ha trattato l’epilessia già 173 anni fa


Ogni giorno leggo articoli di scoperte scientifiche sulle proprietà mediche della Cannabis, questa mattina ho letto un articolo su come il CBD è “una medicina miracolosa per l’epilessia pediatrica”.

Amylea Nunez, due mesi, è stata la paziente più giovane cui è stato prescritto l’olio di Cannabis. Tuttavia, lei non è stata la paziente più giovane a essere stata trattata con l’olio di Cannabis per l’epilessia pediatrica, questa non è una nuova scoperta, si tratta semplicemente di una riscoperta.

È possibile leggere la storia straordinaria della piccola Amylea: la neonata supera le crisi convulsive dopo essere diventata la più giovane paziente ad assumere l’olio di Cannabis.

William_Brooke_O’Shaughnessy_1Dr WB O’Shaughnessy (link al documento originale)

Nel 1840, medici dell’epoca vittoriana trattavano i pazienti con estratti di Cannabis per molte malattie, tra cui tinture per il trattamento di bambini affetti da epilessia.

Uno dei miei preferiti era il pioniere dr. William Brooke O’Shaughnessy MD (Medicinae Doctor), un medico irlandese, chirurgo, professore di chimica, scienziato e innovatore, è stato un pioniere della ‘terapia endovenosa’ lui era stato accreditato per l’introduzione della Cannabis nella medicina occidentale.

O’Shaughnessy si laureò nel 1829 con un dottorato in medicina presso l’Università di Edimburgo. Nel 1831, alla giovane età di 22 anni, aveva studiato il colera e il suo lavoro anticipatore ha portato allo sviluppo di fluidi da somministrare per via endovenosa e alla terapia di sostitutiva degli elettroliti.
Nel 1833, O’Shaughnessy si trasferisce a Calcutta, in India a lavorare per la British East India Company (Compagnia Britannica delle Indie Orientali), durante la sua permanenza nella città indiana sviluppato nuove tecniche di estrazione dei cannabinoidi, che ha approntato e usato per il trattamento di pazienti affetti da, colera, tetano, come analgesico, per i reumatismi e nell’epilessia dei neonati.

In India, ha studiato inizialmente la farmacologia botanica e chimica, pubblicando il suo primo articolo sulla Cannabis medica nel 1839.

Nel suo articolo “Sui preparativi della Canapa Indiana, o Gunjah”, pubblicato sul Provincial Medical Journal (l’attuale British Medical Journal, una delle prime riviste di medicina generale al mondo) a Londra il 4 febbraio 1843, O’Shaughnessey riporta il caso di un bambino, poco più di un mese, cui ha somministrato una tintura a base di etanolo (alcool ) di Cannabis.


Ricordate per favore che questo è stato scritto 173 anni fa.
14 settembre 2016 21:17 - ennius4531
... é sufficiente un 'trollatore di troll' per farlo godere.
I pochi neuroni funzionanti rimastigli ( gli altri si sono affumicati) evidentemente non gli permettono altro.

La ricerca specialistica ci dice che...

Da Aduc 12 novembre 2014 10:52

USA - Uso di marijuana puo' far ridurre la massa cerebrale. Studio.
....
"E' una ricerca complessa e interessante che mostra come l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane eta', ha significative conseguenze negative sul cervello", ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la cannabis sia una droga innocua. ....."
14 settembre 2016 13:42 - Block_Macigno
vorrei ringraziarti chiunque tu sia per aver trollato il troll, vedo che ennio si trova in difficolta', ancora grazie a te sconosciuto trollatore di troll
14 settembre 2016 8:07 - ennius4531
..... ennius4531 é solo uno furbastro parassita che si impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando, se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc nell'accettazione dei nuovi nick.

Una delle tante ricerche specialistiche ci dice che ...

Da Aduc ..
Notizia  10 settembre 2014

Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese.

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza.

I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione. Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins.

"Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.
13 settembre 2016 21:29 - ennius4531
..... ennius4531 é solo un furbastro parassita che si impossessa dei nickname degli altri ( differenziandosi solo per uno spazio bianco all'inizio del nick ) approfittando, se ne deduce, del carente controllo da parte di Aduc nell'accettazione dei nuovi nick.

Una delle tante ricerche specialistiche ci dice che ...

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
13 settembre 2016 11:24 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base all'art.32 di ...

'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..' .

L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi, scambiando per diritti i propri capricci, può rappresentare un pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno evidenziato alla faccia delle maggioranze o minoranze e delle chiacchiere sui presunti effetti miracolistici dell'erba magica .

Da Aduc

Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Altra ricerca ..

La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .

Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of Public Health della Columbia University.

Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la vista e rende una persona più distratta e con più probabilità di correre rischi durante la guida.

"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione è questa situazione diventerà la norma piuttosto che l’eccezione”.
12 settembre 2016 21:21 - ennio4531
5 TIPOLOGIE DI FARMACI CHE LA CANNABIS POTREBBE SOSTITUIRE


Ci sono una serie di antidepressivi, ansiolitici, sonniferi, stimolanti e antidolorifici che potrebbero scomparire dall’armadietto dei medicinali in un futuro non troppo lontano. La Cannabis è loro il miglior sostituto, un prodotto che dovrebbe diventare una vera e propria alternativa per coloro che non vogliono sostanze chimiche prodotte in laboratorio. Buona salute e qualità della vita sono proprio dietro l’angolo per coloro che danno la loro fiducia alla cannabis.

Vi è un numero crescente di persone che non si fidano dei farmaci creati da Big Pharma; pertanto ci sono anche molti che rallentano l’assunzione di pillole, sciroppi e tutti i tipi di prodotti chimici di in un laboratorio, almeno fino a quando non hanno altra scelta che rivolgersi a loro.

Allo stesso modo, molti pazienti riconoscono di subire effetti negativi di questi farmaci, soprattutto le persone con disturbi psicologici come depressione, ansia o la mancanza di sonno. Gli studi di ricerca , tuttavia, hanno dimostrato che questi farmaci possono essere sostituiti dalla cannabis: senza effetti collaterali naturali e con grandi proprietà terapeutiche.

Qui ci sono alcuni prodotti che si possono iniziare a pensare di sostituire in futuro con l’inflorescenza di cannabis:



Antidepressivi

Si dice che la depressione sia la malattia di questo secolo. Molti, incoraggiati dai loro medici, si rivolgono a marchi come fluoxetina, Zoloft, paroxetina o sertralina , invece di curare il problema, con loro stessi. Coloro che hanno preso antidepressivi, a volte dicono che nulla li colpisce emotivamente e tuttavia che ciò non è positivo: essi non sentono gioia o tristezza, ma neanche speranza. I suoi effetti sono molto potenti e quindi portano l’individuo ad uno stato di abbandono, sonnolenza e assenza permanente.

A volte il paziente sceglie l’automedicazione con erba per mettere da parte un prodotto che provoca vomito, vertigini e perdita di appetito, tra gli altri effetti collaterali.

Gli studi sostengono che la cannabis agisce su questo tema, che era già noto in India più di 600 anni fa. La Cannabis permette all’individuo di affrontare gli ostacoli della vita più rilassato, perché l’azione del THC sul cervello agisce su come gli esseri umani elaborano le emozioni. Uno studio condotto dall’ University Medical Center di Utrecht (Paesi Bassi), indica come il componente psicoattivo influenzi il sistema endocannabinoide per fare dare una risposta positiva alle situazioni negative.

Ora ci sono anche progettato specificamente per questi problemi e sono stati realizzati anche ceppi antidepressivi. Nel frattempo le persone dietro la ricerca ritengono che con la legalizzazione potrebbe arrivare la migliore alternativa per il successo nella cura di queste persone.

Ansiolitici

La cannabis può sostituire altri farmaci ansiolitici, come bromazepam o Diazepam, comunemente utilizzati per far terminare problemi di ansia. Studi medici spiegano che questo è possibile per la presenza e l’azione del composto cannabidiolo o CBD che, insieme con 85 altri cannabinoidi, agisce sui recettori nel cervello per calmare i processi chimici che causano la malattia.

Tuttavia dovrebbe essere chiaro che non tutti i pazienti sono in grado di curare il problema con la cannabis. Gli esperti dicono che, essendo un problema psicologico, ci vorrà tempo e pazienza, e la soluzione sempre dipenderà dalle condizioni del singolo.

D’altra parte non tutte le varietà di questa pianta sono adatte per combattere l’ansia. In realtà, la Sativa, che è spesso utilizzata per raggiungere uno stato di euforia, spesso causa un effetto opposto, rinvigorente. Per calmare l’ansia è meglio usare linee di Indica ad alto contenuto di CBD e basso contenuto di THC , che riducono anche la preoccupazione, il panico e lo stress derivante dal problema.

Gli esperti avvertono che prima di trovare il più adatto sarà necessario continuare a provare fino a trovare quello che raggiunge il perfetto equilibrio tra CBD e THC, in modo efficace sul paziente.

Sonniferi e prodotti che aiutano il sonno

La nostra pianta preferita può anche sostituire tutti questi prodotti artificiali come Zopidem, che sono spesso raccomandati per affrontare l’insonnia. Hanno sempre fatto la loro comparsa in televisione, nei film e spettacoli televisivi, come l’unica soluzione ad un problema abbastanza diffuso. Alcune pillole e viene immediatamente sonno. Tuttavia ancora una volta la scienza si schiera dalla parte di un’erba che in alcuni luoghi hanno già deciso di legalizzare anche per questo campo medico.

Rapporti scientifici indicano che le linee di Indica sono le piante più desiderabili che agiscono direttamente sulla fase finale del sonno, consentendo ai consumatori di dormire ininterrottamente e profondamente, in modo da agire positivamente sull’insonnia, l’apnea nel sonno e sugli incubi.

Non è solo utile per coloro che hanno difficoltà a dormire, ma anche per coloro che hanno una normale routine di sonno. In questi casi il sonno aumenta la capacità e si rende meno possibile svegliarsi in mezzo alla notte. Nonostante questo, è necessario non esagerare in quanto il THC può causare dolore alla testa in persone che hanno già qualche disturbo.



Analgesici

La maggior parte delle indagini connesse con lo uso terapeutico della cannabis ha a che fare con le sue applicazioni contro il dolore.

La cannabis ha sostituito facilmente gli antidolorifici classici per la mancanza di effetti collaterali indesiderati.

Alcuni, dal momento che possono essere acquistati senza molte restrizioni, hanno abusato degli analgesici per tale un punto che, ad esempio, 44 persone negli Stati Uniti muoiono ogni giorno da overdose , in base al Center for Disease Control and Prevention.

Le ragioni dell’abuso di analgesici sono comprensibili: pochi notano gli effetti collaterali nell’immediato e per molti diviene rapidamente una dipendenza.


La cannabis può essere una grande opzione per coloro che soffrono di malattie dolorose come l’artrosi o artrite e tutti i tipi di dolore cronico (il cui trattamento è di solito limitato).

Un recente studio, pubblicato sul Journal of Pain, ha trovato che le persone con dolore cronico che hanno usato cannabis per un anno avevano ridotto i loro soliti fastidi e migliorato la loro qualità della vita senza provare alcun effetto collaterale.

Per queste ragioni, perchè non possiamo usufruire di un antidolorifico naturale, coltivabile nel proprio orto, senza effetti collaterali?



Stimolanti

A volte le persone ricorrono a stimolanti e pillole che attivano i soggetti in modo da poter andare avanti con la loro vita in modo più attivo.

Spesso, tuttavia, le stesse persone le usano in modo ricreativo, come un afrodisiaco, ed in casi di rilievo sono costituiti da sali di anfetamine e da alcuni oppiacei.

La Cannabis può far ottenere lo stesso effetto di attività (paragonabile ad un caffè), ma in modo più sano, senza molto pericolo come alcuni farmaci che vengono utilizzati senza controllo.

Genetiche di Indica sono raccomandate per ottenere l’effetto opposto, per questo è meglio scegliere una buona Sativa con potere di generare euforia.


Tutti questi test e ricerche portano sempre più persone a sostituire i farmaci classici per i benefici terapeutici della cannabis.

Secondo un recente studio su 473 consumatori adulti intervistati dal Centro per le dipendenze di ricerca della British Columbia , oltre l’80,6% ha detto che hanno rinunciato ai prodotti farmaceutici per sostituirli con la cannabis.
12 settembre 2016 20:36 - ennius4531
... il post, precedente a questo mio, é solo di un parassita truffaldino che si é appropriato del nickname degli altri contando sul fatto che un post con un suo proprio nickname non verrebbe nemmeno letto .

Sul caso limite Pellegrini ripeto le mie osservazioni.

Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il caso Pellegrini.

Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori rappresenta una sicurezza in più per i malati.

Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i tromboni .

P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .

Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso limite per secondi fini come la legalizzazione ludica dell'erba magica.

Se stesse veramente ente a cuore la salute dell'ex carcerato, perché tutti questi agitatori del caso non provvedono, in attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare una colletta per procurare quello che Pellegrini ritiene utile ?
12 settembre 2016 0:09 - ennius4531
... il post, precedente a questo mio, é solo di un parassita truffaldino che si é appropriato del nickname degli altri contando sul fatto che un post con un suo proprio nickname non verrebbe nemmeno letto .


Sul caso limite Pellegrini ripeto le mie osservazioni.

Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il caso Pellegrini.

Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori rappresenta una sicurezza in più per i malati.

Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i tromboni .

P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .

Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso limite per secondi fini come la legalizzazione ludica dell'erba magica.

Se stesse veramente a cuore la salute dell'ex carcerato, perché tutti questi agitatori del caso non provvedono, in attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare una colletta per procurare quello che Pellegrini ritiene utile ?
10 settembre 2016 17:42 - ennius4531
Se dovessimo dare ascolto a Civati & co. , dovremmo consentire che ciascuno si possa liberamente fare in casa i propri farmaci dal momento che lo chiede di fatto per il caso Pellegrini.

Anche al più sprovveduto é noto che l'uso dei farmaci cannabinoidi é da anni consentito in Italia e che la certificazione di tutti i farmaci da parte dei produttori rappresenta una sicurezza in più per i malati.

Si tratta di stabilire se Civati & co. sono degli assoluti ignoranti in materia oppure se a loro piace suonare ... i tromboni .

P.s. A titolo informativo, l'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica – ONLUS , che non é certo l'ultima arrivata, non prevede, tra i farmaci o terapie alternative atte a curare la malattia, farmaci cannabinoidi .

Si ha la netta impressione che si stia sfruttando un caso limite per secondi fini come la legalizzazione ludica dell'erba magica.

Se stesse veramente a cuore la salute dell'ex carcerato, perché tutti questi agitatori del caso non provvedono, in attesa che il SSN faccia quanto deve, a fare una colletta per procurare quello che Pellegrini ritiene utile ?
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